Subito corsi da lei.
Si era inginocchiata e stava piangendo..
Io: Vanessa,che succede??
Lei: E' tutta colpa mia..sono io.. Mi odio.
La presi per un braccio e cercai di farla alzare.
Lei: No! Lasciami! Voglio morire, è tutta colpa mia!
Piangeva a dirotto e non mi voleva spiegare cosa era successo..
La presi in braccio e l’abbracciai.
La portai sul divano,dove cercai di calmarla.. ma le mie tecniche,non avevano nessun effetto..
Io: Calmati! Cavolo calmati! Spiegami tutto!
Lei: Perchè dovrei spiegarlo a te?! Noi ci odiamo!
L’abbracciai forte forte e finalmente iniziò a parlare.
Lei: E’ tutta colpa mia.. Ieri sera io mi sono.. Sono..
Io: Ubriacata e allora?
Lei: Io dovevo tornare a casa con Bea,s-se *singhiozzo se ci fossi stata.. No-non sarebbe successo.. No!
Iniziò ad urlare e a battersi i pugni sul cuore.
Io: Smettila,così ti fai male!
Lei: Non mi importa,devo soffrire per quello che ho fatto!
Io: Tu non hai fatto niente!
Lei: Tu non lo sai.. Non sai niente! Ieri sera,quando mi hai portata quì,Bea è tornata a piedi a casa e..*Singhiozzo* insomma,l’ho chiamata e mi ha risposto sua madre dicendomi che ieri.. ieri.. è stata investita da un automobile rossa..Non si sono fermati a soccorlerla..
Silenzio.
La sua migliore amica era morta e adesso,che potevo dirle?!
Lei: E’ in coma,all’ospedale di Bourg en Grets.
Io:Oddio,pensavo.. pensavo..a.. niente. Vedrai, guarirà.Non è colpa tua.. Andrai..
Lei: Dove?? Come faccio ad andarla a trovare?? E’ troppo lontana,io non ho un’auto! Non ho la patente, non ho nessun mezzo.. I bus non mi portano fin laggiù! Bruno, è tutta colpa mia! *singhiozzo*
Io: Piccola..
" Cavolo.. Avevo detto.. “Piccola..” "
Lei: Voglio morire, sono solo una stupida.. E’ colpa mia se adesso.. adesso..
Io: Vedrai, i dottori sono bravi,riprenderà!
Lei si alzò di scatto e si avvicinò verso la finestra..
Io: Fermati! Che stai facendo!?
Lei: Te l’ho detto.. Voglio morire!
Io: Non te lo permetterò! Sei solo una stupida! Smettila di fare così! Non posso perderti! Fermati!
Mi fiondai su di lei.
La feci cadere a terra,distendendomi sul suo fragile corpo.
Stava tremando..
Io: Stai tremando..
Lei: Bruno.. Io non ce la faccio.. io..
Le cadde dalla borsa il diario.. Lo raccolsi e notai una scritta,molto carina,sulla destra della prima pagina.
C’era scritto “BRUNO HERNANDEZ” in grassetto e accanto al nome vi era un leone che spuntava dalla lettera “o”.
Era così bello.. così.. Oddio,ma era il mio nome..
Lei me lo strappò di mano e si rimise a piangere.
Io: Perchè c’è il mio nome??
Lei: Mi piace..
Io:Adesso vieni con me,ti porto all’ospedale!
Lei mostrò i denti.
Dico “Mostrò i denti” perchè non si poteva chiamare “sorriso”,era tutto molto spento..
Non era più serena come una volta.. era.. era devastante vederla in quelle condizioni..
Per tutto il viaggio non parlammo..Arrivati a Bourg,salimmo le scale.
Trovammo la madre di Beatrice in un angolo della sala che piangeva..
In silenzio ci avvicinammo verso di lei.
Vanessa la salutò con un bacetto,rassicurandola..
Non credevo potesse essere così forte:un momento prima stava piangendo, mentre adesso era tranquilla,quasi fiduciosa verso l’ospedale.. Era spettacolare..
Dopo poco entrò nella stanza di Beatrice,io rimasi fuori.. Non volevo disturbarla..
E..
Continua.
Lei: No! Lasciami! Voglio morire, è tutta colpa mia!
Piangeva a dirotto e non mi voleva spiegare cosa era successo..
La presi in braccio e l’abbracciai.
La portai sul divano,dove cercai di calmarla.. ma le mie tecniche,non avevano nessun effetto..
Io: Calmati! Cavolo calmati! Spiegami tutto!
Lei: Perchè dovrei spiegarlo a te?! Noi ci odiamo!
L’abbracciai forte forte e finalmente iniziò a parlare.
Lei: E’ tutta colpa mia.. Ieri sera io mi sono.. Sono..
Io: Ubriacata e allora?
Lei: Io dovevo tornare a casa con Bea,s-se *singhiozzo se ci fossi stata.. No-non sarebbe successo.. No!
Iniziò ad urlare e a battersi i pugni sul cuore.
Io: Smettila,così ti fai male!
Lei: Non mi importa,devo soffrire per quello che ho fatto!
Io: Tu non hai fatto niente!
Lei: Tu non lo sai.. Non sai niente! Ieri sera,quando mi hai portata quì,Bea è tornata a piedi a casa e..*Singhiozzo* insomma,l’ho chiamata e mi ha risposto sua madre dicendomi che ieri.. ieri.. è stata investita da un automobile rossa..Non si sono fermati a soccorlerla..
Silenzio.
La sua migliore amica era morta e adesso,che potevo dirle?!
Lei: E’ in coma,all’ospedale di Bourg en Grets.
Io:Oddio,pensavo.. pensavo..a.. niente. Vedrai, guarirà.Non è colpa tua.. Andrai..
Lei: Dove?? Come faccio ad andarla a trovare?? E’ troppo lontana,io non ho un’auto! Non ho la patente, non ho nessun mezzo.. I bus non mi portano fin laggiù! Bruno, è tutta colpa mia! *singhiozzo*
Io: Piccola..
" Cavolo.. Avevo detto.. “Piccola..” "
Lei: Voglio morire, sono solo una stupida.. E’ colpa mia se adesso.. adesso..
Io: Vedrai, i dottori sono bravi,riprenderà!
Lei si alzò di scatto e si avvicinò verso la finestra..
Io: Fermati! Che stai facendo!?
Lei: Te l’ho detto.. Voglio morire!
Io: Non te lo permetterò! Sei solo una stupida! Smettila di fare così! Non posso perderti! Fermati!
Mi fiondai su di lei.
La feci cadere a terra,distendendomi sul suo fragile corpo.
Stava tremando..
Io: Stai tremando..
Lei: Bruno.. Io non ce la faccio.. io..
Le cadde dalla borsa il diario.. Lo raccolsi e notai una scritta,molto carina,sulla destra della prima pagina.
C’era scritto “BRUNO HERNANDEZ” in grassetto e accanto al nome vi era un leone che spuntava dalla lettera “o”.
Era così bello.. così.. Oddio,ma era il mio nome..
Lei me lo strappò di mano e si rimise a piangere.
Io: Perchè c’è il mio nome??
Lei: Mi piace..
Io:Adesso vieni con me,ti porto all’ospedale!
Lei mostrò i denti.
Dico “Mostrò i denti” perchè non si poteva chiamare “sorriso”,era tutto molto spento..
Non era più serena come una volta.. era.. era devastante vederla in quelle condizioni..
Per tutto il viaggio non parlammo..Arrivati a Bourg,salimmo le scale.
Trovammo la madre di Beatrice in un angolo della sala che piangeva..
In silenzio ci avvicinammo verso di lei.
Vanessa la salutò con un bacetto,rassicurandola..
Non credevo potesse essere così forte:un momento prima stava piangendo, mentre adesso era tranquilla,quasi fiduciosa verso l’ospedale.. Era spettacolare..
Dopo poco entrò nella stanza di Beatrice,io rimasi fuori.. Non volevo disturbarla..
E..
Continua.