Il cielo fuori è grigio, come d’altronde quello degli ultimi tre mesi, immagino già ciò che accadrà nei due minuti immediatamente successivi a questo istante: le gocce di pioggia inizieranno a battere sul vetro della mia finestra, per poi scivolare fino a che la più piccola parte di quella goccia si sarà consumata o unita ad una più grande. Il vetro si ricoprirà di piccolissime goccioline, la superficie sarà paragonabile ad un dipinto impressionista di Degas o qualcosa del genere e si sentirà il ticchettio della pioggia scontrare l’asfalto.
Monotono.
E nel frattempo che io sono qui a scrivere le mie righe si sono realizzate.
La guerra è iniziata, il cielo ha dichiarato battaglia e gli umani hanno pronto il contrattacco. La mia visione del mondo potrebbe essere errata per la maggior parte, ma ogni essere pensante ragiona in modo diverso l’uno dall’altro ed è per questo che l’uomo è definito unico e irripetibile, oltre che finito. Non credo di avere una visione troppo diversa da quella dei soliti ragazzi del liceo, definiti comunemente “caproni” per la loro scarsa originalità nel pensare, ma semplicemente io vedo le cose come realmente sono, ne più, ne meno.
Sono circa 15 anni e 11 mesi che respiro. Non vado fiera di questo. La mia si potrebbe definire una non-vita, perché se lo fosse rientrerebbe nei canoni stabiliti dal generale Quack Crack, cosa al quanto difficile. “Vivo” sotto questa specie di dittatura del Generale Quack Crack e del Maggiore Filorso, mia nemica/alleata in questa battaglia da più di 11 anni è mia sorella, il cui nome preferirei non citare onde evitare spiacevoli conseguenze. Il mio ruolo è quello di soldato,soldato semplice, il più brutto a quanto pare, io mi paragonerei di più al tettuccio di una macchina decappottabile, utile solo quando serve ed esposto prima di tutti alle intemperie. Il generale Quack Crack  ha nel mio “mondo” l’aspetto di una papera con la bocca da rana poiché deve scontare la sua pena visto che le “piace parlare”, comunemente si chiama “mamma”. Il Maggiore Filorso ha le qualità e l’aspetto di un orso ma l’intelligenza di un abile filosofo e matematico, mio “padre”. L’indicibile è invece mia sorella, il quale ruolo non è ancora ben definito, in alcuni casi si rivela mia alleata, in altri traditrice. Se fosse stata un personaggio della Commedìa, Dante l’avrebbe posizionata nell’ultimo girone dell’inferno tra i traditori dei parenti, nella prima zona vicino al Pozzo dei giganti. Peccato.
L’unico modo che esiste per sopravvivere è fingere di essere parte dei “caproni” e comportarsi come tali. A me non riesce molto bene, devo ammetterlo. Ritengo eccessivamente importante il diritto alla parola, cosa che non va affatto bene al generale e al maggiore, sono quindi in stato di “ammonimento” per adesso, riuscirò però a girare la fetta dal lato che piace a me. Negli scontri precedenti sono stata gravemente ferita e non potendo contrattaccare sono stata costretta a subire, la situazione è quindi 30 a 0 per il generale, il maggiore e l’indicibile.
Al di fuori di questo campo di battaglia sto cercando di condurre una vita al quanto accettabile, su una piramide della società basata sui miei pari da 1 a 10 sono al 7° posto. Non male per una cittadina comune.
Il tutto funziona così:
1. Al vertice troviamo i VIP: conoscono tutti, hanno baciato tutti
2. Puttane e figoni esagerati di 1° livello :conoscono tutti, hanno baciato più di 70 persone
3.Puttane e figoni di 2° livello: conoscono tutti, hanno baciato 40 persone
4. VIP di paese: conoscono quasi tutti, hanno baciato 30 o più persone
5. Persone più o meno famose: conoscono quasi tutti, hanno una relazione a settimana
6. Persone normali: conoscono parecchie persone, hanno una relazione fissa con qualcuno.
7. Persone normali: conoscono un po’ di persone, non hanno una relazione.
8. Sfigati: non conoscono nessuno, nessuno sa chi sono
9. Nerd. Fine.
10. Dimenticati dalla società: Universo non ancora esplorato.
Ecco, vista la scala mi potrei definire al quanto “sfigata”. Non sono una cima a scuola ma con gli amici so essere molto disponibile e gentile quando la tristezza non mi invade.
Il mio unico problema è la società: I CAPRONI. Per quanto il nome non possa rappresentare esseri intelligenti
È incredibile quanto un ciuffo, dei ricci, degli occhi azzurri, un sedere e un pò di dolcezza possano disconcentrare una ragazza dal suo solito andare.
Ritornando a questa mattina: ero assorta nei miei pensieri, come al solito,presa già dal compito di filosofia della 3a ora, mancava pochissimo, quando, mentre pronuncio il nome di uno dei filosofi che stavo ripetendo, il mio piede scivola di una vigola più a destra del mio andare così lineare facendomi inclinare la colonna vertebrale di 35° più a est , la mia spalla urta quella del ragazzo più bello che abbia mai visto. Lui stenta a dire "scusa", io rispondo con un "no, scusami tu", ma nella mia mente ero stata già rapita dal suo bellissimo sguardo e i suoi capelli così perfetti. Avevo avuto il mio primo contatto con un essere di natura non femmile ed era stata la cosa più strana che mi sia capitata in tutta la mia vita.