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Autore: NiNieL82    12/11/2012    1 recensioni
Aredhel cercò di non pensare. Chiuse gli occhi e asciugò con una mano le lacrime che le bagnavano le guance e le scendevano lungo il collo. Il vento ululava sinistro fuori mentre la pioggia cominciava a spazzare le colline verdi.
Una tempesta era in arrivo. Aredhel odiava le tempeste. Aredhel odiava tutto quello che distruggeva le cose belle. Perché Aredhel era l'impersonificazione della bellezza. Aredhel era una Veela. [dal primo capitolo]

Diane è figlia di una Veela e di un mago. James è un ragazzino viziato, nato da due maghi avanti con l'età. Sirius è un ribelle. Remus ha qualche problema da risolvere. Lily è una Nata Babbana. Severus è un mago figlio di un Babbano e di una Strega.
Le loro storie si uniranno indissolubilmente e tessaranno le sorti del loro futuro.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Questione di sangue.


Diane stava camminando tranquilla per i corridoi, parlando fitto con Lily.

La lezione di Erbologia era stata molto più difficile di quello che avevano pensato e ancora sentivano l'odore nauseabondo dello sterco di drago addosso.

Sono sicura che nemmeno se usassi un intero Flacone di Solvente Magico di Nonna Acetonella riuscirei a sentirmi di nuovo pulita!” esclamò Diane con un sospiro.

Che...?” chiese Lily senza capire.

Il Solvente Magico di...” stava per ripetere Diane, ma si bloccò e rispose: “Dimentico sempre che tu non sei una maga. Sev, il tuo amico, ti ha insegnato molte cose, ma se ne è dimenticato altrettante. Il Solvente Magico di Nonna Acetonella è uno dei solventi più conosciuti nel mondo della Magia. Dicono che sia in grado di pulire ogni tipo di macchia...”

Ma non il sangue sporco come il tuo Evans!” s'intromise qualcuno dietro di loro.

Diane sbarrò gli occhi. Lily si voltò, sentendo il suo cognome, ma non capendo quello che aveva detto il nuovo arrivato. Si voltò e vide due occhi grigi, freddi come il ghiaccio e capelli lunghi e biondi, talmente chiari da sembrare quasi bianchi. Aveva un ghigno divertito dipinto sul volto e squadrava Lily da capo a piedi, guardandola come si guarda un sacco pieno di cacca di drago.

Ritira subito quello che hai detto!” disse Diane con i pugni stretti e gli occhi ridotti a due fessure.

Il ragazzo si voltò e guardò divertito la piccola Prewett, rispondendo con voce strascicata:

Oh! Tu guarda! La piccola Prewett. È un onore per me conoscere la nipote del più importante braccio destro di Grindelwald... Mi ha davvero stupito non vederti tra le fila dei Serpeverde, sai? Ho sempre creduto che quelli come noi siano nati per stare assieme!”

Diane trattenne il respiro. Che significava quello che stava dicendo? Lei non sapeva nulla di questo Grindelwald che quel tizio aveva nominato.

N-non capisco... Non capisco cosa tu stia dicendo...”


Proprio in quel momento, dietro il gruppetto che si era creato, Sirius e James stavano camminando, ridendo e scherzando e facendo a gara a chi puzzava di più.

Avevano sentito Diane e Lily lamentarsi per l'odore e prontamente le avevano prese in giro, ma non continuarono, troppo presi a prendersi in giro. Fu Sirius a sentire quello che stava dicendo il giovane alle due Grifondoro e serio chiese a James:

Quello è Lucius Malfoy, vero?”

James lo guardò per un attimo e rispose:

Sì! Un grande rompiscatole. Si atteggia da gran dio e poi non vale nulla come mago!”

Ha appena dato del sangue sporco a uno dei nostri!” bisbigliò Sirius.

Ritira subito quello che hai detto!”

La voce di Diane, sconvolta dalla rabbia arrivò dai due, che sorrisero compiaciuti di sentire che la giovane, seppur in minoranza e più piccola di Malfoy di diverse spanne, avesse mostrato il coraggio che si trova in ogni Grifondoro.

Ma ci volle poco perché Malfoy passasse all'attacco dicendo, con la sua voce strascicata, quasi divertito da quel quadretto che si era venuto a creare:

Oh! Tu guarda! La piccola Prewett. È un onore per me conoscere la nipote del più importante braccio destro di Grindelwald... Mi ha davvero stupito non vederti tra le fila dei Serpeverde, sai? Ho sempre creduto che quelli come noi siano nati per stare assieme!”

Sirius sollevò la schiena. Non solo gli stava rubando l'idea per sfottere la giovane Prewett, ma lo stava facendo davanti ad un gruppo di soddisfatti Serpeverde che, come risaputo, amavano farsi beffe degli altri senza un motivo apparente.

Fu la risposta di Diane che lasciò sia James che Sirius di stucco:

N-non capisco... Non capisco cosa tu stia dicendo...”

-Possibile che non lo sappia?- pensò Sirius riducendo gli occhi a due fessure.

Come non capisci!” continuò divertito Malfoy. “Sei parte della storia della Magia Oscura di questo secolo e non lo sai?”

Sirius non lo poteva vedere ma intuì, da come la giovane rizzò la schiena, che non era davvero a conoscenza di quello che Malfoy le stava dicendo. E proprio quando scattò contro Malfoy, sentì che qualcuno stava facendo lo stesso con lui.

Pensò che fosse James ma si stupì quando sentì una voce, che sicuramente non apparteneva al suo amico, gridare:

Lei non lo sa!”

Ci volle poco perché Sirius si rendesse conto che era Remus quello che si era gettato contro il Serpeverde. Dopo non capì più nulla. Immischiato in una lotta metà tra il Babbano e metà tra il Magico, si trovò bene presto a terra, sanguinante e con il braccio che bruciava e prudeva terribilmente. Remus accanto a lui stava fermo per terra, mentre Diane gridava disperata:

James! Basta! Finiranno per ammazzarti!”

Sorrise soddisfatto nel sentire che anche James si era buttato in suo aiuto e poi, quando l'urlo della McGranitt risuonò stridulo per tutto il corridoio, perse i sensi, conscio che quella volta l'aveva fatta davvero troppo grande per scamparsela con una semplice ramanzina.


Remus stava seduto nel letto, con la testa fasciata. Madama Chips aveva detto che non si era rotto delle ossa poiché se fosse stato quello il problema, probabilmente sarebbe riuscita a sistemarlo con facilità. A quanto pareva, sia lui che Sirius erano stati colpiti da una serie di fatture che aveva procurato loro non solo tagli profondi, ma anche pustole virulente, che scoppiavano al minimo tocco producendo quantità di pus giallo canarino e di odore nauseante.

Ringraziate il cielo di essere stati così fortunati. Un altro po' e avrei dovuto mandarvi al San Mungo. Ma che vi dice la testa. Tre matricole che si mettono contro un prefetto e tre ragazzi del quinto anno. Cose da non credersi!” borbottò Madama Chips passando davanti a letto del giovane.

Remus fece finta di dormire più per non sentire le chiacchiere preoccupate di Madama Chips che per altro. L'idea sortì l'effetto sperato e Madama Chips si allontanò, borbottando qualcosa sul fatto che i corridoi di Hogwarts non erano più sicuri come un tempo.

Remus aspettò qualche secondo per aprire gli occhi e quando sentì la porta dell'ufficio di Madama Chips chiudersi, li aprì lentamente e guardò la luce del sole che bagnava calda il suo copriletto. Si lasciò solleticare dal tepore della luce riflessa dalla finestra, godendosi quel momento di silenzio e di pace dopo le urla provata durante il duello con i Serpeverde.

Cercò con difficoltà di mettersi a sedere e subito si maledì per il suo gesto. La testa, che solo in quel momento, avvicinandoci la mano, si rese conto essere fasciata gli fece male da morire e cominciò a girare vorticosamente. Sibilò qualche imprecazione degna di suo padre e cercò di nuovo di recuperare quella calma che aveva provato solo pochi secondi prima. Respirò profondamente e stava cercando di focalizzare un punto preciso del soffitto per distogliere la sua mente dal dolore, quando sentì qualcuno ridere al suo fianco.

Era una risata sommessa, che seguì subito un rantolo. Nonostante il dolore, Remus si sollevò un altro po' e guardò il paziente del letto accanto al suo.

Black!” esclamò stupito.

Sirius non era messo bene. A quanto pare in quello strano duello che aveva mischiato un po' delle cattive maniere babbane e di quelle magiche aveva guadagnato un occhio nero, un labbro spaccato e il petto e il collo completamente fasciati.

Devi vedere come ho ridotto quello di Serpeverde. James mi ha detto che è andato in coma e che Madama Chips lo sta tenendo sotto controllo per ogni sicurezza!” sorrise tirato Sirius.

Remus non sapeva se ridere o no e stupidamente disse:

James?”

Potter! Quello che rompe le scatole a tutti quelli del nostro dormitorio assieme a me!” rispose Sirius.

I due risero e Sirius, dopo un colpo di tosse particolarmente doloroso, continuò:

A James è andata meglio. Ha uno zigomo tagliato e un labbro tumefatto...”

Madama Chips lo avrà rimesso in sesto in quattro e quattro otto!” sospirò Remus mettendo a posto le lenzuola.

Sirius rise e rispose:

No! Ha detto che voleva stare così perché gli altri potessero dirgli quanto è stato forte e coraggioso!”

Remus rise. Quei due erano davvero strani. In quel mese in cui aveva condiviso con loro la Sala Comune e il Dormitorio si era spesso ritrovato a pensare che fossero fuori da ogni controllo, specialmente quando parlavano delle loro marachelle. Altre, invece, si trovava a sorridere, facendo finta di dormire, quando li sentiva raccontare le loro marachelle e di come ce l'avessero fatta a scappare all'ultimo momento. E quando succedeva sentiva una strana malinconia pervaderlo. Certo, Peter Minus era uno simpatico, ma non era divertente come Sirius Black e James Potter. Ma essere suo amico era molto più semplice di essere il loro. Erano troppo svegli per non rendersi conto che ad ogni luna piena sarebbe scomparso nel nulla. Erano troppo intelligenti per non collegare la cosa con il suo 'piccolo problema'.

James mi ha detto che stavolta non ce la caveremo con una semplice ramanzina. Lui è stato già chiamato nell'ufficio della McGranitt. Doveva salirci dopo essere passato qui in infermeria!”

Remus sentì uno strano dolore alla bocca dello stomaco. Accidenti! Le cose si stavano mettendo male.

E che ti ha detto?” chiese con noncuranza.

Niente di che!” rispose sospirando Sirius. “A parte che è stato informato anche Silente di quello che è successo!”

Il respiro di Remus stavolta si mozzò non per il dolore ma per la paura. Silente era stato informato dell'accaduto. Silente avrebbe saputo quello che aveva fatto. Dopo tutto quello che il Preside aveva fatto per far sì che entrasse a Hogwarts, lui tradiva la sua fiducia dopo appena un mese dall'inizio delle lezioni.

Sentendo il terribile sapore della paura salire dalla bocca dello stomaco, Remus si lasciò cadere sui cuscini, maledicendosi subito dopo per quello che aveva fatto.

Sirius sorrise, accorgendosi che il vicino non se la passava meglio di lui e disse:

Dovrebbero darci una medaglia per aver dato una lezione a quei rompiscatole dei Serpeverde, invece vengono a dirci che è solo colpa nostra!”

Remus si voltò di scatto sentendo l'ennesima ondata di dolore invaderlo.

Penso che sia colpa della Fattura Pungente che ho lanciato. Ha colpito anche Malfoy, ma ha preso di rimbalzo sia me che te. Non sono ancora bravo come pensavo. A meno che la mia bacchetta non abbia deciso di fare quello che vuole. In più siamo stati colpiti dalla Pastoia Total Body. Credo che l'abbia lanciata quello scemo di Avery, ma James lo ha bloccato prima che ci affaturasse di nuovo...”

Come mai quelli dei Serpeverde non sono in infermeria?” domandò Remus notando che i letti occupati erano solo tre.

L'unico che siamo riusciti a ridurre male è stato quel cretino di Nott. Sai quello tutto muscoli e niente cervello?” rispose Sirius.

Quello non riuscirebbe nemmeno a fare una Magia davanti ai Babbani con la bacchetta. Alle volte mi chiedo come faccia ad essere ad Hogwarts!” replicò Remus.

I due risero assieme, stando attenti di non farlo troppo forte per paura che Madama Chips potesse sentirli e magari sgridarli perché non stavano riposando come dovevano.

Fu Remus a riprendere la parola e chiese:

E a Malfoy? Gli hanno tolto il distintivo da Prefetto?”

Sirius schioccò la lingua contro il palato per rispondere negativamente alla domanda:

I Malfoy sono una famiglia antica. Nonostante siano sostenitori di Tu-Sai-Chi, non hanno mai reso pubblica la loro fedeltà verso di lui. E forse al Signore Oscuro va bene così, poiché può tenerli in prima linea e scoprire quello che vuole su quelli che lo combattono. Tutti sanno che Abraxas Malfoy è stato un Mangiamorte prima che si ammalasse di vaiolo di drago, anche se dicono che le loro identità siano nascoste ai più. A quello che so sta per tirare le cuoia. Non penso che sarà una grande perdita per il mondo magico. Ma da quello che ho sentito dire dai miei la sua famiglia è abbastanza protetta. Nessuno può mettere i piedi in testa ad un Malfoy. Hanno contatti al Ministero che non ha prove del fatto che siano seguaci di Colui Che Non Deve Essere Nominato e le continue donazioni che fanno servono al Ministero della Magia li rendono sempre più intoccabili. Perfino qui ad Hogwarts”

Remus sospirò frustrato. Ecco delle ingiustizie belle e buone. Voldemort stava prendendo potere e sapeva che ci voleva poco perché il mondo venisse schiacciato da lui e dai suoi tirapiedi. Remus lo sapeva. Era solo questione di tempo.

Remus...”

La voce di Sirius distolse il giovane Lupin dai suoi pensieri. Remus si voltò e rimase in silenzio. Sirius cercò di sollevarsi un po' di più e deglutendo cercò di mascherare una smorfia di sofferenza. E voltandosi lentamente verso Remus disse:

Volevo ringraziarti. Ho notato che quando quei cani dei Serpeverde ci stavano attaccando mi hai difeso. E mi spiace che le cose tra di noi non siano partite con il piede giusto. Facciamo parte dello stesso dormitorio e penso che non possiamo permetterci di essere divisi tra di noi!”

Remus annuì e rispose:

Belle parole. Davvero! Anche se non capisco dove vuoi arrivare!”

Sirius sospirò, fingendosi infastidito e sorridendo, concluse:

Volevo chiederti scusa. E guarda che per un Black è un fatto straordinario!”

I due risero e fu Sirius a parlare ancora:

Che ne dici di cominciare tutto da capo? Come se questo mese non sia mai esistito!”

Remus parve pensarci. Poi, con un sorriso sincero, rispose:

Ci sto! Ad una sola condizione”

Quale?” chiese prontamente Sirius.

Dovete lasciare in pace Lily Evans e Diane Prewett. Anche loro sono dei nostri e non penso sia giusto fare la guerra nemmeno a loro... Specialmente perché i Serpeverde ci stanno facendo la guerra, a quanto pare!” spiegò Remus.

Sirius parve pensarci. Della Evans non gli importava. Ma della Prewett... Con lei aveva un conto in sospeso, accidenti. Promettergli di non tormentare la Prewett significava dargliela vinta.

Sospirò cercando un'alternativa, ma troppo stanco e dolorante per pensarci, decise che avrebbe architettato qualche cosa in futuro e sorridendo rispose:

Ci sto! Vedrò di farmi piacere quelle due!” e ridendo aggiunse: “Comunque sei stato davvero grande poco fa! Li hai atterrati tutti. Sembravi un lupo quando attacca una preda!”

Il sorriso sulle labbra di Remus parve sparire all'improvviso e annuendo serio, mormorò:

Già! Come un lupo!”


Lily stava seduta nel cortile fuori dal castello. Teneva tra le mani il libro di Pozioni ma in realtà non stava leggendo nemmeno una riga.

Era appena scesa dall'ufficio della professoressa McGranitt dove era stata chiamata per dare spiegazioni su quello che era successo nel corridoio del primo piano, mentre stavano raggiungendo la sua classe.

Lily era stata evasiva, non perché volesse difendere Sirius, James e Remus -nonostante l'avessero difesa- ma perché non aveva davvero capito cosa volesse dire Malfoy con quella storia del sangue sporco. Certo, aveva capito che era un insulto, ma non sapeva il perché avesse dato a lei e solo a lei del sangue sporco.

Ricordò l'espressione della McGranitt quando le disse quello che le era stato dato e di come le sue narici fossero diventate strettissime, segno inequivocabile che la professoressa era davvero indignata. In un primo momento la giovane Evans aveva pensato davvero che fosse direttamente colpa sua tutto quello che era successo e che la McGranitt sarebbe esplosa in un invettiva senza precedenti prima che lei avesse solo il tempo di dire 'Hogwarts'.

Poi il viso della professoressa, con grande sorpresa di Lily, si addolcì e facendo apparire un vassoio di zuccotti di zucca le disse di mangiare, tranquillizzarsi e poi andare a prepararsi per la prossima lezione.

E dopo averle offerto un po' di succo di zucca l'aveva congedata, sempre sorridente.

Lily continuava a non capire, nonostante stesse sondando la sua mente e studiando ogni singolo movimento nel volto della professoressa.

Chiuse il libro sospirando frustrata, guardando la punta dei piedi che calzavano scarpe nero corvino. I pensieri vorticavano nella sua testa, velocemente come le nuvole nel cielo, che grige coprivano il sole, nascondendolo a tutti.

Stette in silenzio ascoltando, seppur attutiti, i rumori, le voci e le risate degli altri ragazzi. Non si rese nemmeno conto che Mary McDonald e Emmeline Vance si erano avvicinate a lei e si erano sedute nella sua stessa panchina.

Mary avvicinò la mano a quella di Lily e seria disse:

Mi spiace che Malfoy ti abbia detto quelle cose terribili!”

Lily sollevò gli occhi verdi e guardando il viso di Mary rispose:

Vuoi spiegarmi almeno tu quello che mi ha detto?”

Emmeline trattenne il respiro per la sorpresa e Mary sorridendo, rispose:

Io lo so perché me lo hanno detto spesso, i Serpeverde. Ti ha chiamato Sangue Sporco perché per tutti i maghi Purosangue, quelli Nati Babbani come noi sono dei reietti che non meritano di stare nel Mondo Magico e di studiare a Hogwarts!”

Lily trattenne il respiro. Come poteva un Mago dire qualcosa di simile ad un altro mago come lui. Pensava che solo nel mondo Babbano avrebbe trovato quell'ostilità, la stessa di Petunia, che la considerava un mostro. Gli occhi verdi della giovane Evans cominciarono a riempirsi di lacrime che nascose chinando la testa, ma senza successo poiché le due compagne di dormitorio le avevano viste in anticipo. Fu Emmeline a cercare di calmarla e dolce disse:

Lo so cosa si prova a sentirsi definire così. Io sono una Strega Purosangue, ma molti mi osteggiano perché sono amica di Mary. A me non importa, ma so quanto possano essere pesanti i Serpeverde, specialmente quell'odioso Piton...”

Sentendo il nome di Severus, Lily sollevò di scatto la testa e con uno sguardo che avrebbe incenerito all'istante chiunque, replicò:

Severus è uno apposto. Non ti permetto di parlare male di lui!”

Dai Lily! Apri gli occhi!” intervenne Mary. “Non hai idea di tutte le cose che mi ha fatto quel Piton. È stato lui il primo a chiamarmi Sangue Sporco! Ed è stato lui ad affatturarmi il mese scorso. E lo sai come si fanno chiamare i suoi amici? Mangiamorte. Come i sostenitori dei Tu-Sai-Chi! E fanno delle cose orribili. Non solo a me, ma a tutti quelli che non sono Serpeverde come loro...”

Lily scosse la testa, con gli occhi sbarrati.

Come fai ad essere sua amica? È un nostro nemico. E non solo perché Grifondoro e Serpeverde sono rivali, ma perché ha deciso di mettersi contro tutti quelli che sono Nati Babbani!” rincarò Emmeline.

Lily si alzò di scatto dalla panchina e con la voce rotta ma decisa disse:

Avete delle prove che sia stato Severus a fare e dire tutte queste cose? Io penso di no! E vi dico di più. Voi non conoscete Sev, non come lo conosco io. Io so che Sev è un ragazzo dal cuore buono e non avrebbe mai detto niente di cattivo nei miei confronti. Non lo farebbe perché mi vuole bene e mi ha fatto capire lui che ero una Strega. È stato lui a parlarmi di questa scuola, di questo mondo... Voi non potete capire. E non vi permetto di parlare male di lui. E non ve lo ripeterò una seconda volta!” e prendendo il suo libro si allontanò a grandi passi dalla panchina lasciando Mary e Emmeline di stucco.

I pensieri cominciarono a turbinare ancora più veloci nella testa di Lily. Che mondo era quello se non riusciva ad accettare chi, come lei, non era nato Mago?

Sospirò pensando a come Sirius, Remus e James si erano avventati contro i Serpeverde quando l'aveva insultata e un moto di tenerezza la invase. Non se lo sarebbe mai aspettata da Black e da Potter.

Pensò a Diane che era ancora nell'ufficio del Preside e a quello che aveva detto su di lei Malfoy.

Sospirò e lasciò che la pioggerellina che aveva cominciato a scendere la bagnasse, mentre il vento forte tormentava la punta del suo cappello.

E poi Sev! Che cosa gli stava succedendo?

Era inutile che non ammettesse lei per prima che Severus era cambiato da quando era entrato a far parte dei Serpeverde. La loro amicizia era sempre la stessa e lei sentiva sempre lo stesso affetto da parte di Severus, ma vedeva che qualche cosa in lui stava cambiando. Aveva smesso di comunicare con Diane, cosa che la sua amica, con molta delicatezza non le aveva fatto notare, ma di cui Lily si era resa conto.

Lily sentiva la testa talmente piena che avrebbe volentieri fatto qualche cosa per svuotarla, ma non conosceva nessun incantesimo che fosse in grado di liberarla dai pensieri, o almeno non ancora.

-Sangue Sporco!- pensò e un impeto di rabbia salì dallo stomaco fino al cuore ed esplose nel cervello facendole calciare forte un sasso che giaceva indisturbato per terra e facendolo finire dritto dentro il lago.

Il vento sferzò fortissimo e lei sollevò il colletto del suo mantello.

Non voleva pensare a nulla. Voleva solo parlare con Sev e capire. E sapere se Diane stava bene.

Sospirò e voltandosi verso il castello andò a cercare l'amico. Era l'ora di pranzo. Sapeva che Sev era nella Sala Grande. Avrebbe parlato con lui e avrebbe chiesto delle spiegazioni. Che piacesse o no a Severus.


Diane si guardava intorno con aria afflitta. Era ad Hogwarts da appena un mese e di sicuro era la prima del suo anno ad essere entrata nell'ufficio del Preside. Non sapeva ancora se poteva vantarsene, ma nessuno del suo dormitorio, nemmeno Sirius e James, erano finiti nello studio di Silente.

Intanto, mentre pensava a quanto fosse stata sfortunata, cercava di non guardare il Preside negli occhi. Aveva osservato con cura tutto lo studio. Dallo strano pulcino dall'aspetto terribile che pigolava debolmente al punto che Diane cominciava a pensare che stesse per morire; aveva studiato gli strani marchingegni che riempivano il tavolino vicino allo scranno di Silente e tutti i quadri appesi che ricambiavano curiosi il suo sguardo.

Stanca di osservare in silenzio e di nascosto per la grandissima stanza, credendo di essere diventata strabica ormai, guardò il Preside in silenzio.

L'uomo ricambiava lo sguardo tenendo unite la punta delle dita davanti alla bocca, mentre nei piccoli occhiali a mezzaluna, di tanto in tanto, Diane vedeva passare un bagliore sinistro. La giovane ragazza non riusciva a entrare nei pensieri del vecchio professore e questo la faceva sentire a disagio. In effetti, quando suo padre e sua nonna erano arrabbiati con lei riusciva, dalle loro espressioni, a capire quanto grave fosse stata la sua marachella; lo sguardo di Silente, imperscrutabile, faceva sentire Diane spaventata, frustrata e a terribilmente a disagio.

Era persa a pensare a quanto male fosse volta quella giornata per lei, appunto, quando la porta dell'ufficio si aprì e apparve Hagrid, il Custode delle Chiavi e dei Luoghi ad Hogwarts, lo stesso che aveva accompagnato i ragazzi del primo anno nel castello il primo giorno di scuola.

Quando Hagrid entrò un lieve sorriso gli increspò la folta barba scura. Diane, intimorita dall'aspetto alquanto imponente dell'uomo, rispose con un sorriso un po' titubante, chinando la testa subito dopo, arrossendo violentemente.

Hagrid! Ti stavamo aspettando. Allora? Che notizie mi porti da Godric's Hollow?”

Hagrid buttò un altro sguardo alla piccola Diane e rispose:

Ho ricevuto un gufo pochi secondi fa. Ma non arriva da Godric's Hollow. Arriva da Diagon Alley!”

Diane ascoltava il discorso tra i due, in silenzio. Avevano appena nominato due luoghi strettamente collegati alla sua famiglia. Cercò di ricacciare la paura dentro di sé, pensando che ogni famiglia magica avrebbe avuto a che fare con quei luoghi e continuò ad ascoltare.

Capisco!” disse Silente. “Puoi darmi la lettera e aspettare fuori come d'accordo” aggiunse infine prendendo la lettera che Hagrid gli porgeva e aprendola con gesti rapidi, facendola scivolare sulle lunghe dita e prendendo il foglio cominciò a leggere.

Passarono quelli che per Diane parvero anni e invece erano solo pochi secondi, forse minuti ma che passarono con la stessa velocità di un'eternità.

Non aveva sentito la porta dell'ufficio chiudersi e il silenzio aveva fatto ronzare talmente forte le sue orecchie, al punto che pensava di essere diventata sorda. Fu per questo motivo che quando Silente parlò trasalì appena.

Silente, che parve non accorgersi della reazione della giovane, le diede la lettera e con dolcezza disse:

Penso che tu la debba leggere!”

Diane prese la lettera e subito riconobbe la grafia tonda, grande e chiara di sua nonna. Non seppe perché, ma uno strano presentimento si fece largo nel suo cuore. E in silenzio cominciò a leggere la lettera.


Appena ho ricevuto la tua lettera, Silente, il cuore mi è salito in gola e ho creduto di impazzire pensando che fosse successo qualche cosa alla mia piccola. Devo essere onesta, quindi, nel dirti che sapere che Diane era stata semplicemente coinvolta in una rissa mi ha tranquillizzato parecchio. In altri tempi forse mi sarei infuriata, come quando Cosmo ne combinava qualcuna delle sue assieme ai suoi cugini. Ma di questi tempi le cose sono molto diverse da quando Cosmo stava ad Hogwarts e sapere che era solo una marachella mi ha rincuorato parecchio. È stato leggendo il resto della lettera che il mio cuore è di nuovo caduto nello sconforto. Dovevo immaginare che un giorno sarebbe successo. La colpa è mia, prima di tutto. Ho tenuto nascosto il passato a Diane pensando di proteggerla, invece volevo proteggere solo me stessa, senza pensare che in un modo o in un altro avrebbe scoperto la verità, se non avessimo provveduto noi per primi. L'unico rammarico che ho è che ormai è troppo tardi e che non posso essere, ora, lì con lei per motivi che conosci benissimo tu per primo. È per questo motivo che sono davvero felice che tu sia al suo fianco in questo momento. Nessuno conosce me, la mia famiglia, mio figlio e la sua defunta moglie più di te. Per me sei stato un mentore, un professore, un amico e anche un fratello. E lo è stato anche Aberforth, nonostante il suo carattere un po' eccentrico. Ecco perché vorrei che fossi tu a dirle tutto. So che saprai come fare. Ho totale fiducia in te. Aspetto una tua lettera per sapere come sono andate le cose. Ne spedirò una Diane non appena sarò a casa.

Ti ringrazio dal più profondo del cuore.

Con affetto...

Demetra.”


Diane sollevò lo sguardo su Silente che si era alzato dallo scranno e stava osservando un punto lontano e imprecisato fuori dalla finestra. Non la guardò a lungo, ma quando si voltò si rese conto che gli occhi della giovane erano resi più grandi dalla paura e dalla curiosità che le aveva suscitato quella lettera.

Sospirò e avvicinandosi alla sedia, poggiando una mano sulla spalla di Diane disse:

So a cosa stai pensando. Quello che Malfoy ha detto nel corridoio non meno di un'ora fa non ti è chiaro e non solo. Ti stai chiedendo cosa volesse dire tua nonna in quella lettera. So che è difficile capire e non posso garantirti che da questo momento le cose saranno più semplice per te. E di questo mi spiace. Ma sappi, piccola mia, che gli adulti alle volte fanno delle scelte assurde, avvolte sbagliate, ma comunque per loro giuste. Quello che saprai a partire da questo momento, ti cambierà la vita. Starà a te vedere se in meglio o in peggio. Certo! Non pensavo che sarei stato io a dirti tutto, ma non è la prima volta che svelo ad un giovane mago il suo passato. Penso di essere pronto, quindi, per questo compito. La domanda è: tu sei pronta?”

Diane guardò gli occhi azzurri di Silente e poi la lettera. Una strana paura le riempiva il cuore. Sapeva che quello che avrebbe saputo sul suo passato avrebbe cambiato per sempre la sua vita, ma sentiva che se fosse stato Silente a dirle tutto, forse, non sarebbe stato poi così difficile. Conosceva il Preside da quando era piccola. Non lo aveva certo frequentato al punto tale da poter dire di conoscerlo, ma sapeva che era un uomo saggio e capace di leggere dentro le persone. E che era l'unico di cui Tu-Sai-Chi aveva paura.

Sorrise e rispose:

Sì! Sono pronta!”

Silente sospirò e poggiandosi alla scrivania chiese:

Hai mia visto una foto di tua madre?”

Diane scosse la testa in segno di diniego e rispose:

No!”

Silente sospirò di nuovo e replicò:

Dovevo immaginarlo. L'odio di Demetra per Aredhel era molto più grande di quello che pensavo. Se solo avessero cercato un punto di incontro quando lei era ancora viva...” e si fece silenzioso.

Diane lo osservò. Sembrava stesse sondando chissà quale antro segreto della sua mente e che in quel momento fosse nel suo studio solo con il corpo.

Sorrise e voltandosi verso la ragazza disse:

Ricordati Diane che non c'è niente di più insondabile dell'animo umano!” e si allontanò per avvicinarsi ad un grande scaffale dal quale prese un grosso bacile di pietra che poggiò sulla scrivania.

Diane lo guardò con attenzione. Non aveva mai visto un oggetto simile. Sembrava antico e ai lati erano incise delle parole o dei disegni che Diane non riusciva a capire cosa dicessero o volessero rappresentare.

Non pensavo davvero che sarebbe toccato a me, ma visto che siamo arrivati fino a qui, credo che il Pensatoio sia l'unica cosa che mi può aiutare nel mio compito!” disse Silente dolcemente.

Il Pensatoio?” chiese perplessa Diane.

Questo che vedi, mia piccola Diane, è un Pensatoio. Normalmente lo usano le cariatidi come me quando la testa è piena di vecchi ricordi e di troppi pensieri. Basta poggiare la bacchetta sulla fronte...” e dicendo puntò la bacchetta alla tempia destra: “...e un piccolo pensiero verrà portato fuori e riposto nel Pensatoio” e come detto un leggero filo grigio uscì dalla testa di Silente e andò a depositarsi sul fondo del vecchio bacile di pietra.

Diane non sapeva se essere stupita, spaventata o, addirittura, disgustata da quello che aveva visto. In ben undici anni nel mondo magico, mai aveva assistito a nulla di simile. Nonostante questo non parlò, ma si sporse appena sulla sedia, guardando curiosa la strana materia inodore, né gassosa, né liquida, che stava dentro il Pensatoio.

Se solo avessero fatto un passo avanti quando dovevano, le cose sarebbero state diverse” mormorò Silente.

Diane aggrottò le sopracciglia e attese che il Preside le spiegasse a cosa servisse quella sostanza strana e quale fosse il punto di incontro con il passato di sua madre.

Tua madre era una donna molto bella. Già quando era qui a scuola aveva infranto molti cuori...”

Era già Preside di questa scuola quando mia madre era una studentessa?” chiese Diane stupita.

Non credo proprio!” intervenne un uomo con una lunga barba bianca e capelli lunghi quasi quanto quelli di Silente.

Silente rise divertito e rispose:

No!” sorrise Silente. “Come ti ha fatto notare il mio esimio collega, nonché predecessore, io ero solo un semplice professore quando tua madre e tuo padre frequentarono questa scuola. Sono diventato Preside di Hogwarts quando tua madre si è diplomata. Era davvero una studentessa brillante. Una delle migliori in Trasfigurazione. E non perché fosse la mia materia, ma di sicuro, come avrai potuto notare, non è una delle materie più semplici da imparare!” e sorrise sommessamente.

Diane sospirò pensando a quanto fosse difficile per lei imparare Trasfigurazione e un po' sentì il cuore sprofondare nel petto nel sapere che sua madre le sarebbe stata d'aiuto.

Con un movimento della bacchetta, dall'interno del Pensatoio apparve l'immagine di una ragazza di circa sedici anni che sorrideva radiosa. Non portava il mantello e aveva i capelli sciolti sulle spalle.

Lo so Professor Silente che dovrei avere il mantello e il cappello. Ma non ce la faccio proprio con questo caldo e questo sole a tenerli addosso...

Silente sorrise e senza guardare Diane disse:

Quella che stai guardando, piccola Diane, è tua madre. Aredhel Gwyneth Ivanov. Figlia di Adelbert Ivanov e di Ambrosia Korkoff. Era una Veela, tanto quanto sua madre, ma dai tuoi nonni non aveva preso il cuore scuro che li aveva fatti unire a Grindelwald e al raggiungimento del bene superiore. Si era trasferita qua in Inghilterra dopo che tuo nonno venne rinchiuso a Nurmengard. Per quello che so i rapporti tra tua madre e tua nonna non furono mai idilliaci. Era stata Aredhel a scegliere Hogwarts, nonostante sua mamma volesse mandarla a Durmstrang. Era cocciuta se voleva. Ha fatto disperare tutti i miei colleghi perché quando si metteva in testa qualche cosa nessuno la poteva fermare...”

Diane ascoltò rapita le parole di Silente. Il cuore le batteva fortissimo guardando quella bellissima ragazza che roteava e rideva felice nel Pensatoio. Sua madre. La donna che aveva sacrificato la propria vita per farla nascere. Gli occhi le cominciarono a bruciare. Il peso di tutti quegli anni senza una figura materna, senza aver mai visto e saputo nulla della madre piombò sul cuore della giovane che lottò con tutta se stessa per non scoppiare a piangere come una fontana.

Era piena di vita Aredhel. Come una farfalla. Cosmo era il suo degno rivale. Alunni brillanti e con la stessa caparbietà. Da una parte sono stato davvero felice che avessero preso il diploma l'anno che sono diventato Preside” e sorrise.

Diane sollevò gli occhi per un attimo su Silente, terrorizzata dall'idea che la madre potesse sparire, che quell'immagine fatua potesse sparire se solo avesse distolto lo sguardo. Una lacrima rigò la pelle argentata della giovane e Silente se ne rese conto. E dolcemente disse:

Penso che tu sia troppo stanca per sapere di più questa sera... Voglio che tu vada nella Torre dei Grifondoro e ti riposi...”

Io voglio sapere di più!” protestò Diane.

Silente scosse la testa e rispose:

Non se ne parla. Voglio che tu torni nel tuo dormitorio. Domani parleremo ancora di tua madre. Te lo prometto. E puoi giurare che le mie promesse non cadono mai nel vuoto!” e sorrise.

Diane guardò ancora una volta nel Pensatoio. Come aveva immaginato la madre era sparita e al suo posto c'era un ragazzo molto alto, con dei capelli neri leggermente ondulati. Diane lo guardò incuriosita, ma Silente attirò di nuovo la sua attenzione schioccando la lingua e dicendo:

Domani. Ti farò sapere l'ora domani a pranzo... Buonanotte Diane!” e sorridendo tornò alla scrivania armeggiando con il Pensatoio.

Diane lo guardò ancora per qualche istante. Cercò di fissare il Preside nonostante fosse di spalle, sperando che si voltasse e continuasse a raccontarle qualche cosa, ma non ci riuscì. Sospirò e aprì la porta dello studio. Si lasciò trasportare dalla scala a chiocciola e quando raggiunse il goblin vide Hagrid che le sorrideva tranquillo.

Come stai?” chiese lui.

Diane fece spallucce. Non sapeva nemmeno lei come stava. Si sentiva troppo scossa per definire il suo stato in quel momento.

Hagrid le si affiancò e serio disse:

Per quello che hai scoperto oggi è già tanto che non ci hai dato di matto, dico io. Quel Malfoy è proprio un cane, come suo padre. E io lo conosco...”

Diane sorrise ma non rispose. Hagrid la guardò e disse:

Io la conoscevo tua madre, sai?”

Eri un alunno quando frequentava lei?” chiese Diane illuminandosi, sentendo il nome di sua madre.

No! Ero già un guardiacaccia.” replicò Hagrid “Lei era molto carina con me. Molti alunni mi prendevano in giro per il mio aspetto beh... Lo vedi come sono messo... E lei c'aveva quel coraggio da Grifondoro. E poi era bella!” e arrossì per l'ultima affermazione.

Diane sorrise e toccò una mano del gigante. Lui sorrise e disse:

Mi ci è dispiaciuto quando l'ho scoperto, sai? Pensavo che Aredhel fosse fortissima. Quando ho saputo che era morta ho pianto!”

Diane sospirò e rispose:

Mi potresti raccontare qualche cosa di mia madre?”

Hagrid si voltò e guardò Diane meravigliato da quella richiesta. Non sapeva cosa rispondere e Diane aveva intuito che fosse per il fatto che Silente si era preso quell'impegno.

Sorrise e aggiunse:

Prometto che non lo dirò al Preside. Sarò muta come una tomba!”

Hagrid corrugò la fronte pensando per qualche istante, poi, aprendosi in un sorriso dolce, rispose:

Ci sto! Ci ho un sacco di foto da farti vedere!”

Diane sentì il cuore in gola. Foto di sua madre e non solo un'immagine sfuocata in un Pensatoio. Chinò la testa e sospirò. Camminarono in silenzio per un po' quando Diane venne attraversata da un pensiero. Non sapeva come stava Remus e Sirius. E non li aveva ringraziati.

Si voltò verso il gigante e disse:

MI accompagneresti in infermeria per piacere?”

Hagrid annuì e replicò:

Vuoi salutare i tuoi amici, vero?”

Diane annuì e Hagrid sorridendo rispose:

E sia!”e con il suo passo pesante e incerto, vicino a Diane che sembrava fatta in miniatura in confronto a lui, si avviarono verso l'infermeria.


Sono allibita!” gridò la McGranitt. “Tre alunni della mia Casa che mettono su una rissa alla Babbana e che mandano in coma un ragazzo dei Serpeverde. Ma che vi dice la testa, Potter, me lo puoi spiegare?”

Hanno preso in giro la Prewett dicendole cose che lei nemmeno sapeva e che riguardavano la sua famiglia!” si giustificò James.

E questa ti sembra una scusa per picchiare i tuoi compagni?” domandò dura la McGranitt.

James prese un lungo respiro e rispose:

Sì. Sono un Grifondoro e so che devo difendere i più deboli e...”

Fare gli scherzi come li fai tu e il tuo amico Black ti sembra un modo di difendere i deboli Potter?” domandò caustica la professoressa.

James aprì la bocca per rispondere e sospirando chinò la testa. Era uno scapestrato ma non così tanto da non capire che si trovava davanti ad una professoressa e non poteva ribattere.

Pochi minuti fa nel mio studio ho avuto un colloquio con la signorina Evans che mi ha spiegato che il signor Lucius Malfoy ha usato un termine poco carino nei suoi confronti...” cominciò a spiegare la McGranitt seria ma venne bloccata da James che disse:

L'ha chiamata Sanguesporco! È in un insulto e...”

E il signor Malfoy è un Prefetto. Gli devo forse ricordare che dopo di noi i Caposcuola e i Prefetti sono i diretti responsabili della tranquillità in questa scuola?” lo interruppe la professoressa.

Lo so! Ma Malfoy ha cominciato e ha detto anche alla Prewett delle cose riguardo la sua famiglia... Lo doveva sentire. È stato odioso e...” cercò di giustificarsi James.

E questo non dava motivo a lei e ai suoi due compari di mettervi a fare a botte con un Prefetto e con i suoi amici. Questo costerà venti punti a Grifondoro...” rispose la McGranitt.

Ma non può toglierci venti punti!” si lamentò James.

Infatti non toglierò solo venti punti a Grifondoro. Gliene toglierò sessanta, dato che ne toglierò venti a testa a lei, al signor Black e al signor Lupin!” replicò la McGranitt.

Ma lei non può...” stava per ribattere James ma la McGranitt rispose:

Io posso e come, Potter. E se non la smette subito di ribattere, vedrà che toglierò altri dieci punti a Grifondoro per colpa della sua insolenza. Le devo ricordare forse che qua siamo ad Hogwarts e che deve seguire delle regole?”

James chinò la testa e rispose:

No! So che ci sono delle regole!”

Bene! E pretendo che le teniate a mente lei e tutti i suoi compagni di dormitorio. O la prossima volta la vostra punizione sarà molto più severa! E ora puoi andare. Immagino che vorrà mandare un gufo alla sua famiglia per spiegare quello che è successo” e voltandosi lasciò che James uscisse dal suo studio.

Il giovane non se lo fece ripetere due volte e corse verso l'uscita.

Una volta fuori, curandosi di vedere se i corridoi fossero vuoti, corse ancora, più forte. Doveva scaricarsi dal momento che l'unica cosa che voleva fare era quella di dare un bel pugno in quella faccia di troll di Malfoy.

Raggiunse la Gufiera e subito si maledì di non essere passato prima dalla Torre dei Grifondoro. Il tempo era cambiato e raffiche di aria gelida spazzavano le cime degli alberi ed entravano da ogni spiffero della vecchia torre adibita a ricovero dei gufi della scuola.

Sollevò la testa, spostando il suo peso da un piede all'altro per non sentire freddo. Cercò Warlock con lo sguardo e quando lo trovò, sollevò il braccio al fine che lui si potesse posare sopra. Gli occhi gialli del gufo guardarono con rimprovero James.

Ehi! Mi manca solo che anche tu ce l'abbia con me. Aspetta quando sapranno tutti quelli del mio dormitorio che ho fatto perdere sessanta punti alla nostra Casa...”

Accarezzò la testa del gufo e sospirò. Non aveva carta e penna.

Devi venire con me alla Torre. Non ho un solo foglio di pergamena o una penna per scrivere nulla...” e lentamente scese le case.

Arrivò alla Torre di Grifondoro, ma poco prima di raggiungere il ritratto della Signora Grassa sentì la voce di Lily che dura diceva a qualcuno che James non riusciva a vedere:

Lo sai che è tutto il giorno che ti sto cercando?”


Severus voleva sprofondare. Era rientrato nel suo dormitorio e uno del suo anno lo aveva avvisato che una ragazza del Grifondoro lo stava cercando da quella mattina.

Solo una ragazza dei Grifondoro lo poteva cercare e senza nemmeno chiedere chi fosse era corso alla Torre per parlare con Lily.

Era stato Frank Paciock a chiamarla e quando Severus la vide uscire dal ritratto della Signora Grassa il cuore gli mancò un battito. Era bellissima, come sempre. Ma era altrettanto arrabbiata.

Dove eri finito?” chiese lei con le braccia conserte e lo sguardo di fuoco.

Ho studiato e...” cercò di scusarsi Severus ma Lily non lo lasciò finire e aggiunse:

Lo sai che è tutto il giorno che ti sto cercando?”

Lo so!” rispose mesto Severus. “Ero tutto il giorno in biblioteca a studiare per il compito del Professor Lumacorno e non ho ce non uscito una sola volta...”

Lily sbuffò e rimase qualche secondo in silenzio. Severus odiava litigare con lei. Lily era nota per non avere un ottimo carattere e Severus, una volta, aveva ricevuto un bel destro sul muso per aver fatto un dispetto ad una bambina, amica di Lily e di Petunia, al parco giochi. Il ricordo di quel particolare momento di sicuro non era tra i preferiti del giovane mago.

Lo sai cosa mi hanno detto oggi Mary McDonald ed Emmeline Vance?”

Severus sollevò un sopracciglio, con un aria annoiata. Se doveva essere onesto non gli importava proprio nulla di quello che avevano da dire quelle due sciacquette. Non aveva di certo una grande considerazione di quelle due.

Smettila di fare quella faccia, sai? Lo sai cosa dicono tutti di te? Che sei uno che si diverte a dare il tormento ai Nati Babbani. A quelli come me!” replicò Lily irritata dall'espressione di Severus.

Tu pensi che io mi diverta a dare il tormento ad altri solo perché non sono Maghi di nascita? Dopo tutti questi anni tu pensi questo di me?” ribatté sulla difensiva Severus.

Lily rimase interdetta. Severus era davvero bravo con le parole, non c'era che dire.

Lo sai che tutti i Serpeverde non sopportano i Nati Babbani e li chiamano Sangue Sporco...” sbottò Lily rossa di rabbia e di imbarazzo.

E tu pensi che direi una cosa che del genere? Io che sono il migliore amico di una Nata Babbana?” domandò con dolcezza Severus.

Lily parve accusare il colpo in silenzio. Chinò la testa e con la voce spezzata mormorò:

Oggi Lucius Malfoy mi ha chiamata Sangue Sporco davanti a tutti. Lo sai?”

Severus rimase pietrificato. Per un attimo sentì lo straordinario impulso di prendere a pugni Lucius Malfoy. Poi, dominando la rabbia che provava, sospirò e disse:

Lucius Malfoy è un po' sopra le righe. È nato nella bambagia e dice sempre quello che gli passa per la testa. Devi scusarlo...”

Scusarlo? Ti rendi conto di quello che mi stai dicendo? Concedere le mie scuse ad una persona che non solo me lo ha chiesto, ma che mi ha insultato davanti a mezza scuola!” obbiettò Lily con la voce stridula per il troppo nervosismo.

E cosa dovrei fare, allora?” domandò Severus cercando di metterla di nuovo all'angolo.

Lily però stavolta non si lasciò abbindolare e stringendo i pugni rispose:

Dovresti non frequentarlo più! Ecco cosa! Dovresti non rivolgere più la parola a Malfoy...”

Vedo che tu parli con Potter!” intervenne Severus.

Io non sopporto Potter. E nemmeno il suo amico Black. E tu lo sai. Non sopporto come ti trattano ed è per questo che con loro non ho niente a che fare. Perché tu non vuoi fare lo stesso con quell'escremento di troll di Malfoy?” sbottò Lily con gli occhi pieni di lacrime.

Severus la guardò e sentì il cuore spezzarsi. Non voleva ferirla. Ma non poteva rinunciare all'amicizia di un ragazzo così potente all'interno della sua Casa.

Scosse la testa e rispose:

Non posso. Se solo anche tu fossi stata una Serpeverde...”

Essere una Serpeverde? E diventare così una che si mette ad insultare le persone solo perché non sono nate da due maghi?” sibilò Lily.

Io non vado a insultare le persone e...” si difese Severus, ma Lily lo bloccò dicendo:

So cosa fai a Mary McDonald. So che aizzi i tuoi amici contro di lei. Ti posso difendere contro tutti, ma non posso cambiare la realtà delle cose. Tutti quelli che del primo anno hanno paura di te. Non posso difenderti da tutti i Corvonero e i Tassorosso. Lascia stare quella gente! Tu vali cento volte di più!”

Nel sentire quelle parole il cuore di Severus si riempì di orgoglio. Sapere che per Lily lui valeva più di tutti i Serpeverde lo faceva sentire importante, molto di più di quando quelli più grandi lo lodavano per essere capace non solo a fare ottime pozioni, nonostante fosse al primo anno, ma anche nelle altre materie.

Ma quello era il problema. Ad Hogwarts, Severus Piton, era qualcuno. Era lontano dai vestiti sformati, dalla casa terribile nel quale abitava e dove si sentivano solo grida e liti continue. Nessuno lo prendeva in giro per il suo aspetto malaticcio. Beh! A parte quel Potter e quel suo amico, Black.

Era un mago e lo poteva gridare al mondo. E nella sua Casa tutti lo stimavano Benché fosse solo al primo anno. E non voleva lasciare tutto questo.

Tu non puoi capire...” mormorò Severus.

Oh! Invece io capisco benissimo. Sei troppo impegnato a fare la parte del cattivo per tornare ad essere quello di un tempo!” esclamò Lily.

I miei amici non sono cattivi” ribatté risentito Severus.

Lo sono Sev. E se non starai attento ti caccerai in una spirale d'odio e di violenza da cui nemmeno Silente potrà tirarti fuori. Ed io non potrò aiutarti...”

Gli occhi di Lily, a quell'ultima frase, si riempirono di lacrime. Stanca per tutte le emozioni provate quella mattina, si voltò e stava per entrare nella Sala Comune quando Severus sbottò:

Però sei amica di quella Prewett. Lo sanno tutti che è imparentata con il braccio destro di Grindelwald!”

Lily si voltò e guardò stupita Severus.

Non disse nulla ma uno schiaffo fortissimo risuonò nel lungo corridoio davanti alla Signora Grassa. Persino James, nel suo cantuccio,fece una smorfia immaginando il dolore che poteva provare Piton in quel momento.

Lascia fuori Diane da questa discussione. Potrà essere la nipote di Tu-Sai-Chi in persona, ma questo non ti permette di metterla vicino ai tuoi 'compagni', dal momento che Diane rispetta tutti. Purosangue e no!”

Scusa. Io...” si scusò Severus ma Lily scosse la testa e rispose:

Vai via. Per stasera ne ho abbastanza. Se hai ascoltato le mie parole come penso e se ti mostrerai la persona intelligente che sei, forse cambierai vita nonostante tu sia un Serpeverde... Ma sappi che se non lo farai... La nostra amicizia potrebbe finire perché non posso accettare che il mio migliore amico consideri me e quelli come me persone con il sangue sporco...” e senza aspettare la risposta, mormorò la parola d'ordine ed entrò.

Severus rimase a guardare il ritratto per qualche secondo al punto che la Signora Grassa, preoccupata, gli chiese:

Che succede? Ho forse il naso sporco?”

Severus scosse la testa e senza rispondere andò via. James si assicurò che i passi del giovane si fossero allontanati del tutto e poi uscì fuori dal suo cantuccio.

La Signora Grassa sorrise maliziosa e le chiese:

Stavi spiando, eh?”

James rispose allo sguardo con rimprovero e disse:

Guazzabuglio!”

La Signora Grassa sbuffò e lasciò il passaggio aperto. James si arrampicò ed entrò. La Sala Comune era affollatissima. Qualcuno giocava con dei Frisbee Zannuti e qualcuno sbuffava davanti ad una lunga pergamena, consultando un libro di Storia della Magia, scritto da Bathilda Bath. Cercò con lo sguardo Lily e la trovò vicino ad una finestra, che guardava senza nemmeno farlo davvero, il vetro rigato da mille gocce di pioggia.

Si avvicinò e mettendosi a sedere vicino a lei fece poggiare Warlock sulla spalla e disse:

Ho pensato che devo scrivere ai miei genitori per spiegargli che non è solo colpa mia quello che è successo. Ma se lo faccio finisce che non mi credono e questa settimana non mi mandano il mio pacco di Tutti I Gusti +1 via gufo. Che ne dici di aiutarmi?”

Lily lo guardò in un primo momento talmente stupita da quello che aveva sentito dall'essere indecisa se schiaffeggiare o no anche James. Poi lo guardò nel viso e notò l'occhio ancora livido e il piccolo taglio sul labbro. Se li era procurati per difenderla e questo voleva dire molto per lei.

Sospirò e rispose:

Potter! Sappi che sei proprio una spina nel fianco!” e sorrise.

James sorrise di rimando. Non sapeva perché, ma lo rendeva felice veder sorridere la Evans.


Diane si avvicinò al letto di Sirius.

Non sapeva perché, ma aveva deciso di avvicinarsi prima al suo. In effetti era quello che era caduto per ultimo durante quella zuffa e voleva assicurarsi che stesse bene.

Notò che dormiva serenamente e che il collo e il petto erano ancora fasciati.

Sospirò e lo guardò ancora per qualche secondo, poi si avvicinò al letto di Remus.

Si fermò a guardarlo a lungo, in silenzio.

Il cuore le batteva e le mani le sudavano. Una volta sua sorella Alice le aveva spiegato che provava lo stesso quando parlava con Frank Paciock ogni volta che lo vedeva e che questo significava essere innamorati follemente di qualcuno.

Diane arrossì fino alla punta dei capelli. Si sentiva così stupida.

Come sei bello” disse ad alta voce, guardando il viso tranquillo di Remus.

Rendendosi conto che la sua voce aveva echeggiato all'interno dell'infermeria, tappò la bocca con una mano, arrossendo di nuovo e con la testa china lasciò la stanza.

Fuori c'era Hagrid ad aspettarla per riaccompagnarla alla Torre dei Grifondoro.


Quando la porta dell'infermeria si chiuse, Sirius Black aprì entrambi gli occhi e guardò verso il letto di Remus Lupin.

Il ragazzo stava davvero dormendo, mentre lui aveva finto spudoratamente pensando che fosse la professoressa McGranitt, venuta a sgridarli per quello che avevano fatto.

Fu con sorpresa che si accorse che Diane Prewett era venuta a trovarli. E con altrettanta meraviglia, osservandola con gli occhi un po' socchiusi -il tanto da far sembrare che stesse davvero dormendo- notò che il primo letto a cui si era avvicinata era proprio il suo.

Attese qualche secondo prima di aprire gli occhi. Poi sentì un sospiro e la frase:

Come sei bello”

Sbarrò gli occhi per la sorpresa, conscio di buttare la sua copertura alle ortiche, pensando di trovarsi la Prewett china al suo capezzale. Ed ebbe l'ennesima rivelazione sorprendente in quegli ultimi minuti.

Diane aveva una cotta che per Remus.

Una volta uscita aveva appunto osservato che Remus fosse addormentato poi, sistemandosi nel letto, sorrise maligno.

Non avrebbe preso più in giro la Prewett davanti a Remus. Aveva già trovato il modo con cui fargliela pagare. E chiudendo gli occhi si addormentò per davvero.



Sono mancata tantissimo, lo so.

Ma ho visto che in questo periodo

moltissime persone hanno letto

la mia storia e l'hanno aggiunta nei preferiti,

nei seguiti e nei ricordati.

Vi sono davvero molto grata.

Come ringrazio sempre la mia unica

lettrice che recensisce sempre

-spero che ci sia anche questa volta ^__^-

Lisey91.

Dedico quindi a Vale e Lisa questo piccolo capitolo.

E anche al piccolo Diego ^^.

Mando un bacio a tutte e spero che questo capitolo

sia stato di vostro gradimento.

Fatemelo sapere con una recensione...

Alla prossima,

Niniel82.
















   
 
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