Il solito one.shot per togliermi
dalla testa un’idea che mi tormentava…ihih…spero vi piaccia! E
commentate, vi prego, almeno so cosa ne pensate…
Hermione è Grassa!
(Harry)
E’ una giornata come tutte le
alter qui alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Io e il mio migliore
amico Ron Weasley ci siamo appena svegliati, e ora ci stiamo vestendo per
raggiungere Hermione nella Sala Grande. Sicuramente è già lì,
si sveglia sempre presto.
Mi chiedo come fa, a volte proprio non lo capisco. Beh, molte cose di Hermione sono oltre la mia comprensione a volte. Ma questo è il motivo per cui la amo.
Aspetta, ho
detto amo? Beh, non fraintendetemi. La amo, sì, ma come un migliore amico.
Nulla di romantico. Più che amarla, è volerle molto bene.
Si, è così.
Comunque,
non riesco a non pensare che oggi sarà una giornata interessante, a suo modo.
Così, io e Ron ci dirigiamo verso la nostra colazione, ma in realtà non sto
molto a sentirlo. Immagino stia parlando come sempre dei Cannoni, che stanno
per vincere il campionato per la prima volta in un secolo, o di quello che
mangerà tra poco, così annuisco ogni tanto, per non
fargli sapere che non lo ascolto.
Finalmente raggiungiamo il tavolo di Grifondoro, e come previsto Hermione è lì. Ci ha tenuto due posti, come sempre, e ha una pila di lettere vicino al piatto.
Lettere d’amore. Ogni giorno le arrivano, ormai, così ci siamo tutti abituati. Dopotutto è una delle ragazze più belle di Hogwarts, quindi è logico che le riceva.
Bella? Non la classica cosa che pensi della tua migliore amica…
“Buongiorno Hermione” le dico, gettandomi, ancora non del tutto sveglio, sulla sedia vicino a lei.
“Buongiorno Harry, Ron” lei ci
dice allegramente. Mi giro a guardarla, sorpreso dal suo tono.
Vedo i suoi capelli castani, che le incorniciano il bel viso, e non riesco a guardare da un’altra parte, mi fisso sulle sue labbra rosa, sembrano così morbide…
Mi chiedo come sarebbe baciarle…
All’improvviso si gira, probabilmente sentendosi osservata.
“Che c’è?
Sono sporca da qualche parte?” mi chiede, ancora
abbastanza allegramente.
“No, no…non c’è nulla” le dico, e mi giro a fatica verso il mio piatto, interrompendo i miei sogni ad occhi aperti.
All’improvviso mi ricordo perché è così allegra quando il Caposcuola, Ernie McMillan, arriva al nostro tavolo per venirla a prendere.
“Ciao Harry, Ron. Herms, ti va che
ti accompagno alla tua prossima lezione?”
“Ma
certo Ernie. Mi farebbe molto piacere” lei risponde,
prendendo i suoi libri e salutandoci.
Si, stanno insieme.
Da un po’ di settimane, beh, a
dire il vero da quando siamo tornati qui al castello a settembre, tre mesi fa,
ma ancora non mi ci sono del tutto abituato. Mi piace
dimenticarmelo, sembra.
Alzo gli occhi al cielo a tutte le cose maledettamente dolci che probabilmente lui le sta sussurrando all’orecchio, visto che lei ridacchia mentre escono dalla Sala Grande.
Hermione Granger e ridacchiare non sono mai stati nella stessa frase prima che arrivasse Ernie.
Ma
dopotutto, sta crescendo, ed è normale che pian piano la sua parte più
femminile venga fuori. Gli ormoni sono davvero cose potenti. Guardate me, che
non riesco a smettere di guardare le labbra della mia migliore amica solo
perché è una ragazza…
Ora, questa è una cosa strana. Non l’ho mai guardata in quel modo, eppure so che è una ragazza da sempre, non come Ron che l’ha scoperto al quarto anno, perciò non mi ha sorpreso quando ha cominciato ad avere un corpo sempre più sviluppato in certi punti, e a diventare sempre più carina, fino ad ora che è davvero una bellissima ragazza.
Di nuovo! Sto di nuovo pensando a lei in quel modo! E non va bene, mannaggia!
C’è qualcosa che non va.
“Ehi, Harry, ci sei?” Ron mi chiede.
“Si, ero solo un po’ soprappensiero”
“Scommetto che pensavi a Ernie e Hermione” lui dice con la bocca piena di salsicce.
“Prima di tutto non parlare con
la bocca piena, fa schifo. E poi no, non pensavo a
loro”
Ok, è una bugia. Ma è partito da
loro e poi sono finito a pensare ad Hermione e basta,
quindi è una bugia a metà.
“Perché semplicemente non ammetti che sei geloso perché sei innamorato di Hermione?” Ron mi dice.
“Perché non è vero!”
“Si, vabbè, come vuoi” lui mi dice.
Ultimamente Ron mi prende sempre
più spesso in giro su Hermione e le mie reazioni al vederla. Sembra che io
l’abbia guardata in modo sognante più di una volta, o almeno così dice lui.
Ma non è
vero. Cioè, non è che non l’ho guardata in quel modo,
ma non per le ragioni che dice lui.
Finalmente arriviamo alla classe di Trasfigurazione. La Professoressa McGranitt non ha mai gradito che io e Ron arrivassimo tardi, e di solito ci punisce per questo, e così oggi abbiamo davvero corso per essere in orario.
Domani è sabato, non voglio compiti in più quando posso andare a volare un po’ sulla mia Firebolt.
Così ci sediamo a fianco a Hermione.
“Che onore, siete arrivati in tempo” lei ci dice, guardandoci male.
Io la guardo negli occhi, e mi
sembra di affogare in quelle sue pupille castane. Mi devo trattenere dall’avvicinarmi
e baciarla.
E questa
è la seconda
“Ho pensato di fare in tempo visto
che domani è giorno libero” le dico, con un’aria tipica di mio padre…eh si, me
lo ricordo, da quella volta che l’ho visto nel Pensatoio di Piton…sicuro di sé,
e anche un po’ arrogante a volte…però pare che alle ragazze piacesse…anche
se ha dovuto cambiare registro per stare con mia madre…ma vabbè…
“Harry James Potter…” lei
comincia, facendo finta di essere arrabbiata con me, ma con divertimento
evidente nei suoi occhi, comunque qualunque cosa volesse
dire non può finirla perché arriva la professoressa.
Lei scuote la testa sorridendo,
poi si gira, pronta a prendere come al solito cinque
pagine di appunti da una lezione in cui io al massimo ne prendo due.
La nostra ora successiva è Cura
delle Creature Magiche, con Hagrid. Mi piace tanto questa lezione, visto che è fatta da una delle persone a me più care al
mondo. Dopotutto è lui che mi ha tolto dall’inferno dei Dursley quando avevo
undici anni. Beh, ancora vivo con loro l’estate, ma è diverso.
Così, oggi siamo in coppia con i
Corvonero, e la lezione passa tranquillamente, considerando quello che fa di
solito Hagrid. Dobbiamo osservare una creatura strana, un misto di cavallo, per
il corpo, leone, per la testa, e aquila, per le ali.
“Questo è Gruntwing” il
mezzogigante ci dice fiero di se.
Non si può negare che a modo suo
l’animale sia bello.
Dopo la lezione, abbiamo Pozioni
doppie per finire la giornata.
Perfetto, vedere Piton mi rende sempre felice…alzo gli occhi al cielo, rassegnato.
“Avanti, Harry. So che odi
Pozioni, ma devi farlo bene se vuoi essere un Auror” Hermione mi dice
incoraggiandomi. Siccome noi due abbiamo passato i G.U.F.O. con voti abbastanza alti e Ron no, noi siamo
entrati nel corso di Pozioni avanzate, mentre il nostro amico è rimasto escluso.
Così ora io e Hermione siamo soli, nella fredda aria di dicembre, camminando nel
parco verso il castello. Visto che Ron aveva un
periodo libero Hagrid gli ha chiesto di aiutarlo con qualcosa.
Immagino che il povero Ron non
abbia trovato una scusa per rifiutare abbastanza velocemente…
All’improvviso Hermione mi prende
per mano e comincia a camminare più velocemente, io la guardo confuso.
“Arriveremo tardi se non ci
sbrighiamo” mi spiega con un sorriso.
Per Merlino,
quel suo sorriso dovrebbe essere proibito. Mi fa sempre sciogliere, e
ultimamente ancora di più. Mi godo il tocco della sua mano morbida sulla mia, e
lascio che mi guidi verso i sotterranei mentre mi abbandono ai miei sogni ad
occhi aperti.
Mi chiedo davvero come sarebbe
tenerla nelle mie braccia, pomiciare con lei…
Ok, Potter, datti una calmata.
Stiamo parlando di Hermione, la tua migliore amica!
Si, ma è così bella…
Finalmente, prima che io
impazzisca del tutto, arriviamo ai sotterranei. La voce fredda di Piton mi
richiama alla realtà.
“Oggi faremo una pozione
complessa. Perciò tutti quelli non in grado dovrebbero andare via subito,” e mi guarda. Chissà perché, forse non sono il suo
studente preferito, voi che dite?, “prima di combinare
pasticci”
Sempre gentile, il caro vecchio
professore di Pozioni.
Così cominciamo questa maledetta
pozione, una che ti permette di ritardare la morte rallentando
l’invecchiamento. Come sempre io sto in coppia con Hermione.
E come è
diventato ormai un’abitudine, a un certo punto mi fermo a guardarla, mentre si
impegna a tagliare un ingrediente.
“Potter, sarebbe gentile da parte
tua se almeno provassi a fare la tua pozione, invece che guardare la tua
compagna e basta” Piton commenta. I Serpeverde cominciano a ridere.
Hermione si gira verso di me con
uno sguardo incuriosito, ma io, che nel frattempo ero arrossito
moltissimo, semplicemente alzo le spalle e ricomincio a lavorare.
Alla fine della lezione prendiamo
le nostre pozioni e andiamo a farle giudicare. So già cosa dirà della mia,
anche se è uguale a quella di Hermione.
“Questa è una D, Potter” mi dice.
Provo a protestare. “Scusi, ma mi
sembra che sia venuta come doveva”
“Si, ma perché Granger ti ha
aiutato. Cinque punti da Grifondoro per aver contestato il mio voto”
Me ne vado arrabbiato, prima di
peggiorare le cose. Era strano che ancora non mi avesse tolto punti…
Trovo Hermione ad aspettarmi, con
un’aria un pò di compassione. “Mi spiace, Harry”
“Non c’è problema. Ci sono
abituato. In più, ai M.A.G.O. non ci sarà lui lì ad infastidirmi, quindi penso
di fare bene, come ai G.U.F.O. Ti va un picnic nel
parco mentre aspettiamo Ron ed Ernie che finiscono Divinazione?” le dico,
sorridendo.
Lei arrossisce un pochino.
“Mi piacerebbe molto, Harry”
“Ehi, Granger” uno strillo ci
arriva da dietro all’improvviso.
Ci giriamo e vediamo Pansy
Parkinson che ci viene incontro.
“Che incantesimi hai usato su te
stessa?” la Serpeverde dice ad Hermione.
“In che senso?” Hermione le
risponde, chiaramente scocciata.
“Oh, forza. Mi vorresti far
credere che il tuo corpo così perfetto è naturale? Non
può essere, e lo sai, sei una sporca Mezzosangue, non puoi essere così bella!”
A ciò prendo la mia bacchetta.
“Lavati la bocca, Parkinson,
prima di parlare con Hermione, e chiedi scusa, prima che ti faccia un incantesimo!”
le dico minacciosamente.
“Calmati, Harry” Hermione mi
dice. “Non vale la pena di prendere una punizione per questo, non oggi visto che domani è sabato. E’ solo invidiosa”
“Invidiosa di una Mezzosangue?
Mai” Parkinson ride, e Hermione deve trattenermi dal colpirla.
Così ci giriamo e ce ne andiamo. Proprio in quel momento però vedo una luce
azzurra che colpisce Hermione nella schiena. Ci giriamo entrambi, ma non c’è
nessuno.
“E’ stata lei” dico.
“Si, lo
so. Ma non è successo nulla, deve aver sbagliato.
Andiamo e godiamoci la giornata”
Io annuisco.
Devo ammettere che mi piace il
suo atteggiamento rilassato. Dall’inizio dell’anno ha cominciato ad essere un pò meno fissata con lo studio. Solo un
pochino eh, ma già abbastanza da rendere la sua compagnia ancora più piacevole
di prima.
Non che mi dispiacerebbe stare
tutta la notte nella sua stanza di Caposcuola a studiare, purché io stia con
lei…
Da dove è venuto questo commento?
Non l’ho detto in una maniera più
che amichevole, vero?
Beh, comunque,
come abbiamo deciso passiamo un pomeriggio tranquillo nel parco, facendo un
picnic.
“Sai, anche se so difendermi da
sola, è stato dolce da parte tua difendermi in quel modo”
“Beh, gli amici ci sono per
questo no?” rispondo, un pò imbarazzato.
“Si, ma solo amici davvero molto buoni” lei mi dice,
poi mi bacia sulla guancia, proprio vicino alla bocca.
Sento che quel punto mi formicola
per un pò di tempo. Più tardi Ron e la sua ragazza Luna ci raggiungono,
e anche Ernie.
Vi chiedete come mai Ron è con
Luna?
Beh, è stato un pò uno shock
anche per me, ma l’estate scorsa hanno passato molto tempo insieme alla Tana prima
che andassimo tutti a Grimmauld Place,
e si è formato un legame.
Poi un giorno che stavano sotto
un albero a riposarsi, Ron l’ha baciata…non me lo sarei
mai aspettato che fosse lui a prendere l’iniziativa!
Tornando al presente, per tutto
il pomeriggio chiacchieriamo, scherziamo e così via, finchè le due coppie non
se ne vanno, lasciandomi solo. Sono sicuro che saranno andati
a trovarsi un posticino tranquillo per pomiciare.
Sospiro un pò, e poi vado a farmi
un giro su nel cielo con la Firebolt, tra le altre cose passo anche sul lago a
pochi centimetri dall’acqua, come avevo fatto con
Fierobecco il primo giorno che ci sono salito, poi torno al castello per cena.
Hermione e Ron sono già lì, e
particolarmente allegri, il che conferma la mia ipotesi su dove siano andati
con i loro rispettivi compagni.
Per tutta la sera chiacchieriamo amabilmente, programmando le attività dei prossimi
giorni, poi andiamo nella sala comune. Lì, in mezzo a ragazzi del primo
anno, e altri che fanno confusione, Ron e io giochiamo
a scacchi, non c’è bisogno di dire chi vince, vero? Hermione invece si mette su
un divanetto a leggere.
Finalmente arriva
il momento di andare a letto, così ci dirigiamo verso i nostri
dormitori.
“’Notte
Hermione” le dico.
“’Notte Harry” mi risponde,
sorridendomi dolcemente dalla porta che dà sulle stanze dei
Caposcuola.
Sento come un milione di farfalle
che volano nel mio stomaco, dandomi una sensazione strana ma bellissima, e
seguo Ron sulle scale verso i dormitori.
Quella notte non riesco a
dormire. Nessun incubo stavolta. Beh, non su Voldemort almeno. Era un bel
genere di incubi, visto che continuavo a sognare di
Hermione e me insieme, che ci baciavamo, ridevamo, facevamo anche altre cose…
Beh, magari in fondo mi piace. E magari l’ho sempre saputo, solo che non volevo ammetterlo.
Ma ora ho la verità di fronte. Non può essere casuale
che io continui a guardarla in quel modo e a sognare di lei, delle sue labbra e
del suo corpo, giorno e notte.
E poi
con me è sempre gentile, e mi aiuta, e poi i suoi occhi, potrei davvero
perdermici, e i suoi sorrisi, che mi fanno sempre sciogliere…e il suo
profumo…non ne ho mai parlato finora, ma quando le sono dietro in classe riesco
a sentire un bellissimo profumo di vaniglia che viene dai suoi capelli…
Forse Ron non mi stava solo
prendendo in giro. Forse la amo davvero. Anzi. Sono sicuramente innamorato di
lei. La mia migliore amica.
Oh Merlino. Questo non va bene.
Come puoi dire la tua migliore amica che la ami? Specie se ha già un ragazzo…
Ron aveva ragione di nuovo. Sono
geloso. Non è che volevo proteggerla quando guardavo
male Ernie appena si erano messi insieme. Cioè, volevo
ovviamente che non fosse ferita da qualche imbecille, ma il vero motivo era un
altro.
Finalmente riesco ad addormentarmi, a vagare in un mondo dove lei è mia e di
nessun altro.
(Hermione)
Ieri è stato un venerdì come
molti qui ad Hogwarts. Oggi, dopo una bella dormita,
mi vedrò con il mio ragazzo Ernie, Harry, Ron e Luna per andare a Hogsmeade,
godendoci il sabato. Dopotutto, I M.A.G.O. sono ancora abbastanza lontani,
possiamo divertirci per un giorno.
Ora mi vado a fare una doccia, e poi a vestirmi…
Ehi, perché mi sento così
pesante?
Mi guardo, e quasi svengo.
Non so come, ma in una notte sono
passato da un corpo magro come il mio a uno che sembra
quello di una balena.
Che
diamine mi è successo?
Non riesco a trattenermi, e
scoppio in lacrime…
(Harry)
Sto aspettando Hermione con Ron
nella sala comune. Poi andremo a prendere i loro compagni, e attraverseremo il
parco.
Strano, però. Hermione è sempre
puntuale, e ora è in ritardo già di quindici minuti.
Calì e Lavanda ci passano affianco.
“Ehi, Lav, hai visto Hermione?”
le chiedo.
“Cosa?
No, non l’ho vista. Magari se la prende comoda”
“Ok, grazie” le dico. Non è da
Hermione rimanere a letto se ha un appuntamento con qualcuno. Meglio andare a
vedere.
Così io e Ron andiamo
al ritratto di un cavaliere, e io dico la parola d’ordine.
“Libri e
Erbe”
La porta si apre, e così entriamo
nel corridoio che arriva alla loro piccola sala comune. Immagino che Ernie sia
già uscito, o sarebbe qui a cercarla anche lui.
Arriviamo alla sua porta, e
bussiamo.
“Hermione, siamo noi, Harry e
Ron. Va tutto bene?” le chiedo.
(Hermione)
Sento bussare alla porta. Sono
Harry e Ron, che vogliono sapere come sto. Non dico nulla, non riesco a fare
una voce normale con le lacrime che mi scorrono liberamente sulla faccia.
Poco dopo sento la porta aprirsi.
Mi maledico per aver insegnato ad Harry quella
versione potenziata di Alohomora, pensando potesse essere utile a volte. Non
per me ora, di sicuro.
(Harry)
Entriamo nella sua stanza e la
vediamo sul letto, che cerca di coprirsi con le coperte, lacrime sul viso, e un
corpo almeno quattro volte il suo normale.
E’ davvero enorme, molto più di
donne incinta all’ultimo mese.
“Ehi, Hermione, sembri una
balena” Ron dice, senza pensare.
Io chiudo gli occhi. A volte è
davvero insensibile.
“Ron, per favore, puoi aspettare
fuori?” gli dico, cercando di evitare che dica altre cose che possano ferirla.
Lui mi guarda male ma obbedisce.
Bene.
Poi cammino verso di lei, mi
siedo sul letto e la abbraccio. O almeno ci provo.
“Mione, va tutto bene” cerco di
rassicurarla.
“No, Harry, non va bene. Faccio
schifo, e non so come è successo, o come risolvere il
problema. Sono così scioccata e mi vergogno così tanto che non riesco a
pensare!”
“Come è
successo credo di saperlo” io dico. “Deve essere stato l’incantesimo di Parkinson,
ieri”
Lei mi guarda, capendo.
“Si. Quella stronza. Me lo ero scordato” lei dice, furiosa. Ma
poi ricomincia a piangere. “Questo non risolve il problema. Sono sempre una
balena”
Io asciugo le sue lacrime.
“Mione, troveremo una soluzione,
te lo prometto. Per ora, comunque, sai che io, Ron,
Ernie e gli altri che ti vogliono bene per ciò che sei e non per come appari ti
resteremo affianco. Gli altri, che vadano all’inferno”
Lei mi sorride debolmente.
“Ora, per prima cosa, passeremo
una bella giornata con amici, perciò prepariamoci per quello” le dico,
prendendola per mano e accompagnandola all’armadio.
“Harry, i vestiti non mi
entreranno ora” lei dice, logicamente. Non ci avevo pensato.
“Beh, li allargheremo. Un pò di
“Engorgio” e saranno perfetti. Che siamo a fare maghi e streghe sennò?” le dico sorridendo ampiamente.
Lei mi sorride di nuovo.
Qualche minuto dopo usciamo e
troviamo Ron lì. Ci accompagna da Madama Chip, per vedere se può fare qualcosa.
“…e dici
che è stata colpita con una luce azzurra eh?” l’infermiera ripete dopo che le
ho spiegato l’accaduto.
“Si, è così”
“Beh, non credo di poter fare
nulla. Per rompere l’incantesimo deve trovare il suo vero amore. Solo quello
può interrompere gli effetti di questa magia”
Tutti e tre ce ne
andiamo scoraggiati, raggiungendo Luna ed Ernie nella Sala d’Ingresso.
Ernie guarda
Hermione stupito.
“Ciao ragazzi. Scusate il
ritardo” dico, siccome né Ron né Hermione dicono nulla.
Ernie semplicemente mi ignora.
“Hermione, che cavolo ti è
successo?” chiede. “Sei così grassa!”
Se non
stessi reggendo Hermione per aiutarla a stare in piedi un bel cazzotto non
glielo levava nessuno.
“Non lo so, Ernie. Mi sono ritrovata così stamattina” lei dice, senza riuscire a
guardarlo negli occhi.
“Beh, vuol dire che è finita. Si
vede che era vero quello che dicevano, che avevi usato incantesimi per farti
più bella” dice, andandosene via.
Sono davvero furioso, ed Hermione
comincia a piangere di nuovo. .
“Vedi, glielo avevo detto che una
sporca Mezzosangue come lei non poteva essere così bella” Parkinson dice,
entrando nella stanza. Sono così arrabbiato che mi scordo di reggere Hermione
per sicurezza, e mi fiondo sull’altra ragazza,
prendendola per il collo e sbattendola al muro.
“Ascoltami bene, Parkinson. Meglio
per te se non ti avvicini a lei di nuovo, o ti faccio passare la voglia di fare
la superiore, tu e tutti gli altri Serpeverde” le dico
minacciosamente.
Lei impallidisce, e io la lascio,
lei se ne va di fretta nei sotterranei.
“Beh, ragazzi, vorrà dire che
faremo a meno di quel cretino di Tassorosso. Avanti, Ron, andiamo a divertirci”
“Veramente, Harry, penso che io e
Luna non verremo. Devo aiutarla con dei compiti…”
“E’ a Corvonero e ha bisogno del
tuo aiuto per i compiti?” io rispondo, arrabbiato per la scusa banale che ha
inventato.
“Si, beh, meglio che andiamo” Ron
dice, e in un attimo lui e Luna spariscono.
Sospiro. “Beh, sembra che siamo
da soli” le dico, cercando di alleggerire l’atmosfera, ma senza riuscirci.
“Harry, è meglio se torno nella
mia stanza e tu vai a divertirti senza essere visto con me” lei dice, ancora in
lacrime.
“Non ci pensare nemmeno,
Hermione. Non ti abbandonerò mai, non dopo tutte le volte che tu mi hai
sostenuto, te lo devo”
“Grazie, Harry, ma davvero, non
sentirti obbligato”
“C’è anche un altro motivo” io
sussurro arrossendo. “Beh, dai, andiamo nelle cucine a prendere il cesto da
picnic che ci ha preparato Dobby” le dico, prendendole la mano.
Lei me lo permette senza
resistere, come se stessi portando una borsa e non stessi camminando con la mia
migliore amica.
Così ce ne stiamo nel parco, senza
arrivare ad Hogsmeade, con studenti che la guardano
stupiti, ma subito spaventati dalle occhiatacce che gli mando, specie quando
osano ridere o commentare.
Dopo un pò lei mi porta nella sua
stanza, dove studiamo e chiacchieriamo tutto il pomeriggio. Non c’è motivo per
restare fuori se lei non si sente a suo agio.
E comunque
mi aspettavo molto di più da Ron, mi ha deluso davvero. Gliene dirò quattro
appena posso.
Studiare sembra farle tornare il buonumore, e fuori dalla visuale degli altri studenti lei mi permette di rallegrarla un pò, finché non riesco a vederla sorriderle, una cosa che mi è mancata molto durante la giornata.
Anche in
queste condizioni, non riesco a non fissarmi su di lei, a non desiderare di
accarezzarle i capelli, e vedere il suo sorriso. Una volta
tornata almeno in parte al suo solito carattere, anche i suoi occhi tornano a
brillare, mentre per tutto il giorno erano stati spenti e tristi. Questa
è la Hermione che amo, non importa se è bella o no.
Ok, ok, lo so. Questo era davvero
molto dolce, forse troppo, e scontata, ma davvero, non
potrei amarla più di ora. Ovviamente ieri era più bella, ma è
un dettaglio. Quello che conta davvero è dentro, e lì lei non è cambiata per
nulla.
Dentro è bella come
era prima, è per questo che la amo ancora.
Finalmente arriva il momento di
andare a cena, e dopo un pò di insistenze lei accetta
di scendere nella Sala Grande.
“Non posso mica stare chiusa qui
finchè non passa, giusto?” lei mi dice allegramente, mentre stiamo camminando
per le scale. Un ragazzo di Corvonero la guarda ma prima che possa fare alcun
tipo di commento lo guardo malissimo, e quello scappa impaurito.
Entriamo nella stanza, e ci
dirigiamo verso il tavolo di Grifondoro come se nulla fosse successo, anche se
quei cretini di Serpeverde continuano a ridacchiare.
Sono orgoglioso
di come lei reagisce, ignorandoli. Sembra che il nostro pomeriggio
insieme abbia fatto miracoli per la sua autostima. O forse fa solo finta di essere forte, Chissà.
Io appena ci sediamo
guardo male Ron, vorrei picchiarlo.
Durante la cena scambiamo poche parole, e poi ognuno se ne va per la sua
strada. Io le tengo compagnia finchè non decide di andare a letto, e così dopo averla aiutato a mettersi il pigiama, vado nel mio
dormitorio.
Dopo poco Ron arriva.
Io lo guardo
gelido per un pò di tempo, poi parlo. “Ron, perché te ne sei andato
oggi?”
“Beh…non ero a mio agio, Harry.
Sai che dico sempre la cosa sbagliata con lei, e non volevo
farlo pure oggi che era così. Già avevo cominciato male appena l’ho vista…”
Io sospiro. “Ron, lo so che dici
sempre la cosa sbagliata ma oggi per lei era
importante che i suoi amici la sostenessero. Un giorno è la ragazza più bella
del castello, il giorno dopo è molto più brutta, sarebbe
stato importante per lei averti lì. Ma tu no,
tu te ne sei andato via, spaventato!” io dico, gridando l’ultima parte.
“Beh, Harry, per te è facile. Tu
non la fai mai arrabbiare, sai sempre cosa fare o dire, tu sei sempre il maledetta eroe! Fallo tu allora!” Ron dice,
ora anche lui arrabbiato.
“Infatti
l’ho fatto! E non dire che sono sempre un eroe, Ron,
lo sai che non lo voglio essere” io dico, un pò offeso dalle sue parole.
“Come ti pare” dice, girandosi
dall’altra parte.
Non riesco a sopportarlo, e così vado da lei.
La vedo nella sua sala comune,
che piange.
“Hermione, che è successo?” le
chiedo, abbracciandola.
“Ho avuto un incubo in cui tu e
Ron ridevate di me e mi insultavate”
“Oh, Mione. Sai che non lo faremmo
mai” dico anche a nome di Ron. Non voleva offenderla,
andandosene via oggi, e lo so, nonostante tutto.
“Lo so, Harry. Puoi restare qui?
Non voglio restare sola stanotte…”
Io accetto, e così la accompagno
nella sua stanza, e insieme ci mettiamo a letto stringendoci l’uno all’altro, e
dopo poco ci addormentiamo.
Il giorno dopo, andiamo a colazione insieme, pronti a goderci un’altro giorno senza
lezioni.
Appena
entriamo, Malfoy si alza.
“Onoriamo la Balena di Hogwarts”
grida, inchinandosi. Poi viene da noi e ci mostra la “Gazzetta del Profeta” di
quel giorno, con una foto di Hermione da grassa.
“Hermione Granger – La Balena Di Hogwarts” era il titolo.
L’articolo continua, ma non lo
leggo.
Prendo Malfoy, e lo trascino fuori dalla sala, poi lo sbatto al muro.
“Hai passato il limite, Malfoy.
Avevo già avvertito Parkinson di starle lontano, ora tocca a te pagare” gli
dico, poi gli do un pugno sul naso, rompendoglielo. Sangue
schizza sulla mia mano, e la pulisco in fretta, lasciandolo lì per terra svenuto per il dolore e sanguinante.
La prendo per mano e la porto al
tavolo, poi leggo l’articolo.
Hermione Granger, migliore amica di Harry Potter, sin dall’inizio di
quest’anno è diventato una vera bellezza, ad essere
sinceri. Ma sembra che l’abbia ottenuta con incantesimi, e che ora, con uno di
troppo, si sia ritrovata estremamente grassa e brutta,
probabilmente voleva provare a conquistare il suo amico Potter, ma ora è sola
dato che anche il suo ragazzo, Ernie McMillan, l’ha lasciata visti i risultati
delle sue trame…”
Continua a dire cavolate come
queste, ma non riesco ad andare avanti. La guardo e vedo che sta per piangere.
La prendo per mano, e le parlo
dolcemente.
“Hermione, guardami”
Lei lo fa.
“Sappiamo entrambi che scrivono
solo stupidaggini e cattiverie, devi solo ignorarli”
“Ma fa
male, Harry. Tanto male” lei geme.
“Lo so, ma piangere significa
dargliela vinta. Non va bene. Ora andiamo” le dico,
prendendola per mano.
La porto vicino al lago, e
troviamo finalmente un posto isolato e lontano dal castello.
La faccio sedere di fronte a me.
“Hermione, c’è qualcosa che devo
dirti” comincia, deciso a dirle la verità sui miei sentimenti. Da ieri volevo
farlo, ma a lei serviva un amico in quei momenti.
“Non vuoi più essere amico, vero
Harry?” lei dice.
“Cosa?
No, assolutamente. Non è questo, Hermione, come puoi pensarlo!” grido, offeso
che possa pensare una cosa simile.
Poi le prendo
il viso nelle mie mani, così non può non guardarmi negli occhi. Ancora,
rischio di perdermi nei suoi, ma devo guardarla mentre glielo dico.
“Ti ricordi che ieri ho
sussurrato che c’era un altro motivo per cui restavo
con te?” comincia, arrossendo.
“Si, ma non ci ho più pensato”
lei dice, sorpresa di dove la conversazione stava andando a finire.
Prendo tutte e due le sue mani
nelle mie. “Beh, la ragione è che…” inizio ma poi mi fermo. Non riesco a
concentrarmi con lei che passa la sua lingua sul labbro inferiore, bagnandolo
leggermente, e con i suoi occhi che mi guardano in quel modo…
“Si?” lei mi chiede di andare
avanti.
Non riesco più a controllarmi, e
invece che risponderle la bacio portandola più vicino
a me che posso. All’inizio sembra sorpresa, e si irrigidisce,
ma poi si rilassa e risponde al mio bacio.
Quando finalmente ci separiamo,
alcuni minuti dopo, entrambi affannati e in cerca di aria.
“Questa è la ragione, Hermione.
Ti amo, non importa quale sia il tuo aspetto. Ti amo
per quello che sei, per la tua bellezza interiore, e quella è la cosa più
importante”
Lei comincia a piangere alle mie
parole.
“Oh, Harry, hai detto una cosa
dolcissima. Ti amo anche io. Stavo con Ernie, perché pensavo che non mi
volessi, ma eri sempre nei miei pensieri” lei mi dice,
e poi ci baciamo di nuovo.
A un
certo punto del bacio, io la sento diventare più leggera, e siccome cercavo di
avvicinarla a me con tuta la mia forza, per il suo peso, cado all’indietro,
portandola con me. Continuo a baciarla, non pensandoci molto al momento, finchè
non ci separiamo di nuovo.
E’ allora che capisco cosa è successo.
E’ tornata normale. Anche più bella di quanto mi ricordassi…
Le sorrido ampiamente.
“Perché
sorridi così, Harry?” lei mi chiede, divertita.
“Solo perché posso uscire con la
ragazza più bella di Hogwarts”
“Cretino! Casomai
la più grassa, non la più bella…” mi dice, colpendomi sul braccio. Nel
farlo, si rende conto lei stessa di essere più
leggera,, e così si guarda.
Io sorrido ancora di più
prevedendo la sua reazione.
Dopo qualche momento mi guarda,
stupita, scioccata, poi mi sorride e comincia a
ridacchiare.
“Sono tornata normale! Sono
tornata normale!” lei grida gettandomi le braccia al collo e facendomi cadere
nella neve che ricopriva il parco, dopotutto eravamo vicino a
Natale…
“Si, me ne ero
accorto” le dico, baciandola sulla fronte. “Sembrerebbe che io sia il tuo vero
amore dopotutto…”
“Si, direi proprio di si” mi dice, stringendosi vicino a me mentre camminiamo
verso il castello. Le metto un braccia intorno alle
spalle e la porto ancora più vicino.
“Ti amo, Hermione”
“Ti amo anche io, Harry”