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Autore: Jillian Greenleaf    02/06/2007    7 recensioni
Un giorno come tanti altri, con le solite litigate e i soliti segreti pericolosi... un giorno dove qualcosa potrebbe cambiare la vita dei nostri amici. FF scritta a 4 mani, siate clementi!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kei Hiwatari, Nuovo personaggio, Takao Kinomiya
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti

Ciao a tutti! Come prima cosa vorrei ringraziare tutti per i commenti che ho apprezzato tantissimo, grazie mille! Come seconda cosa mi scuso per il ritardo ma ho avuto delle difficoltà con la scuola che mi hanno impedito la prosecuzione di questa storia, ma ora eccoci arrivati all’ultimo capitolo. Ma non pensiate che mancheranno sorprese e colpi di scena. Ma basta parlare che è meglio, vi lascio alla lettura, agurandomi che sia di vostro gradimento. Ancora grazie a tutti!

Jillian Greenleaf

 

10. Ritorno burrascoso

 

-ce ne hai messo di tempo!- chiese alle sue spalle Kei come se niente fosse, un po’ scocciato dall’ennesimo ritardo dell’amico, ma non poté trattenersi dal farsi scappare un lieve accenno ad un sorriso. Da parte sua, Takao temette di crollare a terra, un po’ perché le gambe non gli reggevano più a causa di quella corsa, un po’ perché si era preoccupato tantissimo e Kei lo accoglieva con quel suo tipico modo di fare.

Era proprio lui, era vivo, ed era la cosa importante!

I due amici si sedettero sul prato, poggiando la schiena contro l’albero.

Dopo qualche attimo di silenzio fu Takao il primo ad iniziare la conversazione, senza però voltarsi verso l’amico: non ci riusciva a guardarlo, non dopo aver intravisto i molti tagli che si era causato nello scontro.

-Kei… Vorkof ha detto che ci saremmo andati noi di mezzo, se tu non avessi collaborato. Che intendeva dire?- il russo rimase per qualche istante con gli occhi chiusi senza rispondere, poi si decise:

-che se non sarebbe riuscito a uccidermi vi avrebbe utilizzati per arrivare a me!-

-è per questo che ti comportavi così, Kei?-

-l’hai capito!- sbottò il russo, ora visibilmente più tranquillo che quella brutta avventura fosse finita.

-mi dispiace di essermela presa con te…- fece per dire Takao, visibilmente imbarazzato

-tranquillo, mi hai facilitato le cose! Piuttosto…. Ne hai combinata una delle tue a casa mia?- l’interruppe il bel russo facendo sprofondare l’amico nell’imbarazzo più totale:

-ma… ma che vai pensando… come… come potrei… io… no…ma… -farfugliò imbarazzatissimo. Notando però che il russo non rispondeva, decise di controllare e si sporse in avanti, scoprendo così che Kei stava dormendo.

E come dargli torto?

Da una cena a casa Kinomija  s’era ritrovato prigioniero di Vorkof, a un passo dalla morte, e aveva dovuto battersi contro tutti quegli uomini, procurandosi diverse ferite. Stanchissimo s’era finalmente lasciato andare al sonno.

Takao sorrise e sollevò piano l’amico, portandolo a casa sua.

Quando il mattino seguente Kei si risvegliò, trovò le ferite medicate per bene il che non era sicuramente  opera di Yuri, e i suoi amici radunati a tavola. Sorrise e si sedette come se niente fosse. Ma la cosa che fece insospettire più di tutto Rei fu lo strano comportamento dei due, in particolare di Takao. Infatti i due conversavano tranquillamente e il giapponese non sembrava badare al fatto che il russo non lo considerasse più di molto.

L’armonia sembrava essere tornata finalmente nella squadra!

Quel pomeriggio Kei si preparava a tornare a casa e Takao ad andare nel parco dove avrebbe potuto sfidare tutti col suo Dragoon.

-Takao! Ho parlato con Hilary, è tutta tua!- disse il russo prima d’incamminarsi e sparire dalla vista entro breve come suo solito.

Hilary.

Un altro piccolo problema da risolvere. Come avrebbe fatto a spiegarle che si era innamorato di un’altra e che quest’altra fosse, tra l’altro, la ragazza di Kei e madre di Krist di cui il russo era il padre?

Uscì in direzione del parco, senza nemmeno accorgersi che aveva preso una strada molto più lunga, accorgendosene solo quando sollevando lo sguardo riconobbe davanti a se villa Hiwatari.

Quanti ricordi, anche se riguardanti solo una giornata. Avrebbe voluto trascorrere più tempo con la bellissima Kes, ma ora era tutto tornato alla normalità…

Lanciò un ultimo pensiero a quella ragazza angelica, fissando un’ultima volta le tende, e continuò il suo cammino. La sola cosa che poteva fare era dimenticare quella meravigliosa creatura.

Ad aiutarlo in questa difficile impresa arrivarono ben presto una banda di ragazzini, pronti a sfidare il grande campione che già cominciava a vantarsi della sua fama.

Dopotutto era sempre il solito Takao!

 

Finalmente poteva tornare a casa e salutare le sua famiglia, senza dover poi scappare all’inseguimento di Vorkof. Quella brutta faccenda era finita e anche se non l’avrebbe mai ammesso apertamente, doveva ringraziare Takao che era riuscito a rassicurare Kes e il piccolo Krist e che senza saperlo aveva rischiato molto.

Kei Hiwatari aveva appena rinunciato alla ricerca di Yuri Ivanov e degli altri della squadra russa, che parevano scomparsi, e si era diretto verso casa, inconsapevole di quello che lo attendeva, di quello che aveva combinato Takao durante quel periodo di scambio.

Infatti, subito dopo aver aperto la porta d’ingresso, si ritrovò Kes davanti che gli saltò al collo, e non è esagerato affermare che il modo in cui era vestita fece arrossire il russo che l’aveva vista pochissime volte con la minigonna e la maglietta così attillata.

-K…Kes…cosa…- fece per dire capendo che qualsiasi cosa strana o fuori luogo che sarebbe successa era opera di Takao. La ragazza lo guardò per un po’ in modo curioso, poi, riconoscendo che si trovava davanti al vero Kei, si lasciò sfuggire una leggera espressione d’imbarazzo:

-K…Kei… che ci fai qui?- chiese sorpresa

-sorellina… che è successo?-

-vedi, fratellone, è che un tizio aveva preso il tuo posto…- Kes si guardò allora attorno alla disperata ricerca di un salvatore che potesse, ad esempio, essere Raily che le fece intendere di non coinvolgerlo con un cenno della mano. Kei abbracciò la sorella:

-mi dispiace di avervi fatto stare in pensiero, ora è tutto risolto!- concluse il russo e allora anche Krist corse verso il fratello, abbracciandolo.

-fratellone, devi darmi la rivincita a bey come promesso!- si fece subito avanti Krist e Kei annuì, pensando a cosa avrebbe fatto passare a Takao…

Ma le sorprese non erano ancora finite!

-Kei, dove ti eri cacciato, ti ho cercato a lungo questa mattina!- disse una voce dal cancello di villa Hiwatari e voltandosi il campione russo vide una figura familiare vestita da pantera rosa. Nel riconoscerla gli venne un colpo: si trattava di Yuri Ivanov. Vedendolo, ripensando a cosa Takao aveva combinato nell’arco di nemmeno una giornata, iniziò a pensare seriamente a cosa gli avrebbe fatto passare.

Per questo motivo la storia si conclude qui!

 

 

FIN

 

  
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