Crossover
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Autore: XYZ     30/05/2007    2 recensioni
*CITY HUNTER – FULL METAL PANIC* Ciao a tutti!!!! Questa è la prima fanfiction che scriviamo ed è per questo motivo che abbiamo pensato di incentrarla su due delle serie che hanno saputo maggiormente appassionarci. Non abbiamo grandi pretese…L’unica cosa che desideriamo è quella di poter allietare e divertire coloro che decideranno di seguire questa nostra storia…speriamo di riuscirci! Buona Lettura! Karategirl e Rinrei aka XYZ
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 4



“E' tutto sotto controllo...fidati” disse Kalinin rivolto a Ryo “Potete uscire”.
Ryo ripose definitivamente la sua fedele pistola e rispose “Se lo dici tu...”.
Kaori era curiosa di sapere chi fosse quell’uomo che sembrava conoscere Ryo, così, si riparò gli occhi dal sole con la mano destra e finalmente riuscì a vederlo in volto.
Rimase colpita dal suo sguardo fiero e profondo e senza nemmeno accorgersene le scappò però un commento:
“Che uomo affascinante!”
Purtroppo, la ragazza, aveva pronunciato quella frase con un tono di voce abbastanza alto così la sentirono sia Ryo che Kalinin.
Ryo rimase per un attimo sconvolto.
“Ma ho sentito bene?” pensò “Ha detto ad Andrey che è affascinante?!”.
L'uomo poi si riprese quando, il Tenente Colonnello, posò lo sguardo sulla ragazza e si limitò a dire “La ringrazio signorina”.
Successivamente, Andrey Kalinin, si girò di spalle e si diresse verso i suoi subordinati.
La povera Kaori era diventata bordeaux dall'imbarazzo ed era rimasta momentaneamente pietrificata a guardare nel vuoto pensando “Mamma mia che figura! Neanche lo conosco e me ne esco con una frase del genere...Non sarà che a forza di stare con Ryo sto prendendo le sue brutte abitudini?! Che figura...”.
Ryo tentò in tutti i modi di risvegliarla dal trance; le passò velocemente la mano davanti agli occhi, le fece il solletico, le tappò il naso, finché esasperato, raccolse tutto il fiato che poteva ed urlò “KAORI!!!! GUARDA CHE A LUI NON INTERESSANO GLI UOMINI!!!”
La ragazza cadde in terra per lo spavento.
“Ma sei impazzito Ryo?! Vuoi farmi morire?!” gridò riprendendosi completamente “E poi cosa intendevi dire...io non sono uomo!”
“Come che cosa voglio dire? Guarda!”rispose l'uomo indicando il Tenente Colonnello “Lo hai fatto scappare!”



“Ho pensato che il soggetto potesse essere in pericolo e così ho deciso di intervenire...”.
“Potevi anche evitare di sparagli addosso all'improvviso!” esclamò Mao piegandosi minacciosamente sul viso di Sousuke.
“Non ho avuto il tempo di valutare la situazione nei dettagli! Ogni secondo avrebbe potuto essere fatale...”replicò seriamente il ragazzo.
“Io non ho visto tutta questa urgenza...” lo interruppe Kurz che, nel frattempo, era sceso dall'AS “Infondo la ragazza si stava difendendo benissimo da sola”.
La discussione continuò finché non arrivò il Tenente Colonnello ad interromperli.
“Basta così!” affermò l'uomo “E' tutto apposto, non c'è motivo di preoccuparsi”.
I tre amici rimasero un attimo esterrefatti. Cosa voleva dire che era tutto apposto? Come aveva fatto il Tenente Colonnello a tranquillizzare quelle persone? Infondo erano appena state attaccate da Sousuke.
Melissa fu la prima a chiedere chiarimenti “Scusi una domanda signore. Ma lei conosce il compagno della ragazza per caso?”
“Si, sergente maggiore. Un tempo abbiamo combattuto insieme nella giungla...”.
“Le chiedo umilmente scusa Tenete Colonnello...non sapevo che fosse un suo compagno d'armi altrimenti non l'avrei mai attaccato”.
“Non potevi saperlo Sousuke e comunque Ryo non è certo il tipo che si fa cogliere impreparato in situazioni del genere”.
“Di questo me ne sono accorto!” affermò Kurz “Sono rimasto di stucco quando si è nascosto ancora prima che Sousuke premesse il grilletto fino in fondo!”
E fu in quel preciso istante che, dall'altra parte della strada, Ryo partì alla carica.
Iniziò a correre in direzione dei tre ragazzi con la sua classica espressione estasiata sul volto.
Nel giro di pochi secondi si trovò a un metro da Melissa e senza frenare la sua corsa si preparò a spiccare un balzo in direzione della ragazza gridando “Dammi un bacio!!!”
“Ehi! Che diavolo pensa di fare?! Non crederà che lo lasci invadere così il mio territorio!” pensò Kurz e, senza dare il tempo a Ryo di spiccare il volo, gli fece uno sgambetto.
Sfortunatamente, Ryo, era troppo concentrato sulla sua preda per accorgersene e quindi si inciampò ed iniziò a precipitare verso il suolo. Durante la caduta, però, incontrò anche il piede di Melissa che lo rilanciò “gentilmente” verso l'alto dopo averlo colpito proprio sotto al mento.
Infine, il suo volo fu definitivamente interrotto da una sonora martellata di Kaori.
“Pervertito! Anche in una situazione come questa riesci a fare il cretino?!”
Ryo, dopo aver ascoltato i rimproveri della sua compagna, si rialzò con un sorriso soddisfatto sulle labbra.
“Bene” intervenne Kalinin “Visto che ci siamo tutti..direi che sia il caso di andare a parlare da qualche parte!”
“Concordo..in effetti hai molto da dovermi spiegare!” disse Ryo guardando di sott’occhi colui che aveva osato sparargli.
“Andiamo al Cat's Eye...” e poi continuò “E' il bar di un amico fidato ed è molto sicuro”.
“Va bene, facci strada Ryo” acconsentì il Tenente Colonnello ed aggiunse “Qualcuno sposti l'AS e lo porti in un posto protetto”.
Kurz pensò che non era il caso di lasciare Melissa da sola con Ryo e così, mandò Sousuke a spostare l'AS con la scusa che lui l'aveva già pilotato per tanto tempo ed era stanco.



Una volta arrivati al Cat's Eye, Ryo e Kurz, entrarono per primi.
Entrambi notarono subito la presenza di Miki.
Ryo le corse incontro come faceva sempre quando la vedeva ed allora anche Kurz iniziò a correre per arrivare primo.
Purtroppo però, furono intercettati da Umibozu che interruppe la loro corsa. Umibozu, infatti, si piantò davanti a Miki con sguardo minaccioso e le mani sui fianchi.
Sia Ryo che Kurz frenarono di colpo, nessuno di loro aveva intenzione di finire diritto dritto nelle braccia di Umi.
“Ancora quell’energumeno?!” pensò irritato Kurz “Ma cos'è la sua guardia del corpo?!”
In quel momento fece il suo ingresso anche Kalinin.
Umibozu sentì il rumore dei suoi passi e rimase per un attimo interdetto.
“Non è possibile...questi passi sono sicuramente del puma bianco”e così dicendo si avvicinò alla figura sfuocata che vedeva sulla porta.
Miki, intanto, si accostò ai due ragazzi e li salutò.
“Ciao! E' un po' che non ci vediamo”
Entrambi risposero contemporaneamente un “Ciao!” e poi si girarono di scatto l'uno verso l'altro.
“Guarda che ha salutato me!” ci tenne a specificare Ryo.
“Tu sogni!” rispose Kurz iniziando ad irritarsi “E' palese che abbia salutato me!”
“E perché sarebbe palese?” chiese Ryo iniziando a perdere la pazienza.
“Ma è ovvio...tu sei troppo vecchio per lei!” replicò ancora il ragazzo.
“Vecchio io?!” esclamò Ryo urlando “Ma se ho solo vent'anni!!!!”
Kurz scoppiò a ridere in faccia a Ryo.
“Tu avresti vent'anni? Si, certo…Per gamba!”
Ryo adesso era proprio incavolato nero. Cosa voleva quel ragazzino dalla sua vita? Poi, la parola gamba gli fece tornare in mente la situazione di una decina di minuti prima. Ecco come mai si era inciampato, il biondino gli aveva fatto lo sgambetto.
“Ehi tu sbarbatello! A proposito di gamba...sei stato tu a farmi cadere prima?” chiese Ryo avvicinandosi minacciosamente al viso di Kurz.
“Certo! E allora? C'è qualche problema?” replicò il ragazzo avvicinandosi ancora di più a Ryo.
Quando la situazione stava per precipitare i due vennero prontamente divisi. Ryo ricevette una sonora martellata da '101t plus' mentre Kurz venne trascinato via per un orecchio da Melissa.
“Ma ti sembra il caso di metterti a litigare con un ragazzino adesso?”
“L'ho fatto solo per proteggere Miki! Quello sbarbatello la stava importunando!” replicò Ryo
“Perché tu invece cosa stavi facendo, sentiamo!”
Dopo qualche minuto riuscirono finalmente a sedersi tutti attorno al tavolo ed iniziarono le presentazioni.
Il primo a prendere la parola fu il vice-comandante.
“Mi presento…Sono il Tenente Colonnello Andrey Sergeivic Kalinin, mentre loro sono tre dei miei sottoposti. Il Sergente Maggiore Melissa Mao, il Sergente Sousuke Sagara ed il Sergente Kurz Weber. Facciamo parte di un'organizzazione internazionale di mercenari chiamata Mithril”.
“Mithril hai detto?” chiese Ryo “Mi sembra di averla già sentita nominare da qualche parte...Comunque, per chi ancora non l'avesse capito, il mio nome è Ryo Saeba. Sono conosciuto anche come City Hunter e di professione faccio lo sweeper. Lei è la mia socia, Kaori Makimura”.
“Cos'è uno sweeper?” chiese incuriosita Melissa.
Ryo, lusingato per l'attenzione ricevuta dalla ragazza iniziò a descrivere il suo lavoro “Chiunque sia disperato, chiunque non sappia a chi rivolgersi basta che scriva XYZ sulla lavagna della stazione di Shinjuku e riceverà il mio aiuto...” si mise in posa da super eroe e continuò sotto lo sguardo rassegnato della sua socia “Io sono un giustiziere, mi occupo di tutti gli affari sporchi per i quali la polizia ha le mani legate e tra l’altro..sono il numero uno.”
Fece una piccola pausa e poi aggiunse “Inoltre, beh…ho un altro soprannome sai?”
Melissa allora rispose “Ah si!? E quale sarebbe?”
“Sono conosciuto anche come lo 'stallone di Shinjuku'...” al sentire quelle parole, Kaori, iniziò ad insospettirsi ed impugnò il suo martello.
Melissa, che non era certo una sprovveduta, capì la provocazione e decise di stare al gioco.
“E dimmi 'stallone di Shinjuku' come mai hai questo soprannome?” chiese all'uomo, con sguardo interessato.
Kurz, nel frattempo, prese in mano il bicchiere che aveva davanti a sé.
Si sistemò sulla sedia in modo da avere Ryo perfettamente di fronte ed aspettò.
“E' un' informazione strettamente confidenziale...” rispose apparentemente serio Ryo “ma se stasera vorrai farmi compagnia nel mio letto sarò felice di mostrart...”
Non riuscì a finire la frase perché venne centrato in pieno dal martello di Kaori ed il bicchiere lanciato da Kurz gli passò a pochi millimetri dal viso.
“Ma vuoi fare la persona seria una volta ogni tanto?!” gridò la ragazza esasperata legando il suo compagno alla sedia ed imbavagliandolo.
Dopo di che si sedette e passò la parola a Umibozu “Forza Umi...adesso tocca a te”.
L'uomo appoggiò i gomiti sul tavolo, incrociò le mani sotto al mento e, guardando prima verso Kalinin e, spostando poi lo sguardo sui tre ragazzi, cominciò a parlare.
“Come il vostro superiore certamente si ricorderà, il mio nome è Umibozu. Ai tempi della guerra civile in America, combattevo come mercenario sul fronte opposto a quello di Ryo e di Andrey. Ora anche io faccio lo sweeper e tengo a precisare che sono l’unico in grado di far fuori quell’idiota di Ryo!”
“Ehi! Piano con le parole..polipone!” gli urlò di Ryo di rimando.
“Polipone a chi?!!! Razza di maniaco lascivo!!” le vene del collo di Umi erano ormai già gonfie dalla rabbia. Miki gli si avvicinò e gli mise una delicata mano sul braccio, cercando di calmarlo ed invitandolo a lasciar perdere.
Ryo stava, invece, per ribattere nuovamente quando si sentì solleticare sulla schiena da un “leggero” kompeito pronto a colpire. Per questo valido motivo preferì star zitto e si rimise buono buono sulla sua sedia.
Dopo qualche secondo di silenzio Umi tentò di ricominciare a parlare, andando a presentare la donna dai capelli corvini che si trovava al suo fianco.
“E...lei...è...Miki...” iniziò a diventare rosso in volto “Lei...è...mia...” ma poi si bloccò.
“Tua sorella?” chiese Kurz incuriosito. Umi scosse decisamente la testa. “Tua cugina?” provò nuovamente il ragazzo . L'uomo scosse la testa ancora più velocemente.
“Forza Umi! Ce la puoi fare!” lo incoraggiò Ryo mentre Miki e Kaori ridevano sotto i baffi.
“Ho trovato!” esclamò soddisfatto Kurz battendo il pugno sulla mano aperta “E' tua figlia!!!”
Umi ormai imbarazzato al massimo diventò paonazzo e gridò “NOOO! E’ MIA MOGLIE!!!”
Per Kurz fu come ricevere un colpo al cuore e cadde dalla sedia per lo shock. Ryo gli disse “Dura da digerire vero sbarbatello?”
“Puoi dirlo forte vecchio...”rispose il ragazzo con un filo di voce.
Alla dichiarazione di Umibozu seguì un silenzio di tomba che venne rotto, dopo qualche minuto, da Kalinin.
“Ora veniamo al dunque. Non ho molto tempo. I miei sottoposti” iniziò a spiegare l'uomo “Sono qui per un motivo preciso; sono stati incaricati di proteggere la signorina Makimura, in quanto la Mithril, ha ricevuto delle informazioni secondo le quali sarebbe una Whispered”.
“Una Whispered? Spiegati meglio Andrey...” chiese insospettito Ryo al vecchio compagno d'armi.
“In poche parole i Whispered, sono un gruppo di persone in possesso fin dalla nascita, nella loro mente, di un insieme di informazioni e nozioni scientifiche, facenti parti di una tecnologia molto avanzata, la Black Technology ed abbiamo motivo di credere che la Signorina Makimura sia una di questi; ed è per questa ragione che necessita di protezione ”.
Kaori cambiò di colpo espressione, divenne molto pallida. Era evidente che era rimasta scioccata da quella notizia ed era molto spaventata.
Ryo la guardò e poi, ad alta voce, commentò ridendo per cercare di smorzare la tensione:
“Ma siete sicuri di non aver preso un abbaglio? Kaori è un disastro con qualsiasi cosa che sia lontanamente tecnologico! Pensate che non riesce nemmeno a cambiare canale al televisore!”
Irritata da questo commento, la ragazza, si alzò facendo cadere a terra la sedia ed uscì dal locale.
Ryo rimase un po’ interdetto vedendo la sua socia reagire a quel modo anche perché era certo di ricevere una bella e liberatoria martellata. Forse era stato inopportuno.
“Cavoli! E’ tardissimo! Mi sono ricordato solo adesso che ho un appuntamento con la splendida Satsuki! Devo scappare!” esclamò Ryo mentre osservava nervosamente fuori dalle vetrate del bar.
“Ah, Andrey! Forse è meglio se, più tardi, ci riuniamo tutti a casa mia…è più sicura. A dopo!”
Kalinin non fece nemmeno in tempo ad acconsentire che il suo compagno d’armi era già schizzato fuori dal locale.
“Proprio adesso eh?” pensava una Miki con il sorriso sulle labbra mentre osservava Ryo correre fuori.
“Bene…è tempo per me di recarmi in ambasciata.” disse il Tenete Colonnello voltandosi verso i suoi sottoposti.
“Sergente Maggiore Mao venga con me, mentre voi due…continuate a sorvegliare la ragazza”.
“Sissignore! Nessun problema!” rispose risoluto Sousuke che era rimasto per tutto il tempo ad ascoltare in silenzio.



“Kaori!!”
Ryo stava correndo a per di fiato per cercare di raggiungere la sua socia, la quale stava camminando spedita e sembrava essere del tutto poco incline ad ascoltarlo.
“Ehi…fermati!!”
Finalmente era riuscito ad afferrarla per un braccio ed a farla voltare.
“Che c’è?” disse Kaori con tono scocciato e lo sguardo ostile divincolandosi dalla sua stretta.
“Oh, avanti! Non te la sarai mica presa? Stavo cercando solo di sdrammatizzare un po’…tutto qui”.
Cercò di scusarsi Ryo mentre la ragazza aveva ripreso a camminare.
“Si, certo…sdrammatizzare…come sempre, se si tratta di me vero?”
A quel punto Kaori si era fermata di colpo e si era girata di scatto per guardare dritto negli occhi il suo socio.
“…”
Ryo sembrava non voler rispondere alla domanda e fu per questo motivo che Kaori preferì continuare con un’aria pseudo rassegnata.
“Io…non so che pensare. Non ho capito niente di ciò che mi sta avvenendo. Delle persone che fino a mezz’ora fa non conoscevo e di cui non sapevo nemmeno l’esistenza, mi hanno rivelato qualcosa di me di del tutto inaspettato, qualcosa di assurdo. Sono un Whispered e non so nemmeno che cosa comporti, ho delle strane informazioni nel cervello, anche se non so come sia possibile…e sono terrorizzata da tutto questo perché sono confusa, perché sono sbalordita, perché non so che aspettarmi da una situazione simile che può sembrare benissimo la trama di un film ed invece è la mia vita…e tu che fai? Te ne salti fuori con una frase del genere mettendomi in ridicolo! Non era di questo che avevo bisogno”.
“Hai ragione. Come al solito ho scelto il modo sbagliato di aprir bocca, ma cercavo sul serio di renderti meno pesante la notizia. Faccio sempre il buffone nei momenti più seri…lo sai no? Sono fatto così.”
“Si, lo so…è che avevo bisogno di un po’ di comprensione da parte tua, almeno da te che sei il mio socio e che, in teoria, dovresti conoscermi meglio di chiunque altro.”
E detto questo abbassò lo sguardo e con voce flebile continuò:
“Poi…hanno parlato con una tale semplicità…sembrava mi stessero dicendo la cosa più normale e più naturale del mondo quando io invece non sapevo nemmeno di che stavano parlando. Mi sono sentita diversa, non più io.”
Al sentire quelle parole, Ryo, le si avvicinò un po’ di più e le sollevò dolcemente il viso facendo in modo che i loro sguardi si incrociassero.
“Non essere sciocca Kaori. Non è così. Tu sei tu e lo rimarrai per sempre…qualsiasi cosa accada”.
Arretrando poi la mano, proseguì a parlare cercando di far capire a Kaori come quella situazione non avrebbe cambiato nulla.
“Whispered o non whispered…rimarrai Kaori Makimura. Questa notizia non cambierà ciò che sei. Continuerai ad essere impulsiva ed a farti sempre trasportare dalle tue emozioni. Darai sempre tutta te stessa per aiutare gli altri ed avrai sempre quel tuo dono di saper leggere attraverso le persone, di saperne scrutare l’animo, di scoprirne il vero io. Non c’è persona più brava di te nel farlo ed è per questo che sei una grande partner.”
Era davvero ciò che pensava e stranamente non si era trattenuto.
“Certo, rimarrai sempre anche manesca e violenta, ma…su questo si può anche chiudere un occhio.”
Abbozzò un sorriso scherzoso…era rimasto serio anche per fin troppo a lungo.
“Ora su…dai…andiamo! Abbiamo ospiti.” disse Ryo voltandosi ed incamminandosi verso casa.
Non aveva però compiuto nemmeno tre passi che si fermò rimanendo di spalle.
“Vedrai…ce la faremo…la supereremo insieme.” E subito dopo riprese a camminare.
Era proprio di questo che Kaori aveva bisogno.

 

 

Vorremmo ringraziare di cuore tutti coloro che continuano a leggere ed a seguire la nostra fic..Grazie davvero!!! Non sapete quanto questo ci faccia piacere!

Al prossimo capitolo!

Karategirl e Rinrei aka XYZ

 

 

  
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