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Autore: fanniex    12/11/2012    1 recensioni
Una star, amata e desiderata in tutto il mondo, allaccia un insolito rapporto con una persona del tutto comune, che vive delle sue piccole certezze! Lo spunto è tratto da un film talmente famoso che non c'è neanche bisogno di specificarlo. Ma ho pensato di decorarlo a modo mio, con citazioni ed episodi a cui sono molto legata.
Questa è la mia prima FF, perciò siate clementi!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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[Nuovo capitoletto. Pazientiamo ancora un po' .... Grazie a tutti i lettori e grazie ancora x i vs commenti!]

11.
 
Siamo appena usciti dal cinema e stiamo passeggiando attraverso Belgrave, in cerca di un ristorantino che conosce lei. Abbiamo optato per un giapponese, dato che a quanto pare la passione per la cucina orientale è una delle poche cose che abbiamo in comune.                               È già la seconda volta in due giorni che ci ritroviamo a passeggiare mano nella mano come due fidanzatini. Roba che non facevo neanche a sedici anni. Tra l’altro con una che non è la mia fidanzata e che non mi sono nemmeno portato a letto. Ancora!

Rideva come una matta, prima, guardando il film. Era esilarante quasi più lei di Jack Lemmon. Eh sì che mi ha confessato di aver visto A Qualcuno Piace Caldo almeno cento volte.


“Stupido! Un capolavoro è  sempre un capolavoro!” mi ha detto quando le ho chiesto come poteva provarci ancora tanto gusto, dopo la centesima volta, “Tu smetteresti di incantarti davanti alla Notte Stellata di Van Gogh solo perché, magari, l’hai già visto più di una volta?”
C’è tutta lei in questa sua affermazione. Non potevo assolutamente darle torto. E, dopotutto, ha ragione … questo è un gran film … e lo dico da addetto ai lavori.


“Allora, Francesca, perché non mi racconti qualcosa di te?” Le chiedo, arrivati al ristorante, mentre lei è già partita all’attacco di un piatto di maki di tonno, abbondantemente condito di wasabi. Credo di non aver mai visto una donna mangiare con tanto gusto di fronte a me.

“Che cosa vuoi sapere?” Replica lei, senza perdere il ritmo della masticata.

“Be’, so già che hai quella bella libreria … ah, a proposito, non te l’avevo ancora detto, ma mia madre è letteralmente impazzita per quel Dorè …”
Le s’illumina il viso di gratitudine e piacere e smette di mangiare per un istante. Io annuisco alla sua muta richiesta di conferma.

“ … so che detesti la tecnologia … che non hai un’automobile …”

“Non mi serve! Non esco quasi mai da Camden. E poi Londra non è fatta per le auto.” Mi interrompe, ricominciando a masticare.

“ … vediamo, dove ero rimasto? … dunque, conosci a memoria A Qualcuno Piace Caldo … e, a quanto pare, la tua cucina preferita è quella giapponese.” Concludo, riferendomi, neanche troppo velatamente, al suo vorace appetito.

“Italiana!”

“Cosa?” Le chiedo distratto.

“La mia cucina preferita! So che può sembrare un cliché, ma la cucina italiana non ha paragoni!”

Non mi ritengo un grande esperto di cibo. So che la maggior parte delle persone che mi conoscono sono disgustate da quello che mangio, essendo quasi vegano. E la cucina italiana è così ricca di grassi e tentazioni, da essere decisamente fuori dalla mia portata.

“Immagino che tu non abbia mai assaggiato la burrata?” Mi domanda Francesca, che nel frattempo si è quasi spazzolata il piatto. Scuoto la testa. Burrata? Non lo mai nemmeno sentita nominare.

“Sono convinta che si tratti del cibo degli dei! È una specie di mozzarella, ma è più di una mozzarella! È fresca, cremosa, delicata. La devi lasciar sciogliere sul palato, in modo che il suo sapore avvolgente ti esploda in bocca. Sembra di assaporare un pezzetto di paradiso!”                         
A sentirla parlare così mi sto quasi eccitando. Questa burrata dovrebbe essere vietata ai minori.

“Peccato che io non mangi latticini!” Esclamo. Lei mi ride in faccia, ed è così buffa che non posso fare a meno di ridere anch’io.

 ^^^^^^^

 
Non riesco a credere di avergli detto davvero quella cosa della burrata! Dio, ma da dove mi è uscita? Non che non lo pensi, ma da come l’ho detto, sembrava che stessi pubblicizzando un nuovo giocattolino da sexy shop.                                                                                                              E lui … che fa? Sta qui davanti a me, imperturbabile, a tempestarmi di domande. Mi ha già chiesto che studi ho fatto, quali sono i miei artisti e le mie opere preferite, quali sport pratico, che cosa fa la mia famiglia, e via dicendo. Se voleva sottoporre qualcuno ad un interrogatorio, avrebbe dovuto uscire con Emma. La mia Emma, non la sua, quella che ho scoperto essere la sua assistente personale. Sì, perché è così che si chiamano adesso!

“La tua canzone preferita?” Ecco, che ricomincia.

“È una domanda troppo difficile. Ne ho troppe tra cui scegliere … vediamo … A Day in The Life! … Non so se è l’unica al numero uno, ma di sicuro è tra le mie preferite.” Mi guarda un po’ dubbioso, con quei suoi magici occhioni blu ghiaccio. “È dei Beatles. Da Sgt. Pepper!”

Lui si stizzisce. “Ehi! Ma con chi credi di parlare? Non vengo da Marte, anche se è quello che ripeto sempre.” Da Marte forse no, ma di sicuro non appartieni a questo universo!

“Raccontami del tuo primo bacio?” Deglutisco quasi soffocandomi. Quando siamo arrivati a parlare di cose così personali? “Andiamo! A te basta andare su Google per sapere tutto di me. Non è giusto! Devo mettermi in pari!”

“Dubito che in Internet si parli del tuo primo bacio!” Replico, un tantino acida.

Ma lui comincia a fare quell’espressione imbronciata, con il labbro inferiore corrucciato, e io non so resistere. In fondo, ha ragione. Molte cose della sua vita, forse non tutte e forse non proprio senza il suo consenso, sono state sputtanate su web e giornali.

“Phil Hemmett! Fuori dallo spogliatoio femminile della palestra. … Mi ha baciata e poi mi ha ringraziata per avergli fatto guadagnare cinque sterline!”

“Che cosa?”

“Aveva scommesso con i suoi amici di riuscire a baciare tutte le ragazze del corso … e io ero l’ultima della lista … ” stringo le spalle sorridendo. All’epoca ci ero rimasta molto male, ma, ripensandoci, è una cosa abbastanza comica. “… Uomini! … Che ci vuoi fare? Perlomeno è stato educato!”

“Ti chiedo perdono, a nome della categoria!” Oohh, che dolce! “Quanti anni avevi?”

“Quattordici!”

“Quattordici?” Replica lui, scioccato. “Io a quattordici anni avevo già …”

Lo interrompo, coprendomi le orecchie con le mani. “No! No! Ti prego! Non voglio sentire le tue storie di sesso.” Lui si mette a ridere di cuore. “Ehi! Io sono una ragazza seria. Non lo hai ancora capito?”

Credo che Jared abbia capito che sto scherzando, ma mi guarda in modo strano.

“Non ho tanta voglia di riaccompagnarti a casa!” Mi comunica, dopo qualche secondo di insostenibile silenzio.

“Ok! Non c’è problema! Prendo un taxi.”

Lui mi sfiora la mano appoggiata sul tavolo. “No! Non hai capito! Vieni con me in hotel? Cioè, ti va?”

Posso morire in questo preciso momento! Be’, forse sarebbe meglio morire domani mattina, già che ci siamo! Vorrei gridare centinaia di sì, talmente forti da far voltare tutti i clienti del ristorante, stile Meg Ryan in Harry Ti Presento Sally. Fortunatamente mi contengo e mi limito ad un cenno del capo denso di significato.
   
 
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