Storie originali > Horror
Segui la storia  |       
Autore: Crazy_baka    13/11/2012    1 recensioni
Sono immobile, in un corridoio senza uno spiraglio di luce, senza via d’uscita…le mie dita sono gelide, come quelle di un morto. Il mio nome è Remilia, e posso vedere le anime dei cadaveri.
Genere: Mistero, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Tic, tac, tic, tac. Quell’orologio sul mio comodino segna le 18:48, il tempo sembra essersi fermato. Quando sei sola in una stanza d’ospedale senza nessuno con cui parlare e quando hai con te solo un misero giornale, le ore non passano mai. Guardo fuori dalla finestra e vedo le foglie di un grande albero muoversi al vento, è come se le accarezzasse. Mi ricorda la mano di una madre che accarezza le guance di un bambino appena nato in un modo delicato senza fargli male, o come un dito che scivola sui petali di una rosa rossa.
il cielo cosparso di nuvole, che ora è un manto color indaco, fra poco diventerà scuro. La visione di ciò mi riconforta e non mi fa pensare a  quello che succederà domani, a ciò che il medico e mia madre mi hanno detto poche ore fa, sull’incidente, sulla scomparsa del mio amico e della registrazione che il dottore ha definito “terrificante” e “macabra”. Mi ha detto che, secondo lui, soffro di allucinazioni ecco il perché della siringa con il sonnifero, ed ecco perché mi hanno messo in una stanza da sola, lontana dagli altri pazienti.
Chiudo gli occhi facendo un respiro profondo dicendomi che andrà tutto bene, devo essere forte, non devo avere paura di nullae tutto si risolverà senza troppe complicazioni. Ci credo?.  Sì… Per due secondi, massimo tre.
Mi spaventa ciò che potrei  sentire ascoltando la mia voce.
Un bagliore arancione entrato all’improvviso nella stanza  mi acceca, così mi volto e vedo il cielo di un color arancione chiaro da mozzare il fiato. Spalanco la bocca in segno di sorpresa, non avevo mai visto un tramonto così luminoso.
I miei occhi esprimono gioia, sorpresa è felicità, per pochi istanti non penso più a cosa mi aspetterà, ma, ecco che il colore arancione diventa poco a poco sempre più scuro, fino a diventare rosso.
Sembra un fiume di sangue, le foglie dell’albero non ci sono e al loro posto ci sono rami fragili, che si spezzano. La fine di un’altra vita. Ecco cosa siamo noi umani, rami troppo fragili per un albero troppo grande.
Sento il gracchiare di un corvo, che si posa sulla finestra e io sto qui immobile a fissarlo negli occhi. Quegli occhi che mi risucchiano l’anima, che mi trascinano in una specie di buco nero… Mi sento leggera, come se la mia anima si fosse staccata dal corpo.
Non sento il cuore battere, non sento il mio respiro… Un’anima che fugge dal proprio destino, sono solo  questo..
Il corvo si avvicina al mio viso, lo guardo con il sudore che scende dalla fronte e con gli occhi pieni di terrore e con le mani che stringono le coperte.
All’improvviso le pupille del corvo diventano di un rosso cremisi, sta spalancando il becco, la sua lingua si allunga e arriva a leccarmi il collo. Mi porta un grandissimo bruciore per tutto il corpo, mi sento in fiamme, apro la bocca per urlare alzando la testa, ma non esce alcun suono.
-E’ giunta la tua ora Remilia, non puoi sfuggire alla morte, non di nuovo-. Sento una puzza di marcio provenire dal suo becco…
Rivolgo lo sguardo verso il basso, e con un sorriso sadico sussurro  –Tu, non mi prenderai mai, io sono più forte di te!-. Nel pronunciare ciò lancio un grido guardando quel misero pennuto di un colore nero come la notte senza luna. Nero come il carbone. -Non diventerò cenere, o almeno…Non ora!.
Dicendo ciò il corvo sparisce in un lampo e tutto intorno a me diventa come prima, ma ho un dolore allucinante alla testa, le pareti della stanza ondeggiano, vedo del sangue scorrere dal collo… Poggio la testa sul cuscino e respiro affannosamente, secondo dopo secondo… Il battito del cuore accelera sempre di più, la macchina che segna i battiti non da segno di miglioramenti. E’ come se il mio cuore volesse uscire dalla gabbia toracica, ho mancanza di ossigeno, le mie lenzuola si sporcano di sangue,  sento che la ferita della siringa si dilata…qualcosa sta uscendo da essa, sento camminare…qualcosa sta strisciando, i miei occhi bruciano, bruciano come legna al fuoco, le mie mani e la mia fronte sudano sempre più e una goccia va a finire sulla ferita, questo mi provoca un dolore terrificante, come sale su dei tagli… L’essere viscido sta arrivando sempre più giù… Prende forma davanti al mio lettino, lo guardo con aria scioccata, è un essere umano ricoperto di bava e con la testa mozzata, ha i polsi tagliati, le braccia piene di piccole croste  dalle quali escono piccoli ragni , si avvicina, sta spalancando la bocca vicino il mio viso… Il suo alito è acido, aspro, puzza di vomito. I suoi occhi sono iniettati di sangue e ha delle grandi cicatrici ai lati della bocca.
-No!.- Urlo dimenandomi.  Sento un dolore allo stomaco. Sputo piccole gocce di sangue.
Perdo i sensi… La morte…Non mi darà tregua.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Horror / Vai alla pagina dell'autore: Crazy_baka