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Autore: Chibi_saru    30/05/2007    4 recensioni
"Il villagio di Konoha è in fermento per qualcosa. Chi diamine lo ha ideato? Gai è intenzionato a scoprirlo e farà di questo la nuova sfida con Kakashi"[NO KakashixGai]
Genere: Generale, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Love Show
Special Mission – Konoha

Nessuno sapeva da chi era partito tutto quello, davvero.
Un giorno la voce si era sparsa come un fiume in piena e tutti già sapevano del piano. Tutti già progettavano di prendervi parte e continuavano a guardarsi in cagnesco.
Da un minuto all’altro il pensiero corrente era corso a quell’evento ed aveva monopolizzato i pensieri come l’ultimo gossip.
Alcuni dicevano che era tutto partito da Ino, lo dicevano anche Choji e Shikamaru, che la bionda un giorno si era alzata e aveva scelto quel giorno per cominciare ad agire. Ino diceva che era stata Sakura ma l’altra ribatteva che, a lei, glielo aveva detto Temari.
Come la ragazza della sabbia potesse averlo detto alla rosea era un mistero ma ancora più misterioso era il fatto che, Temari, giurava di averlo saputo da Ten Ten.
Ten Ten giurava però di non entrarci niente e che, veramente, lei l’aveva saputo da Hinata. La povera rampolla del casato Hyuga aveva generosamente scosso il capo con una faccia spaventata e sottomessa, lei non c’entrava nulla! Davvero! E, troppo impegnati a guardare il visino della ragazza disperarsi e dimenarsi si erano dimenticati di chiederle da chi, allora, l’avesse saputo lei.
L’avevano allora chiesto alla sua beh, guardia del corpo. Neji Hyuga aveva testimoniato di averlo saputo da Kiba e tutti, a quel punto, storsero un po’ il naso, perché il canide non sembrava proprio il tipo da mettere in giro una voce simile. Ma Kiba, difendendosi all’istante, aveva scosso la testa e indicato la sua maestra, Kurenai, come sua informatrice. Si era così passati agli adulti e qui il campo si faceva molto più vasto. Kurenai l’aveva saputo da Anko che però l’aveva saputo da Tsunade che l’aveva saputo da Shizune che era stata informata dalla fruttivendola all’angolo che l’aveva a sua volta saputo dal fioraio che…
C’era un limite di indagini che si potessero fare e, Kakashi, aveva arbitrariamente deciso che era quello. Fermò il braccio di Gai scuotendo la testa in un mormorio sommesso. Non aveva più voglia di girare tutti i villaggi del mondo solo per scoprire chi avesse ideato… quella… cosa.
«Non puoi ritirarti Kakashi! Scoprire chi ha lanciato questa proposta è la nostra ennesima sfida!»
Gai lo guardava in quel modo che odiava perché, oltre a fargli già pregustare una fatica che a lui proprio non andava fare, precedeva una delle filippiche del collega sull’importanza dell’impegno e della definitiva vittoria di uno dei due con un distacco di almeno due punti.
Non ne aveva voglia, e poi preferiva decisamente quando, le loro sfide, si limitavano ad un sasso, carta, forbici ben giocato.
Al massimo poi era Gai quello che continuava a sgobbare.
«Si ma è tre giorni che chiediamo alle persone. Questa… proposta… non è partita da nessuno, fine della questione!»
«No, no, no! Da qualcuno deve essere partita e io devo scoprirlo! Cosa fa Kakashi ti spaventi??»
Oh si, si spaventava enormemente di quanto il compagno avesse preso seriamente questa storia.
Lui voleva tornare a casa a farsi coccolare da Iruka! Se quello era uno sfigato non era colpa sua.
Poi, il colpo di genio.
«Facciamo così allora. Ci vedremo dopodomani, per l’evento e lì dovremmo dire il nome di chi noi pensiamo sia l’ideatore»
Kakashi vide l’occhio del compagno brillare e si ritenne soddisfatto del risultato ottenuto.
Annuì gravemente e se ne andò pregustando già come avrebbe potuto impiegare quei due giorni di assoluta mancanza del Gai-Problema.

~¤~

In pochi credevano veramente che, quello che si era mormorato per oltre due settimane fosse vero e, ancora meno, credevano che, davvero, con tutta la notizia che quello aveva fatto lui non se ne fosse accorto.
E invece tutto quello si fece e si fece alla maledetta insaputa dell’interessato.
Non sembrava una giornata diversa dalle altre, era una giornata come tante, una di quelle noiose, una di quelle come lui le odiava.
C’erano poche cose in verità che lui non odiasse. Quasi nessuna a dire il vero.
E, mentre si dirigeva a passo di marcia verso il campo d’addestramento, si chiese per un attimo cosa era stato quell’agitamento nelle settimane precedenti.
Sasuke non era un appassionato di pettegolezzi, nè un tipo da chiedere delucidazioni, se il mondo decideva di impazzire lui non ci voleva avere nulla a che fare.
Si era però ritrovato a suo mal grado curioso quando, due giorni prima, aveva ormai capito di essere davvero l’unico a non sapere niente e, specialmente, a non sapere cosa era quella cosa che riguardava sicuramente lui.
Perché, per quanto era stato ancora in dubbio alle occhiatine eloquenti che gli lanciava ogni persona di genere femminile, normale amministrazione infondo, alle altrettanto eloquenti occhiate del genere maschile – si, erano tutti sicuramente maschi – aveva dovuto cominciare ad aprire un po’ gli occhi.
Da quando Konoha si era trasformata in un raduno no-stop del Sasuke
Uchiha Fan Club? Persino – e probabilmente avrebbe voluto vomitare – quel sopracciglione – il piccolo, il grande che importa! – aveva lanciato occhiate, strane, alla sua figura.
Aveva ormai deciso, si sarebbe abbassato a chiedere a Sakura, almeno se doveva aspettarsi un attacco alla sua incolumità avrebbe provveduto. Con una cintura di castità, magari.
Aveva appena preso la sua decisione e, forte di quella, arrivò fino alla fine del lungo viale dove aveva appuntamento con i suoi compagni… per scoprire che non c’erano solo i suoi compagni.
Rimase pietrificato, decisamente pietrificato, e, per un secondo, fu fermamente convinto che quello non fosse altro che un modo di Itachi per ucciderlo.
O almeno qualcosa di molto simile.
«Che cos…?»
«Sasuke-kuuuuun!!»
Il moro guardò la folla dalle cui fila era partito quell’urlo stridulo che invocava il suo nome come lui ora invocava un infarto.
Decise che, se lui non avesse avuto l’infarto, loro non avrebbero avuto lui.
Fece per muovere un passo scoprendo poi di essere… bloccato.
«Non così in fretta Uchiha…»
Sasuke alzò gli occhi inorridito per poi abbassarli di nuovo alle due ombre intrecciate che gli ricordavano tanto la morte nei suoi giorni migliori.
«Shika…Shikamaru? Ma che…?»
Ma non poté finire la frase perché Sakura, tubante come una colomba in calore, si avvicinò a lui e, in quel minuto, Sasuke seppe che, per lui, era ufficialmente la fine.
«Non puoi andartene via Sasuke-kun! Noi siamo qui perché ti dobbiamo baciare!»
«………EH?»
Shikamaru alzò le spalle e l’erede del casato Uchiha rabbrividì inconsapevolmente… chi diamine era lì per baciarlo?
«Oh be, non tutti Uchiha. Per dire, io non ho intenzione di sfiorarti ma… perché perdersi lo spettacolo?»

~¤~

«Maledetto Kakashi! Se in ritardo, ormai avranno già cominciato!»
Il jonin appena arrivò non lo degnò che di un segno con la mano per poi incamminarsi verso il luogo di ritrovo.
«Allora muoviti, no?»
Il moro lo seguì di getto, tanto per continuare a parlare della sfida e delle sue brillanti deduzioni.
«Allora, tu ci sei arrivato ad una soluzione?»
L’altro annui guardandolo con l’occhio scoperto in quella che, inequivocabilmente, il mondo avrebbe chiamato un’occhiata divertita.
«OH! E chi è?»
«Solo se tu mi dici la tua, di soluzione»
«Mi pare equo… ma guai se provi a copiare le mie brillantissime deduzioni!»
Kakashi fece un segno della mano come a dire al moro di non preoccuparsi. Avrebbe fatto il bravo bambino.
«Beh, continuando con le mie strategiche appostazioni e con i miei interrogatori sono arrivato alla conclusione che… non può essere altri che Ino!»
L’altro alzò un sopracciglio curioso di tale ragionamento, o forse semplicemente molto scettico.
«Ma si, all’inizio pensavo Sakura, ma poi ho capito che non poteva essere stata lei e…»
Il jonin staccò finalmente il cervello dalle parole dell’amico per percorrere il viale in santa pace senza le strambe pose e gli insopportabili discorsi che l’altro stava facendo. Tutta quella questione era nata… così, per caso.
Davvero nessuno aveva saputo chi aveva cominciato, sembrava che tutto il villaggio una mattina si fosse svegliata sapendo già che l’11 giugno tutti avrebbero baciato Sasuke Uchiha.
O almeno, tutti quelli che sarebbero arrivati prima che Sasuke decidesse chi andava bene per lui. Se, infatti, Sasuke avrebbe risposto al bacio di qualcuno sarebbe diventato off-limits.
Kakashi nei due giorni precedenti la sfida non aveva visto né Sakura né Ino ed era certo che fossero già entrambe nel luogo prestabilito.
C’era solo un’altra regola, la persona che aveva lanciato tutto quello, fino ad ora rimasta nell’anonimato più totale, sarebbe stata la prima a baciare il moro.
Per questo Kakashi era arrivato alla sua soluzione, non poteva essere altri che quello, l’incriminato.
«…E tu? Mi hai promesso di dirmelo!»
«Ah, si già. Beh, io dico Naruto»
Gai si bloccò mentre il comandante del gruppo sette continuava imperterrito nella sua avanzata.
«… che?»
«Eh già»
Il jonin vestito con la tutina verde inseguì l’altro per un po’, il tempo di recuperare terreno, prima di riprendere a guardarlo stralunato.
«Ma… dici sul serio?»
«Serissimo…»
«Ma… Ma…»
Arrivarono finalmente alla radura mentre, Gai, era ancora occupato a balbettare un “Ma” a mezza bocca.
Kakashi scrollò le spalle e guardò avanti il moro, che sembrava tanto una di quelle vittime sacrificali, e tutta la folla che si guardava sgomenta.
Probabilmente l’ideatore del tutto non si era ancora fatto vedere.
«Visto, Gai, siamo arrivati in tempo!»
«Ma… ma…»

~¤~

L’Uchiha guardava ora il Nara ora Sakura e, poteva ammetterlo, era dannatamente spaventato. Che diamine voleva dire che erano lì per baciarlo?
«Ma…»
«No, niente “ma”, Uchiha. Allora che si dia inizio!»
«Ehi!»
«Su, su, Sasuke-kun vedrai che non sarà così tremendo!»
Il moro sudava freddo e stava già preparando l’atto di testamento quando vide che… beh, nessuno si muoveva.
Che fossero rinsaviti tutt’ad un tratto? Che qualche Dio stesse, finalmente, mostrando misericordia verso di lui?
Non bastava avere perso tutta la famiglia ed avere un fratello psicotico?
A quanto pare, no.
Dalla massa infatti vide avanzare qualcuno, i cui contorni erano irriconoscibili data la quantità di corpi. Rabbrividì pensando che, quella figura doveva, probabilmente, essere la prima. Cercò Ino e Sakura con lo sguardo e vide che, entrambe con il muso, stavano lì, in prima fila e qualche passo indietro come se, quello che camminava incontro a lui, avesse la precedenza assoluta.
Beh, quando Sasuke vide chi fosse colui che si stava avvicinando non ci pensò più a quel dio – ormai l’aveva capito che non serviva a nulla – ma rifletté seriamente sulla possibilità dello strangolamento d’ombra.
Naruto Uzumaki avanzava, come se niente fosse tralaltro!, verso di lui con un ghigno a colorargli il viso e con le iridi leggermente più feline del solito.
Il moro non si accorse del moto di sorpresa che partì dalla folla e nemmeno dell’urlo sconfitto di Gai.
«Na…Naruto?»
L’Uchiha capì che, Naruto, non era che la prima di tante lunghe umiliazioni. Se il biondo l’avesse baciato non avrebbe perso minuto, secondo, attimo, per rinfacciarglielo nella maniera peggiore possibile.
La sua vita era, ufficialmente, finita.
«Si, Sas’ke»
«Avanti, dobe, non giocare, lasciatemi andare e…»
«No no! Ho organizzato tutto questo per baciarti non per lasciarti andare!»
«Tu… che?»
Naruto ondeggiò la testa in maniera fiera con un bel sorriso – era costato molto pensare questa cosa a Sasuke – portando le mani in avanti ad afferrargli le spalle.
Sembrava quasi una presa disperata, come se avesse paura che il moro potesse volare via, di nuovo, come quando era andato con Orochimaru.
Il suo viso non tradiva nessuna espressione di tristezza però.
«Oh, ho dovuto trasformarmi in ogni essere di genere femminile per non farmi scoprire! Sono andato da Ino con le sembianze di Sakura, poi da Sakura con le sembianze di Temari e via come Temari da Ten Ten, per fortuna lì già Ino e Sakura stavano facendo il loro bel lavoro.»
«Ma… perché?»
Naruto ghignò, sospirò e poi, alzandosi in punta di piedi, appoggiò le proprie labbra su quelle del moro, forzando il bacio più di quanto fosse necessario.
L’Uchiha si era ritrovato a rispondere più per forza d’inerzia a dire il vero.
La lingua del biondo si fece spazio nella sua bocca per poi duellare con la sua, in maniera quasi feroce, per il predominio della bocca. Le mani del biondo andarono a giocare con i suoi capelli e a spingere il viso dell’altro più verso il proprio.
Sasuke, registrato meccanicamente di essere libero dalla costrizione di immobilità, portò le sue braccia a cingere la vita dell’altro e ad approfondire il bacio più di quanto credeva possibile.
Da lontano Kakashi sghignazzava e Gai stava già pensando a quale sarebbe stata la loro prossima sfida.

End

Note: <3 *coff coff* Eccoci qui signori e signore con il nuovo parto della mia mente malata °O°” Shottina minuscola e cretina <3 eppure *schiatt* l’idea mi piace, come l’ho conclusa non mi piace per niente ma… beh… *schiatt ancora* il resto =ç=/ E non chiedetemi cosa sto pensano in questo momento… ok lo so che nessuno se lo sta chiedendo ma… se a qualcuno interessasse UçU/ sto pensando che potrei anche fare un continuo ishi *w* Non uccidetemi :3
Nota inutile: l’11 giugno è il mio compleanno… non so perché mi venne questa nota autobiografiQa ma… Sas’ke e Naru si baciano il giorno del mio compleanno OçO *si gonfia*
Disclaimer: I personaggi non sono miei ma di Kishimoto-sama e, giuro, non ho intenzione di fregarglieli O.ò… tranne Sas’ke magari OçO e anche qualche piccolo ripassino son Sasori-kun e ItachA <3 *schiatt*

  
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