Evil’s beginning
« Allora Damon, cosa ne pensi?» domandò gioviale, concludendo una ciancia che doveva essere stata breve, per sua fortuna.
« Non ero attento. Puoi ripetere?» aggiunse con ironica cortesia mentre cercava di inserire le chiavi nell toppa.
« Non sono solito pronunciare le stesse parole una seconda volta, ma farò un’eccezione visto e considerato il tuo stato di ebbrezza,» acconsentì con fare angelico e divertito. Damon aprì lo sportello dell’auto e si lasciò cadere sul sedile, chiudendo gli occhi color del cielo. Trattenne un lieve ringhio poiché il dolore stava aumentando ed era incrementato dalla molesta e odiosa presenza dell’ibrido. Avrebbe soltanto voluto interrompere la comunicazione e premere il piede sull’acceleratore per lasciarsi quel mondo orribile alle spalle. Non v’era nulla di meglio di viaggiare in macchina per lui. Era un ottimo metodo per evadere la realtà e l’aveva utilizzato molte volte durante l’ultimo mezzo secolo. Era come un calmante per i suoi nervi, ed era sicuramente il metodo migliore se rapportato all’eventualità di compiere una strage di giovani donne.
« Che magnanimità,» commentò solamente con una lieve ironia. Il suo solito sarcasmo, che s’era acuito con la trasformazione in vampiro, era mitigato dall’alcol che gli aveva invaso ogni cellula del corpo morto. Aveva bisogno di perdere il controllo per non sentire più nulla. Né la delusione nei confronti di Elena né la preoccupazione in quelli di Stefan né quella sensazione folle che lo spingeva a proteggere quella cittadina che aveva visto nascere ed espandersi negli anni della sua infanzia.
« Non mi ci abituerei se fossi in te,» ribatté Klaus con un velo di irritazione ben celata dalla consueta disinvoltura e da una nota di allegria. Damon, tra sé, si domandò cosa vi fosse di allegro in tutta quella dannata situazione e poi si rispose che Klaus, nella sua ignoranza del piano architettato dalla sua cara mamma, poteva avere i suoi motivi per esserlo. Quasi sogghignò per quel pensiero. Finalmente, dopo tempo, erano di nuovo un passo davanti all’ibrido e avrebbero dovuto sfruttare quella situazione al meglio. Nulla doveva essere lasciato al caso perché il piano si svolgesse nel modo migliore, « Comunque ti dicevo ho intenzione di deporre le armi,» esplicò nuovamente con calma, come se stesse parlando del bel tempo e del Sole che brillava sulla cittadina della Virginia Occidentale. Damon spalancò gli occhi confusi per quel tono e per quella richiesta, poi scosse il capo. Non si fidava. Klaus doveva aver architettato un piano a loro danno. L’ennesimo.
« Quindi non tratterai più Elena come la tua personale sacca di sangue per la creazione del tuo esercito?» domandò con finta ingenuità, ma con vivido interesse, dissimulando completa fiducia nelle sue parole. Accese l’auto e cominciò a guidare per le vie poco trafficate della sua città, diretto a casa sua. Stefan doveva essere andato a scuola e, finalmente, lui avrebbe potuto godersi un meritato riposo dopo la notte burrascosa che aveva passato con Rebekah. Doveva ammettere che Stefan sapeva scegliere le donne di cui innamorarsi. La voce di Klaus, velata da un accenno di risata ostile e sinistra, lo riportò alla realtà.
« Elena, Elena, Elena. Non fate che nominarla. È così dannatamente noioso. Mia sorella non ti ha soddisfatto?» chiese con un velo di malizia e Damon non poté impedirsi di distendere le labbra in un lieve sorriso sarcastico, « Sarebbe meglio. Sai com’è,» aggiunse in uno sbuffo leggero. Damon quasi rise, più per la paradossale situazione che per l’effettiva ironia.
« Perché vuoi mettere fine alla nostra guerra? Mi stavo divertendo,» aggiunse per carpire quel segreto che non riusciva a comprendere. Perché mai Klaus, l’orgoglioso e invincibile ibrido Originale, avrebbe dovuto fare un passo indietro quando era certo della propria totale supremazia?
« Per tuo fratello,» gli rivelò e Damon frenò bruscamente. Dietro di sé non v’era nessuno ed era arrivato nei pressi della pensione. Suo fratello. Stefan. Quella mattina gli era sembrato perfettamente in sé. Certo, per come potesse essere in sé Stefan Salvatore, ex Squartatore non ancora redento. Per quello che ne sapeva lui, in quell’ora che aveva trascorso ad ubriacarsi al Grill, Stefan avrebbe anche potuto aver dato fuoco alla casa. Però sembrava essere d’accordo con lui, aveva persino contrastato Elena e le sue manie di compassione. Si disse che non doveva arrivare a conclusioni affrettate. Stefan non li avrebbe mai traditi. Non avrebbe mai voltato le spalle a lui, non dopo tutto ciò che aveva fatto per riportarlo sulla retta via. Sarebbe stato da ingrati e suo fratello non si sarebbe mai fatto corrompere dal male più profondo, « Sai, dovresti insegnarli a mantenere i segreti, seppur sia utile averlo dalla mia parte,» gli suggerì, mostrandogli quanto fosse stato sciocco nel fidarsi di suo fratello. Eppure non voleva ancora cedere a quella verità palese che Klaus gli stava offrendo come un proiettile pronto a perforargli il petto ed entrargli nel cuore.
« L’hai soggiogato,» quasi sbraitò, dimentico dell’alcol e del dolore alla testa. Gli importava soltanto di Stefan e della certezza che suo fratello non avrebbe mai agito di sua volontà se avesse scelto di tradirlo. Stefan era suo fratello e Damon, nonostante l’incessante scorrere delle epoche, non s’era dimenticato dei momenti trascorsi quand’erano umani. Stefan era l’unica persona della quale gli importasse, dopo la morte della sua cara madre, e in lui riponeva tutta la propria fiducia.
« Non parlerei di soggiogamento, ma di una semplice afasia dinanzi a un particolare evento che è per lui abbastanza imbarazzante,» contestò pacato, senza scomporsi per il suo tono né per l’atteggiamento irrispettoso. Avrebbe voluto mandarlo al diavolo per quello. La calma innaturale lo disturbava alquanto, era una reminiscenza della guerra che s’era oramai ben radicata nella sua anima, e Klaus era un maestro in quello, « Mia madre sta cercando di ucciderci. Sospettavo che la nostra famiglia oramai si fosse volatilizzata,» soffiò mostrando tutto il proprio risentimento, « Sai, per quanto la nominiate, non la protegge mai, la vostra piccola e dolce umana. Rebekah si starà proprio divertendo. Quasi la invidio,» esclamò ridendo appena e ritornando al suo solito contegno.
« Cosa le hai fatto?» sibilò, digrignando i denti. L’avrebbe ucciso, sì, era una questione d’onore. Se avesse torto un solo capello a Elena, si sarebbe ritrovato con un paletto di quercia bianca nel cuore, non gli importava se poi sarebbe morto anche lui. E Stefan gliel’avrebbe pagata cara per quel tradimento. Aveva messo a rischio la vita di Elena per, per… non lo sapeva, ma di certo non era importante quanto e più dell’umana che aveva professato di amare tante di quelle volte da fargli venire il voltastomaco. Ed Elena, tanto pura e dolce, tanto onesta, gli era rimasta accanto per aiutarlo a riprendere possesso della sua inutile esistenza. Stefan l’aveva tradita, ancora una volta, ma, e quello gli costava davvero fatica ad ammetterlo, Elena sarebbe sempre stata pronta a perdonarlo e ad amarlo come se nulla fosse accaduto. Invece Damon sarebbe rimasto sempre in secondo piano, ma quello non era importante. Ciò che davvero interessava al vampiro dagli occhi color del ghiaccio era che Elena, la donna che gli aveva rapito il cuore per sanarlo da tutte le ferite e le cicatrici che Katherine gli aveva lasciato, fosse salva, fosse viva, fosse felice.
« Io nulla. Ma mia sorella è una ragazza vendicativa, sai?» Dalla voce dell’ibrido non fuoriusciva che un sadico piacere nel sapere di infierire sul proprio nemico e Damon promise a se stesso che si sarebbe vendicato a dovere, « Accetta la pace e la rabbonirò. Cerca di contrastarmi e potrai dire addio alla tua bella,» continuò pragmatico e senza un’apparente inclinazione nella bella voce. Quasi spezzò il volante dell’auto tra le sue dita per la rabbia che lo colse in quel momento. Fremeva e i canini cominciarono ad allungarsi mentre le vene degli zigomi salivano in superficie e le iridi azzurre brillavano maggiormente in contrasto con il rosso presente nelle cornee. « Cosa c’è, Damon? Sei troppo orgoglioso per cedere oppure non la ami abbastanza?»
Angolo autrice
Ciao a tutte e benvenute nella mia prima storia. Spero che il primo capitolo, tutto improntato su Damon e Klaus, vi sia piaciuto. Non so voi, ma io amo le loro dinamiche e le loro scene insieme. Come avete letto, la fic è ambientata a partire della 3x15, ma non seguirò molto la trama del tf. Questa storia sarà improntata su due coppie fondamentalmente, il Klefan e il Delena, però non sarà molto romantica all’inizio. Forse dal primo capitolo non si nota, ma io amo davvero Stefan, e Paul Wesley, e, possiamo dire, che non sono una Delena infervorata, ma mi piacciono insieme. Ci saranno molte scene Defan così come il Klabekah, intesi come rapporti fraterni. Grazie mille per aver letto questo primo capitolo. Alla prossima, Helen_162.