Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: Oximoron    13/11/2012    2 recensioni
" e la Terra, visse un periodo di pace. Ma questa, durò poco.."
Una nuova storia per i nostri valorosi guerrieri,un probabile continuo che parte dalla fine di Dragon Ball Z,10 anni prima del (maledetto D:) GT.
E se Vegeta e Bulma avessero avuto un figlia di un anno più piccola rispetto a Trunks? E se Goten avesse avuto una gemella? E se,dal passato,tornassero in vita vecchie minacce per la razza saiyan? Tante novità e tanti nuovi personaggi in questa storia,ricca di azione e perchè no,sentimenti.
Buona lettura!
[Aggiornata grafica dei capitoli, Ultimo capitolo postato : 26.]
Genere: Avventura, Azione, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Buonasera EFP! Dopo quasi due mesi riusciamo ad aggiornare questa benedetta Long, con questo ultimo capitolo di transito prima dei veri colpi di scena...curiosi, vero? *cri cri cri, nessuno rispose*
Prima di lasciarvi al capitolo, ci teniamo a ringraziare CIOP970 e Giorgi9134 per aver recensito il capitolo precedente, speriamo che anche questo possa essere di vostro gradimento (:
Scusateci ancora per il ritardo e al prossimo capitolo (speriamo prima possibile ahha).
 
B - G - E
 
 

26. Punto e a capo.

 
 

***

Il sangue, che da rosso vivo passò ad un colore marcio, continuava a sgorgare dal corpo inerme di Kossetu, i suoi occhi erano ormai bianchi e dalla sua bocca fuoriusciva un liquido biancastro, molto simile alla saliva umana.
Kikari, immobile, squadrava minacciosamente Sekitan che, nonostante avesse appena ucciso il suo compagno, sembrava rilassato, come se si fosse liberato di un peso inutile. Si voltò e sorrise, un ghigno vittorioso che fece imbestialire ancora di più la fusione. Intanto, a terra, i presenti erano ancora sconvolti e non sapevano come si sarebbe rivolta la faccenda da lì in poi. Certo, adesso rimaneva solo Sekitan da eliminare…ma fino a che punto arrivava la sua forza? Non riuscivano a percepire nessun limite, non solo a causa della copertura dell’aura causata dal bracciale…Erano i suoi occhi e la sua sicurezza che intimorivano.
“Kikari non esitare! Non c’è tempo da perdere!” urlò Junior, ricordando alla ragazza che il tempo scorreva e mancava davvero poco alla sua scadenza. 
“Lo so, dannazione. Lo so! Non c’è bisogno della paternale.” Disse Kikari a bassa voce, assaporando il sangue pulsante che le usciva dal labbro tagliato.
Abbassò lo sguardo verso i presenti, rendendosi conto del bel casino in cui si era cacciata. Erano fiduciosi nei suoi confronti, lo vedeva dai loro occhi. Si soffermò un attimo su Goten che sembrava sempre più preoccupato, infatti distolse immediatamente lo sguardo. Kikari sospirò, sapeva benissimo cosa pensava. Ora o mai più.
“Bene, possiamo riprendere mocciosetta. Spero che tutto ciò che mi hai fatto vedere prima fosse solo una parte di ciò che sai fare…” urlò Sekitan per attirare l’attenzione della giovane.
“Oh, ne vedrai delle belle.” Rispose per poi scomparire grazie all’aumento della velocità, pronta ad attaccarlo.
Kayden, ancora nascosto, non vide niente dell’azione ma sentiva ancora l’orribile sensazione delle lacrime scendere lungo il suo volto.  Non riusciva ad eliminare quell’orribile immagine, di quell’uomo che perdeva la vita davanti ai suoi occhi, in un battito di ciglia. Cercò di asciugarsi gli occhi, doveva seguire il combattimento e continuare a sperare in Kikari. Non poteva cedere, lei…sembrava l’unica speranza.
Sekitan si accorse immediatamente della presenza della fusione alle sue spalle e, con uno scatto felino, la colpì violentemente in  pieno stomaco per poi colpirla altre volte, allontanandola sempre di più. La ragazza, sofferente, reagì aggrappandosi al braccio destro dell’uomo e scaraventandolo altrove, per recuperare tempo e attaccarlo nuovamente. I colpi aumentavano e nessuno dei due sembrava allo stremo delle forze. 
“Mi sono stancato di te  e del tuo misero gruppetto, cosa pensi di ottenere? Perché continuate a combattere contro di noi se non avete speranze?!” urlò Sekitan incassando l’ennesimo pugno, guardando Kikari che perdeva sangue dalla fronte. La ragazza sferrava colpi su colpi ma l’uomo riusciva sempre a deviarli e anche lei cercava di fare lo stesso. Purtroppo sentiva che le forze se ne stavano andando, la fusione era ormai agli sgoccioli.
“Noi…noi non ci arrenderemo. Questo è il nostro pianeta e lo proteggeremo fino alla morte se ne sarà necessario!” rispose Kikari con tutto il rancore che tratteneva dentro di se e, con un colpo decisivo, scaraventò a terra Sekitan che cadde tra le rocce, rilasciando un boato seguito da polvere sparsa nell’aria. Junior alzò lo sguardo, incredulo. Era impossibile che ce l’avesse fatta.
Infatti, l’uomo si alzò lentamente dalle macerie da lui provocate e, asciugandosi la bocca bagnata dal suo sangue, cominciò a ridere, esasperato.
“Ti dimentichi di un fatto, mocciosetta.” Disse l’uomo, alzando di poco lo sguardo verso la fusione, ancora in volo. Sekitan alzò di poco il braccio destro e mostrò il bracciale, lo stesso bracciale che Kiliam aveva distrutto a Kossetu.
“Finché avrò questo con me…potrò ricaricarmi all’infinito. Ogni volta che avrai la fortuna di avere la meglio su di me, io saprò darti il doppio. In poche parole…sono invincibile. Mi dispiace per te, ma non sono come Kossetu. Non me lo leverai facilmente!” urlò infine, continuando a ridere mentre i suoi occhi sembravano uscire dalle orbite, assumendo un aspetto terrificante e sadico.
Kikari non rispose, rimase nel suo silenzio a fissare il guerriero. La ragazza sapeva bene del bracciale e sapeva bene che doveva trovare una soluzione al più presto. Non sapeva più cosa fare, non aveva nessuna riserva…non poteva creare fantasmini o quant’altro. Erano tecniche passate ormai e inutili in quel momento. Si sentiva sprofondare ed era strano da parte sua…il suo orgoglio era stato calpestato.
“Non arrenderti!”
La fusione si voltò immediatamente, sentendosi chiamata in causa. Era stato Goten ad urlargli ciò, era in prima fila davanti agli altri. 
“Non arrenderti proprio adesso! Non puoi, devi fargli vedere di che pasta sei fatta, ce la puoi ancora fare!!” aggiunse il ragazzo alzando il pugno in cielo, come per incitarla. La ragazza, sorpresa, cercò di accennare un sorriso e alzò il pollice in su.
“ Chi ti ha detto che mi stavo per arrendere?” rispose quest’ultima mentre sul suo volto un espressione più serena si stava formando. Forse, bastava credere un po’ di più in se stessa. Forse quei pochi minuti avrebbero fatto la dfferenza. Goten non rispose ma, in compenso, anche Junior, Crilin e C.18 mostrarono il loro sostegno, alzando il pugno al cielo.
 “Patetico…” sibillò Sekitan in lontananza, con uno sguardo cupo e annoiato.
“Sarà meglio fermare queste false speranze alla radice”
Detto questo l’uomo aprì i palmi delle mani al massimo, per creare due sfere di energia violastre che emettevano scintille. Iniziò ad alzarsi verso il cielo, lentamente, mentre le sfere aumentavano il loro raggio. Il luogo sembrava diventare freddo, forse per effetto di quel colore velenoso che non avrebbe portato a niente di buono. Kayden, dalla sua postazione, iniziò ad avvertire i brividi e cercò di rannicchiarsi su se stesso, mantenendo lo sguardo sulla scena.
“Vediamo chi la spunterà adesso, faccia a faccia. Mostrami come farai a respingere questo!” urlò il guerriero che unì le due sfere e lanciò l’energia elettrica che vi si creò verso la ragazza. Kikari socchiuse gli occhi e, prendendo un forte respiro ed intensificando al sua aura, aumentò il suo stato da super saiyan. Si concentrò e posizionò le mani quasi dietro la schiena, creando una piccola sfera di energia bluastra.
“Kame…hame…” annunciò mentre la sfera aumentava tra le sue mani.
“La Kamehameha?!” chiese Crilin esterrefatto verso Junior che sorrise. 
“Vi dimenticate di chi è figlia Hikari. Evidentemente, anche il subconscio di Kiliam ha approvato ciò.” Rispose il nammecciano mentre ormai la ragazza era pronta.
Urlò a squarciagola per poter rilasciare il fascio di energia che si scontrò in tempo contro quello di Sekitan, molto più grande e molto più potente. Kikari intensificò al massimo l’onda, raggiungendo l’estremo del Super saiyan. La situazione era pari ma nessuno dei due poteva accontentarsi, doveva esserci un solo vincitore. La ragazza, ormai alla soglia delle lacrime, continuò a spingere più che poteva, intensificando l’aura all’estremo. La sua era stata una promessa, doveva essere lei a distruggerlo. Anche Sekitan sentiva i sintomi della debolezza ma, a differenza di Kikari, cercava di nasconderli e di non mostrarli esteriormente. La guerra tra le due sfere stava raggiungendo dimensioni anomale che nessuno si accorse di ciò che, purtroppo, era accaduto. In un attimo, a causa del troppo sforzo emesso, il tempo della fusione arrivò al suo scadere e, avvolto in un fascio di luce, il corpo di Kikari si sfaldò e, con uno scatto premeditato, Kiliam e Hikari lasciarono partire l’onda di Sekitan che si sentì costretto a cedere, rendendosi conto della mancata risposta dall’altra parte. Infuriato si guardò intorno, alla ricerca della mocciosetta e, per sua insaputa, si ritrovò davanti ben due di mocciosette.
"Maledizione..."sibillò Junior teso in volto mentre Goten sospirò, affranto.  Le ragazze erano senza nergia per effetturare una seconda fusione dovevano prendersi un attimo di calma e unirsi nuovamente...ma come potevano con Sekitan alle calcagne?
"Dobbiamo scendere in campo noi, adesso." aggiunse il moro verso il namecciano che annuì, avevano avuto la stessa idea.
"Kiliam...dobbiamo trovare un modo per compiere nuovamente la fusione." annunciò Hikari a bassa voce verso l'amica, affannata e risentendo dell'enorme sforzo di poco prima.
"Lo so...ma dobbiamo tenergli testa comunque. Appena troveremo il momento adatto, agiremo." rispose la Brief, anche lei fortemente provata. Inaspettatamnte, Sekitan scese verso il terreno lentamente e le ragazze fecero lo stesso, anche lui era allo stremo delle forze e perdeva sangue da vari punti. Eppure c'era poco da festeggiare, co quel dannato bracciale si sarebbe ricaricato in poco e niente.
Arrivate a terra  si voltarono verso il gruppo che aveva assistito fino a quel momento allo spettacolo, il contatto con il terreno fu drastico e si sentirono quasi mancare, respirando debolmente.
Goten,Junior, Crilin e C-18 le raggiunsero subito, aiutandole a rimanere in piedi e coscienti.
"A quanto pare avete fatto del vostro meglio nonostante tutto Sekitan è stanco. Forse, potremo dargli il colpo di grazia senza ricorrere alla fusione." disse Junior controllando con lo sguardo il guerriero poco lontano, fermo immobile e con gli occhi socchiusi.
"Il problema è che già si sta ricaricando, dobbiamo distruggerli quel maledetto bracciale ma sembra impossibile. In confroto a Kossetu è una scheggia." rispose Kiliam sedendosi su un masso, con il fiatone.
"Dobbiamo attaccarlo ora, prima che sia troppo tardi." disse C-18 seria, ricevendo l'approvazione più o meno da tutti.
"Purtroppo non ho neanche dei senzu a portata di mano..." disse Goten controllando nella tuta ma Hikari lo fermò, sorridendogli.
"Fratellino, non ti preoccupare di noi. Siamo stanche si... ma possiamo ancora farcela, siamo qui per questo." rispose la ragazza tirandogli una pacca. Crilin e C-18 si guardarono e sorrisero, anche Junior ne accennò una lieve. Era confortante sapere che non si erano ancora arrese.
"E tu Kiliam? te la senti?" chiese il Son verso la ragazza, ancora seduta sul masso e con lo sguardo assente.
La ragazza esitò prima di rispondere,alzò lo sgurdo verso Goten e gli altri presenti che aspettavano una sua risposta. Acennò un ghignetto di conferma.
"Che razza di domande fai? Ovviamente, diamogli ciò che gli spetta a quel bastardo!" 
Hikari ridacchiò e Goten fece altrettanto, per fortuna tutte e due le ragazze non sembravano preoccupate.
Kiliam si alzò e tutto il gruppo puntò lo sguardo verso il guerriero, uno sguardo collettivo e sicuro.
"Comunque, grazie per prima." aggiunse la Brief verso il Son che la guardò interrogativo.
"Ah, di niente...mi sentivo in dovere di incitarvi. So bene cosa stavate provando."
Kiliam tacque e, senza esitazione, sfiorò la mano del ragazzo. Quest'ultimo, davanti a quell'inaspettato gesto, arrossì lievemente e le prese la mano, stringendogliela. La ragazza arrossì a sua volta ma non vi imbarazzo, era tutt'altra cosa. Hikari notò il gesto e sorrise, sembrava soddisfatta.
"Ce la faremo." 
 

***


Rubii venne scaraventata in quello che sembrava esser un vecchio negozio di fiori. Alcuni boccioli erano stati risparmiati ma l’impatto con la donna li distrusse. Perse i sensi e Trunks ne approfittò per colpirla ulteriormente. Intanto, Gohan teneva testa a Kiiro sull’asfalto, distante qualche chilometro dal compagno impegnato con la donna.
 “Lurido verme “ sibilò Vegeta a pochi centimetri dalle labbra di Suisyoo. I guerrieri, seppur ridotti ad uno stato pietoso, sembravano proprio ricaricarsi. E questo, non poteva che irritare maggiormente il principe. Lanciò il guerriero verso un edificio, facendolo crollare e lo seguì per non permettergli di fuggire. Lo riempì di pugni su gran parte del torace, facendolo sanguinare e geme di dolore. Anche Suisyoo tentò dei lievi contrattacchi ma la rabbia che il saiyan provava nei suoi confronti, probabilmente, riusciva a sparger più sangue. Lo afferrò per il colletto della tuta e lo guardò irato nelle iridi
“Non ti farò uscir vivo da questo cimitero di città. Tu e i tuoi luridi amichetti, scoprirete quanto siete stati stolti a mettervi contro noi saiyan!” ringhiò nuovamente sulle sue labbra. Suisyoo, nonostante avesse paura a causa della consapevolezza della razza saiyan, ghignò appena
“Sei tu che dovrai scoprire la nostra potenza, scimmione…” sussurrò sputandogli sangue sul petto. Vegeta cacciò un animalesco urlo che Gohan e Trunks sentirono, nonostante la distanza dall’edificio. Un’esplosione si fece largo nel tetro paesaggio e alcune macchine vennero distrutte
“Papà ha proprio deciso di fare sul serio..” pensò Trunks, steso da un calcio della donna. Gohan era stato gettato contro un camion, distante dalla strada. Kiiro lo stava prendendo a pugno sul torace.
“Non vincerete mai, MAI! Siete soltanto delle copie mal riuscite di NOI Saiyan. Siamo NOI quelli che vinceranno. Siamo NOI i veri guerrieri. VOI SIETE SOLTANTO D’INTRALCIO!!” gridò aumentando la sua aura. Suisyoo, gettato tra svariate macerie, osservò il corpo ingrossarsi del suo nemico e sgrano appena gli occhi. La sicurezza che, probabilmente, aveva all’inizio della battaglia, stava svanendo come fumo. Vegeta tornò a scaraventarsi contro il ragazzo; era furioso. Furioso per la situazione, per la litigata con sua moglie dovuta a quello che un tempo avrebbe bellamente vantato esser il suo ego. E ci si mettevano pure quei dannati guerrieri a oltraggiare il momento. Lo lanciò contro altre vetrate, senza darsi un contegno: la rabbia, ormai, lo stava divorando dentro. Trunks, ansimante, si voltò verso il palazzo con all’interno Vegeta e Suisyoo
“Papà..” sussurrò lievemente preoccupato. Temeva per il destino di suo padre, per ciò che quelle battaglie poteva suscitare. Suo padre, provava tanto di quel rancore per il Dottore e le sue creature che in pochi potevano immaginarsi il suo attuale stato d’animo. Ma Trunks, poteva. Poteva eccome. Strinse i pugni, osservando la donna rialzarsi
“Maledetti..è tutta colpa vostra se mio padre e i miei compagni stanno soffrendo..” sibilò scagliandosi contro Rubii e riprendendo a combattere. Gohan era stato lanciato contro un parcheggio da Kiiro, il quale si era leggermente ricaricato e lo stava facendo sudare. Sentì il terremoto provocato dal principe e lanciò un fugace sguardo verso l’edificio
“Ve-Vegeta “ sussurrò alzandosi e aumentando l’aura. Non voleva certo essere da meno. I tre prodi saiyan, ormai, sembravano aver preso il ritmo dei guerrieri. Forse, potevano superarli. Forse, potevano batterli.

***

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: Oximoron