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Autore: Paula_99    12/11/2012    8 recensioni
La storia 'Never back down' parla di una ragazza che subisce un'infanzia molto dolorosa però nonostante tutto non si mostra mai debole,anche se lo è . La protagonistaa della storia dopo la perdita di entrambi i genitori viene adottata da una famiglia .
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Da oggi si cambia vita, città , famiglia , tutto. 
Era da un po’ ormai che desideravo accadesse ciò .Dopo la morte di mio padre sono in finita in questo collegio , non ho mai avuto amici e sono figlia unica. 
Mio padre beveva , ha iniziato dopo la morte di mia madre , avevo sette anni , ero troppo legata a lei ma non mostravo a nessuno i miei sentimenti , soprattutto a mio padre , mi ha sempre giudicata , diceva sempre che ero la causa della morte di mia madre , che la colpa era mia , ogni volta che me lo ripeteva era sobrio o no era un colpo al cuore ma non mi sono mai arresa , lui voleva solo quello, il suo obbiettivo era quello di vedermi fragile , però io sono sempre stata forte, almeno fino ad ora. 
Davanti a lui non ho mai pianto , mi sono sempre mostrata come la ragazza forte ed insensibile che però non sono . Anche io ho dei sentimenti.
 Di solito lo ascoltavo , fin quando potevo , poi gli occhi mi si riempivano di lacrime ed andavo a giocare , almeno lui credeva così , io piangevo e lui non se ne era mai reso conto , non si era mai reso conto di tutto il dolore che ho provato in quegli anni .Ormai non ho nessuno , è morto anche mio padre , l’unica persona che mi era rimasta . Dopo la morte di mia madre , mio padre ad iniziato a bere , tutti ci odiavano , ci siamo trasferiti troppo volte nell’ultimo anno , lui beveva sempre di più .
 Ha fatto un incidente ed eccomi qui , dopo un anno che vengo adottata da una famiglia , ora ho il loro stesso cognome ,Malik .
E’ più di un’ora che sono in questo taxi che deve portarmi alla mia nuova casa , mi chiamo Pauline Malik , da oggi. 
Ho 17 anni e prima di entrare in quel collegio studiavo Fotografia , è sempre stata la mia più grande passione. Ho i capelli di un biondo scuro e gli occhi marroni , come il cioccolato .
Ho paura , paura di non essere accettata, di non essere di loro gradimento , insomma , di essere rimandata di nuovo in quell’orribile posto. Penso e ripenso a come presentarmi quando alle mie orecchie giunge la voce del tassista ch mi comunica del nostro arrivo a destinazione.
Prendo la piccola borsa che avevo con me e scendo da quel taxi , alzo lo sguardo e wow , non era una semplice casa , era una villa con un viale pieno di fiori , tutta bianca . Il cancello è aperto , fortunatamente. Percorro il viale e salgo i quattro scalini prima della porta d’entrata , quando arrivo ad essa a destra vedo un campanello con scritto Malik . Non so se entrare o no , chiudo gli occhi per qualche secondo , li riapro , decido di entrare quando d’un tratto si apre la porta lentamente , mi assale il terrore.Mi ritrovo un signore di fronte .
 Guardandolo in viso vedo la sua espressione stanca ma appena fa incrociare i suoi occhi con i miei, gli angoli della bocca si alzano leggermente mettendo in mostra una schiera di denti perfetti. Sono in imbarazzo , davvero , la prima volta nella vita sono in imbarazzo . Non so cosa dire , ho un blocco , ho paura , tanta paura, paura di dire qualcosa di sgradevole come mio solito, qualcosa che potrebbe offenderlo o turbarlo. Il tono di quel signore mi riporta alla terra , si ero su un'altro pianeta. 
-Tu devi essere Pauline- dice molto euforicamente . 
Non riesco a capire ciò che succede, mi sento avvolgere da due braccia . Solo dopo qualche istante capisco che quell'uomo mi stava abbracciando , timorosamente ricambio con una lieve stretta mentre lui mi stritola . La mia mente viene attraversata da un lampo di genio, sono una stupida, come ho fatto a non capire che lui deve essere Lucas , il mio padre adottivo. Padre , che parola strana, per me. Ho già avuto un padre , quello biologico che però non ha saputo comportarsi da tale . 
 
 #Flashback Sento il rumore di qualcosa che si rompe . Papà è tornato a casa . E' ubriaco , lo noto dai suoi movimenti. Ha appena rotto un vaso , quel vaso. Un vaso che per lui non ha mai avuto nessun significato . Il vaso che io a sette anni avevo decorato per la mamma , il giorno dopo sarebbe stato il suo compleanno . Proprio quel giorno avvenne l'incidente. Sento la vista appannarsi . Corro subito nel bagno a sciacquarmi la faccia prima di scoppiare in un pianto isterico . Dal bagno si sento comunque le urla di quello che ormai non posso definire più padre da quattro anni. 
 
 Asciugo una lacrima che scorre inaspettatamente sul mio viso . Lucas mi allontana da se e mi invita ad entrare in casa . Appena entrati dentro l'aria calda mi avvolge completamente. Sento la porta aprirsi e richiudersi dopo qualche secondo.
-E' casa tua questa , fai quello che vuoi, se vuoi fai un giro per la casa , ti farò vedere da Zayn la tua camera-. Mi sussurra Lucas con un sorrisone da far invidia al mondo intero. Mi sento un po' a disagio, è strano pensare che da oggi questa casa è mia , posso fare quello che voglio. Sento Lucas urlare. 
 -Zayn scendi è arrivata tua sorella- . Quella risposta, la sua di risposta, di certo non mi potevo aspettare che sarebbe corso ad abbracciarmi a braccia aperte ma non aspettavo nemmeno che dicesse che non sarò mai sua sorella, sorellastra, che noi non eravamo imparentati.E' proprio questo che non voglio, non essere accettati di nuovo. Timidamente mi volto verso Lucas per chiedergli dove si trova la mia camera.
-Lucas, dove si trova la mia camera? Sono un po' stanca, vorrei riposarmi-. Certo che se dall'inizio incomincio a mentire, incominciamo proprio bene, per non posso mica dirgli 'Ehi senti , tuo figlio mi ha ferito in un modo incredibile'. Lucas subito si scusa per il comportamento del figlio indicandomi la mia camera. Appena finisce di parlare gli sorrido timidamente e salgo le scale molto svogliatamente, le mie volontà di fare qualcosa sono pari a zero. Entro nella prima porta a sinistra come mi ha detto Lucas, non faccio caso nemmeno a cosa c'è in quella stanza, ho la vista annebbiata dalle lacrime, mi butto sul letto ed inizio a piangere silenziosamente, del resto come ho sempre fatto. Piangendo mi addormento. Mi sveglio nel cuore della notte. Un incubo. Di nuovo. Sempre lo stesso. 


Buon Natale!
Questo è il primo capitolo della mia fanfiction, se volete un seguito recensite. 
Baci, Paula.
  
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