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Autore: EuphemiaMorrigan    13/11/2012    4 recensioni
Lievi accenni Minato/Kushina e Fugaku/Mikoto.
Forse OOC.
Seconda coppia principale ItaSaku.
***
Il primo amore è strano; dolce e amaro al tempo stesso,
ha il sapore del cioccolato fondente in una fredda sera d'inverno.
Ti culla tra le sue braccia facendoti credere che non finirà mai.
È inutile tentare di sfuggirgli,
molti vorrebbero farlo,
ma in realtà nessuno lo vuole davvero.
E se si è abbastanza folli da tentare, forse durerà realmente in eterno.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Capitolo sette.

 

Note: Lo so. Lo so. Avevo detto domenica. Ma avete presente quanto ti svegli la mattina (alle 6) vai alla tua fermata a prendere il pullman, con la pioggia che nonostante l'ombrello ti lava per quanta viene giù, e... e ovviamente il pullman non passa. Bene se c'è l'avete presente potete capire che sono leggermente alterata e mi sono sfogata scrivendo. Comunque questo capitolo personalmente mi piace molto e ho amato scriverlo, un po' perché ho messo le bassi per una delle mie coppie preferite, un po' per la parte finale e perché credo di essere tornata IC con i personaggi, e a questo proposito ringrazio Mente libera per la recensione, davvero. Se sforo un'altra volta tiratemi le orecchie, so che è un AU quindi magari il carattere varia dall'originale però vorrei essere più fedele possibile ^:^. Baci, baci, baci, baci a tutte!!

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Itachi Uchiha camminava lentamente, con le mani nelle tasche dei suoi pantaloni, attraversando il vecchio parco in cui lui, Sasuke e Naruto giocavano quando erano piccoli. L'inverno ormai inoltrato impediva agli abitanti di Konoha di uscire dalle loro calde case per cui quel posto era quasi deserto, pochissime persone sfidavano il freddo di quel giorno per una passeggiata all'aria aperta. Itachi si sedette su di una scomoda e vecchia panchina ripensando agli avvenimenti di quella mattina. Sapeva di essere stato esagerato e di aver detto cose che molto probabilmente nemmeno pensava veramente, ma mancava da casa da più di tre anni, se ne era andato lasciando un Sasuke ancora ragazzino ed era tornato trovandosi difronte quasi un adulto, un uomo pronto a difendere le sue scelte e i suoi ideali, non era preparato a questo, il suo istinto protettivo nei confronti del fratello minore gli aveva impedito di vederlo cresciuto. Semplicemente voleva proteggerlo, evitargli di soffrire e far soffrire. Ma gli uomini sono creature libere, hanno il diritto di vivere le loro esistenze come meglio credono e nessuno può avere la presunzione di tappargli le ali, nemmeno a fin di bene. Itachi era sempre stato convinto di questo, ma quando le situazione vengono vissute in prima persona non si è mai pronti per reagire nel modo più opportuno.

«Sono stufo di giocare a nascondino» Disse imbronciandosi un ragazzino moro di quattro anni.

«Cosa vuoi fare?» Chiese suo fratello maggiore sbuffando rassegnato, doveva badare a suo fratello e il suo amico praticamente ogni sabato pomeriggio.

«A rincorrerci. A rincorrerci» Gridò euforico saltellando qua è là un bambinetto dai grandi occhi blu.

«Non mi va» Rispose l'altro bambino, voleva fare qualcosa di meno faticoso quel giorno, magari potevano andare sulle altalene? Si sembrava una buona idea.

«Uffa» Sbuffò il piccolo dagli occhi chiari gonfiando le guance e mettendo il broncio.

Il ragazzino moro lo guardò per un attimo e poi disse distaccato «Non mi è venuto in mente nulla facciamo come dice Naruto, ok Nii-san?».

«Emmm ok» Rispose il più grande sorpreso dal fatto che il suo otouto avesse detto sì a qualcosa che non avesse proposto lui.

Itachi sospirò al ricordo e sorrise lievemente, era stato veramente cieco per tutti quegli anni. Forse quella strana relazione aveva davvero un futuro.

 

Una bella ragazza di sedici anni passeggiava nel parco guardando gli alberi spogli stringendosi nel lungo e pesante cappotto rosso che portava, avrebbe fatto meglio a rimanersene a casa ma sentiva il bisogno di stare sola con i suoi pensieri e di quel periodo il posto migliore per farlo era il parco semi deserto. Distrattamente notò qualcuno seduto alla panchina a qualche metro da lei, sembrava un viso famigliare, quando lo riconobbe sgranò gli occhi e accelerò il passo «Itachi-san» chiamò felicemente avvicinandosi a lui sorridendo.

Itachi la guardò confuso non riconoscendola. Era una ragazzina, quasi sicuramente dell'età di suo fratello, grandi occhi verdi e lunghi capelli rosa lasciati sciolti. Aguzzò la vista, aveva qualcosa di conosciuto quel volto sorridente.

«Perché non gli piaccio?» Si lamento una bambina di circa cinque anni con le lacrime agli occhi, accucciata vicino ad un cespuglio del parco.

«Ehy tu! Sei Sakura? Guarda che tua madre ti cerca» Le disse un bambino più grande dandogli un buffetto sulla testa per ottenere la sua attenzione.

Lei lo guadò stupita, era così simile a Sasuke-kun, «Te chi sei?» Domandò osservandolo attentamente. Eh si! Era identico.

«Mi chiamo Itachi. Ora vado, se perdo di vista otouto papà mi uccide. Tua mamma era là» Disse il ragazzino indicandogli un punto dietro di lei e salutandola.

«Sakura?» Disse sorpreso non appena la riconobbe.

Lei rise accomodandosi vicino a lui «E già, sono proprio io».

Itachi la osservò per qualche secondo, anche lei era veramente cresciuta, e la cosa lo sorprese ancora di più visto che erano passati più di tre anni dall'ultima volta che l'aveva vista «Sei molto cambiata» esclamò tornando a guardare il parco dinanzi a sé.

«Bah... Io mi vedo sempre uguale» Rispose lei stringendosi le spalle per il freddo.

«Passata la cotta per Sasuke?» Domandò lui senza il benché minimo interesse ma solo per parlare, però quando posò il suo sguardo su di lei seppe di aver detto la cosa sbagliata, nuovamente nell'arco di quella giornata.

«Si e no. -Rispose lei leggermente triste- È innamorato di qualcun altro quindi dovrò farmela passare».

«Già» Sbuffò lui ricordandosi di chi era innamorato suo fratello e del fatto che sembrava lo avessero saputo tutti prima di lui.

Lei si mise a ridere di gusto stupendo Itachi che più che una risata si aspettava un commento al vetriolo sulla coppia «Dio, ora che ci penso quei due insieme scommetto che sono una coppia comica micidiale. Ho ragione? Litigano su tutto vero?» Chiese con un'enorme sorriso sulle labbra.

«Non ne ho la minima idea» Rispose Itachi guardando le sue labbra, era veramente carina ora che la osservava meglio.

«Ah no? -Domandò lei sbattendo le palpebre stupita. Poi le venne in mente una cosa e disse- Giusto, scusa, sarai tornato da poco è normale».

Itachi sospirò pesantemente «Non è per quello».

«Non capisco. Allora cosa?» Chiese lei piegandosi in avanti, puntando i gomiti sulle sue gambe e poggiando la testa tra le mani.

«Non lo so. Io, non credo siano fatti per stare insieme» Sputò fuori lui.

Sakura assunse una strana espressione e si tirò di nuovo su di scatto, voltandosi verso di lui e guardandolo dritto negli occhi «Perché? Perché sono due ragazzi? Che cambia eh? L'amore è sempre amore, non conta di chi ti sei innamorato. Uomo o donna che sia, basta che sia vero. Sinceramente, quando mi è stato detto che stavano insieme ci rimasi male, e ancora ci sto male visto che è successo un giorno fa, ma sai che ti dico? Si vedeva Itachi. Il loro è un rapporto chiuso, nessuno può entrarci o mettersi in mezzo, è così da sempre, vivono in un mondo tutto loro quando sono insieme. E poi Sasuke-kun sorride solo a Naruto, è qualcosa di... Di... Non so nemmeno spiegarlo, credo che quel tenue sorriso nasconda tutto l'amore che prova per lui. E nonostante tutto sono felice per loro. Capisci? Non dovresti giudicarli solo per il loro sesso» concluse il discorso continuando a guardarlo seriamente negli occhi. Itachi ne rimase stupito, era davvero una ragazza buona e intelligente, sorrise lievemente e mormorò «Grazie Sakura».

Lei ricambiò il sorriso e disse «Figurati. Per così poco».

«Ora devo andare. -Affermò Itachi alzandosi dalla panchina- Ma, la prossima volta ti andrebbe di bere un caffè insieme?» Finì rivolto alla ragazza.

Lei arrossì leggermente «Va bene» rispose imbarazza.

«Ciao Sakura» La salutò lui tornando su i suoi passi verso la casa di Naruto.

Sakura ampliò il leggero sorriso trasformandolo in uno enorme, in fondo la vita riservava sempre delle belle sorprese. Anche nei periodi più bui.

 

Naruto se ne stava seduto sul divano del salone con la televisione accesa e lo sguardo rivolto verso di essa, in realtà non stava minimamente ascoltando ciò che veniva trasmesso in quel momento e nemmeno stava pensando a quello che era successo in mattinata, semplicemente tentava in tutti i modi di non pensare a nulla. Sasuke gli aveva proposto di andare da qualche parte visto che era sabato ma lui non se la sentiva proprio di uscire, così Uchiha decise di andare nella camera di Naruto a finire gli esercizi per il lunedì successivo, era inutile parlare con Naruto quando era in quello stato, in quei tre mesi poi era capitato molto spesso. Gli serviva tempo, solo quello.

Sasuke si sentì abbracciare da dietro, non si girò sapendo già chi fosse «Teme io ho fameeee» si lamentò Il ragazzo biondo poggiando la testa sulla sua spalla e trascinando l'ultima lettera della frase fino all'inverosimile.

«Vai in cucina e mangia» Disse gelido troppo concentrato sui compiti per dargli retta.

«No. Ho avuto un'idea geniale» Affermò ridendo e staccandosi da lui.

«Tu hai idee?» Domandò scettico Sasuke, da quando i dobe erano diventati pensanti?

«Bastardo -disse mettendo il broncio, nemmeno due secondi dopo tornò a sorridere dicendo- Andiamo da Ichiraku?».

«Neanche morto» Rispose fulmineo Sasuke, non avrebbe mangiato quella porcheria per nulla al mondo.

Naruto lo guardò per qualche secondo poi adottò la sua tecnica segreta: prenderlo per sfinimento. «Dai, dai, dai, dai, dai, dai, dai, dai, dai...» Cominciò a pregare saltellandogli intorno.

Sasuke si mise una mano sulla fronte e scosse la testa esasperato «Ti odio quando fai così».

«È un sì?» Chiese sorridente Uzumaki.

«Sì» Sbuffò lui fermandosi dall'ucciderlo, gli aveva fatto tornare il mal di testa.

Nemmeno due secondi dopo Naruto lo stava praticamente trascinando verso la porta di casa ridendo cristallino, Sasuke cercava di staccarselo di dosso senza successo e borbottava contrariato lamentandosi del fatto di essersi messo con un'idiota.

Quando il campanello li sorprese bloccandoli a pochissimi passi dalla loro meta, Naruto cambiò espressione rabbuiandosi improvvisamente, andò ad aprire già sapendo chi si sarebbe trovato davanti. Infatti era Itachi. Ogni volta che si sentiva felice, qualcosa o qualcuno doveva rovinare quel momento, ogni dannatissima volta. Stava per sbattergli la porta in faccia nonostante sapesse che era il fratello del suo ragazzo e quest'ultimo teneva a lui, quando la voce dell'Uchiha maggiore lo riportò alla realtà «Mi dispiace -quelle due semplici parole bloccarono Naruto e Sasuke sul posto, Itachi continuò a parlare spiegandosi- Ho esagerato. Sasuke te sei libero di amare chi vuoi ed io non ho il diritto di immischiarmi nella tua vita. E poi ho capito che in realtà “state insieme” da molto più tempo di quello ufficiale» concluse Itachi guardandoli entrambi, sembrava sincero.

Naruto fece un enorme sorriso e gli saltò praticamente al collo urlando «Nii-san, ti strangolo. Questa mattina mi hai quasi fatto morire d'infarto».

Itachi rise leggermente per poi rivolgersi a Sasuke «Otouto staccami di dosso il tuo strambo ragazzo».

Sasuke scosse la testa divertito non servivano parole o eclatanti dimostrazioni d'affetto fra loro due per capire che era tutto risolto. Prese Naruto per le spalle tirandoselo contro «Buono su dobe, sennò non ti porto a spasso» disse dandogli delle leggere pacche sulla testa.

«Teme, mica sono un cane» Disse offendendosi e gonfiando le guance.

Itachi li osservò, Sakura aveva ragione erano un vera coppia comica «Dove eravate diretti?».

«Da Teuchi, ovviamente» Urlò Naruto euforico.

Sasuke si mise le dita nelle orecchie e disse «Dobe, potresti parlare con un tono di voce normale? Sembri un megafono».

Naruto gli fece la linguaccia «Esagerato. -disse rivolgendosi poi ha Itachi- Vieni con noi?».

«Certo! È tanto che devo magiare un buon piatto di ramen» Accettò volentieri il maggiore dei fratelli Uchiha.

Passarono un tranquillo pomeriggio da Teuchi e quando fu ora di rientrare le strade dei ragazzi si divisero. Itachi tornò a casa dei suoi genitori e Sasuke e Naruto si diressero all'appartamento di quest'ultimo.

«Mi sono divertito» Affermò Naruto camminando di fianco a Sasuke.

«Mmm» Rispose l'altro prendendo la mano di Naruto nella sua.

«Non ricordavo che Itachi fosse così simpatico» Continuò Il ragazzo biondo.

Sasuke per tutta risposta alzò le spalle e non rispose.

Naruto lo guardò stranito e disse «Sempre logorroico eh?».

Uchiha ricambiò lo sguardo ma non disse nulla, continuarono a camminare in silenzio (o almeno Sasuke in silenzio, Naruto aveva borbottato per tutto il tragitto) fino a quando non raggiunsero casa Uzumaki.

Naruto si tolse le scarpe e con uno sbuffo raggiunse la camera da letto «Ah sono pieno! Felice e ho sonno, la giornata perfetta» disse abbracciando il cuscino.

Sasuke si era tolto la maglietta e lo guardava scuotendo la testa, un bambino era meno infantile del dobe «Naruto, alza il culo dobbiamo lavarci» ordinò strattonandolo per una spalla.

«Eh? No Sas'kè e dai sono stanco, la faccio domani mattina la doccia» Si lamentò usando il cuscino come scudo tra se e il suo ragazzo.

Sasuke inarcò un sopracciglio vedendo il dobe fare il... Beh dobe e strappandogli di mano il temibile (idiota di un Naruto) cuscino lo prese per i fianchi e se lo buttò in spalla.

«Teme malefico» Urlò Naruto mezzo arrabbiato e mezzo divertito sbattendo i piedi in aria e aggrappandosi stretto a lui.

Sasuke, entrati in bagno, lo poggiò delicatamente a terra. In realtà aveva intenzione di affogarlo sotto la doccia ma non era il caso di andare in galera per l'omicidio di un cretino. Aprì la doccia e finì di spogliarsi «Prima la faccio io, poi te e non protestare» disse bloccando le lamentele di Naruto sul nascere.

In realtà Uzumaki in quel momento stava pensando a tutto meno che lamentarsi, la sera prima non aveva potuto vederlo benissimo nudo era troppo concentrato su “altro” per osservare i minimi particolari di quel corpo bianco. Deglutì rumorosamente e si mise le mani sulla faccia per non guardare. Dopo qualche minuto sentì qualcosa battergli sulla testa, tolse le mani dal viso e alzò gli occhi «Baka che diavolo stavi facendo?» era Sasuke nudo e bagnato davanti a lui che gli dava dei leggeri pugnetti sulla testa. Naruto a quella vista rischiava seriamente l'epistasi o l'infarto.

Sasuke sogghignò e avvicinò i loro bacini facendo sgranare gli occhi al suo compagno «Mmmm mi sembra che tu abbia un problemino qui in basso» disse strusciandosi sensualmente contro di lui. Tolse la sua maglietta arancione e passò le labbra a lambirgli i pettorali leccandogli il contorno di un capezzolo, lo spinse fin sotto la doccia ancora aperta e gli sfilò i pantaloni allacciando le sua gambe alla schiena continuando a far frizionare i loro bacini.

Naruto sospirava pesantemente avvolgendo le sue braccia al collo di Sasuke e buttando indietro la testa inarcandosi ad ogni strusciata, sentì distintamente le dita del suo ragazzo passare tra lo spacco delle natiche e prepararlo delicatamente, quando fu pronto allargò ancora di più le gambe aspettando di essere riempito da lui.

Sasuke sorresse le cosce di Naruto con entrambe le mani e si spinse completamente dentro di lui in un solo colpo, avvertiva il corpo contro di sé tremare e gemere di piacere ad ogni penetrazione. Dopo poche e potenti spinte vennero entrambi accasciandosi al suolo sfiniti.

«Sei un pervertito» Lo accusò Naruto tentando di far tornare normale il suo respiro.

Sasuke posò mollemente una mano sul suo fianco massaggiandolo dolcemente «Come se non ti piacesse» affermò ghignando.

Naruto gli scoccò un occhiataccia per poi sorridere sereno. Anche quel giorno era passato e sembrava essersi risolta ogni cosa. Sembrava.

   
 
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