Rincontrarsi...
Io
avanzo per il campo di battaglia… ho gli occhi che
s’illuminano di una luce vermiglia, mi levo il saio di
reverendo restando così
con una maglia leggera addosso.
-Attento
ragazzino… sono campione di pesi massimi di
pugilato.- Avverto il mio avversario.
-Chi
se ne frega!- Lui scatta in avanti e sferra un pugno
molto veloce… ma non abbastanza da sfuggire ai miei occhi.
Piego la testa di
lato ed evito l’attacco, rispondo con un jab allo stomaco.
Il
colpo lo lascia sorpreso, decido di continuare eseguendo
un gancio e una serie di combinazioni, tenendo in considerazione di non
consumare le energie sferrando attacchi inutili e ciechi. Eseguo una
combinazione: Pugno destro, pugno sinistro, pugno sinistro e montante
al mento
con il braccio destro.
Riaser
s’allontana dal raggio dei miei pugni e io
m’appresto a mantenermi sulla difensiva. Muovo il busto
all’indietro
mantenendomi il viso coperto con gli avambracci.
La cosa fondamentale per me, è stancare
l’avversario, diminuirgli la resistenza… ma non
sempre funziona, spesso i
grandi campioni hanno una resistenza molto lunga e il timer
può giocare a tuo
sfavore.
Ma
qui ho tutto il tempo… continuando a muovere il torso e
coprendomi la faccia creo una specie di barriera… che
può essere facilmente
elusa dai professionisti.
Ma
il mio avversario non è poi un gran picchiatore. Riaser
si stanca di questo ritmo e decide di giocare sporco, vorrebbe colpirmi
alle
gambe. Io gli rispondo con un calcio laterale che lo ferisce al fianco.
Attenzione…
l’attacco utilizzato è della kickboxing. Questa
disciplina sportiva è simile al pugilato ma ha origini
orientali.
Senza
perdere l’equilibrio mi concentro a gonfiagli la
faccia… con jab, ganci, montanti, combinazioni e serie.
Il
biondo playboy rischia seriamente di afflosciarsi su se
stesso, io gli afferro le spalle e lo aiuto a mantenersi in piedi, gli
dò anche
qualche pacca d’incoraggiamento sulla guancia.
-E…ehi…
tutto ok? Sei ancora tra noi? Te la senti?- Nella
mia voce non vi è cattiveria o presa in giro.
-Lasciami!-
Lui alza le braccia allontanando le mie mani
dalle sue spalle e senza che me renda subito conto, lui mi respinge con
una
forte onda d’urto. Io riesco a mantenermi in piedi, ma gli
altri vengono
sbalzati via.
-Ha
deciso di utilizzare il potere della fenice… ora solo
una cosa santa potrebbe fermarlo.- Issei mi spiega mentre è
aggrappato al suolo
e stringe a sé Rias.
-Ho
capito…-Affermo con l’aria tranquilla, faccio un
ampio
respiro… e poi urlo: -Idropompa!- Dalla mia bocca sparo una
violentissimo e
potente getto d’acqua che investe la lingua di fuoco.
La
fenice si accascia al suolo e…
-Siamo
tornati nel mondo normale!- Schro si guarda in giro
mentre mantiene in alto la testa del capitano Hans, il quale
è rimasto a terra
con la pancia in giù.
-Già…
fratelli!- Io allargo le braccia e parlo ai i miei
compagni.
-Vi
ringrazio per essere giunti in mio soccorso e come
ricompensa… vi lascio le donne!- Io rido mentre vedo i miei
compari pelosi scattare.
Ora
come ora sono più interessato a sapere che fine abbia
fatto Maeko.
Il
mio avversario è ancora semi-svenuto e noto che nella
stanza non solo ci siamo solo noi dei Werewolves ma anche i pezzi della
scacchiera di Phoenix e due donne che non ho mai visto prima.
Con
degli schiaffi ben piazzati, sveglio il
bell’addormentato.
-Ragazzo,
abbiamo giocato abbastanza.- Assumo la mia
miglior faccia minacciosa (non che ci voglia molto nel mio
caso…).
-Che
diavolo vuoi da me?! Sei sbucato dal nulla, hai
massacrato le mie pedine e mi hai fatto prendere la polmonite!- Raiser
è
diventato bollente di collera.
-Integra
Hellsing mi ha mandato qui con Hans. Lo scopo è
ritrovare Maeko, la figlia di Nosferatù e
di un angelo caduto.- Spiego mentre lo osservo.
-Maeko?!
Lavora al mio night club come cantante… eccoti
l’indirizzo, in cambio non farti più rivedere!- Il
biondo mi dà un biglietto
del suo locale prendendolo dalla tasca della sua giacca rossa.
-Ok,
lo dicevo che le buone maniere servono!- Dico mentre
lascio la stanza senza salutare nessuno.
Una
volta fuori dalla scuola, parlo al mio compare:-Tu vai
a casa, il tuo dovere lo hai fatto. Non preoccuparti per me, recupero
Maeko e
poi ti informerò via telefono.-
*Dissolvenza
stile film sul viso fiducioso e obbediente di
Hans che annuisce*
“La
notte è giovane…” mentre
penso a ciò, osservo in lontananza
l’insegna al neon del locale notturno della fenice.
Per
questo evento ho deciso di cambiare il mio look:
Cappelli tagliati e tirati all’indietro, una bandana con
disegnato sopra un
teschio bianco su sfondo nero in capo e la barba rasata. Indosso una
maglia
bianca a righe rosse orizzontali, un impermeabile nero che nasconde i
particolari del mio fisico, un pantalone marrone con
l’elastico e per finire un
paio di scarpe con il tacco.
“L’ultima
volta che io e Maeko ci siamo incontrati ero più
o meno così, i vampiri hanno la memoria lunga.” Do
un’ultima occhiata in giro
prima di iniziare il mio show.
“Spero…”
Aggiungo in correlazione a quello pensato prima
mentre vado incontro al buttafuori del locale.
-Salve,
è qui il locale “Anima danzante”?-
Chiedo
garbatamente all’omaccione.
-Si,
fatti perquisire prima di entrare.- L’omaccione mi
controlla con una specie di metaldetector.
Lo
lascio fare e poi mi dà il via libera. L’entrata
è un po’
penosa ma l’interno è quello di un vero locale di
classe. Mi gratto il mento
mentre mi avvicino al bancone, se voglio trovare Maeko dovrò
chiederlo al barista.
-Scusi,
sono qui per vedere Maeko.- Gli chiedo schietto.
-Che
novità! Tutti voi siete qui per vederla.
Comunque…- Mi
riempie un bicchiere con un liquore superalcolico e aggiunge:-Arriva a
minuti.-
“Sì,
ma da dove?” Mi chiedo mentre sorseggio il beveraggio.
Un scosciare
d’applausi si sente per la sala. Mi rendo
conto che è caduto il buio più completo, mi
guardo in giro spaesato e poco dopo
dei riflettori si accendono illuminando un punto del palco. I tendoni
si alzano
mostrando una donna dai lunghi capelli neri e vestita con degli abiti
tipici
delle donne russe, una specie di pelliccia bianca con un cappello a
cilindro
bianco… è Maeko! Ma che ci fa qui?
Rawr!
I have a heart, I swear I do
But just
not, baby, when it comes to you
I get so
hungry
When you
say you love me
Hush, if
you know what’s good for you
I think
you’re hot, I think you’re cool
You’re the
kind of guy I’d stalk in school
But now
that I’m famous
You’re up
my anus
Now I’m
gonna eat you, fool
I
eat boys up
Breakfast
and lunch
Then when
I’m thirsty
I drink
their blood
Carnivore,
animal
I am a
cannibal
I eat boys
up
You better
run
I
am cannibal
I am
cannibal
I’ll eat
you up
I am
cannibal
I am
cannibal
I’ll eat
you up
Whenever
you tell me I’m pretty
That’s
when the hunger really hits me
Your
little heart goes pitter patter
I want
your liver on a platter
Use
your finger to stir my tea
And for
dessert I’ll suck your teeth
Be too
sweet, and you’ll be a goner
Yep, I’ll
pull a Jeffrey Dahmer
Oh ooh
whoa oh
Oh ooh
whoa oh
Oh ooh
whoa oh
Oh ooh
whoa oh
Oh ooh
whoa oh
Oh ooh
whoa oh
Oh ooh
whoa oh
Oh ooh
whoa oh
I
love you
I warned
you
Rawr!
Applaudo
con molto vigore mentre lei s’inchina e poi
sparisce dietro le quinte. Mi alzo e decido di raggiungerla mentre mi
faccio
largo tra la gente, con una spallata colpisco un signore molto alto e
con i
capelli biondi e corti e con una cicatrice in faccia, mi supera. Se la
persona
che io ho visto fugacemente non fosse morta undici anni fa ci giurerei
che
fosse Alexander. Scuoto la testa e dico: -Nah, improbabile!-.
Con la
mente concentrata su Maeko la raggiungo dietro le
quinte. La vedo entrare nella sua stanza. Avanzo e in pochi minuti sono
di
fronte alla porta che mi separa dalla donna che mi ha salvato la vita
sullo
zeppelin.
“Ok,
non devo fare altro che bussare e…” resto impalato
di
fronte alla porta e non oso nemmeno alzare il braccio. Qualcosa mi ha
paralizzato. Non so spiegarmelo ma provo una profonda emozione e
nostalgia e
moltissime domande mi affollano la mente. Mi asciugo le mani lievemente
sudate
sulle cosce e faccio un ampio respiro . Due colpi veloci alla porta.
-Avanti…-
La voce m’invita ad entrare. Io abbasso la
maniglia e faccio un passo in avanti.
-Si
può? Sto entrando.- Dico mentre studio l’ambiente
circostante: sembra la stanza di una star hollywoodiana, vi
è anche uno
specchio da parete con le luci accese. È lì dove
si prepara prima dello
spettacolo. Sullo schienale della sedia vi è quella
pelliccia che lei ha usato
durante lo spettacolo canterino.
Le mie
mani partono da sole… prendono con lentezza il vestito
e strofino sul naso il colletto. Una fiamma di emozioni mi sconvolge
l’animo. È
come se quella pelliccia avesse catturato una parte
dell’essenza di
quell’accattivante vampira dal sangue angelico.
Annuso
continuamente cercando di imprimere quanto più possibile
quell’odore nelle mie narici, mi
fermo dopo un po’ e ripongo tutto al suo posto. Mi guardo in
giro ma non noto
nessunissima presenza umana…
-Scusate?
Sono qui. C’è qualcuno?- Mi levo la bandana e la
intasco nel mio impermeabile.
-Avanti…-
Una voce come la precedente mi porta verso alcune
tende chiuse accanto a un piccolo e modesto guardaroba. Apro con un
gesto
fulmineo e i miei occhi vedono un pappagallo dal piumaggio giallo e la
coda
rossa. Un pappagallo che avrà la vita molto breve.
-Che
diavolo ci fa un pappagallo vicino alla finestra e con
le tende chiuse?- Mi chiedo mentre osservo il volatile comodamente
appollaiato
sul trespolo.
-Mi
chiamo Agri. Sono la mascotte del locale… quella donna
dai capelli neri mi ha chiuso qui dentro.- Mi spiega con viva
intelligenza. Ok,
se risponderà alle mie domande, avrà la vita
lunga…
-Senti
coso…- Inizio sbrigativamente ma vengo interrotto
dalla voce del pappagallo: -Agri! È il mio nome.-
Sospiro
e riprovo:-Agri… mi puoi dire dov’è
Maeko? Sono un
suo vecchio amico…- Cerco di sembrare più calmo
possibile.
-Maeko
è scappata da qui… non ho capito
dov’è ma se farai
in fretta puoi raggiungerla.- Mi consiglia il volatile, io sorrido,
ringrazio e
chiudo di nuovo le tendine.
Esco
dalla stanza e facendomi largo tra la gente esco dal
locale.
-Ehi
voi!- Il buttafuori attira la mia attenzione e io gli
rispondo con un jab veloce che lo fa volare sulla palazzina di fronte e
atterrare
sul letto di un gay che abita lì.
Io mi trasformo in lupo mannaro e decido di seguire le traccia olfattiva lasciata dalla vampira. Mi muovo verticalmente tra le finestre dei palazzi, di tanto in tanto salto tra un palazzo all’altro e cammino a quattro zampe sui muri come quei videogiochi platform. Il viaggio è lungo e delle volte ho l’impressione di sbagliare strada. Sento dei rumori di lotta provenire da un quartiere piuttosto malfamato. Vedo alcuni vampiri dalla pelle squamata e molto aggressivi, sono alquanto numerosi. Cercano di sopraffare un’unica persona e in più vedo anche un bambino.
“Maeko…”
Sospiro mentre la vedo lottare come una leonessa e
ben priva di ogni grazia e gentilezza che io ricordo del passato.
Lei
con le unghie e con le zanne ben visibili e
insanguinate fa a pezzi ogni singolo essere squamoso che le si para
avanti.
Sembra intenzionata a proteggere quel piccolo ragazzino di sei o sette
anni. Mi
chiedo perché… l’unica spiegazione
plausibile è…
“Un
figlio?” Se sì, da quando lo ha avuto? E inoltre chi
sarà il padre? Perché diavolo
dovrei importamene di queste cose, quando sappiamo entrambi
tutt’è due che lei
non mi interessa? E… Leonard ti stai rendendo conto che stai
pensando da solo
come un imbecille mentre Maeko rischia di farsi ammazzare?
Oh… giusto!
Ululo,
scatto in avanti e con delle ponderose zampate
inizio a fare una strage di vampiri… afferro uno di loro e
gli strappo la
colonna vertebrale, un altro lo apro in due, ad un altro ancora gli
piego la
schiena in modo irregolare e per irregolare vuol dire
all’indietro. Insomma mi
sfogo in modo fantasioso a eliminare i nemici. In breve io e Maeko
riusciamo a
fare la differenza. Una volta terminata la mattanza ritorno nella mia
forma
normale. Ovviamente sono semi nudo per la lotta.
-Maeko!
Da quanto tempo!- Mi avvicino a lei per
abbracciarla ma lei dev’aver
equivocato
il mio comportamento visto che mi molla un pugno in pieno naso.
-Fermo!
Anche se mi hai aiutato e conosci il mio nome, non
sono una tipa facile!- Lei si ricompone e si concentra sul bambino.
-Meno
male che non lo sei! Cazzo, hai dei pugni pesanti!-
Commento mentre cerco di fermare il flusso di sangue dal mio naso.
-Umpf… mettiti
qualcosa addosso prima di parlarmi!- Lei m’ignora bellamente
e carezza il
bambino dai capelli biondi.
-Ok…-
Io spicco un balzo e prendo l’impermeabile lasciato
sul tetto della palazzina e lo indosso.
-Possiamo
parlare ora?- Mi ripresento di nuovo di fronte a
lei.
-Tsk…
non c’è molto da dire, grazie per avermi aiutata,
il
mio nome lo conosci quindi arrivederci.- Lei si carica il bimbo sulle
spalle e
fa per andarsene.
-Maeko!
Sono Leonard Lycan!- Urlo come per far sentire a tutti
la mia identità.
Lei,
che si stava allontanando, si bloccò di colpo e si
volta nella mia direzione…
-Tu…
sei molto cambiato.- Lei mi fissa con gli occhi
sgranati.
-Ma
sono io! Mi devi un favore!- Dico riferendomi al
macello appena compiuto.
-Tsk…
credevo che i lupi mannari avessero la memoria lunga,
io ti ho salvato quella volta allo zeppelin. Ora siamo pari.- Lei mi
sorride e
riprende ad allontanarsi.
Io
perdo la pazienza, perché diavolo mi evita? Come minimo
mi dovrebbe abbracciarmi o almeno chiedermi che fine ho fatto per ben
11
lunghissimi anni!
Con un
gesto molto audace le poggio la mia mano destra
sulla sua spalla sinistra e tiro in modo tale da farla voltare di
scatto e
avvicinarla molto velocemente da me. I nostri visi sono molto vicini e
posso specchiarmi
nei suoi occhi color rosso sangue e lei nei miei occhi color rame.
-Leonard…-
I nostri respiri s’intrecciano e posso sentire
come lei sia molto emozionata da questo momento.
Io,
con estrema crudeltà, m’allontano. –Chi
è il bambino?-
Le chiedo.
-Uh…
ehm… è
il
figlio di Integra Hellsing, è il mio padrone.- Lei ha il
viso un po’ arrossato
ma cerca di mantenere un contegno dignitoso come suo padre.
-Com’è
successo?- -Beh, io l’ho salvato da alcuni lupi e
abbiamo stretto un patto come Alucard con Integra.- Mi spiega
rievocando i suoi
ricordi.
-Come
ti chiami figliolo?- Con il tono gentile e pacato
chiedo al biondino il suo nome.
-Walter
Hellsing…- Curioso nome… è lo stesso
di Walter,
l’ex-maggiordomo di Integra, chissà che fine ha
fatto.
-Beh,
piacere! Sono Leonard Lycan, sono certo che andremo
d’accordo… ti piacciono i lupi mannari?- Io spero
in una sua risposta positiva
e la possibilità di avere un possibile intermediario tra noi
e lo Hellsing.
-No!
Puzzano, sono selvaggi e traditori!- Speranza vana! Io
resto un po’ sbigottito, non sarà facile
conquistarsi la sua fiducia… mentre
penso a ciò gli chiedo:-Che ne sai effettivamente dei lupi
mannari? Ne hai mai
visto uno?-
-No,
ma mi fido di Alucard…- Walter si sporge leggermente
dalla spalla di Maeko.
“Ancora
lui? Mai che non lo incrocio!” Sbuffo seccato, e
aggiungo: -Bene, si dà il caso che io sono uno di loro e
dimmi… come sono?-
-Sei
un lupo mannaro? Sei peggio degli
altri! Non hai senso della misura!- Temo proprio che Integra
dovrà fare un po’
a meno del suo bambino… “Che arroganza!”
Ghigno sommessamente…
-Su,
Walter, non fare il maleducato!
Costui ci ha dato una mano, mostra un po’ di gratitudine.-
Non si sa ma lei ha
intuito che rischiavamo di fare a botte ed è intervenuta a
fare da paciere, e ancora,
si dimostra molto materna nei confronti del bambino.
Geloso?
Nossignore! Solo dubbioso…
Decido di spiegarle il motivo per cui sono qui.
-Aldilà
del semplice motivo di rivederti
devo comunicarti che Integra vi vuole in Giappone e… per
essere precisi, alla
Federazione dei Vampiri.- Lei mi ascolta con vivo interesse e annuisce.
-Ok,
se lo dice la padrona, il cane
obbedisce…- Lei dice questa frase senza troppa convinzione.
Mi sa che sono
successe moltissime cose… dovrò
approfondire…
Prendo
il palmare dalla tasca
dell’impermeabile nero e
faccio una
veloce telefonata al mio braccio destro… Hans.
-Ho
capito, qui la situazione non è
normale…- M’informa con il tono
gravoso… -Riceviamo segnalazioni per tutta
Inghilterra… riguardano i vampiri, l’ultima
segnalazione è stata di una
famiglia brutalmente massacrata da entità sconosciute ma non
vi sono dubbi che
siano vampiri.-
-Ordinaria
amministrazione allora. Hans,
l’obiettivo è questo: mantenere l’ordine
e informatemi di eventuali sviluppi.-
Dico questo e poi, assicurandomi che Maeko non senta, aggiungo: -Ho
visto un
tizio che somigliava paurosamente al defunto padre Alexander Andersen.
Non so
se è un fantasma, un messia mandato sulla terra o qualsiasi
cosa… Hans,
ascoltami… indaga per conto tuo e vedi che puoi
scoprire… conto su di te.-
Chiudo
la chiamata e torno da Maeko che,
nel frattempo, discute con il piccolo erede dei Hellsing.
-No,
è escluso. Non cercherò di
ucciderlo! Anche se è un ordine tuo e ti sta antipatico solo
perché ti ricordano
quei lupi che ti hanno aggredito tempo addietro. L’unica cosa
che posso fare è
assicurarmi che stai bene e se quel tipo lì,
cercherà di nuocerti un capello,
io interverrò, è chiaro? E non provare a
ingannarmi perché comunque lo verrei a
sapere prima del tempo. Ora fa il bravo che ti riporterò da
tua madre.- Maeko
non si accorge che io sono proprio in sua prossimità e ho
l’udito fine.
“Farò
finta di nulla… tanto non è
importante.” Penso a ciò mentre chiedo a Maeko
ciò che vuole fare.
-Andrò
prima alla magione degli Hellsing
a prendere le mie cose, poi procederò da Integra.- Lei
spicca un balzo e
atterra sul tetto di uno dei palazzi. Si volta e fa
l’occhiolino.
-In gamba, Leo!- Mi saluta e io rispondo con il pollice alzato.
Eh già, sono ancora qua! Non so come ma sono riuscito a scrivere un capitolo abbastanza decente e a postarlo. Purtroppo non so bene se sarò di nuovo fortunato con il prossimo. Mi raccomando lasciatemi una recensione. Io vi lascio una piccola anticipazione... nel prossimo capitolo parleremo di Maeko e del suo rapporto con le persone che conosce. A presto!