Mi presento. Sono Sara, una quattordicenne. La mia vita è sempre stata normale, fino a quel giorno; in quel giorno, i miei hanno deciso di stravolgere totalmente la mia vita. Come? Decidendo di trasferirci a Londra, niente di particolare. La cosa che mi ha fatto più rabbia è che me l'hanno detto solo due settimane prima di partire, in modo che non potessi obbiettare. Sono sempre andata d'accordo con i miei genitori, ma questo non dovevano farmelo! Avrei capito e comunque ci saremmo trasferiti, solo, volevo saperlo un po' prima. E' stato difficile dirlo alle mie amiche, come è stato difficile lasciare la mia vita. Cosa ancora più difficile, iniziarne una nuova qui. Domani è il mio primo giorno di scuola, un complesso grande dieci volte più della mia vecchia scuola. La lingua non è un problema, ma tutto il resto sì. Mi intimoriscono gli sguardi degli altri ragazzi e delle ragazze soprattutto, non mi piace molto stare al centro dell'attenzione, potrei sbattere contro qualcosa o inciampare in qualsiasi momento. Ecco che bussano alla porta, dev'essere mamma : -"Avanti!" urlo, senza scomodarmi. -"Tesoro, sono io. Volevo solo dirti che è tardi e che è meglio che vai a dormire, domani è il grande giorno." -"Non ricordarmelo, ti prego" dissi e mi infilai sotto le coperte. -"Perchè dici così?" mi chiese la mamma; -"Ho paura, tanta paura" confessai. -"Tranquilla, andrà tutto bene" mi rassicurò la mamma. -"Se lo dici tu!" e sfoderai uno di quei finti sorrisi che sembrano veri. -"Buonanotte, piccola" -"Notte, mamma", le stampai un bacio sulla guancia e lei uscì dalla stanza. E' passata un'ora e sono ancora sveglia, ricorrerò al mio sonnifero. Non si tratta di pillole o cose del genere, no. E' il mio adorato lettore Mp3 con due cuffiette; ecco, indosso le cuffie, premo play e.. addio. Solo così riesco a dormire quando sono agitata. Ovviamente, non sono riuscita a sognare nulla, ma forse è stato meglio così.