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Autore: Shinkocchi_    13/11/2012    5 recensioni
"A dire il vero, non aveva nulla nemmeno contro la Raimon: era un’ottima scuola, a quanto gli avevano detto, ma l’idea di dover essere il “fratellino” di Tsurugi Yuiichi non lo esaltava particolarmente…
Solo perché c’era andato il suo nii-san, doveva andarci anche lui?
Perché Kyousuke voleva staccarsi dalla sua ombra, essere forte ed indipendente.
In pratica: perché mai avrebbe dovuto passare tre anni in una scuola che gli era del tutto indifferente?
Sarebbe stata una tale noia…
E, in vero, non aveva alcuna motivazione valida…"
[pseudo-KyouTaku?]
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Tanti auguri, AnimaH :D
Questa fic è per te u.u
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Shindou Takuto, Tsurugi Kyousuke
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'KyouTaku .: Rhapsody :.'
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Titolo: Questione di motivazioni.
Genere: fluff, generale, slice of life.
Avvertimenti: forse (?) Kyousuke è un po' OCC, quindi, per precauzione, metto l'avvertimento.
Parole:  1.171 secondo Word.
Personaggi: Shindou Takuto, Tsurugi Kyousuke, Tsurugi Yuiichi.
Pairing: pseudo-KyouTaku?
Rating: verde.
Note: sono in ritardo Enrica, ed il tuo compleanno era ieri. Ecco. Che faccia tosta ho! u.u Ma quando a Lucca mi hai detto del tuo compleanno ho voluto farti un pensierino anch’io <3 è che non sapevo che cacchio scrivere *si sotterra* quindi chiedo venia se sono in ritardo, ma prima non ce l’ho proprio fatta…(puoi prendermi a pomodorate, se vuoi [?])
Bien, bando alle ciance (?) nella fic Yuiichi non ha mai avuto l’incidente, ed ha frequentato la Raimon, insieme agli altri membri (tipo Chrono Stone, quando appare nei primi episodi).
Detto questo ho detto tutto.
Buona lettura.

 
 






Questione di motivazioni

 
 
 
Tsurugi Kyouske voleva bene a suo fratello. Sì, gliene voleva davvero.
Erano cresciuti assieme, palla al piede, e non c’era nulla che li avesse mai davvero divisi.
Certo, a volte il più grande era un po’ troppo opprimente e si preoccupava eccessivamente…ma quale fratello maggiore non lo faceva?
Eppure, per alcun motivo Kyousuke avrebbe voluto frequentare la Raimon, ossia la scuola media dove stava studiando lui.
Yuiichi si sarebbe diplomato a breve, ed allora sarebbero toccati anche a lui quei tre ardui anni che seguivano le elementari.
A dire il vero, non aveva nulla nemmeno contro la Raimon: era un’ottima scuola, a quanto gli avevano detto, ma l’idea di dover essere il “fratellino” di Tsurugi Yuiichi non lo esaltava particolarmente…
Solo perché c’era andato il suo nii-san, doveva andarci anche lui?
Perché Kyousuke voleva staccarsi dalla sua ombra, essere forte ed indipendente.
In pratica: perché mai avrebbe dovuto passare tre anni in una scuola che gli era del tutto indifferente?
Sarebbe stata una tale noia…
E, in vero, non aveva alcuna motivazione valida…
 
La porta di casa cigolò appena in quel pomeriggio di settembre.
Il sole, alto in cielo, era offuscato da piccole nuvolette grigie, che parevano voler rovinare quella giornata di inizio autunno.
Kyousuke entrò, in silenzio, fermandosi all’ingresso per togliersi le scarpe e mettersi le sue più comode e calde ciabatte da casa.
Fu allora che si accorse di qualcosa di insolito: vicino allo scalino vi erano non uno, ma ben due paia di scarpe.
Una delle due era per forza di suo fratello, mentre l’altro…beh, non era dei suoi genitori, sia per via del numero (troppo piccolo), sia perché sia suo padre che sua madre a quell’ora erano fuori per lavoro.
Quindi non potevano che essere di…
Il bambino storse il naso, prendendo la cartella ed avviandosi verso la sua stanza, al piano di sopra, quando una voce conosciuta lo chiamò –Ehi! Sei già tornato?-
Il piccolo Tsurugi si voltò verso Yuiichi, seduto in salotto con un ospite –Com’è andata la scuola?-
-Bene.- si limitò a rispondere, squadrando il giovane seduto di fronte al maggiore.
Un ragazzo all’incirca della sua età, dai capelli mossi e castani e con due profondi occhi color nocciola.
-Buongiorno Kyousuke-kun.- sorrise gentilmente, come il suo solito.
-B-Buongiorno anche a te, Shindou-san.- balbettò debolmente, arrossendo un poco.
Il piccolo rimase in silenzio, abbassando lo sguardo –I-Io vado di sopra…-
-C’è la merenda in frigo, non vuoi…-
-No, grazie. Non ho fame.- disse allontanandosi, cercando di ignorare lo sguardo interrogativo di suo fratello.
Giunse così in camera sua, e vi entrò, tirando un sospiro di sollievo.
Buttò la cartella a terra, gettandosi a peso morto sul letto e tirando fuori la sua console per videogames nuova, quella che gli avevano regalato per il compleanno e comincianciò a giocare.
Una particolare quiete regnava nei dintorni, rotta solo dagli abbai dei cani in lontananza e dal suono del gioco.
Kyousuke guardò fisso lo schermo, su cui era scritto a caratteri cubitali il punteggio del livello, per poi sbuffare e lanciare l’oggetto in fondo al letto, rotolandosi.
Normalmente non si sarebbe mai comportato così. Già, normalmente.
Ma quando incrociava quella persona le parole “normalmente” e “Kyousuke” non andavano d’accordo.
Shindou Takuto…
Era un kouhai di suo fratello, uno del primo anno.
Tuttavia, pur essendo solo una matricola, era già entrato a far parte del consiglio studentesco.
Da quello che gli aveva raccontato Yuiichi, era un ragazzo di buona famiglia, prodigio del pianoforte (nel vero senso della parola), con ottimi voti in tutte le materie, quasi da rasentare la perfezione.
Inoltre, era anche un membro del club di calcio, come suo fratello, così, spesso (e volentieri) veniva a casa loro per discutere delle strategie da adottare nelle partite, anche se era ancora una riserva.
Sbuffò nuovamente: aveva solo un anno più di lui, accidenti! Eppure, sembrava così tanto più maturo…
In qualche modo lo metteva in soggezione, tanto da sentirsi in imbarazzo di fronte a lui…
Tanto da farlo sentire stupido...
Forse, un senso di ammirazione?
Tok tok.
Un rumore attirò la sua attenzione e si voltò verso la porta, da cui spuntò il maggiore –Nii-chan, scusa, ti disturbo?-
-Mh? Che c’è?-
Tono più gentile del solito: non prometteva nulla di buono.
-Posso chiederti un favore?-
 
Appunto.
Non potè fare a meno di insultarsi mentalmente per essersi lasciato fregare così, seduto al tavolino della sala, in compagnia della “matricola prodigio”.
Aspetta, aspetta…com’è che aveva detto Yuiichi? Ah, già, una cosa del tipo:
“Mamma ha chiamato e mi ha chiesto di andare a fare delle commissioni, ma il negozio chiude fra poco, così mi tocca correre adesso…non è che tu, nel frattempo, potresti tenere compagnia a Shindou?”
Affondato. Colpito ed affondato.
Questo si ritrovò a pensare guardando di sottecchi il castano, impegnato a riflettere su una qualche strategia.
-Sei davvero cresciuto!-
Sussultò, rivolgendo l’attenzione al ragazzo, che stava scarabocchiando alcuni dati su un foglio –Come?-
-Ultimamente, intendo.- precisò Takuto –Hai solo un anno in meno di me, ma…credo proprio che diventerai molto più alto, sai?-
Il piccolo Tsurugi arrossì, torturando il lembo della maglietta con le mani –G-Grazie.-
Ed il castano sorrise, mento poggiato alla mano, espressione gentile: e Kyousuke non poteva proprio fare a meno di ammirarlo.
Ritornarono entrambi nel silenzio, intenti ad occuparsi dei loro pensieri, mentre il più giovane lanciava di tanto in tanto degli sguardi all’altro, curioso di sapere cosa stesse scrivendo.
-Vuoi dare un’occhiata?- lo prese alla sprovvista Takuto, facendolo saltare sul posto.
-C-Che?! No! I-Io…insomma…Shindou-san io…-
Shindou rise e Tsurugi sussultò –Guarda che puoi chiamarmi per nome!-
Il piccolò arrossì appena, mordendosi il labbro -Tuo fratello mi ha detto che anche a te piace il calcio, giusto?-
L’interpellato annuì piano –Anch’io lo amo…con tutto il cuore.- aggiunse poi poco dopo.
-…-
-Dovremmo giocare in squadra assieme una volta, che ne dici, Kyousuke-kun?-
E quello alzò il viso di scatto, sorpreso, mentre quelle parole continuavano a ronzargli in testa ininterrottamente.
Una valida motivazione…
 Poi, un sorriso gli si formò in volto senza che potesse impedirlo.
-Hai, Takuto sempai!-
 
-Cosa?!-
Yuiichi e i suoi genitori fissarono attoniti il piccolo, seduti a tavola, all’ora di cena.
-Parli sul serio?- chiesero increduli, gli occhi sbarrati.
-Mh!- annuì convinto –L’anno prossimo andrò alla Raimon!-
Silenzio, di nuovo –Ma avevi detto che…-
-Avete qualcosa in contrario?-
-No, ma noi pensavamo che tu…- e si bloccarono, scambiandosi un’occhiata complice e sospirando –Fa niente.-
-Bene!- sorrise il più piccolo, infilandosi il boccone in bocca –Ed entrerò a far parte della squadra di calcio!-
Yuiichi lo squadrò, interdetto –Come mai quest’improvviso cambiamento, fratellino?-
-Mh?-
-Tu non me la conti giusta…-
-Non capisco di cosa tu stia parlando!- rispose angelico, sorridendo.
Ed il pensiero tornò a quel pomeriggio, insieme a tutto ciò che ne derivava.
Dovremmo giocare in squadra assieme una volta, che ne dici, Kyousuke-kun?
Il più giovane ridacchiò, divertito –Ne, mamma! Posso avere altro riso?- chiese porgendo la ciotola vuota.
-Sì, sì, adesso te lo passo!-
-Ah! Grazie!-
Per staccarsi dall’ombra di Yuiichi ci sarebbe stato ancora tempo…
In fondo, era solo una questione di motivazioni, no?
 
 

 
 
 
 
 
 

 
 
_*_Angolo di AnimaH (?)_*_

Asjgdskjfhsjfhlshflsdjfhkjasfhkjsahkjs (?)
Enrica, lo so. Fa schifo, quindi perdonami, per favore, se puoi.
Perché non solo ti ho fatto uno schifi-regalo (???) ma pure in ritardo *dondola nell’angolino tetro*
Gomen ç_ç  sono una cac- *le arriva un mini Tsurugi in testa*
Una volta ti avevo promesso una pseudo-KyouTaku e così ho preso la palla al balzo e ne è uscita questa...boh (?).
Non so esattamente cosa sia…per me è pseudo (?) ma credo che ognuno possa intendere l’ammirazione di Kyousuke nella maniera che preferisce u.u
Vorrei farti notare, però, che è una sorta di elogio a Shindou con tutti i complimenti che gli ha fatto Kyousuke u.u *tenta di rabbonirla*
Comunque, tutto questo preambolo schifoso (pure quello) è per dire: TANTI AUGURI, ANIMAH <3
Ti voglio bene <3
E-E…(?) sto sparando cacchiate a random.  Alla grande *si imbarazza facilmente*
Perciò, mi defilo u.u
Con la viva speranza che almeno ti abbia fatto ridere per la sua stupidità (?).
 
La tua
AnimaH o, più comunemente chiamata, la Fede:D

 
  
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