Anime & Manga > Slayers
Segui la storia  |       
Autore: fren    30/05/2007    5 recensioni
Dopo la battaglia contro l'Hellmaster,per volere di L.o.N, Lina e Gourry perdono la memoria arrivando a non ricordare di essersi mai conosciuti.Le loro strade si dividono e passano i mesi..ma cosa succederebbe, se i loro destini li portassero a incrociarsi di nuovo...?
Genere: Romantico, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gourry Gabriev, Lina Inverse, Lord of Nightmares, Personaggio originale
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
capitolo 8 Capitolo 7: La storia di Gourry

" Ma che diavolo ti dice il cervello???...Sei pazzo a farci prendere questi colpi, nel cuore della notte!!?"
Lina, le braccia coserte, scuoteva il capo, guardando con disappunto il poveretto...
" Ah...sarei io il pazzo?? Pensavo fossi tu quella che scaglia palle di fuoco...al minimo soffio di vento!!"
Nonostante fosse praticamente incenerito, Cedric non aveva perso la vena polemica, che non lo rendeva di certo un simpaticone!
La maga gli lanciò un'occhiataccia, senza dimostrarsi minimamente intenzionata ad offrirgli una mano! Si limitò a guardare verso lo spadaccino, che con un sospiro, si chinò per aiutare Cedric a rialzarsi.
Ma quello, neanche a dirlo, rifiutò categoricamente di afferrare la mano che gli venne tesa.
Quel ragazzo era più cocciuto di un mulo, e non tentava minimamente di nascondere la propria avversione per il biondo.
Detestava le ipocrisie.
Ostentando una forza che non gli apparteneva, si rialzò da solo, spolverando la cenere da quel che rimaneva di quello che un tempo era stato il suo abito da viaggio...
Non era abituato a vedersi così smesso, oltre che bruciacchiato...! Solitamente ci teneva molto ad apparire sempre al meglio. Era un uomo che amava le cose belle ed eleganti.... Si definiva un po' un esteta.
Ma sapeva benissimo, che in quel preciso momento...assomigliava più a un senzatetto sfuggito all'incendio della propria casa, che ad un giovane di bell'aspetto con una nobile missione da compiere!!
Ma questo ovviamente non gli impediva di proseguire il viaggio...anche se la sfortuna aveva voluto che si imbattesse proprio nelle due persone che voleva evitare come la peste...
Finì di ripulire la tunica rossa, che aveva indossato pensando gli desse un'aria...eroica...
Poi sollevò il volto verso i due individui che gli stavano dinnanzi, assumento un'aria di sfida.

" Tanto per la cronaca Cedric....CHE DIAVOLO CI FAI QUI???"
" Già...e perchè ti sei paludato in quella specie di tenda da baldacchino???"
" Te-tenda da b-baldacchino...?" Quei due l'avevano smontato in un secondo!!
" Questa non è una tenda ignoranti!! E' l'abito di un valoroso combattente!!"
"Oh... E tu... glie l'hai rubato?"
" NO!!! Quest'abito è mio, io sono il valoroso combattente!!! E adesso vi saluto, devo proseguire il mio viaggio."
E risoluto, si apprestò a superarli.
" Hei fermo! Tu non vai da nessuna parte!! Prima ci dici che diavolo ci fai qua, dopo che solo oggi pomeriggio hai giurato davanti a tutti, che saresti rimasto ad Imalg, per risolvere le grane di corte..."
Lina non pareva intenzionata a lasciarlo andare, trattenendolo per un braccio.
" Senti Lina, sei veramente carina a volere che resti a farvi compagnia...Del resto è così giusto che voi due vi riposiate davanti ad un bel fuocherello, mentre la nostra principessa probabilmente giace in qualche cella buia e umida in questo momento...Ma se permetti io voglio portarmi avanti con il viaggio."
" Cedric...hai intenzione di arrivare da solo a Seres...e libarare Sofia?" Il tono di Lina si era un po' ammorbidito.
" Diciamo che quella era l'intenzione, si."
" Quindi tu...sei praticamente fuggito da Imalg! E pensi che attraversare la montagna di notte, sia una buona idea?"
" Non è questo il punto! L'unica cosa che mi interessa è raggiungere Seres il prima possibile."
" E non ti sembra più sensato riprendere il viaggio quando sorge il sole, invece che perderti, e fare il doppio della strada??!"
Cedric riflettè un attimo, pensieroso...In effetti la maga non aveva tutti i torti...Per lui era stata già un'impresa arrivare fin lì!!!

Qualche minuto più tardi erano tutti e tre seduti davanti al fuoco.
Gourry non aveva ancora detto una parola.
Lina guardò verso di lui....
Se ne stava a gambe incrociate davanti alle fiamme, gettandovi di tanto in tanto qualche ramo secco, la testa bassa, lo sguardo buio...
Non le sembrava possibile che solo qualche minuto prima...loro...cioè, alla fine non era successo niente di che...
Si rese conto che stava arrossendo anche solo a pensare a quello che sarebbe potuto accadere, se Cedric non fosse sbucato dal bosco!!
....Ma poi in fondo era assurdo, perchè la realtà era che lei lo stava minacciando, e lui le aveva semplicemente scostato i capelli dal viso. Tutto qua.
Già...E allora perchè arrossiva????!!!!!
Doveva pensare ad altro:
" Senti Cedric, tu sai dirmi qualcosa circa la biblioteca di Seres?"
Cedric la fissò per qualche secondo con uno sguardo interrogativo, poi disse:
" Tu che ne sai della biblioteca...?"
" Hei... non ti ha mai detto nessuno che non si risponde a una domanda con una domanda??! E comunque in realtà non ne so nulla...se no non lo starei chiedendo a te!!!"
" Mi dispiace Lina, ma non posso esserti utile. Non sono mai stato a Seres."
Cedric stava per richiudersi nel suo mutismo, quando ad un tratto aggiunse in tono sarcastico:
" E comunque non capisco perchè tu lo debba chiedere a me, quando hai davanti a te il grande Gourry Gabriev... l'uomo che risolve tutti i problemi..."
Quella frecciatina colpì dritto il suo bersaglio.
Lo spadaccino si voltò, e con un tono gelido, che non gli apparteneva, disse:
" Finiscila Cedric, non ha davvero senso questo tuo atteggiamento nei miei confronti. Se hai un problema, dimmelo chiaro e tondo."
" Se ho un  problema?? Ne ho più di uno se è per questo. Ma non penso che rendertene partecipe possa cambiare le cose..."
" Certo, invece continuare a fare sciocche insinuazioni, secondo te, risolve la situazione??"
Cedric e Gourry si fissavano dritti negli occhi, con odio.
Lina, che era rimasta zitta mentre i due si fronteggiavano, si stava pentendo amaramente di aver convinto il ragazzo ad accamparsi con loro.Se andavano avanti così, sarebbe stata costretta a legarli e imbavagliarli!!!
Meno male che almeno lo spadaccino pareva avere più buon senso del nuovo arrivato, visto che distolse lo sguardo, tornando a farsi gli affari propri.
Ma Cedric aveva in sè una vena polemica inesauribile, ed era un serio rompiscatole! Non appena Gourry si fù girato, sibilò fra i denti:
" Sei solo un fallito Gabriev..."
A Gourry bastò un secondo per sguainare la spada e puntargliela alla gola.
Cedric, spiazzato da quel gesto improvviso, rimase immobile, mentre il suo profilo si rifletteva sulla lama dell'arma...
Gli occhi di Gourry lo scrutarono per alcuni secondi, glaciali.
Lina, sospirando, si alzò per intervenire. L'ultima cosa che voleva, era ritrovarsi a sprecare energie in incantesimi di guarigione, nel caso che quei due idioti si fossero presi a mazzate!
Ma non fù necessario.
Lo spadaccino rimise la spada nel fodero, e dandogli le spalle, si diresse a grandi passi verso il bosco, sparendo tra la vegetazione.
" Gourry!!! Ma dove vai?!??" Gli gridò dietro la rossa
Ma in risposta, ottenne solo il rumore del vento, fra le foglie degli alberi.

" Certo...CHE SEI PROPRIO UN IDIOTA!!" Sbraitò Lina, tirando uno scapellotto sulla nuca di Cedric!!
" AHIO!! Ma che ti prende??" Strillò lui, portandosi la mano alla testa.
" Che mi prende?? Mi prende che è da quando sei arrivato che... SEI INSOPPORTABILE!!! Che motivo c'era di istigarlo in quella maniera?? Adesso chissà dove se nè andato..."
" E da quando ti interessa quello che fà quel bamboccio?? Se non sbaglio, oggi alla riunione non mi eri sembrata così entusiasta di viaggiare con lui..."
"........"
Quell'attimo di esitazione da parte di Lina, diede modo a Cedric di avvicinare il volto al suo, osservandola attentamente, e di mormorare con un sogghigno:
"...Oh-oh...qualcosa mi dice che il fascino irrestibile del nostro caro capitano ha mietuto un'altra vittima..."
Non era stato molto intelligente pronunciare quelle parole, Cedric se ne rese conto dopo essere stato steso da un fenomenale gancio destro!!
Si rialzò appena in tempo per vedere la maga sparire dentro alla boscaglia, e non potè fare a  meno di gridarle dietro:
" E' inutile che ti affanni tanto Lina!!! A meno che tu non sia una nobile principessa a cui usurpare il regno, lui non ti noterà nemmeno!!"
Le sue parole però, morirono nell'oscurità.

Lina pronunciò una fomula, e nel palmo della sua mano apparve una piccola sfera di luce, con cui avrebbe illuminato il suo cammino.
Chissà dove diavolo si era cacciato quello stupido di Gourry...C'era proprio bisogno di scapparsene via così?
Ok, Cedric era senza dubbio di una pedanteria fuori dai limiti...Ma questo non giustificava il fatto che lui la piantasse lì in quel modo!! In fin dei conti...si era offerto lui di accompagnarla, che diavolo!!
E adesso le toccava pure andare a recuperarlo...solo ed unicamente perchè era l'unico a conoscere la strada, ovvio.
Altrimenti, l'indomani, come avrebbe fatto a raggiungere Seres in tempi ragionevoli ??
................................................
E' vero, era una scusa penosa. Il tutto per non dover ammettere...
Che in realtà era preoccupata per lui.

Seguì  una percorso ben preciso, capendo che lo spadaccino doveva essere passato di lì dai rami degli alberi tranciati di netto, che giacevano sulla strada . Probabilmente doveva essersi fatto largo nella foresta brandendo la spada furioso...
Lina camminò ancora a lungo, prima di raggiungere una  piccola radura, occupata da alcuni grossi massi...
Su uno di questi sedeva il suo biondo compagno di viaggio, le braccia appoggiate sulle ginocchia, mentre in una mano stringeva ancora la spada...Guardava a terra, triste e pensieroso...
Lina si diresse verso di lui, e solo quando gli fù praticamente a fianco, lui sollevò lo sguardo su di lei, sorpreso:
" Lina....che ci fai qui?...come hai fatto a trovarmi?"
" Non è stato difficile...dove sei passato tu pare essere passato un tornado!...Che ti prende Gourry, me lo vuoi spiegare? Perchè io sinceramente, non credo che si tratti solo di quello che ha detto Cedric...."
Gourry la guardò negli occhi:
" Come lo sai...?"
" Chiamiamolo...intuito femminile! Coraggio...vuota il sacco."
E così dicendo sedette accanto a lui, castando una piccola fireball con cui accese un fuocherello, l'aria della notte era veramente gelida...
Ma lo spadaccino non pareva intenzionato a proferire parola, continuando a giocherellare distrattamente con l'elsa della spada...
Lina tentò un altro approccio: " Si tratta di Sofia?...Sei preoccupato per lei...del resto, è più che normale..."
" Si, si tratta di Sofia." Rispose lui, secco.
Perchè le si strinse dolorosamente lo stomaco a quell'affermazione?
Gourry indugiò qualche istante, poi proseguì, più pacatamente:
" Si tratta di Sofia...e di tutta questa maledetta storia che mi sta facendo impazzire...Ma non nel modo che pensi tu, Lina."
" Che ne sai di quello che penso io..?" Ribattè lei piccata.
" L'hai detto prima...tu pensi che io sia preoccupato per lei...è vero, ma non è questo che mi tormenta. La verità è...che io mi sento in colpa, terribilmente in colpa. E le parole di Cedric, prima, non hanno fatto altro che riaprire una ferita che non si è mai realmente richiusa...
Cedric ha detto che sono un fallito. E' vero, ha ragione. Lui pensa che io sia un fallito perchè non sono stato in grado di impedire che Sofia venisse rapita. Ma la realtà è che sono un fallito...perchè non è la prima volta che qualcosa mi sfugge dalle mani..."

Il silenzio che regnava sulla montagna, non aveva fatto che ampliare l'eco di quelle parole, che lo spadaccino si teneva dentro da un tempo ormai  infinitamente lungo...
Ma finalmente aveva trovato il coraggio di cofessare, persino a se stesso, le angosce che da tanto tempo lo tenevano sveglio la notte...
Proseguì:
" La verità, Lina, è che io convivo con il senso di colpa da troppo tempo ormai. E non trovo pace. E se almeno il giorno, riesco a distrarmi, con le mille cose che ho da fare...la notte non ho scampo. Perchè nei miei incubi, torna sempre a perseguitarmi...l'orribile peso dei miei sbagli. E allora mi vedo, inseguire una luce dorata, una luce...che è quanto di più caro ho nella vita, e la invoco, la supplico...di non lasciarmi.
Ma è tutto inutile, per quanto io tenda i muscoli, per quanto io allunghi le braccia...riesco solo a sfiorarla, prima che mi sfugga dalle mani...sparendo per sempre."
La maga lo osservò silenziosa, il dolore di quelle parole  le aveva fatto gelare il sangue nelle vene.
Gourry guardò mestamente verso di lei:
" Starai pensando che sto farneticando..."
" Al contrario Gourry...forse per la prima volta, da quando ti conosco, mi sembra che tu stia parlando seriamente."
" Si...ma non hai capito nulla di quello che ti ho detto..."
" No."
Finalmente un sorriso comparve sul volto dello spadaccino, il quale, con un rapido gesto afferrò la spada, porgendola, dalla parte dell'elsa, alla maga.
Lina, con sguardo interrogativo, la prese fra le mani, chiedendosi che diavolo gli stesse passando adesso per la mente...
" Ti piace?" Le chiese Gourry
Lei la osservò: Era una spada abbastanza pesante, la lama era lunga e lucente, e l'elsa era dorata, e riccamente decorata di gemme preziose...
" Non è male...e queste pietre devono valere un bel po'!!" Disse Lina, rispolverando il suo spirito da commerciante!
" Questa...non è la mia spada." Rispose semplicemente il biondo.
"......"
 Lei non seppe cosa rispondergli, non aveva capito dove volesse andare a parare, con tutti quegli strani discorsi completamente scombinati tra di loro...insomma...ADESSO CHE DIAVOLO C'ENTRAVA LA SPADA???!!!
Gourry notò lo sguardo perplesso della compagna, e aggiunse:
" Se hai un po' di tempo da dedicarmi Lina...voglio spiegarti tutto."
" Coraggio...sono proprio curiosa di sapere cosa ti passa per la testa, Gourry Gabriev!" Glie lo disse con un sorriso, ma dentro, lei sentiva che per lui non sarebbe stato semplice, affrontare quell'argomento...
Raccontarle la sua storia.

" Io non sono di qui, sai? Vengo dalla penisola che si trova a sud del continente...Sono nato nel regno di Elmekia, da una famiglia di nobili origini, ma soprattutto...da una famiglia di illustri spadaccini.
Mio padre, Garth Gabriev, era il signore di un maniero, non lontano dal confine con il regno di Sailoon...
Ricordo ancora com'era abitare in quella specie di fortezza...In pianta stabile...saremo stati almeno una cinquantina di persone! Senza contare i cavalli, due volte più numerosi, che occupavano le scuderie...
Comunque, mio padre era il responsabile della pace pubblica nella ventina di villaggi e cascinali dei dintorni. A lui toccava salvaguardare gli abitanti contro le eventuali aggressioni, mettere fine alle dispute e alle risse riconciliando gli avversari, perseguire e punire i disertori della legge...
E sempre a lui spettava il compito più nobile e difficile...difendere il nostro cimelio di famiglia, il fiore all'occhiello della famiglia Gabriev, l'oggetto che ci distingueva, fra le altre casate, per onore e prestigio...
La leggendaria spada di luce, detta anche Gornova, con cui venne ucciso il demone Zanafer..."

A quelle parole gli occhi di Lina si illuminarono...La spada di luce?? Ne aveva sentito parlare!!...Era una fra le armi magiche più potenti al mondo.
Gourry proseguì:

" Lui portava avanti fieramente questi compiti, ma il suo orgoglio più grande, diceva, l'avrebbe avuto solo quando suo figlio fosse stato meritevole di succedergli...suo figlio Niahs, il mio fratello maggiore.
Mio padre lo adorava, non c'era nulla che gli negasse. Ma la custodia della spada era una cosa che avrebbe dovuto meritarsi nella vita.
Solo un uomo dalla tempra d'acciaio e dalla forte resistenza fisica avrebbe potuto impugnare quell'arma...Fù così che fin da bambino, Niahs venne educato all'arte della spada, e sottoposto ad una ferrea disciplina, per arrivare preparato al momento che mio padre attendeva da tutta una vita. Era lui il figlio prediletto, il figlio maggiore, il suo erede...il suo orgoglio.
E poi c'ero io, di quattro anni più piccolo. E non solo di età...Infatti, mentre mio fratello si distingueva per l'altezza e la muscolatura...io ero piuttosto gracilino, e gli altri ragazzi mi prendevano in giro, chiamandomi..." soldo di cacio"!
Mio padre non sopportava la mia remissione, ma era più forte di me...per carattere ero sempre stato un po' schivo, e per nulla 'attaccabrighe'...
Mi sembra ancora di sentire i suoi rimproveri...
" Gourry! Maledizione...datti una mossa! Non startene sempre lì come un bamboccio...reagisci!!" E poi, puntualmente arrivava Niahs...e metteva in fuga i miei aggressori. E allora mio padre si crogiolava nell'orgoglio...
" Lui sì che ha la stoffa del cavaliere!! Una naturale propensione per la giustizia, l'amore per i più deboli, e un coraggio da leone! Ah...il mio ragazzo!!! Ne farà di strada...e quando avrà la spada di luce...sarà il signore più  temuto e rispettato!!!"
Magari starai pensando, che dopo queste premesse...c'erano tutti i motivi per cui avrei dovuto detestare mio fratello...ma non era così, io lo adoravo. Lo idolatravo quasi, per me era ...come un mito!
E passavo ore e ore a tallonarlo, osservandolo quando si allenava con la spada...come lo ammiravo...il mio unico scopo nella vita allora...era diventare come lui.
Ma lui non ricambiava minimamente questa devozione...aveva altri interessi, e mi considerava una presenza fastidiosa.
Così quando mio padre non era presente, il suo atteggiamento era ben diverso da quello di un paladino dei deboli!!
Allora io correvo nelle stanze di mia madre, Agnes...la donna più bella di Elmekia.
La ricordo con lunghi capelli dorati, mentre mi abbracciava...ricordo ancora il suo profumo...
Dicevano tutti che sembravamo la stessa persona scissa in due...stessi capelli, stesso sorriso...stesso carattere
generoso, paziente, tenace.
 Solo lei riusciva sempre a capire cosa mi passasse nella testa.. E quando mi trovava chiuso in me stesso, con il broncio...riusciva sempre a farmi spuntare un sorriso...
" Gourry-chan...sei un bambino speciale tu, dai retta alla tua mamma...lascia perdere quello che ti dice tuo padre...anche tu diventerai un grande uomo, e compirai tante meravigliose imprese...ma ricordati sempre, che nella vita...
più della spada...conta l'amore."

Quando avevo otto anni, un giorno me ne stavo appoggiato allo steccato che delimitava l'area dove Niahs compiva i suoi allenamenti quotidiani. Nonostante i dodici anni, maneggiava la spada con abilità...
Io una spada non l'avevo neanche mai toccata. Mio padre sosteneva fossi troppo gracile per sostenerne il peso...
Ad un tratto una voce vicina, mi fece sobbalzare...Brock, il taglialegna, mi era comparso alle spalle...
Era un omone grande e grosso, con una folta barba nera, e da sempre mi aveva in simpatia. Qualche volta mi portava con lui nel bosco, raccontandomi storie meravigliose di valorosi cavalieri e perfide maghe...( gocciolone di Lina!!)
" Gourry! Che fai ragazzo? Ammiri il tuo fratellone...?"
" Già..." Dissi con uno sbuffo.
" E' molto bravo con la spada, eh?" Disse dandomi di gomito...Poi proseguì :" Sai, sarebbe bello se anche tu avessi una spada...non ti piacerebbe, ragazzo?"
" E me lo chiedi...? certo che mi piacerebbe, ma mio padre non è dello stesso parere...dice che una spada come quella di Niahs...è troppo pesante per me."
" Mmmm..forse ho qualcosa che fà al caso tuo!" Disse il mio amico, e da dietro alla schiena tirò fuori un involucro...
Me lo porse, e io lo scartai in un secondo...Quello che apparve fù...una spada, di legno.
Resosi conto del mio sguardo, quello si affrettò ad aggiungere:
" So che non è proprio come quella di tuo fratello...ma è leggera! E finche tuo padre non ti darà il permesso di usare una vera spada..."
Ma Brock si era sbagliato nell'interpretare il mio sguardo...io ero estasiato!! Finalmente possedevo anchio una spada!! Certo, era una spada di legno...Ma era la mia prima spada.
Quello stesso pomeriggio feci il diavolo a quattro, per poter seguire mio fratello e suoi amici, nella loro scorribanda per i boschi, orgoglioso di poter sfoggiare il mio trofeo!
Niahs fù costretto a portarmi con sè, e così, in groppa al mio cavallo, mi accodai a loro.
Galoppammo fino al cuore della foresta, Niahs, il leader, in testa, io chiudevo la fila.
Il bello di quelle scorribande, era che il bosco fitto e frondoso...faceva una gran paura! Lo si immaginava popolato di personaggi strani, di animali mostruosi...di draghi.
Fù anche per quello, che ad un certo punto si cominciarono a raccontare storie paurose, su incauti viaggiatori persi nella boscaglia........
Gli altri se la ridevano, e anchio dovevo farlo, altrimenti si sarebbero accorti che me la facevo sotto!
Non avevo capito che era tutto uno scherzo, organizzato da mio fratello per prendersi gioco di me. A un certo punto, senza preavviso, partirono tutti al galoppo...lasciandomi indietro. Speronai il cavallo che partì veloce, ma non ero un abile cavallerizzo, e al primo salto dell'animale, caddi all'indietro, ruzzolando giù dal limite del sentiero. Meno male che atterrai su un mucchio di foglie secche!!
Ma quando mi rialzai, la foresta era deserta.
La luce del sole penetrava a malapena attraverso le fitte foglie degli alberi, ricordo che sedetti su un masso, e pensai:
" E' solo uno scherzo...quando Niahs si accorgerà che non ci sono...tornerà a cercarmi..."
Ero ancora seduto lì, quando calarono le tenebre..."

Gourry fece una pausa, lo sguardo come ipnotizzato dal fuoco che gli crepitava davanti...
Lina, le braccia che stringevano le ginocchia, era seduta al suo fianco.
Le sembrava strano pensare al bambino che Gourry era stato...
Se lo immaginava così piccolo, e indifeso...perso nel buio di una foresta, con l'unico conforto di una spada giocattolo...
Improvvisamente provò un moto d'affetto per quello spadaccino un po' impacciato...
In quel momento avrebbe tanto voluto.... Coccolarlo un po'...
Ma si limitò a ravvivare il fuoco, gettandovi qualche rametto...

" Quando fù talmente buio che non vidi più ad un palmo dal mio naso, mi rassegnai. Avrei dovuto passare la notte lì...
Era la prima volta che mi trovavo solo, lontano da casa...
Cercai un cespuglio, e mi rannichiai lì sotto, tenendo ben stretta l'elsa della mia spada. Piano piano sentì le palpebre pesanti...ma non saprei dire quanto dormii, un rumore improvviso mi riportò vigile.
Scostai piano le foglie del mio rifugio...e per poco non me la feci addosso dalla paura!!!
A qualche metro da me c'era una figura, che si muoveva silenziosa per il bosco.
A giudicare dall'esile corporatura, doveva trattarsi di una donna, portava un mantello con il cappuccio calato, e sotto il braccio reggeva una cesta, in cui riponeva quello che raccoglieva da terra...Ma la cosa che mi sconcertò di più, fù l'aura azzurrina che pareva emanare dalla sua persona...
Con un maldestro movimento tentai di indietreggiare, ma pestando un ramo secco non feci che peggiorare la mia situazione. Avevo attirato la sua attenzione, col risultato che si stava dirigendo proprio verso il mio nascondiglio...
Non so dove trovai il coraggio per fare quello che feci...Ma davanti all'impossibilità di fuggire, trovai un coraggio che non mi apparteneva, e sbucai fuori dai cespugli, brandendo la mia spada.
La donna non parve minimamente sorpresa, si limitò a fissarmi, e disse:
" E tu chi saresti...un folletto dei boschi?!"
" Io...io sono un guerriero, in guardia!"
"...Sei forse un nano?"
"...N-no...sono un bambino..."
" Un bambino?...E dimmi, cosa ci fà un bambino, tutto solo nella foresta, di notte...?"
" M-mi sono perso..."
" Oh poverino! E dimmi bambino, ce l'hai un nome?"
" Gourry Gabriev..."
Fù allora che si scostò il cappuccio dal viso, era una donna di rara bellezza, con la pelle d'alabastro, e profondi occhi blu. Mi sorrise.
Camminai con lei quella notte, aiutandola a raccogliere erbe e funghi. Lentamente attraversammo tutta la foresta, e quando il sole si apprestava a rischiarare il cielo, mi accorsi che mi  aveva ricondotto all'uscita del bosco, esattamente dove cominciava il sentiero che mi avrebbe riportato a casa...
Mi lasciò la mano, che mi aveva tenuta stretta durante quel vagabondare, e chinatasi su di me, mi fissò dritto negli occhi:
" Ora proseguirai solo, ma non devi temere, la strada ti porterà dritto alla tua dimora. Prima però ascolta le mie parole, Gourry Gabriev. Adesso sei solo un bambino, e forse non capirai quanto sto per dirti..."
Con una mano sollevò la mia, che ancova stringeva la piccola spada di legno.
" Credimi...queste mani non sono fatte per un giocattolo. Seppur ancora piccole e inesperte, queste sono le mani di un prode spadaccino, e quando saranno abbastanza forti da reggerne il peso, impugneranno l'arma più nobile che esista al mondo. Quel giorno tornerai a cercarmi. Ora vai."
Sparì nella boscaglia come il primo raggio di sole sbucò dalle nubi...

Quando varcai le mura del maniero, venni accolto da grida e lacrime. Solo mio padre rimase impassibile, e quando mia madre ebbe finito di controllare che fossi integro, si avvicinò a me, e con tono severo mormorò:
" Ci stavamo organizzando per venirti a recuperare, come diavolo hai fatto a essere tanto stupido da credere che la foresta non fosse un luogo pericoloso??"
" Io...non l'ho fatto apposta..." Dissi a testa china, e poi aggiunsi: " Una donna mi ha aiutato a ritrovare la strada..."
".....U-una donna??" Mio padre era rimasto interdetto " E ti ha detto chi fosse?"
"...No, mi ha solo riaccompagnato al sentiero...e ha detto che sarei diventato un valoroso combattente!" Lo aggiunsi con una punta di orgoglio, credendo che a mio padre avrebbe fatto piacere sentire quelle parole, ma mi sbagliavo.
Lo schiaffo che mi tirò, mi sembra ancora di sentirlo bruciare sulla guancia.
" Sei un bugiardo Gourry, e lo sai che non lo sopporto! Per questo rimarrai in punizione una settimana, fila nella tua stanza!...Ma sentitelo...inventarsi storie ridicole, dopo che ci ha fatto passare una notte di inferno!!"
........................................
In quel momento lo detestai.
Non appena fui nella mia stanza, feci a pezzi la spada di legno.

Passarono altri due anni, prima che mio padre decidesse che anche per me era giunto il momento di apprendere l'arte della spada, come ogni Gabriev che si rispetti...
Ma non si interessò mai di seguire i miei progressi.
Quando compì quattordici anni avevo ormai appreso tutti gli erudimenti necessari per il combattimento. Quello che era stato il mio maestro non aveva neanche insistito più di tanto...si era limitato a dire che aveva ben poco da insegnarmi, perchè a quanto pareva...avevo un dono naturale per quell'arte.
Ma mio padre questo non lo seppe mai, aveva ben altro per la testa.
L'investitura a cavaliere di Niahs era imminente.
Garth non stava più in sè dalla gioia, il momento che attendeva da tutta una vita era finalmente arrivato, il momento in cui avrebbe consegnato nelle mani del figlio prediletto il tesoro che i suoi avi si tramandavano da generazioni...
A Niahs del resto non importava un gran che dell'investitura, l'unica cosa che veramente gli premeva era mettere le mani sulla spada. L'ambizione al potere, il prestigio...ecco quello che lo interessava. Era dall'infanzia che si preparava a quel momento, per lui era una specie di ossessione morbosa...doveva avere quell'arma.
Io ero contento per lui. A me non me ne era mai importato un accidente di quella maledetta spada, su cui tutti concentravano la loro attenzione...non capivo neanche che diavolo dovesse avere di tanto speciale!
E mi ritenevo fortunato del fatto che tanto la cosa non mi avrebbe mai riguardato, in quanto figlio minore, non avevo nessun diritto sull'arma.
Anzi, la consideravo quasi una condanna.
Avevo visto mio padre rimetterci la salute nel tentativo di difenderla dalle sgrinfie di tutto il resto del parentado, e adesso sarebbe toccato a Niahs...

Ma non tanto presto come si sarebbe immaginato.
Subito dopo l'investitura di mio fratello, scoppiò la guerra per la successione al trono, in un regno non lontano da lì.
E mio padre, che credeva fermamente nella causa degli oppressi, mandò Niahs a combattere.
Gli promise che, non appena fosse tornato vittorioso, la spada sarebbe stata sua.
Ma passarono i mesi, e le notizie che giunsero...gettarono lo scompiglio nella famiglia.
Niahs...aveva disertato.
Sì, hai capito bene Lina...il mio valorosissimo fratello, su cui erano riposte le più rosee speranze, e che tutti credevamo un valoroso cavaliere...Aveva abbandonato la missione e i suoi compagni.
 L'avevano ritrovato nella locanda di un villaggio, ubriaco fradicio.
Mio padre per poco non ne morì...aveva speso tutte le sue energie per inculcargli in testa che i valori fondamentali di un cavaliere sono lealtà e rispetto della parola data, coraggio e sostegno verso i più deboli, perseveranza e impegno...
E lui li aveva ignorati dal primo all'ultimo, disonorando il suo cognome.
Ricordo ancora il giorno che tornò a casa...
Garth lo aspettava nel salone, io ero con lui...nonostante tutto, volevo offrire sostegno a mio fratello; avendo subito le ire di mio padre da tutta una vita...sapevo bene cosa volesse dire!!!
Mi aspettavo di vederlo entrare strisciando, e chiedendo umilmente perdono...Ma quello che vidi oltrepassare la soglia, era un giovane sprezzante.
Attraversò il salone a falcate, e giunto davanti a nostro padre lo guardò minaccioso, dicendo:
" Pretendo di avere quanto mi spetta."
" Scordatelo." Fù tutto quello che ebbe in risposta.
" Sei un ingrato...mi avevi promesso che la spada sarebbe stata mia. E adesso non puoi tirarti indietro..."
" Posso eccome. Questa spada non ti spetta più, dal momento che hai disonorato la famiglia, con il tuo comportamento sconsiderato. Questa è un arma per i giusti, e tu ti sei dimostrato un codardo, un vigliacco...tu, il figlio su cui ho riposto tutte le mie speranze...Mi hai deluso profondamente Niahs, la Gornova non sarà mai tua."
"...Tu...tu sei solo un vecchio bastardo! Quella spada mi spetta di diritto....DEVI DARMELA!!!"
E fù così che per la prima volta, capì quanta rabbia avesse covato negli anni mio fratello...
Si scagliò su nostro padre, estraendo un pugnale dalla cintola, e puntandoglielo alla gola...
" NIAHS...FERMATI!!!" Urlai gettandomi su di lui, ma quello mi spinse via brutalmente, continuando ad inveire su Garth...
" E' così che mi ripaghi farabutto...? Figlio ingrato!!...dopo tutto quello che ho fatto per te...."
" Cosa?! cos'è che hai fatto per me?? Mi hai angosciato tutta la vita con la promessa di cedermi un giorno l'arma che rese fama e gloria a chi la impugnò, e adesso che è il mio turno...te la vuoi tenere tutta per te..."
" BASTA...FINITELA!!!" Urlavo io, ma le mie parole rimbalzavano contro il nulla. Del resto, mi avevano ignorato per tutta la vita, non potevo pretendere che mi sentissero proprio in quel momento...
Quello era il sunto del rapporto morboso che avevano avuto mio padre e mio fratello negli anni, un rapporto che ruotava tutto intorno a quella dannata spada.
Era un'arma maledetta, pensai in quell'istante.
Se non fosse mai esistita...forse la mia infanzia sarebbe stata diversa...E in quel momento, non sarei stato costretto ad assistere impotente alla lite furibonda, che vedeva coinvolte due tra le persone più care che avevo nella vita...

Ma forse, qualcosa che avrei potuto fare c'era.
Corsi più veloce della luce, lasciandomi alle spalle quell'orribile scena dei miei familiari che tentavano di massacrarsi...

Era custodita in una teca di cristallo, in una sala apposita. Era un vero e proprio cimelio...e come tale andava trattato.
Essendo un oggetto non di uso comune...mio padre aveva pensato bene di preservarla così, invece di utilizzarla per le banali operazioni che compiva lui quotidianamente, all'interno del feudo.
Sapevo di non avere tempo...nonostante tutto esitai...quello che mi apprestavo a compiere, era qualcosa che andava contro tutto quello che mi avevano insegnato fino ad allora.
Le mie dita sfiorarono il vetro che mi separava dall'ossessione  di mio padre e mio fratello...
Forse non sarei stato neanche in grado di sollevarla...mi tremavano le mani.
No, non lo potevo fare. Ero giunto fin lì...ma non riuscivo spingermi oltre.
Poi, ad un tratto ricordai le parole di mia madre...
" Ricordati sempre, che nella vita, più della spada...conta l'amore."
Si, lei  l'avrebbe capito. Avrebbe capito che non lo facevo per me stesso. Lo facevo per loro, per la mia famiglia...
Per dare anche a mio padre e a mio fratello la possibilità di amarsi ed apprezzarsi, al di là della spada.
Erano stati perseguitati  tutta la vita dal tormento per quella lama, adesso era giunto il mio turno di assumermi le grane che comportava avere a che fare con un simile oggetto.

Afferrai una sedia, e ruppi il vetro con un colpo secco.

Quando la mia mano si posò sull'elsa avvertì una strana sensazione...come se la spada mi stesse chiamando...
Ma non ebbi il tempo di pensare, un rumore improvviso mi ricordò cosa avevo appena fatto.
Con fatica la trascinai fuori dalla sua prigione di vetro, e riuscì a raggiungere di corsa le scuderie.
Pochi minuti più tardi superavo le mura del maniero al galoppo. Con me avevo il tesoro che la mia generazione si tramandava da secoli, dietro di me lasciavo solo una teca vuota.

A quel punto ero veramente nei guai...non ci avrebbero messo molto a rendersi conto del furto, e allora mi avrebbero cercato. Dovevo trovare un posto sicuro per nascondermi. Istintivamente puntai verso il bosco.
Una volta che mi fui avventurato all'interno della vegetazione, cominciai freneticamente a cercare una soluzione...avrei dovuto spingermi il più lontano possibile...magari puntare verso il deserto della distruzione, dove non mi avrebbero cercato di sicuro...o forse dirigermi dalla parte opposta, verso la costa...
Mentre vagliavo assurde possibilità di fuga, non mi resi conto che il cavallo, proseguendo, mi portò dritto verso un luogo che non mi era nuovo...
Guardandomi intorno cercai di ricordare...ma non ce ne fù bisogno, una voce mi fece voltare di scatto:
" Ti aspettavo Gourry."
La dama del bosco.
Improvvisamente mi ricordai...la notte in cui mi ero perso nel bosco, la spada di legno, lo schiaffo...
Avevo dimenticato tutto. Anche la profezia che mi era stata fatta...
" Vedo che sei cresciuto in questi anni...e le tue mani sono ora abbastanza forti da reggere il peso di una vera spada."
Scesi da cavallo fronteggiandola, pareva che su di lei il tempo non fosse mai passato...
Lei si avvicinò, carezzando dolcemente il muso del mio cavallo.
" Chi sei tu...? Sei anni fà ho ricevuto uno schiaffo, per non essere stato in grado di rispondere a questa domanda..."
" Me ne rincresce...il mio nome è Maryloon, conoscevo il tuo bisnonno...Raudy Gabriev, colui che con la spada che tu ora  possiedi, uccise il demone Zanafer, e compì molte altre nobili gesta...
Tu sei il suo degno erede Gourry Gabriev, e meriti più di chiunque di possedere la Gornova.
Quindi non rammaricarti per ciò che hai commesso, gettati il passato alle spalle, e parti."
" Ma io...io non so nemmeno dove andare! Non so che fare...non ho nulla con me..."

" Ogni uomo è artefice del proprio destino. E io posso dirti solamente che il tuo viaggio è appena cominciato...
Non pensare a ciò che lasci Gourry, ma solo a ciò che troverai, perchè il tuo destino si compirà solo viaggiando...
Molte terre vedranno i tuoi passi, e molte persone godranno dei tuoi servigi...
E questa spada, che adesso senti come una maledizione, non sarà la tua condanna. Sarà la tua possibilità di riscatto.
Solo chi non desideri di impugnarla per bramosia  può sfurttarne appieno la potenza, e tu sarai un degno cavaliere per quest'arma.
Nobile di cuore e impavido nell'animo, giusto con i deboli e temibile con i nemici.
Molte battaglie vincerai grazie ad essa...ma...
ascolta attentamente le mie parole...
Fra molti anni, in un bosco come questo, combatterai per una giusta causa.
Ricorda Gourry, qualunque sia la ragione per cui in quel momento estrarrai la spada dal fodero...

Quella rimarrà per sempre la tua ragione di vita.

Ora vai, cavalca fino alla costa e imbarcati sulla prima nave...
il vento ti sarà amico, portandoti il più lontano possibile.
Addio Gourry Gabriev, che la fortuna sia con te..."

Due giorni dopo mi trovavo dalla parte opposta della penisola. Non mi riconoscevo neanche più...
Ero sporco, affamato...avevo viaggiato offrendomi come mozzo, ma adesso che ero a terra...non sapevo di cosa avrei vissuto.
Occorreva trovare velocemente una soluzione...o non avrei avuto neanche più le forze per trascinarmi dietro il mio fardello...Mi sedetti, riflettendo.
Non possedevo nulla, se non la spada.
Non avevo capacità, se non quella di saper maneggiare eccellentemente una spada.
Quindi, a rigor di logica...ero uno spadaccino.
E cosa può fare uno spadaccino per sopravvivere?
La risposta cadde su di me come una manna dal cielo!
Poco lontano, un uomo acclamava a gran voce:
" Uomini!! Ascoltate: capitano di ventura cerca valorosi guerrieri da impiegare nella guerra che si sta svolgendo nel regno di Dils, lauto compenso!!"
Chiesi informazioni, e mi recai nel luogo che mi venne indicato. Si trattava di un accampamento non lontano dalla cittadella. Passando in mezzo alle tende dei soldati, sentivo le occhiatacce che mi venivano rivolte...
Erano uomini grandi e grossi, dalle muscolature possenti e le barbe irsute...e io non ero altro, ai loro occhi, che un ragazzino che si trascinava dietro una spada esageratamente pesante per lui...
Quendo arrivai alla tenda del capitano, le guardie mi guardarono storto...
" Sono qui per arruolarmi!" Dissi con il mio tono più spregiudicato.
" Si certo, e noi siamo qui per lavorare, non per essere presi in giro, quindi fila al largo, ragazzino!"
Stavo per ribattere, ma in quel momento comparve il capitano sulla soglia, e guardandomi stupito chiese:
" E tu chi saresti...il piccolo principe? Ha-ha...che ci fà un damerino come te in un posto così??"
In effetti il mio aspetto, in quel momento, non era certo quello del mercenario navigato...Indossavo ancora le mie vesti, che seppur sporche, erano comunque eleganti; e i miei, allora corti, capelli biondi, uniti al mio volto sbarbato, mi facevano assomigliare più ad un cherubino che ad un sanguinario soldato!!
" Signore...io sono un forestiero, e le chiedo di essere ingaggiato, per prestare servizio militare presso il suo esercito."
L'uomo mi fissò serio:
" Quella almeno sai da che parte si impugna?!" mi disse, rivolto alla Gornova.
" Mi metta alla prova, signore...con uno dei suoi uomini migliori. Se verrò sconfitto, la smetterò di importunarla."
"...Hai fegato ragazzo!! Ma in guerra il coraggio non basta...d'accordo, ti scontrerai con uno dei miei uomini, e se avrai la meglio, ti assumerò!...Ma bada, non risponderò di eventuali tue ferite!! "

Il giorno dopo partì con l'esercito per il regno di Dils.
Avevo quattordici anni, ero fuggito di casa rubando il tesoro della mia famiglia, e stavo andando in guerra.
Sapevo che dal quel momento in poi, nulla sarebbe mai più stato uguale a quello che avevo vissuto fino ad allora...
Ero solo...e senza la posibilità di tornare indietro."

Lina lo osservò attentamente...l'espressione sul suo viso era indecifrabile, ma quanta sofferenza doveva aver conosciuto quel ragazzo, che all'apparenza sembrava sempre così tranquillo e serafico...?
In parte se lo poteva immaginare...sapeva bene cosa potesse voler dire viaggiare soli a quattordici anni, e poter contare solo ed unicamente sulle proprie forze.C'era passata anche lei...
Ma la sua, in fondo, era stata una decisione ben precisa, non una fuga disperata...
E sarebbe potuta tornare quando voleva...anche se in effetti, il pensiero di rivedere la sorella...non le sorrideva particolarmente!!!
Gourry si voltò verso di lei, rivolgendole uno sguardo penetrante, cupo:

" In quegli anni Lina...ho conosciuto quanto di peggio la mente umana possa concepire...
La guerra non risparmia. Ti ci ritrovi in mezzo, e non ci capisci niente.
 Non capisci che senso abbia scagliarsi con tutta la tua forza verso chi, in fondo è come te, ma porta una bandiera di colore differente. Ma non ti fai domande, non hai il tempo di farti domande...devi solo combattere, e pregare di arrivare integro alla fine della giornata.
E i compagni con cui la sera ti concedi illusori attimi di vita normale, potresti ritrovarti a sollevarli dalla polvere del campo di battaglia, il giorno dopo.
E più passa il tempo...e meno ti senti uomo. Non sei più in grado di provare sentimenti che vadano al di là della paura e della sofferenza...Ma poi, anche quelli lasciano, piano piano, il posto ad una fredda e, per certi aspetti rassicurante,
indifferenza.
Non hai più buoni motivi per svegliarti la mattina, ma nemmeno più paura di addormentarti la notte...
Le tue giornate si susseguono incessantemente, tra la polvere e il sangue.
Circondato da uomini che combattono esclusivamente per un guadagno personale, tenendo in scarsa considerazione motivazioni ideologiche o nazionali...
Perchè questo sono i mercenari, uomini che, nella lotta per la sopravvivenza, vendono l'unica cosa che possiedono,
la vita.
Ho passato anni così, respirando rabbia e morte.
Ho passato anni nel frastuono scioccante delle lame, dei nitriti impazziti dei cavalli, delle urla disperate di chi sta vivendo gli ultimi attimi di un'assurda vita.
Ho passato anni in cui non vi era nè prima, nè dopo.

Poi una mattina mi sono svegliato, e non mi sono riconosciuto più.
I capelli mi erano cresciuti a dismisura, e il mio fisico era ben diverso da quello del ragazzino che ero stato.
Ma soprattutto...non avevo più ideali. Per cosa vivevo...? Io non ero in grado di rispondere a quella domanda.
Ero andato oltre ogni limite tollerabile. Quello non ero io.
Io avevo bisogno di svegliarmi la mattina, e sentire che la mia giornata non sarebbe andata persa. Perchè avrei combattuto per qualcosa in cui credevo...
Respiravo morte da un'eternità. Adesso avevo bisogno di vita...
Di una ragione di vita.

Partì. Decisi che avrei cercato di evitare la guerra, se mi fosse stato possibile...
In fin dei conti, un mercenario può vivere anche in altri modi.
Fù così che arrivai all'appuntamento con il mio destino...

Avevo da poco lasciato un villaggio, dove avevo reso i miei servigi aiutando gli abitanti ad eliminare un demone che lo infestava, e mi stavo dirigendo verso il bosco, quando...
Sentì delle grida provenire dall'interno della foresta...Le grida di una fanciulla.
Come un fulmine a ciel sereno, dopo tanti anni in cui avevo scordato tutto, mi tornarono alla mente le parole di Maryloon...

" Fra molti anni, in un bosco come questo, combatterai per una giusta causa, e qualunque sarà il motivo per cui estrarrai la spada dal fodero...quella rimarrà per sempre la tua ragione di vita."

Che fosse quello il bosco in cui avrei trovato la risposta al mio vagare?
Estrassi la spada dal fodero, e ricordo che guardandola pensai:
" Fino ad adesso sei stata solamente un problema...chissà che ora non mi aiuti a fare qualcosa di buono?"
Rapidamente mi incamminai per la boscaglia...e....
Quello che successe dopo.....
Non lo ricordo."

"...Cosa?? Che significa che non lo ricordi???!!!" Lina era saltata sù esasperata!! Era talmente presa da quel racconto, che adesso, la mancanza di memoria dello spadaccino...la mandava su tutte le furie!!
" Lina...calmati!!" Gourry, sventolando le mani davanti al volto della maga, aggiunse:
" Il fatto è che vedi...In realtà non so nemmeno quello che successe dopo, perchè...

Mi ritrovai steso a terra, quando riaprii gli occhi.
Ero sempre nel bosco...ma stranamente adesso mi sembrava tutto così diverso...
Poi sentì nuovamente delle grida, e allora non persi tempo, mi tirai su velocemente, misi mano alla spada e...
Sparita.
La spada di luce, il tesoro dei miei avi, l'arma che avevo rubato fuggendo di casa...
Era sparita, nel nulla."

Lina lo guardò sconcertata
"...S-sparita??..."
" Già...e non era la sola cosa strana...anche della mia armatura non c'era traccia....
...Avevo perso tutto...
Ma la cosa peggiore, era la strana sensazione che mi attenagliava lo stomaco...
Mi sentivo come se...
Avessi perso la cosa più importante delle mia vita."

" La spada?" Chiese la maga, sempre più curiosa
" No. Molto di più...
Quando mi risvegliai in quel bosco, senza sapere cosa mi fosse accaduto...
Provai un'acuta, lacerante sensazione...di vuoto.
Non so come spiegartelo Lina...Mi sentivo perso, smarrito...
Solo....
Per la prima volta nella mia vita...
veramente solo.

Ma a queste sensazioni non vollì dare importanza, continuavo a sentire quelle  grida provenire dal bosco, rapidamente raggiunsi il punto da cui provenivano, e la vidi...
Una carrozza attorniata dai briganti.
Ero disarmato, ma ero pur sempre un abile guerriero, e non mi fù difficile mettere in fuga quei banditi da quattro soldi...
Fù allora che l'anta della carrozza si aprì, e un viso femminile fece capolino, esclamando:
" Per gli dei!!! Ma lei è...UN'EROE!!! Padre, guarda...un cavaliere dal cuore impavido ci ha liberato da quei molestatori!!! Mi dica messer...Qual'è il suo nome?"
"...Emh...Gourry Gabriev..." Risposi, vagamente sconcertato...
" Gourry Gabriev!!! Oh...è proprio il nome di un paladino!! Piacere di conoscerla messer Gabriev...Io sono Sofia, principessa del regno di Imalg!""

"...Oh, quindi...è così che hai conusciuto Sofia?...Quindi..." Lina prese tempo, ma Gourry non la lasciò proseguire:
" So cosa stai pensando Lina...Che è Sofia la mia ragione di vita...perchè è per lei che ho combattuto nel bosco."

Quelle parole rimasero sospese, lì tra loro, per alcuni secondi.
Rimasero negli occhi color del cielo dell'uomo che le aveva pronunciate, e che le sentiva come una condanna...
Rimasero negli occhi scuri della ragazza che le ascoltò, e che inconsapevolmente, ne era la vera destinataria.

" Comunque, quello che successe dopo è roba di poco conto...Sofia e il re mi invitarono a viaggiare con loro come scorta, e per un uomo come me...che ormai aveva perso tutto...fù l'unica soluzione.
Passai il viaggio chiedermi come fosse successo, che due secondi prima impugnavo saldamente la mia spada...
E due secondi dopo di lei non c'era più traccia.
Raggiungemmo Imalg che cominciava a imbrunire, e mi venne chiesto di restare.
Ma da quella notte, non ebbi pace.
L'incubo di cui ti ho parlato prima, non mi lascia da allora...
Perchè ancora, non sono riuscito a ricordare...cosa ho perso di tanto importante, quel giorno...

Lina....? Lina..."

La maga, che in fin dei conti erano due notti che non chiudeva occhio, sonnecchiava saporitamente, ancora seduta!!
Gourry sorrise dolcemente...doveva averle dato il colpo di grazia con l'assurda storia della sua vita!
Pi vide che lei si stava pericolosamente inclinando verso destra...se non l'avesse fermata in tempo, sarebbe crollata a terra con un colpo...
Ci mise un secondo, ad alzarsi e sedersi dietro di lei, spingendola delicatamente contro il proprio petto.
La testa di Lina scivolò nell'incavo del suo braccio, mentre la sua mente già rincorreva i primi sogni...
E fù meglio così.
Forse si sarebbe infuriata, se avesse saputo che la stava tenendo stretta, cullandola dolcemente...
Forse si sarebbe infuriata...se avesse sentito le sue labbra avvicinarsi...
e posarle un piccolo, delicato bacio sulla tempia...


  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Slayers / Vai alla pagina dell'autore: fren