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Autore: Melpomene Black    12/11/2012    7 recensioni
Ti tagli coi pezzi di vetro del bicchiere. Ti ferisci coi cocci di pietra del tuo cuore infranto.
Non amerai mai più.

E' impossibile guarire un cuore infranto. E' impossibile guarire un cuore di pietra.
Quinto posto e Premio Visionary al contest "A is for Angst" indetto da MmeBovary sul forum di EFP.
Secondo posto al contest "Chi è Merope Gaunt?" indetto da GinevraCorvino sul forum di EFP.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Merope Gaunt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Premio Visionary

 

COCCI DI UN CUORE DI PIETRA

 

 

Cric, crac, cric, crac, cric, crac…

Il fuoco spento scoppietta nel camino.

Tic, tic, tic, tic…

La pioggia che non scende dal cielo terso batte insistente sul vetro della finestra.

L’uomo seduto sulla poltrona fissa il vuoto. Sul suo volto si legge solo dolorosa indifferenza.

Cric, crac, cric, crac, cric, crac…

Tic, tic, tic, tic…

Basta, basta! Fate silenzio, c’è troppo rumore!

Mezzanotte. La pendola del salotto batte dodici rintocchi.

Dong, dong, dong…

L’uomo si alza in piedi. Si volta verso di te.

Preferiresti che ti guardasse con odio, piuttosto che con quegli occhi vuoti. Ti vede, ma non ti vede. Sei come invisibile.

-Guardami…- lo implori.

-Guardami!- urli.

-Obbediscimi!- gli ordini.

-Non ignorarmi…- piangi.

-Ti prego, amami...- lo supplichi.

Il bicchiere che stringi tra le mani scivola e si infrange sul pavimento.

Un fulmine squarcia il tetto del vostro “nido d’amore”. La faccia dell’uomo si liquefà. Orrenda, orripilante, mostruosa.

Urli con tutto il fiato che hai in corpo. Urli, urli, vuoi che con l’aria fuoriesca anche l’anima.

Attorno a te la casa crolla. Nuvole, fumo, macerie. Cenere nei polmoni.

Urli, urli, nessuno ti sente. Odi essere ignorata.

Urli, urli, nessuno ti sente.

Il fuoco è spento, la pioggia è cessata, la pendola è muta.

Ti tagli coi pezzi di vetro del bicchiere. Ti ferisci coi cocci di pietra del tuo cuore infranto.

Non amerai mai più.

 

 

 

Lumos

Eccomi di nuovo qui, con le mie solite flash. Lo so, sono molto monotona...

E' una flash piuttosto strana, frutto della visione di un film davvero stupendo. ma certi film fanno uno strano effetto sulla mia "produzione".

Grazie a tutti coloro che leggeranno e recensiranno.

A presto! 

Nox

 

Mene Black

5° classificata: Cocci di un cuore di pietra 
Di Melpomene Black 

Premio Visionary (alla storia più originale) 



15/15 punti per la grammatica, la punteggiatura e l’ortografia. 
Non ho trovato errori per quel che riguarda grammatica o ortografia. Le onomatopee sono una scelta un po’ particolare per una storia in prosa – di solito si trovano nella poesia. Comunque le hai scritte in maniera comprensibile, quindi non ti levo punti. Usi il trattino alto “-”per i dialoghi, quando sarebbe meglio usare il trattino medio spaziato “–”, (quello alto si usa non per i dialoghi ma per unire parole come “sud-est” o “socio-educativo”). Anche per questo non ti levo punti perché l’impaginazione dei dialoghi è una scelta che ogni casa editrice fa da sé ed è praticamente impossibile stabilire una maniera “corretta”. 


7/10 punti per lo stile, il lessico e la leggibilità. 
Nel complesso la storia mi sembra molto intensa, come se condensasse un sacco di emozioni in pochissime parole. Mi ha ricordato più una poesia che una storia in prosa però, forse per tutte quelle onomatopee per il fuoco e la pioggia. A proposito di pioggia, non ho capito la frase “La pioggia che non scende dal cielo terso batte insistente sul vetro della finestra”. Se il cielo è terso e la pioggia non scende, come fa la pioggia a battere sul vetro? Non ha senso. Il lessico che usi varia ed è usato a dovere. Ad esempio, quando Merope parla a Tom usi in sequenza i verbi implori, urli, ordini, piangi e supplichi, dando ogni volta una sfumatura diversa alle parole disperate della donna. L’intera vicenda forse assomiglia un po’ troppo ad un sogno a tratti per essere seguita dal lettore. Il volto che si scioglie, la casa che crolla, i pezzi di cuore… L’atmosfera che crei è molto onirica e assieme allo stile un po’ da poesia crea una storia un po’ complessa da capire. 

12/15 punti per la caratterizzazione dei personaggi. 
Non capisco bene “cosa” sia questo Tom che tu crei in maniera tanto surreale. Lo vediamo impassibile, come una statua di sale, che viene colpito da un fulmine in modo che il suo volto comincia a liquefarsi? Sono un po’ confusa. Era un sogno di Merope? O una sorta di proiezione delle sue paure di non essere amata? La tua Merope invece mi piace. La vede disperata e senza via d’uscita com’è il personaggio della Rowling. Mi ha sempre fatto una gran pena: tanto innamorata da non capire che sta facendo del male a se stessa e a Tom cercando di tenerlo con sé. E lo si vede in questa tua Merope che urla e piange per essere ascoltata ma alla fine si ritrova senza niente a tagliarsi le mani “con i cocci del proprio cuore”. 

9.5/10 punti per l’originalità. 
Non avevo mai letto niente del genere. L’intera storia sembra una visione, un quadro surrealista con volti liquefatti, cuori di pietra a pezzi, fuochi che crepitano, fulmini che si abbattono… Quello che trovo più’ originale è il modo in cui descrivi le azioni, che poi di per sé sono le uniche che ci si potrebbe aspettare per questa coppia. Voglio dire che la cosa più ovvia da raccontare in una Merope/Tom è la disperazione di lei per il suo amore non ricambiato (l’unica cosa che sappiamo di questa strega, praticamente), ma tu l’hai resa meno ovvia attraverso una narrazione davvero fuori dagli schemi. 

3/5 punti per il gradimento personale. 
Sebbene la tua storia abbia tratti che mi sono molto piaciuti, nel complesso l’ho trovata troppo strana per essere pienamente gradevole. Dopo un po’ onomatopee, ripetizioni, scene che sembrano visioni infernali e cose del genere mi hanno confuso al punto da farmi perdere il filo. Non capisco bene cosa succeda, se quello che descrivi sia reale. La metafora del cuore di pietra a pezzi, però, resta un punto di forza: è veramente bella e evocativa. 

12.5/15 punti per il trattamento del genere Angst e l'aderenza al contest. 
Certo la descrizione del dolore non manca. L’atmosfera in cui ambienti la storia, tra crepitii e ticchetti, contribuisce a rendere angosciante tutta la narrazione. Merope soffre infinitamente, ignorata com’è da Tom, e lo vediamo nelle sue parole e nei suoi gesti disperati. Ti ho tolto punti perché a tratti la narrazione diventa talmente assurda e visionaria che proprio non riuscivo a capire se il dolore fosse vero o una sorta di incubo. Inoltre, come ti ho già detto, non ho capito Tom e il suo dolore (sempre che questo Tom sia reale). 

Totale: 59/70

  
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