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Autore: Yuki 31    12/11/2012    2 recensioni
- Dottoressa .- Mi chiamò una infermiera mostrandomi il ragazzino imbavagliato e legato a una sedia come un salame. – Abbiamo trovato questo ragazzo fuori dal centro. Crediamo che abbia un disturbo alla memoria , continua a vaneggiare storie sconnesse e prive di significato inoltre non ha i segni sul collo . –
Rufy x Robin
[ Mi sono ispirata al libro " L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello " di Oliver Sacks ]
Genere: Mistero, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nico Robin
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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.1. Nuovo paziente .
 
Entrai in ufficio di buon ora quella mattina , avevo delle cose da sbrigare e sinceramente quella notte non ero praticamente riuscita a chiudere occhio.
Prima di iniziare qualsiasi attività lavorativa , portai alle mie labbra un po’ di caffè , ne bevevo a quantità industriali , in ogni ora e momento della giornata.
Leccai le labbra , catturando ogni singola goccia e poi mi convinsi ad iniziare a lavorare.
Presi la mia agenda e con stupore notai che quella mattinata non avevo fissato alcun appuntamento , non male mi dissi , aprendo poi svariate cartelle cliniche di alcuni miei pazienti.
Li guardai tutti velocemente , e quando mi decisi a prendere carta e penna per  fissare dei controlli ulteriori venni interrotta da delle urla piuttosto fastidiose.
Alzai un sopracciglio cercando di capire chi fosse e soprattutto cosa stesse dicendo.
- LASCIATEMI ANDARE ! .-  Un nuovo paziente? Mi ritrovai a pensare mentre vedevo dal vetro della porta delle sagome agitarsi.
Attenta rimasi in silenzio , cercando di capire chi diavolo fosse . Non aveva una voce famigliare, nessun paziente aveva quel timbro , e soprattutto la maggior parte di loro ormai aveva imparato ad auto controllarsi.
Sobbalzai appena quando la porta del mio ufficio venne aperta di colpo , nella stanza mi si presentarono due infermiere , aiutate da altri tre medici a bloccare il ragazzino.
Aggrottai la fronte chiedendomi se tutto quel personale era davvero necessario per immobilizzare un ragazzo di al massimo settanta chili.
- Dottoressa .- Mi chiamò una infermiera mostrandomi il ragazzino imbavagliato e legato a una sedia come un salame.  – Abbiamo trovato questo ragazzo fuori dal centro. Crediamo che abbia un disturbo alla memoria , continua a vaneggiare storie sconnesse e prive di significato inoltre non ha i segni sul collo . – Mi alzai avvicinandomi al giovane.
Come mi vide iniziò ad agitarsi , cercava di parlare ma le sue frasi erano incomprensibili a causa della bandana che gli premeva le labbra.
Attenta inclinai la testa di lato , toccando sconcertata il collo del giovane , privo dei due segni che caratterizzano la razza umana. *
Il ragazzo s’agito in modo particolare al mio contatto , guardai il suo volto , cercando di trapelare cosa stesse provando in quel momento.
Aggrottai le sopracciglia leggendo nel suo volto svariate emozioni addirittura contrastanti , era felice , sorpreso ed era anche spaventato.
- Lasciateci soli .- Dissi capendo che il giovane moro volevo rimanere solo con me
- Stia attenta , ha un carattere aggressivo .-
- Va bene – Attesi che loro uscissero dal mio studio . Fissa il ragazzo , s’agitava e continuava a muovere la testa.
- Calmo .- Gli dissi con voce pacata , accarezzandogli il collo . Ritrassi quasi subito la mano , un brivido mi scosse profondamente turbandomi . Quel contatto era strano , diverso.
Tornai alla scrivania e presi i guanti .
Problemi di memoria avevano detto , forse aveva solo preso una brutta botta , non doveva per forza avere una malattia .
Tastai dolcemente la sua cute senza trovare alcuna ferita recente .
- Bene , ora ti slego .- Gli dissi iniziando a slegare i nodi che lo tenevano contro la sedia , scossi il capo , accentuando una smorfia di disappunto. L’avevano trattato come un animale.
Quando slegai i nodi il giovane scattò come una molla , si tolse stizzito la bandana  e mi abbracciò con forza .
- Ti ho trovata Robin .- Sobbalzai e sgranai gli occhi.
- Come sa il mio nome? – Chiese all’estraneo .
- Ma come ? .- Si scostò da me , tenendomi comunque per le spalle. – Non mi riconosci? .- Il suo viso si tramutò in una smorfia di dolore , mi si strinse il cuore non riuscendo a riconoscerlo.
- No mi dispiace .- Sussurrai sentendomi in colpa di non riconoscere un uomo mai visto prima d’ora in vita mia.
- Robin . – Mi accarezzò la guancia , disinvolto come se fosse il mio uomo . – Sono Rufy .-
Quel nome non mi disse nulla , tabula rasa , e dire che io avevo una memoria di ferro , eccezionale , difficilmente dimenticavo le cose e mai in vita mia avevo cancellato i volti delle persone.
- Monkey D. Luffy , il re dei pirati , il tuo capitano .- Si fermò abbassando lo sguardo.
-Pirati? .- Mi mordicchiai le labbra , iniziai ad analizzare il mio paziente , viveva in un universo parallelo da ciò che avevo intuito , diceva di conoscermi , e forse per una clamorosa coincidenza aveva indovinato il mio nome.
- Noi siamo pirati .- Socchiusi gli occhi studiando l’espressione del suo volto , era sincero , sincero e convinto delle sue affermazioni.
- Io sono una dottoressa . Mi occupo delle neuroscienze .- Risposi pacata . Luffy scosse il capo in segno di negazione , mi strinse ancora le spalle , senza farmi male .
- Tu sei .- Si fermò , soffriva . – Sei Nico Robin , l’archeologa della mia ciurma .- Mi sorprese di nuovo , sapeva anche il mio cognome.
- Come sai come mi chiamo? .- Chiese mordendomi le labbra.
- Sono il tuo capitano ci conosciamo da anni .- Nulla. Tornai alla scrivania , invitando Monkey a sedersi dinanzi a me , forse aveva sentito il mio nome dalle infermiere e probabilmente la sua mente aveva elaborato una realtà parallela costringendolo a credere che io fossi una sua vecchia conoscenza.
- Raccontami di questo nostro legame .- Gli chiesi prendendo foglio e penna.
- Robin cosa ti hanno fatto ? .- Mi sorprese quella domanda. Era lui in pena per il mio stato di salute?.
- Nulla .- Risposi tornando a fissare il suo collo privo di marchi.
- Che sono quei segni sul collo? Ti hanno picchiata? .- Ira . I suoi occhi s’accesero di rabbia all’idea che qualcuno abbia potuto mettermi le mani addosso.
- Questi segni ce li abbiamo tutti dalla nascita . – Risposi pacata , era lui quello non normale , non io. – Strano che tu non li abbia .-
Scosse di nuovo il capo , alzandosi dalla sedia e appoggiando i gomiti sulla scrivania per farsi più vicino a me .
- Tu non li hai dalla nascita .- Mi venne quasi da ridere , era la prima volte che un paziente mi dava della pazza priva di memoria.
- Monkey – Provai una strategia differente . – Dica , da quando ci conosciamo? .- Gli chiese assottigliando lo sguardo pronta a studiare ogni suo movimento.
Sbuffando si lasciò cadere sulla sedia , aveva gli occhi lucidi , tristi e spenti.
Di nuovo provai quella morsa al cuore . Era irrazionale il mio comportamento tanto quanto il suo. Perché dovevo sentirmi mortificata dal non ricordare un estraneo?.
- Non posso credere che tu ti sia dimenticata di me .- La voce tremò a quella affermazione , voleva piangere?
- Mi dispiace .- Mi scusai ancora . Quel Rufy era così diverso dagli altri , aveva un qualcosa di strano rispetto a tutti i miei casi .
La sua presenza aveva illuminato la mia mattinata e non solo , attorno a lui risplendeva una luce che aveva acceso perfino il mio ufficio bianco e grigio.
Era vivo . Mi ritrovai a pensare , e per quanto potesse essere assurdo a me non sembrava per nulla malato.
- Non ricordi nemmeno gli altri? .- Mi chiese tenendo il capo chino.
- No .- Incuriosita lasciai perdere i miei appunti , toccò a me chinarmi sulla scrivania per farmi più vicina a lui. – Aiutami a ricordare .- Era una nuova strategia mi dissi per placare quella curiosità assurda.
- Sei un’archeologa , precisamente l’archeologa che ha scoperto cos’è successo nei cent’anni di buio.- Sorrisi , le ricerche sulle antiche rovine mi avevano sempre appassionato.
- La prima volta che ti ho visto eravamo nemici .- Sorrise a quel ricordo , ed io mi feci contagiare.
- Nonostante tu stessi dall’altra parta mi salvasti la vita nel deserto. E io lo feci con te dopo .-
- Non ha senso se eravamo nemici .- Sussurrai immersa nel suo racconto.
- Già , ma forse l’abbiamo fatto solo perché volevamo farlo .- Aggrottai la fronte , la risposta era insensata.
- Sicuro di ciò che stai dicendo? .- Gli chiesi cercando di vedere quanto la sua psiche fosse capace di elaborare un universo parallelo.
Senza vacillare Rufy annuì convinto.
- Eravamo nel deserto di Alabasta , tu lavoravi nella Baroque works.  Eri Il vice di Crocodile , il capo. -
- Continua .- Non avevo alcun ricordo in merito.
- Crocodile voleva conquistare la città e noi eravamo li per impedirglielo , la principessa di Alabasta è una nostra cara amica . –
- Che interessi avevo io in questa storia ? –
- Volevi solo essere protetta . Sei una temibile ricercata , Crocodile ai tempi era nella flotta dei sette , mai ti avrebbero intercettata se saresti rimasta al suo fianco .-
La sua storia anche se a grandi linee era ricca di dettagli , poteva raccontarmi tutto , rispondere con precisione ad ogni mia singola domanda senza mai alterare la risposta.
Quasi lui avesse vissuto realmente quella avventura.
- Sconfitto Crocodile tu sei entrata nella mia ciurma .- Ecco il collegamento ai pirati , di nuovo , non s’era dimenticato ciò che aveva detto quindi lui non inventava storie per poi cancellare un istante dopo per farne spazio a un’altra altrettanto stramba.
- Abbiamo tanti compagni? .- Scosse il capo .
- Siamo in undici .- Mi disse senza pensarci troppo.
- Posso sapere qualcosa su loro? .- Gli chiesi curiosa.
- Zoro è il mio vice , è lo spadaccino più forte del mondo. Nami , la nostra navigatrice ha disegnato la mappa completa dei mari. Usopp , gran bugiardo è diventato uno dei migliori guerrieri del mondo. Sanji , il cuoco , ha trovato l’all blue. Chopper , il medico renna , ha trovato una cura capace di curare tutti i mali. Franky , il carpentiere , ha costruito la Sunny , casa nostra , la nave che ci ha portato per tutto il mondo . Brook invece dopo anni è riuscito a mantenere una vecchia promessa. Tornare da Lovoon . Un cucciolo di balena.-
Lo osservai stupita , la sua realtà parallela era ben chiara , aveva un’idea precisa di tutti i personaggi che aveva inventato , gli aveva dato un ruolo e una collocazione specifica , ma era caduto in fallo.
- Ne hai descritti sette .- Gli feci notare . – Aggiungendo noi due arriviamo a nove , ne mancano due .- Lo guardai , sperando di metterlo in difficoltà , con l’intento di far traballare le sue certezze.
- Non avevo finito .- Mormorò triste.
- Hayato è il figlio di Nami e Zoro , ha soli tre anni .- Mi disse per poi bloccarsi di nuovo.
- Ne manca uno .- Lo incalzai io ma lui finalmente tentennò .
- Nemmeno lei ricordi? .-
- Nessuno di queste persone mi ricorda qualcosa .- Risposi sincera mentre lo vidi alzarsi e venire affianco a me.
Sfidai i suoi occhi , erano spenti , tristi ma non s’arrendevano.
- Monkey D. Ann .- Soffiò facendomi rabbrividire. Immediatamente collocai il cognome della ragazza al suo.
- Tua sorella ? .- Chiesi alzando un sopracciglio .
- No .- Deglutì , stringendo le mani in pugni. – mia figlia .- Quella sua affermazione mi ferì.
Inconsciamente iniziai ad essere gelosa nei confronti della madre della piccola.
Oppure , ero invidiosa del fatto che lui , benché avesse una decina d’anni in meno di me , fosse già padre , mentre io a trentacinque anni suonati non avevo nemmeno un compagno.
Abbassai lo sguardo . Sconfitta dalla sua realtà virtuale .
- Robin tu sei la madre di Ann , sei mia moglie .- Sgranai gli occhi , mentre lui mi strinse a se , il suo corpo tremò contro il mio , mentre nella mia mente si fece largo il sorriso bellissimo di una bambina dagli occhi azzurri  e i capelli neri.
 
 
* Robin si riferisce a due piccoli cicatrici sul collo. Tutti nella clinica e nella sua cittadina hanno quei segni lei compresa.
È un po’ come se dovessimo incontrare una persona che non ha l’ombelico .
Spero d’essere stata chiara. Baci ^^
  
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