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Autore: MissNanna    14/11/2012    4 recensioni
Arianna a dodici anni lo aveva visto per la prima volta ed era già innamorata di lui.
Dopo quattro anni di una cotta non corrisposta e due in cui non l'aveva più visto, la giovane sventurata si ritroverà faccia a faccia con il suo primo amore platonico. Nico. Dopo sei anni se lo ritroverà ancora lì, sotto il suo naso. Che ne sarà di lei?Così normale, noiosa , grassa e totalmente e perdutamente decisa ad evitarlo per il resto dei suoi giorni?
Peccato che non le sarà tanto facile evitare il fratello maggiore del bambino a cui fa da baby sitter...
Peccato che le risulterà difficile non finirci a letto e farsi spezzare il cuore.
Eppure...eppure ...non è tutto perduto,non credete?
ATTENZIONE:Questa storia era stata pubblicata con un altro contatto..
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Capitolo 12.12

Io gli piaccio

Il giorno seguente scappai via da casa sua ,quasi fossi una ladra. Gli preparai la colazione e gli lasciai un bigliettino. Non ero pronta per affrontarlo.

“Buongiorno. Scusa ,ma devo scappare e non posso accompagnarti a riprendere la moto al pronto soccorso. Ari.”

Ero stata combattuta anche se aggiungerci un “BACI”, ma avevo optato per il no. Quella giornata era stata veramente pesante e anche terribilmente strana e veloce nei suoi cambiamenti. Per la domenica invece avevo intenzione di resettare tutto e fingere che nulla di grave fosse accaduto, anche perché era così. Sentii Irene e anche Mela,ma non gli dissi nulla. Mi vergognavo e almeno per quel momento non volevo essere giudicata né perché ero stata con Nico, né perché in quel momento passeggiavo per strada mano nella mano con Alessio che nemmeno conoscevo .

-Ari?Ci sei?

Il ragazzo mi richiamò all’attenzione ed io gli sorrisi rammaricata per il semplice fatto che non lo stessi proprio ascoltando.

-Si, perdonami è che ho un po’ di mal di testa!

 Gli dissi fermandomi di fronte a lui .

-Vuoi che ti riaccompagni a casa?

Feci un cenno negativo.

-No, davvero,devo solo aspettare qualche minuto,poi passerà da solo.

Mi sorrise.

-Ti ho già detto che stasera sei bellissima?

Lo fissai sempre più interdetta.

Ma questo ci è o ci fa?O forse sono io che non sto bene col cervello?

Gli sorrisi.

-Si che me l’hai detto e in più non capisco proprio come io possa piacerti. Cavolo non ho addosso nemmeno niente di così speciale.

Sbottai mentre riprendevamo a camminare.

-Non deve essere per qualcosa che indossi. Mi piaci e basta. Sai, quando qualcosa ti piace a pelle?Ecco così mi capita con te.

Nicola. Nicola. Nico. Nico.Nico.

Scossi la testa. Non potevo pensare a lui dopo tutte le parole carine che stava usando Alessio.

-Allora, grazie mille.

Gli sorrisi e mi poggiai sotto il suo braccio.

-Pensiamo a qualcosa di importante.

Sbottò poi.

-Dimmi pure..

Lo appoggiai.

-Dove ti porto?

Mi morsi un labbro indecisa.

-Scegli tu!

Gli dissi convinta.

-Sicura?

Replicò.

-Sicurissima. Penso di fidarmi già troppo di te.

Le ultime parole famose, prima di sprofondare sotto terra. Pechè si sa, quando eviti qualcuno…

***

Ero seduta da circa quindici minuti da sola, ad un piccolo tavolino di un ristorante cinese. A me il cinese aveva sempre fatto schifo, ma non volli infierire. In più  Alessio si era perso  tra la folla di gente che stava ordinando. C’era una festa. Chi cavolo era così snob da festeggiare qualcosa dal Cinese? Si pagava tanto e poi non mangiavi un cazzo. Una voce alle mie spalle però mi fece sobbalzare trascinandomi via dalla noia di quella serata.

-Rospo, sei scappata stamattina!

Mi sussurrò,in un orecchio,mentre ancora ero di spalle. Mi voltai di scatto , sconvolta al solo pensiero che fosse anche lui in quel posto.

-Non sentirti in colpa, un amico mi ha accompagnato a recuperare la moto!

Mi sorrise ,ma io non ero ancora in grado di reagire.

-Piuttosto che ci fai qui?

Mi chiese. Io cercai di mettere ordine nella mia testa.

-Io sono qui con..

Non riuscii a terminare che Alessio mi si presentò giusto in tempo per mostrare da solo il motivo per cui ero lì. Il ragazzo ci guardò sorridente e posò poi i piatti sul tavolo.

-Oh, ciao!

Sbottò in tono amichevole, porgendo la mano a Nicola. Io stavo per disintegrarmi per autocombustione .

Nico rispose alla stretta con poco entusiasmo e con lo sguardo fisso su di me. Uno sguardo che non presagiva niente di buono.

-Ti sei fatta il fidanzato?

Mi chiese risultando anche molto maleducato nei confronti di Ale, il quale parve sorpreso da quell’improvvisata di Nicola.

-Nicola, per favore , fatti gli affaracci tuoi, va bene?Ora tornatene dove cavolo eri e lasciaci continuare la nostra cena, che ho una certa fame!

Sbottai furente, cercando di calmare il mio tono sin troppo aggressivo. Sorrisi in modo tirato al mio accompagnatore e in quel modo snobbai quella seccatura vivente di Nico. In cuor mio agognavo le sue mani su di me, la sua bocca sulla mia, ma avevo detto basta.

Sentii gli occhi scuri ,di quello che ormai era un incubo ,sulla mia persona, ma solo dopo qualche minuto di troppo decise di lasciarmi in pace.

***

La serata proseguì senza intoppi. Digiunai quasi,ma Alessio pareva assai contento e soprattutto non si accorse del mio umore sotto i piedi oltre che la mente persa chissà dove. Mi accompagnò a piedi fuori al viale dove poi c’era il mio palazzo.

-Grazie per la bella serata, mi sono veramente divertita.

Gli dissi cercando di fargli capire che mi piaceva, nonostante il fatto che ero sempre troppo presa da un altro.

Si grattò la testa .

-Mi dispiace solo per il fatto che tu abbia digiunato, la prossima volta giuro che andremo a mangiare una pizza.

Sorrisi e gli accarezzai un braccio.

-Si, penso che sarebbe molto meglio!

Mi morsi un labbro. Odiavo i silenzi, soprattutto quelli imbarazzanti. Sapevo che voleva baciarmi ,ma io non riuscivo neanche a pensarlo . Tutto mi  gridava, no!

Si chinò su di me ed io  deviai sulla sua guancia, poggiandogli inoltre una mano sul petto, pur di tenerlo a distanza.

-Buona Notte ,Ale.

Si risollevò con l’espressione di un cane bastonato e mi dispiacque.

-Buona Notte, Ari.

Lo vidi allontanarsi e mi sentii da schifo. Sbuffai e mi decisi ad incamminarmi per raggiungere casa. Un passo dietro l’altro e la testa sempre china. Ero persa tra i miei pensieri sempre molto lugubri.

-Che c’è?L’amichetto aveva paura ad accompagnarti sin sotto casa?

Di nuovo lui. Quando rialzai lo sguardo , c’era Nico poggiato sulla sua moto e con le braccia incrociate sotto il petto.

-Che ci fai ,qui?

Chiesi allarmata.

-Dobbiamo parlare ed è inutile che tu fugga.

Schioccai la lingua.

-Ieri notte non eri dello stesso parere. Non volevi parlarne altrimenti lo avresti fatto subito.

Replicai acida. Si rialzò in piedi e mi si avvicinò di qualche passo.

-Sei venuta ,cazzo!

Sgranai gli occhi.

-E questo cosa c’entra?

Gli chiesi con le guance in fiamme.

-E’ difficile venire la prima volta, lo sai questo? La cosa mi ha sconvolto. Mi ha depistato. Non mi aspettavo che fossi vergine,non a vent’anni.

Avevo le orecchie color rosso fuoco.

-Grazie,ora mettiti pure a ridere e il mio ego potrà anche sprofondare tranquillamente.

Sorrise della mia battuta e mi scompigliò i capelli.

-Così sono stato tanto figo da farti venire alla tua prima volta.

Disse più a se stesso che a me.

-Potresti smetterla , per favore? – dissi ormai preda della vergogna .- Inoltre siamo sotto il palazzo, se mio padre dovesse alzare il citofono potrebbe sentire tutto e non mi va.

Scoppiò a ridere e mi afferrò una ciocca di capelli tra le dita. L’accarezzò e poi con violenza la tirò sino a trascinarmi di forza contro il suo petto. Aveva la solita faccia di schiaffi, ma era così sexy. Mi guardò  e lo stomaco si attorcigliò.

-AIA!- gridai lasciandogli uno schiaffo sul braccio.- Che stronzo, così mi fai male!

Sorrise e poi si chinò su di me, incastrando il suo viso tra la spalla e il collo.

-Non lamentarti, stasera volevi sostituirmi con quel broccolo ..

Sobbalzai quando sentii nominare Alessio . Non mi lasciò il tempo di rispondere che mi morse . Imprecai e lo spinsi via.

-Che mi hai preso per una coscia di pollo?

Sbottai accarezzandomi la parte lesa. Lui si portò le mani nelle tasche avvicinandosi di nuovo. Io lo spinsi via, ma non servì.

-Non respingermi,Rospo!

Lo disse sorridente ed io lo sfidai con lo sguardo,mentre ancora cercavo di tenerlo lontano,ma mi ritrovai ad arretrare quasi contro il muro.

-Perché altrimenti cosa fai?

Mi fissò qualche istante e rise beffardo ,con le mani ancora posate nelle tasche dei jeans. Si guardò intorno e infine dimezzò la nostra distanza, posando la sua bocca sulla mia  ancora dischiusa. Mi paralizzai. Sembrava così indifferente. Con le mani nei pantaloni, gli occhi chiusi e piegato su di me. Stavo per corrispondere al bacio ,ma si risollevò di scatto per poi fissarmi.

-Ti fa ancora male ,lì?

Sbottò  allusivo e le gambe quasi non cedettero al peso morto del mio corpo.

-Co-come?

Si scompigliò i capelli con una mano.

-Sono stato brusco, credendo che .. insomma devo averti fatto veramente male.

Ero sorpresa da  tutto quell’interessamento.

-No.-Scossi la testa.- Inizialmente ha fatto male,ma il  bruciore è passato.

-Mi dispiace!

Si scusò ancora.

-Perché ti scusi?Sei stato dolce e attento. Io sono contenta così.

Affermai tranquilla, per la prima volta. Sapevo che forse era stato un errore,ma in quell’errore ci sguazzavo bene. Mi fissò sorpreso.

-Ti piaccio ancora parecchio?

Mi chiese come se stesse domandando la cosa più normale del mondo. Deglutii e le orecchie mi divennero viola. Guardai dappertutto tranne che verso di lui.

-Un pochino.

Mentii e lo sentii sghignazzare. Restammo in silenzio,poi lo vidi di sottecchi mentre guardava l’ora.

-Rospo, io devo scappare, sono le due di notte e i miei amici credono che io sia a far benzina da…-finse di pensarci.- almeno un’ora e mezza.

Scoppiai a ridere e lui mi scompigliò i capelli. Proprio come ad una bambina.

-Allora vado!

Gli feci un cenno d’assenso e lo vidi piegarsi  ancora verso di me ,per poi deviare dalle mie labbra alla guancia. Gustai quel gesto e lo schiocco che ne segui. Il cuore ormai era come un tamburo,ma con Nico era sempre così. Lo vidi  poi muoversi e mettersi in sella alla sua moto. Armeggiò con il casco per poi infilarlo. Accese la moto e mi richiamò

-Ari?

Lo guardai perplessa.

-mmm?

Mi limitai a dire,dopotutto non ero in grado di biascicare altro.

-Anche tu.

Corrugai la fronte.

-Anche tu mi piaci.- affermò serio. -…solo un pochino ,però!

Terminò canzonatorio,mentre la terra per la prima volta cominciava a farmi girare troppo la testa. Scappò via dopo quella confessione. Io invece restai impalata per più di mezz’ora.

-Io..io gli piaccio!

 




Angolo Autrice

Salve raga, perdonate l'assenza,ma non mi è possibile aggiornare  più di come faccio...

In questo momento a stento riesco a guardare la tastiera e per non rimandare ancora la pubblicazione del capitolo ho preferito farlo subito e rimandare a domani le risposte a tutte le vostre recensioni, che come sapete mi rendono solo felice.

Che altro aggiungere... Buona Notte. Baci MissNanna

p.s. entro domani aggiornerò anche Una Limousine per due

   
 
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