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Autore: emrys_    14/11/2012    4 recensioni
'Odi et Amo. Quare id faciam fortasse requiris. Nescio, sed fieri sentio et excrucior.' - Odio e Amo. Ma che gran cazzata dai! come si fa ad amare e odiare la stessa persona?- dico tra me e me gettando il libro sul comodino e lasciandomi cadere sul letto.
Porto le mani dietro alla testa e fisso il soffitto pensierosa. - No dai sul serio, è impossibile odiare chi ami. - concludo come per convincermi.
Ah, ma se solo avessi saputo, se solo io Judith Lennon, la sorella del mitico Johnny avessi saputo che un giorno avrei incontrato Paul McCartney. Bè se avessi saputo, quella poesia mi sarebbe sembrata geniale.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Paul McCartney , Quasi tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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queeeeetso

* Man of Simple Pleasures *

Paul e George mi avevano accompagnato a fare la spesa, eravamo nel reparto dei dolci, dato che lo stomaco di George ululava.
Letteralmente.
No dico davvero, un commesso ci ha chiesto se avevamo bisogno di un’ambulanza.
Stavo guardando i torroni, quando vidi una nuova offerta, un torrone a soli 40 cent, così sbalordita dissi a voce un po’ troppo alta « Solo 40 cent questo affare così lungo?»
Paul e George si diedero un’occhiata prima di cominciare a ridere fino alle lacrime.

Si, anche il commesso rideva.

 

 

 

Jane dormiva da un po’, mentre io me ne stavo coricata con il cuscino sulla testa cercando di ammortizzare il rumore delle macchine che passavano in strada.
« Sarai anche ricca, ma vivi proprio in una zona di merda!» borbottai tra me e me, cercando una posizione comoda.
Le parole di Jane continuavano a rimbombarmi nella testa, come quando hai in mente una canzone, ma ne conosci solo una strofa e allora ripeti quel verso all’infinito.

Lei sembra meritare Paul molto più di me.

Ma Paul merita lei?

Ah non ci voglio più pensare!

La collana di McCartney è incastrata tra me ed il materasso.

Chissà cosa staranno facendo la.

Mi manca mio fratello.

Troppo.

 

Finalmente dopo una decina di minuti mi sono addormentata, ma doveva essere molto tardi dato che la mattina quando mi sono svegliata mi sembrava di aver dormito solo per due ore.
Quando io e Jane ci siamo alzate in casa non c’era più nessuno, ma la tavola! (grazie a Dio!) abbiamo trovato la tavola imbandita di ogni tipo di pietanze, dal dolce al salato.
Dato che ieri non ho mangiato praticamente niente, il mio stomaco reclama qualcosa!
Ci siamo messe a mangiare e a parlare di ogni cosa, ho decisamente cambiato idea su Jane, è vero è un po’ viziata, ma quando si vanta di quello che possiede non lo fa con cattiveria, è solo che è stata abituata ad avere così tanto che riesce a vedere il mondo solo dal suo punto di vista.

È solo un’ingenua dopotutto.

 

Stuart è arrivato alle undici, siamo stati un po’ in compagnia con Jane e dato che ci dispiaceva lasciarla da sola in quella casa così grande, ma poi dopo esserci salutati siamo andati.
Uscita in strada cerco con lo sguardo la macchina di Stuart, ma non la vedo.
« Hey Sutcliffe ti dirò una cosa simpatica, ci credi che non vedo la tua macchina?» domando con sarcasmo voltandomi verso Stu che sta ancora scendendo le scale della casa di Jane.
« Io ti dirò una cosa ancora più simpatica,sono venuto a piedi! » guardo Stuart con odio, cosa vuol dire, ‘sono venuto a piedi?’ significa che devo camminare? IO? Judith Lennon che cammina per più di mezzo metro?

 

« Non ti prendo a pugni solo perché sei carino!» commento quando è ormai mezz’ora che cammino insieme al mio amicone senza macchina.
«Mi trovi carino? » commenta Stuart sogghignando.
« No, cioè, sì, no, sì, cavolo non è quello il punto della frase» farnetico arrossendo un poco, insomma diciamocelo Stuart non è solo carino.

Dentro la mia testa qualcosa mi dice di cambiare argomento così dico la prima cosa che mi viene in mente 
« Sai, vorrei saper disegnare come te. » Credo che la fotografia e la pittura siano strettamente collegati, ma io non ho mai avuto la passione per i pennelli, anche perché sono negata.
« Ti posso insegnare!»  la voce di Sutcliffe esce accompagnata da un tono entusiasta che mi lascia un attimo interdetta.
« Io non so disegnare nemmeno un fiore Stu!»il mio compagno mi sorride, ma insiste sul fatto che la pittura si può imparare.
«Juice, sta tranquilla che se ti insegno io diventi il nuovo Caravaggio!» Stuart accompagna la sua affermazione con una posa teatralmente strategica che mi fa scoppiare a ridere, ma poi inizio a guardarmi intorno, cercando qualcosa.

Sposto il ramo di una pianta, guardo dentro ad un bidone, sotto una macchina.
« Cosa cerchi?» mi chiede confuso il pittore.

« La tua modestia, ma non c’è niente da fare, non la trovo!» Stuart si ferma in mezzo al marciapiede e mi guarda sconsolato, mentre io scoppio a ridere da sola.

 

Ma, quanto sono simpatica?

« Cioè, io dopo questa vado a casa!» commenta il moro, girandosi e cominciando a camminare, al che io gli corro incontro abbracciandolo da dietro.
« Noooo! Ti giuro che non faccio più nemmeno una battuta! Nemmeno una piccola piccola, ma non mi abbandonare! » Stuart rimane immobile, ma sento che sta ridendo.

« Sei proprio la sorella di tuo fratello!»

 

Saranno le sei del pomeriggio e Stuart è appena andato a casa, abbiamo mangiato così tanto gelato che credo di aver preso ben quattro chili!

Sono un’ingorda.

Sono coricata (spiaggiata) sul divano inerme, mentre aspetto che il mio stomaco faccia il suo dovere e il ronzio della televisione mi lasci cadere in un sonno ristoratore.
Ma poi…

Il telefono comincia a suonare.

 

« Pronto?»
«Sorellina, sorellona, sorelletta?» per un momento mi manca il respiro ed una sensazione di formicolio pungente divaga per tutto il corpo fino alle punte delle mie dita « Oddio Judith ti ho uccisa! »Johnny sa sempre come rovinare un bel momento!
« John sei tu?» la mia voce è tremante, ma sono così emozionata!
« Bè di sicuro non sono quello sfigato di Paul che è ANCORA SOTTO LA DOCCIA! » capisco che la parte urlata è dichiaratamente indirizzata ad un ipotetico McCartney che sta occupando il bagno da almeno due ore.

Tutto nella norma allora.

« Come stai? Com’è l’albergo? Sei stanco? Mangi bene? Hai dormito? » entro nella modalità mammina senza nemmeno accorgermene, ma non so cosa dire, sono così felice che sono imbarazzata.
« Ehi ehi ehi, Zia Mimi ridammi mia sorella! » scoppio a ridere insieme a Johnny che sembra essere al mio fianco, anche se in realtà è in un altro stato.
« Zia Mimi è venuta qua almeno venti volte, ma io non le ho nemmeno aperto la porta! » commento vittoriosa sapendo che otterrò l’approvazione di mio fratello.
« Sei una grande! Mettiamo i piedi in testa alla vecchia! » di nuovo ridiamo insieme e mi sento così vicina a lui.
« Bè allora? Raccontami qualcosa!» lo incito, cercando di calmarmi e prendendo dei lunghi respiri.
« Stasera suoniamo per la prima volta in un locale che ha un nome impronunciabile ed è in una via impronunciabile! Il tedesco è una lingua di una cattiveria assurda, anche una lettera d’amore sembra una minaccia!» sorrido e mi rassicuro notando che Johnny non ha perso la sua vena ironica e che la sua voce mi sembra molto entusiasta. « Poi volevo dirti che mi manchi, anzi ci manchi perché saranno due giorni che parliamo solo di te e siamo tutti preoccupati! » manco a loro, manco a John e manco a lui!

« Io sto bene, la casa è un po’ silenziosa, ma grazie a Cyn a Jane e a Stuart riesco a sentirmi un po’ meglio!» comincio ad arricciare le mani intorno al cavo del telefono, devo trovare il modo di parlare con Paul!
« Ah! Allora è venuto! Bene, bene allora sono più tranquillo! Mi manchi Juju, scusa se stamattina non ti ho salutato, ma non sapevo cosa fare e poi..» 
« Va tutto bene, ero sveglia quando sei venuto in camera!» non gli permetto nemmeno di terminare la frase non voglio che il mio fratellone preferito si senta in colpa!
« Eh mi hai lasciato lì a guardarti senza dire niente? No, ma bene! Bella sorella che mi ritrovo!» La predica di Johnny gli esce con un tono troppo scherzoso perché sembri convincente così di nuovo scoppiamo a ridere insieme.
«Adesso devo andare, il bagno è libero, però aspetta c’è qualcuno che vuole salutarti!» a quelle parole, la mia stretta sulla cornetta si è fatta più salda, ho chiuso gli occhi sperando di sentire la voce di quella persona che mi mancava così tanto.

Ti prego Paul ti prego.

 

« Hey, Judith. » spalanco gli occhi.
« Ringo!» rispondo non troppo convinta, ma spero che il mio interlocutore non mi colga in fallo.
« Sì, sì lo so che tu vorresti parlare con qualcun altro, ma credo che tu ti debba accontentare di me.» il tono con cui Ringo ha pronunciato la frase mi ha fatto capire che lui non è arrabbiato, tuttavia non è tanto il tono che mi ha colpito se non per il significato di quello che ha detto.
« Ma cosa dici? Sono felice di sentirti! Chi potrebbe essere più importante del mio migliorissimo amicissimo? » sì, in effetti a volte sono un po’ smielata.

« Juice, io so tutto.» la frase saccente di Ringo mi lascia perplessa, che Paul gli abbia detto tutto? Ma i maschi non si confidano mai, possibile che io mi becco l’unico che va a raccontare i fatti suoi in giro?
« Non mi ha detto niente se è quello che pensi, però me ne sono accorto accidenti!» no so che dire, stringo la cornetta così forte che le mie nocche sono diventate bianche.
« Ma.. ma, come?» balbetto nervosa, anzi nervosissima.
« Scusa, ma credi che io sia scemo come quei due caproni di George e John?» ok, ricapitoliamo, innanzitutto devo prendere un respiro profondo, ora devo rendermi conto di quello che Ringo mi sta dicendo.
«Loro sanno?» sto facendo il terzo grado al mio amico, ma so che se John viene a sapere di quello che è successo potrebbe uccidere Paul e poi me, oppure più probabilmente prima me e poi Paul, oppure potrebbe usare me per picchiare Paul..

 

Un momento! Ragioniamo! Devo sentire cosa mi dice Starr prima di giungere a conclusioni affettate!

 

« Ovvio che no, e nemmeno lui sa che io so! È tutti un gioco di intrighi e segreti, e mi piace! Mi sento una spia russa! » un sorriso sfugge al mio controllo, almeno sono sicura che di Ringo mi posso fidare!
« Ringo non devi dirlo a nessuno! Se lo fai sarei capace di picchiarti! Anzi chiamo un pugile e ti faccio picchiare da lui così sono sicura che ti farà male! » anche se voglio sembrare minacciosa il sollievo non mi permette di essere seriamente credibile «A proposito, gli altri sono lì? Stanno ascoltando la telefonata?» una morsa mi stringe lo stomaco, se John avesse sentito…
« No, tranquilla John e Paul si stanno picchiando in bagno, mentre George scommette su chi vincerà, ora che mi ci fai pensare.. devo chiudere la telefonata, ho una cosa da fare, mi manchi tantissimamente Judi! »

Ero ancora attaccata alla cornetta quando ho sentito chiaramente la voce di Ringo che urlava “dieci sterline sul Macca!”

 

 

 

 

 

 

 

Maaaa Salve signorine e signorini (se ce ne sono) :) ammetto che è un po' che non aggiorno, ma sono qua con un capitolo così dolcino che mi perdonerete subitissimamente!
della serie sono brava solo io -.-
Non lo so se è dolce, bello o abbastanza, anche perchè è un po' corto ma questo avevo e questo pubblico :)

sciau bèli :*



  
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