Arrivata a casa presi le chiavi dentro la borsa e entrai.
Corsi in camera sbattendo la porta, senza neanche salutare mamma.
Mi sdraiai sul letto e cominciai a piangere.
Perchè piangevo?Per una stupidata?Conoscevo da poco Justin, tenevo così tanto a LUI?
Non ne avevo idea ma in quel momento era l'unica cosa da fare che mi sembrava veramente giusta anche se inutile.
Era tardi, erano tipo le quattro di mattina ma non riuscivo a dormire, non smettevo di pensare a Justin e a Rosalie sbaciucchiarsi davanti alla limousine.
Quella notte riuscii a dormire per tipo mezz'ora e non volevo assolutamente andare a scuola.
Mamma, come ogni giorno, entrò in camera per svegliarmi.
-Violet, è oraaa, svegliati!- mi urlò con tanta dolcezza c:
-Mamma, sto...male, non v-voglio andar..a scuola.- dissi fingendo di tossire, ero proprio una brava attrice.
-Violet non mi prendi per il culo, sai che se non vuoi andare a scuola mi devi dire la verità.
-Mamma si ma..
-Niente ma, perchè non vuoi andare a scuola?
-Lascia stare, ci vado.- dissi alzandomi dal letto.
Mia madre era fatta così.Diceva sempre 'devi dirmi la verità e io ti crederò nel bene o nel male' oppure 'è meglio una brutta verità che una bugia' ma poi quando succedeva veramente era completamente passiva, perciò era inutile spiegarle cosa fosse successo.
Mi vestii in fretta e furia perchè era già tardi e entrai nel pullman che mi stava aspettando.
Arrivata a scuola non volevo parlare con nessuno, sopratutto con Justin ma sarebbe stato molto difficile visto che avevamo gli armadietti ATTACCATI.
Suonò la prima campanella e andai a prendere i libri nell'armadietto.
Nessuna traccia di Justin, menomale.
Entrai in classe, la prima ora avevo biologia.
Di fianco a me non c'era ancora nessuno.
-Heeeeeeeei!- era James.
-Ciao James, come te la passi?
-Bene tu come stai?Sei andata alla festa di Lauren sabato?
-Sto bene...Si, ci sono andata, non ti ho visto però.
-So che eri con Justin, avete fatto i romanticoni eeeh?
-E adesso ricomincia.Sai che mi da fastidio, io e Justin non abbiamo fatto nulla quindi ora taci e vattene, grazie.
-Com'è scortese il violino oggi!- intervenne la vipera, Rosalie.
-Ti ha interpellato qualcuno gallinaccia?
-James, ci penso io, tranquillo vai.
-Cos'è ci sei rimasta male che ho baciato il tuo ragazzo prima di te?
-Vuoi un pugno in faccia ora o subito?
-Preferirei mai grazie.
-Giusto.Poi si rovina il naso rifatto.
-Sta stronz...
-ROSALIE, AL POSTO!- il prof era entrato in classe, che fortuna.
Justin non era ancora arrivato.
Passarono le ore e lui ancora non c'era.
Arrivarono le quattro e quando tornai a casa vidi qualcuno aspettarmi davanti al cancello della scuola..
Già, era Jasmine che voleva sapere tutte le news.
-ALLORAA?COM'E' ANDATA?SU, RACCONTA, RACCONTA!
-Niente di che.E' stata una festa..carina.
-Nah.Che è successo?
-Justin..
-Si?
-Si è baciato Rosalie.O meglio, Rosalie si è baciata Justin.
-SCHERZI VERO?QUELLA ZOCCOLA, ADESSO MI SENTE.
-Fa niente, è tutto a posto, più o meno.
-No, non lo è cazzo.Tu sei la mia migliore amica e non vogio vederti stare male per una troia.
-Ti ho detto che è tutto a posto, tranquilla.
-Se lo dici tu.
-Si, tranquilla, ora devo andare, ci sentiamo per messaggio.
-Ciao luuuuv.
Jasmine mi considerava da sempre una migliore amica, ma per me non lo era.
Insomma, mi aveva fatto tanti torti e io non l'avevo mai definita tale.
Ad esempio, quando eravamo in prima media, io e lei eravamo migliori amiche e ci conoscevamo dalle elementari.Beh, lei quell'anno mi ha cagato di striscio. Sì, perchè aveva le sue 'nuove amiche' e io ormai ero storia passata.
Entrai nel pullman che mi portò a casa.
In quel momento mi arrivò un messaggio.
Era sconosciuto.
'Ciao Violet, so che non mi vuoi più vedere, sono un coglione, lo so. Ma credimi è stata tutta colpa di Rosalie, è stata lei ad avvicinarsi.Tu mi piaci davvero, non voglio che finisca tutto per colpa sua.Oggi non sono venuto a scuola perchè sapevo che non mi avresti parlato.Quando ti ho visto scappare, quella sera, sono subito corso verso di te ma eri troppo lontana.Ti prego, mandami un messaggio appena puoi, ti voglio bene dolcezza.'
Era lui.E ora?Che dovevo rispondere?Non ne avevo idea, di nuovo.