Tutto ebbe inizio quel freddo lunedì di fine Ottobre. I miei idoli, i One Direction, dovevano annunciare qualcosa di importante alle loro fan europee. Quel giorno, come tutti i lunedì, finii scuola a mezzogiorno e, ansiosa di sapere la notizia, appena arrivata a casa accesi il computer. Quello che lessi pochi istanti dopo era incredibile, troppo bello per essere vero: i miei idoli avrebbero fatto ben due concerti in Italia a metà Maggio, durante il tour europeo, e finalmente li avrei visti! Non potevo crederci, il mio sogno finalmente si avverava; dovevo solo aspettare ancora un po' di mesi. Piena di speranze aspettai il 3 Novembre, la data fissata per la vendita dei biglietti. Quella grigia mattina di Novembre io ero lì, per l'ennesima volta davanti al computer ma questa volta non era pe vedere un altro concerto o un'altra esibizione da un fottutissimo schermo. No, questa volta era per realizzare il mio sogno. Ero sicura che sarei riuscita a prendere uno dei posti migliori, in prima fila, ma ero anche agitatissima perchè sapevo di non essere l'unica e quindi dovevo essere svelta, e così fui. Appena aprirono le vendite io schiacciai su 'AGGIUNGI AL CARRELLO' ed ecco, era fatta o per lo meno era quello che sembrava. Ad un certo punto però il computer rallentò e quando finalmente la pagina si caricò capii di non avercela fatta, avevo fallito, non avevo il biglietto. Il sito diceva che non erano disponibili ma quasi nessuno era riuscito a comprare quel misero ma importantissimo pezzo di carta. Allora decisi di andare in biglietteria dove, insieme ad altre ragazze, passai il sabato pomeriggio senza concludere niente. Ci dissero però che lunedì mattina avrebbero rimesso in vendita i biglietti, che avevano avuto un problema tecnico perchè il sito era sovraccarico. Non ci perdemmo d'animo e aspettammo. Ma quello che vidi la mattina di due giorni dopo non furono i biglietti in vendita, ma solo una scritta:SOLD OUT. In quel momento mi cadde il mondo addosso. Tutte le mie speranze, i miei sogni, erano svaniti nell'istante esatto in cui avevo realizzato il significato di quelle due parole. Mi ero solamente illusa, era tutto troppo bello per essere vero, avrei dovuto capirlo fin dall'inizio. Volevo solo piangere, piangere fino a non aver più lacrime.Da quel momento l'unica cosa che mi risollevava di morale era la loro musica. Era per loro che stavo male ed erano le loro voci a consolarmi. Comunque non persi mai del tutto la speranza, in un certo senso ero convinta che quella domenica di Maggio io sarei stata lì, in prima fila, all'Arena di Verona a sostenerli, come avevo sempre fatto e sempre farò. Probabilmente fu anche questo a farmi andare avanti, in qualche modo. Ma più i mesi passavano, più il fatidico giorno si avvicinava e io ero sempre più triste perchè mi convincevo che non avrei mai realizzato il mio sogno.