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Autore: _Ery1999_    13/11/2012    1 recensioni
- Non respira Draco! Non respira! Nostra figlia non respira! - e si strappava i capelli, guardandolo fisso negli occhi come se volesse essere rassicurata. Come se in realtà quello fosse stato solo un incubo, uno scherzo della sua mente.
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Il Sole nei suoi occhi..

 
Draco Malfoy ricordava perfettamente ogni particolare di quella notte. Ogni parola , ogni sguardo, ogni grido.
Guardò il letto freddo - in quella stanza ancora impregnata del suo odore – che un tempo si era tinto di rosso. Aveva assorbito il suo sangue e forse anche la sua anima. E sul quel letto Draco Malfoy aveva versato tante – troppe – lacrime, anche quando non aveva più un corpo su cui piangere, sui cui sfogare la sua disperazione, il suo dolore.

Ricordava ancora gli occhi -  quegli occhi - identici ai suoi – ma con all'interno il Sole – che si erano posati su di lui un solo istante, quanto bastava per spezzargli il cuore, – quel cuore che forse aveva smesso di battere – offuscargli la mente e l'anima.
Ma non era il solo ad essere rimasto logorato, spezzato – spento. Hermione Granger quella notte stava immobile, stringendo le dita ossute e pallide di lui, e accarezzando le labbra sottili – che non si sarebbero mai più schiuse – di quella bambina che era morta prima di riuscire a vivere. Di quella creatura che aveva lasciato un vuoto incolmabile – eterno - dentro di loro.

Draco Malfoy non aveva mai dimenticato quella figlia – Laila – della quale vedeva il fantasma nelle stanze, nei corridoi, nei muri, di quel Maniero enorme che non aveva conosciuto i passi di un bambino, l'eco di uno scalpiccio infantile.
E ritornava ogni notte davanti a quel letto – che non era stato più toccato – per vedere ancora quegli occhi grigi che un attimo dopo si erano spenti – per sempre. E assaporare quell'odore - di sangue e di morte – che giaceva ancora su quelle coperte sporche. Sporche della sua vita che, seppur breve, non poteva essere dimenticata, ignorata – non sarebbe stato giusto – perché Draco Malfoy ricordava il vagito – tremulo e fioco – che la piccola aveva strappato alla morte, poco prima che il suo cuore cessasse di battere – lasciando sanguinante quello di lei e di lui.

Gli rimbombavano ancora in corpo le urla strazianti di Hermione – con gli occhi colmi di orrore – mentre gli stringeva la mano e piangeva – piangeva lacrime di sangue.

- Non respira Draco! Non respira! Nostra figlia non respira! - e si strappava i capelli, guardandolo fisso negli occhi come se volesse essere rassicurata. Come se in realtà quello fosse stato solo un incubo, uno scherzo della sua mente.

Lui invece non aveva detto niente. Non una parola. Non un gemito, un lamento. Non un grido. Era rimasto in silenzio e immobile per tutta la notte, anche quando lei lo aveva supplicato di portare via quel corpo esangue – ancora attaccato al suo corpo dal cordone che non aveva avuto la forza di tagliare – che le lacerava il cuore.

Draco Malfoy le prese Laila dalle braccia e la cullò, perché potesse dormire in pace eterna con quella ninna nanna. La tenne stretta al petto con una mano a reggerla dalle gambe esili e l'altra dietro la testa. Sperò fino alla fine che le preghiere e le lacrime cambiassero qualcosa in quella notte senza stelle. Sperò che aprisse gli occhi e portasse la sua manina – che penzolava ai lati del suo corpo privo di vita – nei suoi capelli quasi bianchi e gli rivolgesse un sorriso sincero e meraviglioso. 

Fu Hermione a spezzare quei momenti – fatti da una dolorosa dolcezza -  togliendogli la bambina dalle braccia – sapendo che avrebbero causato solo altra illusione – e coprendola con un velo immacolato, così come la sua anima innocente, che non era riuscita a conoscere la luce del Sole.
Eppure Draco Malfoy sapeva che sua figlia lo portava negli occhi, il Sole che, forse, le farà luce nella vita che supera la morte corporea. Perché Laila continuerà a vivere, -per sempre – nel cuore e nell'anima di lui e di lei. 
 
  
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