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Autore: VeraGens    13/11/2012    2 recensioni
What can you do when your good isn't good enough?
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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A cosa servono i taglierini? A fare i lavori di arte.
A cosa servono i temperini? A temperare le matite.
A cosa servono le lamette? A depilarsi.
A cosa servono le forbicine? A tagliare le unghie.
A cosa servono i coltelli? A tagliare il cibo.

Eppure, ogni singola cosa, per me, serve a non pensare al dolore, alle parole della gente, a tutte quelle cose che ogni giorno mi logorano l’anima.
Ho provato più volte a smettere, ma alla fine non ci riuscivo.
Forse perché non sono abbastanza motivata.
O forse perché i pro sono meno dei contro.
E senza nessun forse, queste cose mi fanno stare meglio.

Sembra facile smettere, per chi non ha mai iniziato.
Sembra facile dire che non serve a nulla, per chi non ci è dentro.
Eppure una goccia di sangue e un taglio sul braccio, aiutano più di mille parole.
Piano piano, anche io sarò perfetta.
Perfetta per chi ha detto che sono inutile, perfetta per chiunque abbia saputo solo giudicare.

Non ti sentirai mai bella, se un giorno ti diranno che sei bellissima, perché per anni ti hanno detto che eri brutta, inguardabile, inutile, stupida, che non avevi motivo di esistere.
E, sinceramente, quel motivo non lo trovo neanche io.

Ho provato il suicidio, una volta, ma mi sono fermata al momento in cui stavo per ingerire quei dannati farmaci.
Mi sono fermata. Perché? Perché volevo tirare avanti.
Verso un posto migliore” pensai, ma poi mi accorsi che stavo per arrendermi, e quei fottuti bastardi si meritano una battaglia che li uccida, che li faccia rimpiangere di essere nati.
Quei fottuti bastardi devono provare il mio stesso dolore, il dolore di chi si incolpa di tutto, il dolore di chi non si riesce a sfogare, il dolore di chi non si sente mai abbastanza, il dolore di chi ama e non è mai ricambiato, il dolore di chi si sente brutto ogni singola volta passi davanti lo specchio.
Loro si meritano una battaglia, non una bandiera bianca sventolata senza neanche iniziare il combattimento.

Ho tanti difetti dalla mia parte, e forse ne ho più di quanti me ne riesca a trovare.
Il primo è non essere brava ad esprimermi, a scrivere cose che facciano anche solo minimamente capire ciò che provo ogni singolo fottuto momento di questa inutile vita, non so parlare di me, perché a nessuno importa, e so solo scrivere, tentando di far capire a qualcuno che io, per quanto possa sembrare, non sto bene, neanche un po’.
Posso sorridere, e far vedere a tutti il mio schifoso sorriso, ma posso anche piangere, e quello, quello non può vederlo nessuno.
E anche se lo vedessero? Mi son chiesta.
Denigrazioni, senso di essere debole davanti a chi potrebbe uccidermi con una sola parola, e soprattutto, non voglio che gli altri sappiano, perché se parli con me, tieniti pronto a sapere solo il mio nome.

Vera G.

  
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