Se la vita non ti sorride falle il solletico.

Una delle tante frasi da social network e prive di ogni fondamento.
 

Molti avevano provato a far sorridere Skyler ma ogni tentativo non andava a fondo.
 

Quella quindicenne dai lunghi capelli rossi e gli occhi verdi aveva ricevuto tante delusioni dalla vita.

Lei stessa era un errore.

Alla tenera età dei suoi tre anni era stata trovata davanti ad una chiesa;

Erano ben dodici anni che viveva in un istituto.
 

Skyler era cresciuta nell'amore, amata da chiunque passasse con lei solamente cinque minuti.

Era una bambina tanto bella quanto sorridente, amava giocare e ridere.

Ridere,il suo sorriso illuminava qualunque cosa attorno a se.

Lo stesso sorriso che all'età di otto anni era scomparso dal suo volto, dovuto al terribile incidente che la vide coinvolta.
 

Da allora Skyler oltre al sorriso ha perso anche l'uso della parola.
 

I suoi occhi sono sempre spenti ma la sua voglia di vivere non manca mai.

Il dottore ha espressamente detto che sarebbe tornata a parlare solo quando avrebbe voluto lei.
 

Quel momento si sarebbe presentato per Skyler di lì a poco.
 

I ragazzi avevano libertà e potevano sotto autorizzazione muoversi da soli o in compagnia.
 

Per Skyler era stato uno di quei giorni che una volta infilata la morbida e calda felpa, intrecciato i suoi lunghi capelli ed indossato le scarpe era corsa fuori per viversi un suo momento.
 

Era solita rifugiarsi in una radura alberata non poco lontana dall'istituto.

Era lì che quel pomeriggio si era recata, lì dove al centro esatto si poteva trovare una vecchia altalena, lì dove si sentiva libera.

 

Foglie che turbinano nell'aria e capelli al vento.

Aria fresca che entra nei polmoni e guance arrossate dal freddo Irlandese.

Volare, volare come le farfalle.

Questo era ciò che provava Skyler.

 

- Non senti freddo?- una voce calda e molto vicina.
 

Skyler aveva frenato con i piedi voltandosi nella direzione da cui era arrivata la voce.

La prima cosa che aveva notato in quel ragazzo erano i due pozzi azzurri che aveva al posto degli occhi.

La seconda cosa le patatine che stava gustando.
 

- Ne vuoi una?- aveva chiesto gentilmente.
 

Skyler aveva puntato i suoi occhi verdi in quelli azzurri del ragazzo.

Lo fissava intimorita, quasi potesse da un momento all'altro saltargli addosso.
 

-Tranquilla non mangio ragazzine, tutt'alpiù poi siamo coetanei.-
 

Ma quando il ragazzo aveva notato che Skyler non rispondeva avea continuato:

- Piacera Niall,ho sedici anni.- concludendo con un caldo sorriso.
 

In quella radura per la prima volta dopo anni era risuonata una voce bassa e dolce.
 

-S-Skyler- aveva detto balbettando,avvicinandosi al biondo e prendendo una delle patatine che gli stava porgiendo per poi risedersi sull'altalena.
 

Niall non aveva smesso un attimo di guardarla e le si era avvicinato cominciando a spingere lentamente l'altalena.

 

Quella scena si era ripetuta per i giorni successivi, i due si incontravano, mangiavano senza parlare e si facevano compagnia.
 

Era stato un pomeriggio nel quale aveva nevicato che Skyler aveva fatto un discorso serio parlando a Niall di lei.

Ed era stata sempre Skyler a parlare all'interno dell'istituto facendo commuovere e scendere lacrime di gioia a chi le stava intorno.
 

Le parole erano tornate ma il sorriso veniva dedicato solo a quel ragazzo biondo.
 

Lo stesso ragazzo che aveva parlato di lei alla sua famiglia.
 

Niall che le aveva donato una casa grazie ai suoi genitori.

Niall che era diventato suo fratello.

Niall che la faceva ridere sguaiatamente con le sue abbuffate, che le aveva portato il sereno, che le aveva regalato un'opportunità nel mondo, che le aveva regalato dei nuovi amici;
 

Che le aveva regalato nuovamente la vita.

 

Lo stesso Niall che a distanza di due anni aveva cambiato il senso delle sue giornate e le aveva fatto conoscere l'amore.
 

Niall il nuovo e vero sorriso di Skyler.