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Autore: _Melody2_    14/11/2012    3 recensioni
*Si dice che quando un uomo si innamora,perdutamente,appassionatamente,irrimediabilmente,di una donna diventi capace di qualunque cosa pur di averla,compiacerla,far sì che non abbia occhi per nessun altro.*
Recensite in tanti... Siate buoni,oggi è il mio compleanno :)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non si può mai sapere.  
        

Si dice che quando un uomo si innamora,perdutamente,appassionatamente,irrimediabilmente,di una donna diventi capace di qualunque cosa pur di averla,compiacerla,far sì che non abbia occhi per nessun altro.
Harry Styles era uno di questi. Rendeva l’impossibile possibile solo per un mio sorriso,una mia attenzione. Ma purtroppo,ormai da tempo,era cambiato. Non dimostrava più i suoi sentimenti,e con questo non mi riferisco solo al non dimostrare l’amore che provava per me ma mi riferisco al non dimostrare qualsiasi altro sentimento,qualsiasi altra emozione,qualsiasi cosa gli passasse per quella testa coperta da un mucchio di ricci. Ero sicura che tutto quello che provava per me non era finito,ne ero certa. Forse perché non volevo ammettere a me stessa che c’era la possibilità di perderlo,forse perché volevo solo auto-convincermi.
Da quando non fece più trasparire assolutamente niente io mi sentivo bloccata,mi sentivo mancare il respiro.
Era come se la mia vita venisse gettata in aria e ricadesse a terra in pezzi sparpagliati. Ciascuno era una parte della mia vita ma era nell’ordine sbagliato,e il quadro d’insieme non si componeva.
Se stavo così male,se mi sentivo morire,allora perché non parlavo? Perché tenevo tutto dentro?
C’era solo una spiegazione al mio comportamento: LA PAURA.
Harry faceva ormai parte della mia vita da tre anni. Era l’unico ragazzo di cui,veramente,fui innamorata. Anche lui provava questo grande amore per me,all’inizio. E ci stà che una persona possa cambiare idea su una determinata situazione,su una determinata relazione ma quello che volevo sapere io era… PERCHE’?
Quella notte lo sognai.
                                                                                                   ******
Eravamo in un posto a me sconosciuto,ma eravamo io e lui e quindi non mi preoccupai più di tanto. Lui disse le fatidiche parole che provocano ad ognuno di noi un blocco allo stomaco,agli arti,all’intero sistema nervoso.
Harry: < Devo parlarti! >
Deglutii in modo affannoso e feci un segno con la testa per ‘consentire’ al riccio di parlare.
Harry: < Penso ti sia già accorta da un po’ di tempo di una cosa… Non provo più le stesse cose per te e penso che rompere la nostra storia adesso sia la cosa migliore. >
‘ Migliore? Migliore lo sarà per te caro mio. Ma io morirò! ’ … Questo è quello che avrei voluto dirgli ma mi limitai e dalla mia bocca uscì un misero…
Anne: < Ok. >
Harry: < Ok? Tutto qua? >
Anne: < Se questo è quello che vuoi… Se questo è ciò che ti rende felice,va bene così. >
Harry: < Perfetto. Rimaniamo amici però eh! Continuiamo a sentirci e non roviniamo il rapporto che abbiamo avuto in questi tre anni. >
Anne: < Senz’altro. >
Certo… Sono le solite frasi che si dicono quando una storia finisce e poi? Poi nessuno dei due cerca l’altro… Sarà per strafottenza,sarà per vergogna,sarà quel che sarà ma…
E’ così.


                                                                                                ******
Si dice che i sogni siano importanti e che rivelino cose che nascondiamo a noi stessi.
Così,dopo tanto tempo,decisi di parlare con lui.
Lo chiamai.
Anne: < Harry? Possiamo vederci? Penso che io e te avremo parecchie cose da dirci. >
Harry: < Un attimo. >
Mi staccò in faccia. Non ebbi neanche il tempo di pensare a quanto era stato ulteriormente stronzo dopo quella sua azione…che il campanello di casa mia suonò.
Anne: < Ah,sei tu. Eri nei paragi? >
Harry: < Si. Allora? Di cosa volevi parlarmi? >
Anne: < Volevo chiederti se per la prima volta,dopo tanto tempo,tu possa aprire il tuo cuore e dirmi cosa,veramente,provi per me e cosa,veramente,vuoi farne di questa nostra relazione. >
Rimase in silenzio per un attimo perché ‘sbalordito’ da quella mia esplicita e diretta frase.
Harry: < Anne… Tu sai che ti ho amata tantissimo,ma adesso… Non so… Avrei bisogno di una pausa,per prendere i miei spazi e rifletterci su. >
Anne: < Ahhhh…. Andiamo Harry!!!! > Urlai contro di lui per la prima volta. < Odio queste stronzate! Quale pausa? Quali spazi? Se non mi ami più non hai bisogno di pensare… Qual è la cosa che ti viene di fare adesso? La cosa che esce dal tuo cuore? >
Harry: < Vabbene,ok! Cercavo di renderlo un po’ più semplice ma dato che vuoi la verità spiattellata in faccia allora… Non ti amo più da quasi un mese,sono andato avanti a forza e adesso non ce la faccio più,rivoglio i miei spazi che fino ad ora hai invaso,forse anche troppo,con la tua presenza! >
La situazione si ribaltò. Adesso quello arrabbiato era lui. Ma stava esagerando… Stava diventando cattivo.
Anne: < … Esci da casa mia Harry. >
Uscì. Il rumore della porta sbattuta con forza alle sue spalle fece scattare in me la voglia di piangere,versare lacrime amare,senza fermarmi. E così fu.
Ogni visione,dell’amore o di qualsiasi altra cosa,è differente.
Sono giunta alla conclusione che tutto ciò che noi uomini abbiamo realmente in comune siano solo carne e ossa,la materia di cui siamo fatti.
Ogni mattina succedeva sempre la stessa cosa… Dovevo alzarmi e fingere di essere pronta ad affrontare un altro giorno… Senza lui.
Erano passati solo tre mesi da quando Harry mi aveva lasciata con quelle sue parole così prive di dolcezza. Quest’ultima era proprio quella che lo caratterizzava. Ma… Le persone cambiano,no?
Cambiai anch’io. In quei mesi affogai il mio dolore nella musica. Nel pianoforte. Esso era l’unico che era in grado di farmi sfogare e farmi sentire,in un certo senso,libera!
17 settembre.
A diciotto anni vinsi una borsa di studio al Royal College of Music di Londra.
Studiavo lì ormai da cinque mesi e con Harry non ci vedevamo da nove mesi.
Un giorno,ripassavo nel giardino del college e mi sentì sfiorare il collo. Saltai in piedi per la paura e girandomi,alla vista di quel ragazzo sempre più bello,rimasi bloccata.
Harry: < Ciao Anne. >
Non sbattei ciglio. Cosa ci faceva là?
Harry: < E’ da tanto che non ci vediamo… >
Anne: < Credi che non lo sappia? >
Harry: < Lo so… Sono venuto per chiederti scusa. So che sarà difficile perdonarmi. Ma da quando ti ho lasciato ho iniziato a morire dentro. Avrei preferito morire nel vero senso della parola,di colpo… Piuttosto che devastarmi giorno dopo giorno,lentamente! >
Anne: < Harry… Penso sia inutile negarlo… Io ti amo ancora e non ti ho dimenticato,ma… Hai detto delle cose cattive. Mi hai fatto capire che sono stata io ad impedirti di vivere per questo tempo e non è una cosa bella! >
Harry: < Lo so… Ma… >
Anne: < Smettila di dire lo so,sei ripetitivo. >
Cercavo di fare un po’ la dura e trattenere quelle lacrime di gioia che sarebbero scorse lungo il mio viso dopo qualche minuto.
Harry: < Ok. Scusa. Ripeto… Sono venuto qui per dirti che ti amo ancora e non ho mai smesso di farlo. Sono stato uno stupido e sono consapevole di aver fatto un enorme e sciocco errore e se potessi tornare indietro non esiterei… Ma purtroppo non è possibile e quindi posso solamente chiederti di perdonarmi e ricominciare da dove avevamo lasciato e di migliorare quel rapporto splendido che avevamo instaurato. Ti amo Anne… Ciao! >
Volevo tanto lasciarlo andare per fargli provare almeno un briciolo di dolore che lui aveva provocato a me ma,non riuscivo ad essere orgogliosa,soprattutto con lui! E al solo pensiero di dover far soffrire Harry,rabbrividivo. Quindi,presi la mia decisione… Sicura più che mai!
Anne: < Harry,aspetta!!! > Gli corsi incontro. < Ti amo anch’io e non voglio buttare tutto all’aria per colpa dell’orgoglio. Quindi non nascondiamoci e ricominciamo. >
Harry: < Oh! Piccola :') >

Fin dove si deve arrivare in nome del vero amore?
  
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