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Autore: xBooBenny    12/11/2012    1 recensioni
Raccolta di fic per "Le mille e una fic", iniziativa del #THEGAYS, gruppo di facebook :3
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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[ La storia che segue partecipa a ‘Le mille ed una fic’, iniziativa del gruppo #thegays di facebook ]


Color and stripes

 
Louis ha sempre pensato che Liam fosse troppo serio. Quelle camicie sempre chiuse fino all'ultimo bottone, quelle magliettine sempre accollate e perennemente con fantasie tristi e cupe. Come quella volta che tutti i ragazzi avevano organizzato una passeggiata per le strade di Londra e  contemporaneamente, per rendere la cosa più particolare, Louis aveva proposto di indossare la maglietta più cool che avessero e il peggiore avrebbe dovuto pagare il conto di una cena in un ristorante ultra costoso al migliore del gruppo. Inutile dire che fu Liam a pagare la cifra esorbitante di 2200 sterline alla fatidica cena con Louis -
eletto a voto unanime come "il più figo della giornata" grazie alle sua particolarissima t-shirt rosso sangue con tantissime scritte color arcobaleno sparse qua e la - stranamente quella sera accusava di "fame atroce" della serie "non mangio da una settimana". 
Ovviamente, perché Liam si era presentato con una tristissima t-shirt verde chiaro con una mini tasca sul lato destro, provando le battutine dei suoi amici quali «Di la verità, Daddy, hai voglia di spendere soldi?»
 
Mosso poi da chissà quale sentimento, Louis si era sentito un po' in colpa, e il fatto che Liam avesse sganciato quella somma senza proferire parola, senza una qualsiasi imprecazione, se pur sincera, verso quel ventenne dagli occhi cielo che gli sorrideva sornione mentre il più piccolo firmava la ricevuta del conto, lo aveva fatto anche un po' arrabbiare.
 
Quella sera stessa, in macchina sulla strada del ritorno, Liam guidava come al solito nel suo modo prudente, con la cintura di sicurezza, la mano sinistra sul cambio, la destra sul volante, lo specchietto retrovisore perfettamente sistemato. Louis lo guardava attento, senza nascondere  che lo stesse facendo, e « Sei troppo serio, Liam.» disse, ricevendo uno sguardo accigliato del più piccolo per un secondo.
«Che vorresti dire?» chiese, grattandosi la punta del naso con la mano sinistra.
«Semplicemente quello che ho detto. Sai che quello che indossiamo riflette la nostra personalità?» fece Louis, senza staccare il suo sguardo dalla semplice camicia bianca che il biondino aveva indossato per quella sera. Liam rimase in silenzio per un po', poi «E allora?» chiese, mentre accostava sotto casa di Lou.
«E allora» iniziò questo «adesso sali da me.»
Liam lo guardò interrogativo.
«Perché?» chiese, ricevendo di tutta risposta un sospiro rassegnato e divertito dall'amico.
«Fai troppe domande. Ti fidi di me?»
«No.»
«Farò finta di non averti sentito. Su, vieni!» . Detto questo, si protese sul voltante, spense il motore e sfilò le chiavi.
« Louis Tomlinson, cosa hai intenzione di fare?» chiese timoroso Liam, guardando ipnotizzato il movimento oscillante del mazzo di chiavi che Louis teneva alzato davanti a lui.
«Le riavrai solo quando mi avrai seguito su.» spiegò il castano divertito. Liam conosceva bene Louis e sapeva quindi che era tutto inutile provare a fargli cambiare idea. Cercare di rubargli le chiavi era fuori discussione, Louis era sempre stato più agile e veloce, risultato di anni di chissà quali giochetti e scherzetti verso povere vittime.
Così, chiuse gli occhi e sospirò rassegnato e «Ok, ma non posso stare molto, ti ricordo che domani abbiamo quell'intervista a...»
Lo sbattere della portiera avvisò Liam che Louis era ormai schizzato fuori e che lo stava già aspettando in casa.
 
Quando Liam varcò la soglia di casa Tomlinson, quello che si ritrovò davanti era agghiacciante: sul tavolino di fronte al divano c'erano cartoni sporchi di pizza, bottiglie vuote di birra, pezzi di cibo e altre cose che Liam preferì evitare di scoprire quale natura avessero. Il resto del salotto si trovava in uno stato confusionario consistente in scarpe sparse per la stanza, bottiglie varie e stoviglie - stoviglie? - in diversi angoli. Se non avesse conosciuto la madre di quello scapestrato, Liam avrebbe giurato che Louis fosse stato allevato da un branco di lupi.
Superata una pila di panni sporchi, Liam si diresse verso la camera da letto dell'amico, da cui provenivano strani rumori ed entrando, il ragazzo si stupì di trovare la camera in uno stato d'ordine che faceva decisamente a cazzotti con il resto della casa. Louis era piegato a 90 gradi nel suo armadio, scavando alla ricerca di chissà cosa - e Liam iniziava davvero a preoccuparsi. Sul letto ben fatto del più grande alloggiavano pile di magliette dall'aria pulita e proprio mentre Liam le osservava cercando di capire le intenzioni dell'amico, un'altra maglietta arrivò in volo centrando perfettamente la pila.
«Louis, si può sapere cosa diav...» anche questa volta Liam fu costretto a zittirsi, perché un Louis rigorosamente senza maglietta, era sbucato dall'armadio con un altra pila di magliette poggiate sul braccio destro.
«Non fare quella faccia Liam, e spogliati.» disse tranquillamente Lou, mentre appoggiava la pila sul letto.
Liam non si mosse di un centimetro, la faccia impietrita in un'espressione indecifrabile, le guance che stavano prendendo un colore innaturale.
«C-che significa spogliati? » chiese stupidamente.
«Cosa significa "spogliati" nel tuo mondo, Leeyum? » chiese Louis, avvicinandosi al ragazzo e sbottonandogli il cappotto. Liam continuò a non muoversi, mentre il castano buttava via il cappotto e passava a sbottonare la camicia.
Liam arrossì di botto quando Louis gli aprì completamente la camicia e prese a fissargli il petto, con sguardo indecifrabile.
La respirazione di Liam era accelerata, cercava di calmarsi ma non ci riusciva, e come se non bastasse cominciò a sentire un calore vicino al basso ventre. Che gli stava prendendo?
«Ok, iniziamo.» disse all'improvviso Louis, allontanandosi da Liam e avvicinandosi alle pile di maglie, per poi prendere la prima che gli capitò sotto mano e lanciarla a un Liam ancora arrossato. Questo la prese e l'apri davanti a sé: era una maglietta a righe molto semplice, blu e bianca.
«Indossala.» ordinò Louis, e Liam non se lo fece ripetere due volte.
 Lou lo spinse gentilmente verso lo specchio affianco all'armadio e «Ora guardarti.» disse.
Liam fissò il riflesso davanti a se, dubbioso. Le righe orizzontali lo ingrassavano, e poi quel colore non gli donava per niente.
«Oh, ma stai zitto» disse Louis dopo che il ragazzo aveva esposto le sue perplessità  «Stai alla grande! Finalmente qualcosa di colorato, di "vivo", qualcosa che non urli “Sono Liam Pooh Payne, e sono un bravo ragazzo”.»
Liam non era convinto.
«Penso che non sia proprio adatto a me questo stile...»
Louis sbuffò e, prendendolo per i fianchi, appoggiò la testa sulla sua spalla.
«Io invece» gli sussurrò «credo che tu stia alla grande»
Liam rabbrividì e arrossì di nuovo, mentre Louis sghignazzava. Poi lo fece girare per poterlo guardare negli occhi e scrutandolo «Ma forse hai ragione, meglio se cambiamo, ti ingrassa troppo.»
Detto questo, gli sfilò la maglia e annuendo «Molto meglio così.»
Si scambiarono un'occhiata.
Scoppiarono a ridere.
Si baciarono.
Si amarono sparsi tra le righe.







ANGOLO DELL'AUTRICE
Ehilà, popolo di EFP!
Rieccomi tornata con una LiLo fresca fresca, scritta stamattina per l'iniziativa del #THEGAYS (hey girls, I love you!)
Non mi piace molto, considerato che l'ho scritta sull'iPod, a letto, e che stanotte sono stata male a cause delle orecchie (raffreddore, I hate you), così non sono andata a scuola, perdendomi una giornata di totale nullafacenza. Bello.
Ritornando alla storia, è la mia primissima LiLo, ispirata a una FanArt dolcissima ;____;
Ok, non so cos'altro scrivere yep.
Fatemi sapere cosa ne pensate! :3

Un bacio <3
Benny




  
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