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Autore: Gillian_Lightman    13/11/2012    1 recensioni
Certo in molti (me compresa) hanno affrontato il tema dei primi momenti tra Cal e Gillian, quelli del primo bacio...Ma la loro relazione può essere duratura? Riusciranno a tenerla nascosta? Eccomi quindi qui con il seguito di "Sometimes*" per darvi la mia versione! Sconsigliata la lettura a chi non la letto la mia Fiction precedente perchè molte cose vengono date per scontato, come l' identita di Sarah. In questa FF presenterò gli avvenimenti in due parti: 4 mesi dopo l' inizio della relazione e 6 mesi dopo. Chiaramente i guai non mancano mai e i due piccioncini dovranno affrontare non pochi problemi!
Genere: Commedia, Drammatico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Always'
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Capitolo 6. Con l’ ausilio della notte.
 
 
 
“Quindi James ha mentito ancora? Abbiamo perso un’ altra giornata? Mi stai dicendo questo?” chiede Cal con una calma certo non rassicurante.
Sarah appoggia una mano sulla scrivania e l’ altra se la passa sulla fronte; alla fine, dopo tre giorni di lavoro ininterrotto, non avevano niente. Erano punto e a capo.
Normalmente se chi li ingaggia non collabora, ma al contrario racconta solo balle, lasciano perdere…Ma qui si tratta di un amico di Cal, e le cose si complicano notevolmente.
Non fatica a capire il suo capo: vorrebbe aiutare James ma non riesce, e anzi tutte le prove conducono a lui, quindi vorrebbe continuare a credergli ma non ci riesce; così spera almeno che i suoi impiegati lo aiutino a risolvere il caso…Ma lei non è stata capace.
Sarah abbassa lo sguardo “Si. Mi dispiace capo è colpa mia, dovevo lavorare meglio”.
“Ma non hai colpe Sarah…E’ James che continua a mentirci” si intromette Gill in difesa dell’ amica.
“E va bene” conclude stancamente Cal “adesso mi sono stufato. Il Lightman Group non lo aiuterà più. Io non lo aiuterò più. Quando si renderà conto di essere spacciato allora verrà da me, se è innocente”.
Zoe: “Che vuoi dire?! E’ naturale che lui sia innocente!”
“Ne sei così sicura?” incalza Cal “perché normalmente un’ accusato di omicidio che sta per essere condannato a morte ma è innocente, e si trova ad essere difeso ed aiutato da uno dei suoi vecchi migliori amici, normalmente, gli dice la verità”
Zoe: “E’ solo spaventato!”
Cal non riesce a trattenersi “Madonna santa Zoe, ma che diavolo hai in testa? Spaventato un accidenti! Tu difendilo pure, ma che qui non si faccia più vedere finché non si decide a dirmi la verità!”
Z: “E’ cosi che volti le spalle ai tuoi amici?!”
G: “Hei ha ragione! James non ha fatto che ment…”
“Non mi sembra di aver chiesto il tuo parere, Dottoressa Foster” sibila sprezzante Zoe.
“ORA BASTA!” si intromette Sarah, l’ unica fra i tre giovani impiegati che osa mettere bocca alla faida fra i tre capi “Così non risolvete nulla! Noi siamo qui per aiutarvi, ma se continuate in questo modo direi che possiamo anche andare a casa!”.
Ria e Loker ascoltano in silenzio, tenendo lo sguardo basso per paura di essere fulminati anche solo incrociando quello di uno dei quattro.
L’ atmosfera nella stanza è tesissima.
“Non è una cattiva idea” conclude Cal, ora nuovamente calmo “Zoe, questa è la mia decisione, e non cambia. Ci vediamo domani in aula, voglio comunque vedere come se la cava James. Ora tutti a casa ragazzi, avete lavorato molto. Da domani torna tutto normale”.
Zoe se ne va sbattendo i tacchi contro il pavimento con una sorprendente energia, e tutti gli altri la seguono a ruota.
“Ah Sarah…” la ferma un secondo Cal “Grazie”.
Lei gli sorride “qui apposta”.
 
 
 
Oramai sono le nove di sera e tutti sono già tornati a casa da un pezzo, mentre Cal e Gillian hanno appena finito di mangiare.
Emily era a casa per studiare con delle amiche che si sarebbero poi fermate per la notte, così Gill aveva convinto Cal a darle un po’ di respiro e concederle la casa tutta per se, mentre loro sarebbero andati in quella di lei.
Lui aveva acconsentito e, dopo aver ripetuto per la millesima volta ad Em che non ci sarebbero dovuti essere ragazzi, era uscito insieme alla compagna.
Ora stavano lavando i piatti: lei li sciacquava e poi li passava a Cal, che li asciugava.
Sembravano tanto la tipica coppia da telefilm americano, ma i pochi che li conoscevano bene sapevano che non era così…Erano tutto, tranne che normali…Lightman specialmente!
 
“Basta amore” si lamenta all’ improvviso Gillian, rompendo il silenzio “non ho più vogliaa” continua abbandonando i piatti nel lavabo.
 Cal le si avvicina e la abbraccia da dietro, dandole un bacio sul collo “ma come sei pigra tesoro!”. Lei ridacchia togliendosi i guanti da cucina, poi gli avvolge le braccia attorno al collo e lo bacia.
Prendendosi per mano si spostano verso il divano; nonostante sia oramai estate fa stranamente freddo, ma Gillian decide che il suo Cal può svolgere perfettamente la funzione di coperta, così gli si accoccola nell’ incavo della spalla come di consueto.
Lui le accarezza i capelli con una mano, mentre con l’ altra accende la televisione: al telegiornale stanno dando uno speciale su un’ indagine per omicidio, il cui sospettato con molti indizi a carico è un certo James Smith, attualmente sotto processo.
La mano di Cal stringe con più vigore quella della compagna, che, avvertendo la sua tensione, risponde saldamente alla presa per fargli capire che lei c’è.
“Sai forse…“ inizia lui “…Forse è meglio che io non vada al processo. Insomma così lui capisce che non mi interessa più…E magari si rende conto di averla fatta grossa, e che per rimediare mi dovrà dire tutta la verità…Tu che ne pensi tesoro?” domanda infine, guardandola con un’ aria che quasi le ricorda un cucciolo in difficoltà.
Lei gli sale sopra a cavalcioni e lo abbraccia, lo stringe forte; poi gli accarezza le guance, rispondendogli semplicemente “credo che tu debba fare solo quello che ti senti”
Lui le sorride e la bacia sulle labbra “grazie mille, tesoro”.
All’ improvviso Cal guarda l’ orologio: solo le undici e mezzo.
Gli scappa uno sbuffo quasi impercettibile, che però non sfugge alla compagna. “Cos…? Aah!” scende dalle sue ginocchia e torna a sedersi accanto a lui.
“Sei preoccupato per Emily, vero?”.
Lui annuisce “E’ solo che…Insomma, chi mi dice che ora che ha la casa libera lei e le sue amiche non inviteranno dei ragazzi a fermarsi per la notte? E di certo non dormirebbero!”
“Cal, Cal rallenta!” lo interrompe la compagna prima che quello parta a razzo “Devi darle più fiducia! Tra meno di un mese compirà diciotto anni! E tra meno di tre mesi, a settembre, inizierà il college e andrà via di casa! E’ un’ adulta oramai, sta per lasciare il nido…Quindi, per una volta, cerca di darle fiducia e di goderti in serenità gli ultimi mesi che avete da passare insieme!”
“Io…” fa per replicare, ma non trova niente da ridire “…Si, hai ragione” conclude alla fine “Solo che…Sai la sola idea che oramai sia cresciuta mi fa quasi male; io la vedo ancora come la mia principessina che vuole fare l’ aeroplano!...Ma è evidente che non è più così, che è cresciuta…E quindi hai ragione, devo iniziare a darle fiducia.”
“Bravo il mio uomo” replica lei fiera e zuccherosa, dandogli un caloroso bacetto sulla guancia.
“E poi…” continua Cal “Glielo devo…In fondo è grazie a lei se ora stiamo insieme!”
“Già…Grazie a lei e a Sarah” concorda la compagna.
“No, non mi riferisco solo al viaggio…”
“Allora che vuoi dire?” domanda lei curiosa.
“Ecco…” le spiega “poco prima dell’ arrivo di Sarah al Distretto e della nostra partenza per New York, una sera Emily mi ha chiesto se ti amavo…e, beh io le ho detto di sì, non potevo negarglielo!...Comunque poi lei mi ha fatto quella domanda…Mi ha chiesto cosa stessi aspettando. Io le ho risposto che non lo sapevo e…ti sembrerà banale, ma mi sono ritrovato a pensarci davvero tanto; ho ripensato a quando stavi con Burns e a quanto stessi male vedendoti con lui…e che tu sei bella, sei bellissima, e la donna migliore che conosca!
Quanto tempo sarebbe passato prima che qualcun altro si innamorasse di te e facesse quello che io non avevo le palle per fare? No, non potevo perderti, non potevo sopportare ancora quel dolore, non di nuovo! Così quando siamo andati a New York ho pensato “al diavolo, o la va o la spacca!”…Ed è andata…E finalmente dopo anni e anni ero felice, sono felice, perché ti ho con me.
Forse senza quella conversazione con Emily sarei ancora qui a cercare il coraggio per dichiararmi!”.
Mentre parlava Cal aveva distolto lo sguardo, e rincontrando quello della compagna la trova con due grossi lacrimoni che le scorrono lungo il viso e gli occhi lucidi.
“N-Non me lo avevi mai raccontato” butta li con voce tremante, mentre si asciuga titubante un’ altra lacrima che le è appena scesa lungo una guancia.
Cal le sorride e si avvicina per accarezzale il viso, asciugandolo momentaneamente.
 “Hey! Hey tesoro! Cosa sono tutte queste lacrime? Sei la solita piagnucolosa!” conclude ridendo; anche lei scoppia in una grossa risata, e asciugandosi nuovamente il viso gli da una pacca sul petto.
“Adesso spiegami tesoro…Perché stai piangendo così? E’ stata una bella cosa che Emily mi abbia spronato a fare quello che ho fatto, no?”
“N-Non è per questo…E’ per quello che hai detto…Su quanto stessi male quando stavo con Burns e tutto il resto…mi ha fatto pensare che forse se fossi stata meno sciocca magari staremmo insieme già da un anno o…”
“O magari ci saremmo già lasciati” la anticipa Cal, concludendo la frase per lei.
Gill lo guarda con aria dubbiosa “Perché dici così?”
“Perché per me…Per me cè un motivo se tutto ciò è accaduto solamente quattro mesi fa; se hai avuto una relazione con Burns e io con Wallosky vuol dire che non ci tenevamo abbastanza…E se ci fossimo messi insieme troppo presto forse ora ci saremmo lasciati. Ma te lo immagini? Non solo non saremmo più una coppia, ma non saremmo più amici! E di certo non saremmo più riusciti a lavorare insieme…Quindi tutto sommato, è meglio che abbiamo rispettato i tempi”.
“O-ora che mi ci fai pensare…” prima di proseguire Gill lo guarda dritto negli occhi “Se…se ci lasciassimo…” sembra faticare molto a parlarne “Se ci lasciassimo, hai idea di cosa succederebbe? Sarebbe la fine di un’ epoca! Voglio dire, io lascerei sicuramente il Lightman Group…E finiremo per non vederci e parlarci più! Cancelleremmo la più profonda delle amicizie, durata ben otto anni!”
Sembrava sconvolta dal peso che si era accorta avere una loro eventuale rottura.
Cal la prende per mano e gliela stringe “Si ma…Di questo io non mi sono mai preoccupato, nemmeno per un momento, e mai lo farò…Perché so che io e te siamo fatti per stare insieme Gill, io ti amo, ti amo, e questo non cambierà. Non cambierà fra cinque, dieci o vent’ anni!
Non ci penso perché non prendo in considerazione nemmeno per un momento una vita senza di te!Per quanto mi riguarda, non è tra le opzioni”.
Lei lo guarda sorridendo, mentre altre lacrime iniziano a scorrerle lungo il viso.
“Niente male come discorso eeh?!” si vanta Cal mettendo le mani dietro al collo.
Lei ride, si asciuga il viso e si lancia (letteralmente) ad abbracciarlo.
“Come sei dolce” sussurra chiudendo gli occhi e stringendosi al suo petto.
Cal la solleva delicatamente per il mento, fino a portare le sue labbra contro quelle della donna.
“Quattro mesi, e ancora ho i brividi quando mi baci” gli confessa Gill.
Lui si limita a baciarla più intensamente, cingendole la schiena con entrambe le braccia e stringendo il petto della donna contro il suo.
Per un po’ continua cosi, poi controllano l’ ora…
“Oh mio Dio, ma sono le tre passate! Domani mattina saremo in coma!” esclama Gill. “Dai andiamo a letto”.
“D’ accordo” assentisce Cal mentre si avviano; quando però sono giunti davanti alla porta, la afferra da dietro per la vita “Ma non per dormire”.
Prima ancora che Gill abbia il tempo di aprire bocca si ritrova sdraiata a pancia in su sul letto, con il compagno sopra che le sistema i capelli.
“Sei incorreggibile” quasi gli grida, nonostante i loro visi siano a pochi centimetri di distanza.
“Senti chi parla” la provoca l’ uomo con tono rincalzatore “in tutti questi anni tra i due eri tu il ‘freno’, quella seria, sobria e con grande autocontrollo…Ma i tuoi movimenti felini in questo letto dicono tutt’ altro! E…”
“Aaah sta zitto!” lo blocca lei ridendo, mentre inverte le posizioni e gli sale sopra a cavalcioni.
Poi non perde altro tempo, e si lancia in avanti baciandolo avidamente.
Lui risponde al bacio mentre le sorregge il bacino con le braccia.
Lentamente si ritrovano sdraiati. Cal è sempre sotto, e sfila rapidamente la maglietta a Gill, che poco dopo fa lo stesso.
In pochi minuti sono solo le coperte a coprire le due figure, strette saldamente l’ una all’ altra.
I fluidi movimenti sotto le lenzuola continuano così fino alle cinque passate, quando tornano regolari anche i respiri dei due, che giacciono ora addormentati l’ uno abbracciato all’ altra.
 
 

Gill_Lightman: okay, commento solo ora il mio lavoro perché prima non volevo spoilerare…Come avrete notato questo capitolo copre l’ arco di poche ore, quelle serali, quindi non porta sviluppi nel caso…Volevo recuperare al poco Callian del precedente :3 Inoltre pensavo di farlo corto…Invece quando inizio a parare di loro non riesco proprio a ridurre!
Spero sia venuta bene, considerando che lo ho scritto in minipezzettini sul cellulare!
Se vorrete lasciare una recensione, ve ne sarei molto grata :)
Jenny
  
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