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Autore: _Ery1999_    13/11/2012    1 recensioni
Anche questa sera il suo messaggio è arrivato, puntualissimo. Non ho neanche fatto entrare il gufo, nonostante la terribile bufera che imperversa fuori. Rileggo le frasi che ho, oramai, imparato a memoria. Straccio la pergamena con rabbia e la getto nel fuoco, che sembra apprezzare il mio regalo.
Poi, come sempre, infilo un cappotto sgualcito e logoro e esco alla ricerca di un'osteria.
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Draco Malfoy, Famiglia Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Devo andare avanti.

 

 

 

Sei in ginocchio davanti a me, talmente imbarazzato che non riesco a distinguere il tuo viso dai capelli, con una scatolina di velluto nera in mano. Me la porgi, esitante, abbozzando un sorriso. Eppure, capisco che non sai se farti forza o scappare a gambe levate. Prendo l'oggetto che mi mostri, e lo apro, con delicatezza. La luce del Sole, che filtra dalle finestre, risalta l'anello che fa bella mostra di sé in quella scatolina. E' modesto, ma per me rappresenta il più raro dei tesori. Ti guardo. I miei occhi brillano e i tuoi sono decisamente impazienti.

Come pensi che io possa rifiutare? Eppure il coraggio non è mai stato una delle tue doti principali. Ti sorrido teneramente, amorevolmente. Perché è questo che provo per te: puro e semplice amore. Ti bacio con passione e tu tiri un sospiro di sollievo, cingendomi la vita con le braccia. 

 

Ricordo ancora quel momento, come fosse impresso nella mia mente a fuoco. Sono passati due mesi da quel giorno e il mio matrimonio è ormai alle porte. O dovrei dire il nostro matrimonio.

E' in questi momenti che sono davvero grata alla vita di ciò che mi ha offerto: ottimi amici, grandi aspirazioni per il futuro e infiniti progetti per la mia, ormai prossima, vita coniugale.

Sei qui accanto a me, mano nella mano, a passeggiare per Diagon Halley alla ricerca degli ultimi preparativi per le nozze. Il tuo volto non ha perso quell'aria sbarazzina dei tempi della scuola, così pieno di vita e allegria, nonostante la consapevolezza di essere maturo, di essere un uomo. Ti fermi ad una vetrina e la indichi con il pollice.

- Guarda là Herm! Che dici, lo compriamo? -

Mi avvicino, incuriosita da quel qualcosa che ha attirato così improvvisamente la tua attenzione. Vedo un passeggino, bianco, con delle rifiniture dorate e dei sonagli magici che pendono dall'alto.

Guardo i nostri riflessi, vicini, con la carrozzina tra di noi. E non posso fare a meno di desiderarla.

- Non vedo l'ora di poterlo usare – sussurro. Ma tu cogli ugualmente le mie parole e mi stringi

la mano, raggiante.

 

 

                                                                  §

 

 

- Ginny! Ginny! -

- Eccomi, Herm. Che c'è? -

- Potresti aiutarmi a chiudere la zip del vestito? -

E' il grande giorno. Non credo potrei essere più felice e, nel contempo, assolutamente terrorizzata. Ho il respiro mozzato, e non so se sia per il bustino ornato di perline dell'abito o per l'adrenalina che sta lentamente mettendo fuori uso i polmoni.

- Come sto? - chiedo, cercando di rimettere a posto alcune ciocche di capelli che sembrano

imbizzarrite, nonostante l'aiuto della magia.

- Sei splendida Hermione! Quando Ron ti vedrà credo proprio che gli prenderà un infarto -

sghignazza lei, evidentemente divertita.

- Su Ginny, smettila! Io tra poco qui ci muoio e tu sei anche in vena di fare battute – sbuffo,

affannata.

- Herm ti vuoi calmare? E' il tuo matrimonio! Succede una sola volta nella vita, cerca di rilassarti!!-

Chissà se Ron è agitato quanto me? Penso, in preda ad una strana euforia. Non è ancora arrivato alla Tana, dove si svolgerà il matrimonio e spero davvero che non arriverà in ritardo.

E' tutto pronto. La cerimonia inizierà tra meno di dieci minuti e il mio futuro sposo non si è fatto vedere. Harry è andato a cercarlo, “ Solo per stare tranquilli..” ha detto, cercando di rassicurarmi. Eppure ho un cattivo presentimento, una sensazione di nausea che mi attanaglia lo stomaco e mi rimescola il sangue.

Ad un certo punto, esco in giardino, a prendere una boccata d'aria e lo vedo:

Harry si è appena smatieralizzato e porta in braccio un corpo, sporco di sangue.

Un corpo, cerca di convincersi la mia mente. Perchè non può essere Ron quello, con gli occhi spenti e la bava alla bocca.
Sento le ginocchia farsi improvvisamente molli, come gelatina, e un grido acuto perforarmi i timpani. Ho bisogno di qualche minuto per rendermi conto che quel suono proviene dalla mia gola, così come quelle goccioline amare, dai miei occhi.

Mi accascio sull'erba umida e inizio a scuotere il corpo  di Ron nel disperato tentativo di risvegliarlo. Harry mi strappa via da lui con tutta la forza che ha in corpo e mi abbraccia, stritolandomi le membra e il torace. Io cerco di divincolarmi, perchè non può essere vero, non è giusto, non è giusto! La vita non può essere così crudele.

- Perchè Harry? Perchè? -

Non risponde. So il perchè: forse, se me lo rivelasse, sa che potrei fare pazzie.

- Dimmelo bastardo! Dimmelo! - lo insulto, perchè non so come allentare la morsa che sta tenendo prigioniera la mia anima. Il mio autocontrollo. Ripenso a tutti i giorni e le notti trascorse con lui, con il ragazzo dai capelli rossi di cui mi sono innamorata dall'inizio.

Il mio Ron, che cerca sempre di prendere le cose con filosofia;

Ron, che ti tira sempre su il morale;

Ron, che sa essere così tremendamente dolce e virile allo stesso tempo;

Ron, che mi fa sentire amata e grata in ogni momento della mia vita;

Ron, che se n'è andato via da me, con una rapidità destabilizzante, lasciandomi vuota e sola. Triste e disperata. E non posso far altro che gridare e piangere e gridare ancora, mentre guardo gli altri inginocchiarsi intorno al quel corpo, che solo pochi giorni fa mi teneva per mano e fantasticava sulla nostra vita insieme e sui figli che avremo avuto.

 

 

 

                                                                  §

 

 

 

Questi giorni sono stati un vero e proprio inferno per me e per tutti gli altri qui alla Tana. Ognuno di noi ha assorbito il dolore in maniera completamente diversa.

Il signor e la signora Weasley cercano di non pensarci, anche se è palese la loro velata agonia. Credono che nessuno si accorga delle profonde occhiaie che cerchiano i loro occhi arrossati e gonfi? Credono che nessuno senta i lamenti provenire dalla loro stanza ogni notte?

Harry e Ginny si fanno forza a vicenda per non cadere nel baratro della disperazione, del vuoto. Sembrano entrambi dei fantasmi che barcollano per casa cercando ogni minimo dettaglio che riguardi Ron. Fotografie, vestiti, persino i suoi oggetti personali.

Gli altri hanno abbandonato la Tana. Forse preferiscono provare a fuggire, fuggire dalla memoria. Perchè si sa, i ricordi hanno il potere di uccidere.

Ed è proprio ciò che sta accadendo a me. I frammenti della mia vita passata con Ron mi stanno piovendo addosso, uno per uno, come pioggia. E per ognuno di questi che riaffiora alla mente e al cuore, percepisco una coltellata all'altezza del petto e dello stomaco. Non sarà certo dolore fisico, ma credo questo sia molto peggiore.

Svegliarsi e sentire il suo odore nei miei vestiti.

Cucinare e, senza accorgermene, preparare il suo piatto preferito.

Aprire un cassetto e trovare quel braccialetto che mi aveva regalato anni fa il giorno di San Valentino.

Tutto questo mi sta uccidendo. Mi sento ogni giorno più debole e sola. Non tocco cibo da dieci giorni e mi sento come se avessi perso la cognizione del tempo, della realtà, di ciò che mi circonda. E quel che è peggio è la consapevolezza di non poter condividere con nessuno la mia lenta agonia. Non perchè la mia sia maggiore o più importante di quella altrui, anche solo pensarlo sarebbe assurdo e presuntuoso, ma perchè è un dolore diverso.

Ron per me non era un figlio, o un fratello. No, era il mio compagno. La prima persona che vedevo al mattino e l'ultima che mi dava la buonanotte la sera. Con lui ho condiviso i miei sogni, le mie speranze, le mie paure.. la mia vita.

Eppure so di dover andare avanti. Sono passati mesi ormai, anche se il dolore è sempre lo stesso. Anche se i ricordi sono sempre gli stessi. Devo andare avanti. Lui vorrebbe così.

  
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