Niall Horan, Mullingar, trasferitosi a Wolverhampton a causa del lavoro del padre, ride.
Ride per tutto.
Ride sempre.
Ride e basta.
Ride.
Liam non sa perché, ma Niall ride.
"Non sei mai triste?" gli chiede, qualche volta, quando raccoglie il coraggio.
Niall ride, scrolla le spalle, ride ancora.
Liam lo ha conosciuto quattro anni prima, al terzo anno della scuola primaria.
Era socievole.
Faceva amicizia con tutti.
E faceva amicizia con nessuno.
Liam aveva come l'impressione che nascondesse qualcosa.
Un giorno si era avvicinato, era il 13 settembre, Niall festeggiava i suoi nove anni, rideva.
Così glielo chiese, ma glielo chiese per davvero, per la prima volta.
"Non sei mai triste?"
Niall rise, scrollò le spalle e rise ancora.
Liam ancora oggi, dodici anni compiuti, si chiede come mai a Niall piace ridere.
Questo dovrebbe essere un segreto, ma Niall ha riso dopo che si erano baciati, ingenuamente, un paio di anni prima.
Un lieve bacio.
Non era arrossito.
Aveva sorriso e poi, guardandolo negli occhi, aveva cominciato a ridere.
Ma una di quelle risate pure e godute.
Così Liam glielo chiede ancora.
"Non sei mai triste?"
Niall ride, scrolla le spalle e ride ancora.
Liam crede che non avrà mai una risposta alla sua domanda.
Poi però "dicono che è contagiosa, la mia risata" si sente dire.
"...Cosa?"
"È bello far stare bene le persone" sorride Niall.
E Liam pensa che potrebbe sciogliersi come neve al sole per poi ricordarsi che hanno dodici anni e Niall è decisamente troppo maturo.
Ed è anche strano vedere questa sfaccettatura seria sul suo viso sempre allegro.
Così lo bacia, lo bacia come qualche anno prima.
Forse solo un po' più consapevole di ciò che sta facendo.
E Liam pensa che è davvero fortunato ad avere Niall.
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Non so da dove mi sia uscita questa.
Okay, vi saluto subito perché la mia vergogna è troppa.
Bye.
Scritta per il contest "le mille e una fic" del gruppo Facebook #THEGAYS.