Anime & Manga > Hellsing
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Autore: Liquid King    13/11/2012    2 recensioni
Leonard Lycan ha dalla nascita uno strano tatuaggio alla scapola sinistra. Che cosa rappresenta? Perché il ragazzo non sa quasi nulla di questo? Il padre Alexander Andersen sembra saperlo ma non ne fa parola. Lo Hellsing avrà un nuovo pericoloso nemico... più pericoloso dei nazisti. Leonard è un super Werewolf, l'unica creatura demoniaca in grado di uccidere Alucard! Leggete e recensite!
Genere: Avventura, Horror, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta, Violenza
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Rincontrarsi...

Io avanzo per il campo di battaglia… ho gli occhi che s’illuminano di una luce vermiglia, mi levo il saio di reverendo restando così con una maglia leggera addosso.

-Attento ragazzino… sono campione di pesi massimi di pugilato.- Avverto il mio avversario.

-Chi se ne frega!- Lui scatta in avanti e sferra un pugno molto veloce… ma non abbastanza da sfuggire ai miei occhi. Piego la testa di lato ed evito l’attacco, rispondo con un jab allo stomaco.

Il colpo lo lascia sorpreso, decido di continuare eseguendo un gancio e una serie di combinazioni, tenendo in considerazione di non consumare le energie sferrando attacchi inutili e ciechi. Eseguo una combinazione: Pugno destro, pugno sinistro, pugno sinistro e montante al mento con il braccio destro.

Riaser s’allontana dal raggio dei miei pugni e io m’appresto a mantenermi sulla difensiva. Muovo il busto all’indietro mantenendomi il viso coperto con gli avambracci.  La cosa fondamentale per me, è stancare l’avversario, diminuirgli la resistenza… ma non sempre funziona, spesso i grandi campioni hanno una resistenza molto lunga e il timer può giocare a tuo sfavore.

Ma qui ho tutto il tempo… continuando a muovere il torso e coprendomi la faccia creo una specie di barriera… che può essere facilmente elusa dai professionisti.

Ma il mio avversario non è poi un gran picchiatore. Riaser si stanca di questo ritmo e decide di giocare sporco, vorrebbe colpirmi alle gambe. Io gli rispondo con un calcio laterale che lo ferisce al fianco.

Attenzione… l’attacco utilizzato è della kickboxing. Questa disciplina sportiva è simile al pugilato ma ha origini orientali.

Senza perdere l’equilibrio mi concentro a gonfiagli la faccia… con jab, ganci, montanti, combinazioni e serie.

Il biondo playboy rischia seriamente di afflosciarsi su se stesso, io gli afferro le spalle e lo aiuto a mantenersi in piedi, gli dò anche qualche pacca d’incoraggiamento sulla guancia.

-E…ehi… tutto ok? Sei ancora tra noi? Te la senti?- Nella mia voce non vi è cattiveria o presa in giro.

-Lasciami!- Lui alza le braccia allontanando le mie mani dalle sue spalle e senza che me renda subito conto, lui mi respinge con una forte onda d’urto. Io riesco a mantenermi in piedi, ma gli altri vengono sbalzati via.

-Ha deciso di utilizzare il potere della fenice… ora solo una cosa santa potrebbe fermarlo.- Issei mi spiega mentre è aggrappato al suolo e stringe a sé Rias.

-Ho capito…-Affermo con l’aria tranquilla, faccio un ampio respiro… e poi urlo: -Idropompa!- Dalla mia bocca sparo una violentissimo e potente getto d’acqua che investe la lingua di fuoco. 

La fenice si accascia al suolo e…

-Siamo tornati nel mondo normale!- Schro si guarda in giro mentre mantiene in alto la testa del capitano Hans, il quale è rimasto a terra con la pancia in giù.

-Già… fratelli!- Io allargo le braccia e parlo ai i miei compagni.

-Vi ringrazio per essere giunti in mio soccorso e come ricompensa… vi lascio le donne!- Io rido mentre vedo i miei compari pelosi scattare.

Ora come ora sono più interessato a sapere che fine abbia fatto Maeko.

Il mio avversario è ancora semi-svenuto e noto che nella stanza non solo ci siamo solo noi dei Werewolves ma anche i pezzi della scacchiera di Phoenix e due donne che non ho mai visto prima.

Con degli schiaffi ben piazzati, sveglio il bell’addormentato.

-Ragazzo, abbiamo giocato abbastanza.- Assumo la mia miglior faccia minacciosa (non che ci voglia molto nel mio caso…).

-Che diavolo vuoi da me?! Sei sbucato dal nulla, hai massacrato le mie pedine e mi hai fatto prendere la polmonite!- Raiser è diventato bollente di collera.

-Integra Hellsing mi ha mandato qui con Hans. Lo scopo è ritrovare Maeko, la figlia di Nosferatù e  di un angelo caduto.- Spiego mentre lo osservo.

-Maeko?! Lavora al mio night club come cantante… eccoti l’indirizzo, in cambio non farti più rivedere!- Il biondo mi dà un biglietto del suo locale prendendolo dalla tasca della sua giacca rossa.

-Ok, lo dicevo che le buone maniere servono!- Dico mentre lascio la stanza senza salutare nessuno.

Una volta fuori dalla scuola, parlo al mio compare:-Tu vai a casa, il tuo dovere lo hai fatto. Non preoccuparti per me, recupero Maeko e poi ti informerò via telefono.-

*Dissolvenza stile film sul viso fiducioso e obbediente di Hans che annuisce*

“La notte è giovane…”  mentre penso a ciò, osservo in lontananza l’insegna al neon del locale notturno della fenice.

Per questo evento ho deciso di cambiare il mio look: Cappelli tagliati e tirati all’indietro, una bandana con disegnato sopra un teschio bianco su sfondo nero in capo e la barba rasata. Indosso una maglia bianca a righe rosse orizzontali, un impermeabile nero che nasconde i particolari del mio fisico, un pantalone marrone con l’elastico e per finire un paio di scarpe con il tacco.

“L’ultima volta che io e Maeko ci siamo incontrati ero più o meno così, i vampiri hanno la memoria lunga.” Do un’ultima occhiata in giro prima di iniziare il mio show.

“Spero…” Aggiungo in correlazione a quello pensato prima mentre vado incontro al buttafuori del locale.

-Salve, è qui il locale “Anima danzante”?- Chiedo garbatamente all’omaccione.

-Si, fatti perquisire prima di entrare.- L’omaccione mi controlla con una specie di metaldetector.

Lo lascio fare e poi mi dà il via libera. L’entrata è un po’ penosa ma l’interno è quello di un vero locale di classe. Mi gratto il mento mentre mi avvicino al bancone, se voglio trovare Maeko dovrò chiederlo al barista.

-Scusi, sono qui per vedere Maeko.- Gli chiedo schietto.

-Che novità! Tutti voi siete qui per vederla. Comunque…- Mi riempie un bicchiere con un liquore superalcolico e aggiunge:-Arriva a minuti.-

“Sì, ma da dove?” Mi chiedo mentre sorseggio il beveraggio.

Un scosciare d’applausi si sente per la sala. Mi rendo conto che è caduto il buio più completo, mi guardo in giro spaesato e poco dopo dei riflettori si accendono illuminando un punto del palco. I tendoni si alzano mostrando una donna dai lunghi capelli neri e vestita con degli abiti tipici delle donne russe, una specie di pelliccia bianca con un cappello a cilindro bianco… è Maeko! Ma che ci fa qui?

Rawr!

I have a heart, I swear I do

But just not, baby, when it comes to you

I get so hungry

When you say you love me

Hush, if you know what’s good for you

I think you’re hot, I think you’re cool

You’re the kind of guy I’d stalk in school

But now that I’m famous

You’re up my anus

Now I’m gonna eat you, fool

I eat boys up

Breakfast and lunch

Then when I’m thirsty

I drink their blood

Carnivore, animal

I am a cannibal

I eat boys up

You better run

 I am cannibal

I am cannibal

I’ll eat you up

I am cannibal

I am cannibal

I’ll eat you up

 Whenever you tell me I’m pretty

That’s when the hunger really hits me

 Your little heart goes pitter patter

I want your liver on a platter

 Use your finger to stir my tea

And for dessert I’ll suck your teeth

Be too sweet, and you’ll be a goner

Yep, I’ll pull a Jeffrey Dahmer

Oh ooh whoa oh

Oh ooh whoa oh

Oh ooh whoa oh

Oh ooh whoa oh

Oh ooh whoa oh

Oh ooh whoa oh

Oh ooh whoa oh

Oh ooh whoa oh

 I love you

I warned you

Rawr!

Io ascolto con molta attenzione questa musica… è lei che la canta. Io sorrido. È proprio la sua canzone.

Applaudo con molto vigore mentre lei s’inchina e poi sparisce dietro le quinte. Mi alzo e decido di raggiungerla mentre mi faccio largo tra la gente, con una spallata colpisco un signore molto alto e con i capelli biondi e corti e con una cicatrice in faccia, mi supera. Se la persona che io ho visto fugacemente non fosse morta undici anni fa ci giurerei che fosse Alexander. Scuoto la testa e dico: -Nah, improbabile!-.

Con la mente concentrata su Maeko la raggiungo dietro le quinte. La vedo entrare nella sua stanza. Avanzo e in pochi minuti sono di fronte alla porta che mi separa dalla donna che mi ha salvato la vita sullo zeppelin.

“Ok, non devo fare altro che bussare e…” resto impalato di fronte alla porta e non oso nemmeno alzare il braccio. Qualcosa mi ha paralizzato. Non so spiegarmelo ma provo una profonda emozione e nostalgia e moltissime domande mi affollano la mente. Mi asciugo le mani lievemente sudate sulle cosce e faccio un ampio respiro . Due colpi veloci alla porta.

-Avanti…- La voce m’invita ad entrare. Io abbasso la maniglia e faccio un passo in avanti.

-Si può? Sto entrando.- Dico mentre studio l’ambiente circostante: sembra la stanza di una star hollywoodiana, vi è anche uno specchio da parete con le luci accese. È lì dove si prepara prima dello spettacolo. Sullo schienale della sedia vi è quella pelliccia che lei ha usato durante lo spettacolo canterino.

Le mie mani partono da sole… prendono con lentezza il vestito e strofino sul naso il colletto. Una fiamma di emozioni mi sconvolge l’animo. È come se quella pelliccia avesse catturato una parte dell’essenza di quell’accattivante vampira dal sangue angelico.

Annuso continuamente cercando di imprimere quanto più  possibile quell’odore nelle mie narici, mi fermo dopo un po’ e ripongo tutto al suo posto. Mi guardo in giro ma non noto nessunissima presenza umana…

-Scusate? Sono qui. C’è qualcuno?- Mi levo la bandana e la intasco nel mio impermeabile.

-Avanti…- Una voce come la precedente mi porta verso alcune tende chiuse accanto a un piccolo e modesto guardaroba. Apro con un gesto fulmineo e i miei occhi vedono un pappagallo dal piumaggio giallo e la coda rossa. Un pappagallo che avrà la vita molto breve.

-Che diavolo ci fa un pappagallo vicino alla finestra e con le tende chiuse?- Mi chiedo mentre osservo il volatile comodamente appollaiato sul trespolo.

-Mi chiamo Agri. Sono la mascotte del locale… quella donna dai capelli neri mi ha chiuso qui dentro.- Mi spiega con viva intelligenza. Ok, se risponderà alle mie domande, avrà la vita lunga…

-Senti coso…- Inizio sbrigativamente ma vengo interrotto dalla voce del pappagallo: -Agri! È il mio nome.-

Sospiro e riprovo:-Agri… mi puoi dire dov’è Maeko? Sono un suo vecchio amico…- Cerco di sembrare più calmo possibile.

-Maeko è scappata da qui… non ho capito dov’è ma se farai in fretta puoi raggiungerla.- Mi consiglia il volatile, io sorrido, ringrazio e chiudo di nuovo le tendine.

Esco dalla stanza e facendomi largo tra la gente esco dal locale.

-Ehi voi!- Il buttafuori attira la mia attenzione e io gli rispondo con un jab veloce che lo fa volare sulla palazzina di fronte e atterrare sul letto di un gay che abita lì.

Io mi trasformo in lupo mannaro e decido di seguire le traccia olfattiva lasciata dalla vampira. Mi muovo verticalmente tra le finestre dei palazzi, di tanto in tanto salto tra un palazzo all’altro e  cammino a quattro zampe sui muri come quei videogiochi platform. Il viaggio è lungo e delle volte ho l’impressione di sbagliare strada. Sento dei rumori di lotta provenire da un quartiere piuttosto malfamato. Vedo alcuni vampiri dalla pelle squamata e molto aggressivi, sono alquanto numerosi. Cercano di sopraffare un’unica persona e in più vedo anche un bambino.

“Maeko…” Sospiro mentre la vedo lottare come una leonessa e ben priva di ogni grazia e gentilezza che io ricordo del passato.

Lei con le unghie e con le zanne ben visibili e insanguinate fa a pezzi ogni singolo essere squamoso che le si para avanti. Sembra intenzionata a proteggere quel piccolo ragazzino di sei o sette anni. Mi chiedo perché… l’unica spiegazione plausibile è…

“Un figlio?” Se sì, da quando lo ha avuto?  E inoltre chi sarà il padre? Perché diavolo dovrei importamene di queste cose, quando sappiamo entrambi tutt’è due che lei non mi interessa? E… Leonard ti stai rendendo conto che stai pensando da solo come un imbecille mentre Maeko rischia di farsi ammazzare? Oh… giusto!

Ululo, scatto in avanti e con delle ponderose zampate inizio a fare una strage di vampiri… afferro uno di loro e gli strappo la colonna vertebrale, un altro lo apro in due, ad un altro ancora gli piego la schiena in modo irregolare e per irregolare vuol dire all’indietro. Insomma mi sfogo in modo fantasioso a eliminare i nemici. In breve io e Maeko riusciamo a fare la differenza. Una volta terminata la mattanza ritorno nella mia forma normale. Ovviamente sono semi nudo per la lotta.

-Maeko! Da quanto tempo!- Mi avvicino a lei per abbracciarla ma lei dev’aver  equivocato il mio comportamento visto che mi molla un pugno in pieno naso.

-Fermo! Anche se mi hai aiutato e conosci il mio nome, non sono una tipa facile!- Lei si ricompone e si concentra sul bambino.

-Meno male che non lo sei! Cazzo, hai dei pugni pesanti!- Commento mentre cerco di fermare il flusso di sangue dal mio naso.

-Umpf…  mettiti qualcosa addosso prima di parlarmi!- Lei m’ignora bellamente e carezza il bambino dai capelli biondi.

-Ok…- Io spicco un balzo e prendo l’impermeabile lasciato sul tetto della palazzina e lo indosso.

-Possiamo parlare ora?- Mi ripresento di nuovo di fronte a lei.

-Tsk… non c’è molto da dire, grazie per avermi aiutata, il mio nome lo conosci quindi arrivederci.- Lei si carica il bimbo sulle spalle e fa per andarsene.

-Maeko! Sono Leonard Lycan!- Urlo come per far sentire a tutti la mia identità.

Lei, che si stava allontanando, si bloccò di colpo e si volta nella mia direzione…

-Tu… sei molto cambiato.- Lei mi fissa con gli occhi sgranati.

-Ma sono io! Mi devi un favore!- Dico riferendomi al macello appena compiuto.

-Tsk… credevo che i lupi mannari avessero la memoria lunga, io ti ho salvato quella volta allo zeppelin. Ora siamo pari.- Lei mi sorride e riprende ad allontanarsi.

Io perdo la pazienza, perché diavolo mi evita? Come minimo mi dovrebbe abbracciarmi o almeno chiedermi che fine ho fatto per ben 11 lunghissimi anni!

Con un gesto molto audace le poggio la mia mano destra sulla sua spalla sinistra e tiro in modo tale da farla voltare di scatto e avvicinarla molto velocemente da me. I nostri visi sono molto vicini e posso specchiarmi nei suoi occhi color rosso sangue e lei nei miei occhi color rame.

-Leonard…- I nostri respiri s’intrecciano e posso sentire come lei sia molto emozionata da questo momento.

Io, con estrema crudeltà, m’allontano. –Chi è il bambino?- Le chiedo.

-Uh… ehm…  è il figlio di Integra Hellsing, è il mio padrone.- Lei ha il viso un po’ arrossato ma cerca di mantenere un contegno dignitoso come suo padre.

-Com’è successo?- -Beh, io l’ho salvato da alcuni lupi e abbiamo stretto un patto come Alucard con Integra.- Mi spiega rievocando i suoi ricordi.

-Come ti chiami figliolo?- Con il tono gentile e pacato chiedo al biondino il suo nome.

-Walter Hellsing…- Curioso nome… è lo stesso di Walter, l’ex-maggiordomo di Integra, chissà che fine ha fatto.

-Beh, piacere! Sono Leonard Lycan, sono certo che andremo d’accordo… ti piacciono i lupi mannari?- Io spero in una sua risposta positiva e la possibilità di avere un possibile intermediario tra noi e lo Hellsing.

-No! Puzzano, sono selvaggi e traditori!- Speranza vana! Io resto un po’ sbigottito, non sarà facile conquistarsi la sua fiducia… mentre penso a ciò gli chiedo:-Che ne sai effettivamente dei lupi mannari? Ne hai mai visto uno?-

-No, ma mi fido di Alucard…- Walter si sporge leggermente dalla spalla di Maeko.

“Ancora lui? Mai che non lo incrocio!” Sbuffo seccato, e aggiungo: -Bene, si dà il caso che io sono uno di loro e dimmi… come sono?-

-Sei un lupo mannaro? Sei peggio degli altri! Non hai senso della misura!- Temo proprio che Integra dovrà fare un po’ a meno del suo bambino… “Che arroganza!” Ghigno sommessamente…

-Su, Walter, non fare il maleducato! Costui ci ha dato una mano, mostra un po’ di gratitudine.- Non si sa ma lei ha intuito che rischiavamo di fare a botte ed è intervenuta a fare da paciere, e ancora, si dimostra molto materna nei confronti del bambino.

Geloso? Nossignore! Solo dubbioso… Decido di spiegarle il motivo per cui sono qui.

-Aldilà del semplice motivo di rivederti devo comunicarti che Integra vi vuole in Giappone e… per essere precisi, alla Federazione dei Vampiri.- Lei mi ascolta con vivo interesse e annuisce.

-Ok, se lo dice la padrona, il cane obbedisce…- Lei dice questa frase senza troppa convinzione. Mi sa che sono successe moltissime cose… dovrò approfondire…

Prendo il palmare dalla tasca dell’impermeabile nero  e faccio una veloce telefonata al mio braccio destro… Hans.

-Ho capito, qui la situazione non è normale…- M’informa con il tono gravoso… -Riceviamo segnalazioni per tutta Inghilterra… riguardano i vampiri, l’ultima segnalazione è stata di una famiglia brutalmente massacrata da entità sconosciute ma non vi sono dubbi che siano vampiri.-

-Ordinaria amministrazione allora. Hans, l’obiettivo è questo: mantenere l’ordine e informatemi di eventuali sviluppi.- Dico questo e poi, assicurandomi che Maeko non senta, aggiungo: -Ho visto un tizio che somigliava paurosamente al defunto padre Alexander Andersen. Non so se è un fantasma, un messia mandato sulla terra o qualsiasi cosa… Hans, ascoltami… indaga per conto tuo e vedi che puoi scoprire… conto su di te.-

Chiudo la chiamata e torno da Maeko che, nel frattempo, discute con il piccolo erede dei Hellsing.

-No, è escluso. Non cercherò di ucciderlo! Anche se è un ordine tuo e ti sta antipatico solo perché ti ricordano quei lupi che ti hanno aggredito tempo addietro. L’unica cosa che posso fare è assicurarmi che stai bene e se quel tipo lì, cercherà di nuocerti un capello, io interverrò, è chiaro? E non provare a ingannarmi perché comunque lo verrei a sapere prima del tempo. Ora fa il bravo che ti riporterò da tua madre.- Maeko non si accorge che io sono proprio in sua prossimità e ho l’udito fine.

“Farò finta di nulla… tanto non è importante.” Penso a ciò mentre chiedo a Maeko ciò che vuole fare.

-Andrò prima alla magione degli Hellsing a prendere le mie cose, poi procederò da Integra.- Lei spicca un balzo e atterra sul tetto di uno dei palazzi. Si volta e fa l’occhiolino.

-In gamba, Leo!- Mi saluta e io rispondo con il pollice alzato.


Eh già, sono ancora qua! Non so come ma sono riuscito a scrivere un capitolo abbastanza decente e a postarlo. Purtroppo non so bene se sarò di nuovo fortunato con il prossimo. Mi raccomando lasciatemi una recensione. Io vi lascio una piccola anticipazione... nel prossimo capitolo parleremo di Maeko e del suo rapporto con le persone che conosce. A presto!
   
 
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