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Autore: Bristoliana    15/11/2012    0 recensioni
"gli chiesi di parlarmi della sua storia con i ragazzi. Quasi gli brillavano gli occhi per l'emozione. Mi fece vedere il video del suo provino e mi resi conto di quanto talento potesse avere, anche se solo a sedici anni.
- Lavoravi in una panetteria?
- Si. - e rise, quasi malinconico."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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La sala dove si teneva la festa era una cosa immensa, piena di persone. Incrociai molti vip, e altri ragazzi e ragazze, tutti fighi nei loro abiti elegantissimi. 
- Non è proprio il mio genere di serata. - mi disse all'orecchio mentre entravamo. Io sorrisi, mentre lui mi tirava da un fianco. 
- Ti presento gli altri. - alzò la testa per cercare qualcuno e poi mi tirò per la mano.
- Lou, lei è Cassandra. - disse Harry. Ok, anche Louis era perfetto. Insomma, non bello come Harry, certo, ma anche lui aveva la sua gran dose di bellezza. Aveva il ciuffo sparato e un gran sorriso stampato in faccia, la camicia celeste dentro degli attillati pantaloni blu. 
- La ragazza di cui sento parlare incessantemente da tre giorni! - urlò Louis e poi scoppiò a ridere, tendendomi la mano. Ricambiai la stretta.
- Si, grazie Lou. - la faccia di Harry aveva lo stesso colore del peperone che avevo mangiato a pranzo, così gli strinsi la mano e gli feci un sorriso di incoraggiamento. Lui si schiarì la voce e alzò la testa, quando Louis disse: - E lei è Eleonor, la mia ragazza.
- Piacere di conoscerti, finalmente. 
Eleonor era così bella che per un momento quasi non mi venne da piangere. Tutta la mia autostima caduta in mille pezzi. Aveva un vestito di raso rosso, stretto sulla vita e arricciato al petto, i tacchi dorati le rendevano le gambe due trampoli e i capelli che scendevano sulla schiena sembravano finti per quanto erano belli.
Io ricambiai un po' di sorrisi e andai al bar a prendere una birra.

Harry.
- Sei uno stupido! - dissi tirando un pugno sul braccio di Lou. Lui ed Eleonor scoppiarono a ridere e poi lui disse: - Però devo dire che hai buon gusto, è un vero schianto. 
- Ha ragione, è bellissima. - concordò Eleonor.
Io abbassai la testa, sorridendo, rosso come non mai.
Mi girai a guardare Cassie, che parlava col barista sorridente.
Certo, il giorno in cui l'avevo incontrata, durante la serata londinese, la mattina stessa all'HMV era bellissima, ma stasera mi aveva lasciato senza parole. I capelli castani che le cadevano sulle spalle le davano un senso di eleganza, il viso che sembrava scolpito nel marmo... Le labbra carnose, di un rosso vivido, il naso alla francese, gli occhi color del ghiaccio in cui affogavo. E quel suo corpo... Le sue forme erano terribilmente sexy.

Cassie.
Harry continuò a parlare con quei due e poi mi raggiunse. Arrivò dietro di me e mi cinse i fianchi con un braccio, facendomi rabbrividire. 
- Andiamo a conoscere gli altri?
Annuii con la testa e cominciammo a cercare tra la folla. Individuai la testa biondissima di Niall e gliela indicai ad Harry.
Un ragazzo con i capelli più gialli del sole e gli occhi più azzurri del mare mi si presentò. Aveva una faccia dolce e simpatica. Liam, affianco a lui, mi tese la mano. Poi arrivò Zayn, con il ciuffo biondo e gli occhi color cioccolato. Aveva una carnagione perfetta. Possibile che non ci fosse neanche un brutto ragazzo in quella band? Erano tutti perfetti. Ma la cosa più bella, è che erano persone fantastiche. Chiacchierammo del più e del meno e si rivelarono molto simpatici.
All'improvviso squillò il cellulare e fui costretta ad andare a prendere fuori Kat, che aveva indossato per l'occasione una gonna a vita alta nera e una maglia aderente bianca, con dei chilometrici tacchi a spillo neri. 
Era bellissima, e mi venne voglia di abbracciarla. Lei ricambiò l'abbraccio, tremava per l'emozione.
Gli presentai i ragazzi e quasi non scoppiava a piangere. Vidi Niall molto preso a fissarla, e lei a ricambiare ovviamente. Lasciammo il gruppetto e ci dirigemmo verso il bar.
- Allora, cosa prendi? - mi chiese Harry.
- Una Tennent's super.
Ne ordinò quattro e le finimmo in cinque minuti. Quando l'alcool cominciò a fare effetto, mi chiese di ballare con lui.
- Non so ballare. - risposi timida.
- Oh, andiamo, anche Zayn diceva così eppure adesso lo fa.
Sbuffai a lasciai che mi trascinasse in pista.
Cominciò a fare l'idiota, a ridere e saltare come un pazzo e io non potei fare a meno di scoppiare a ridere anch'io. 
Poi mi abbracciò, continuando a "ballare", e avvicinò le sue labbra al mio orecchio.
- Joe Jonas ti sta fissando il sedere da più di dieci minuti, ora vado a spaccargli la faccia. - disse serio.
- Non mi importa di Joe Jonas al momento. - cazzo, Cassie, che cosa hai appena detto?
Lui mi fissò stranito e disse "come mai?" 
- Sono qua con te.
Lui ne rimase sbigottito. Mi fissò per un minuto interminabile e poi mi diede un bacio sulla guancia, poi fece scivolare le labbra fino al collo, mentre affondava la mano nei capelli.
Avevo la pelle d'oca.
Ma mentre "ballavamo" e facevamo gli idioti un fuoco cominciò ad ardere nel mio stomaco, e mi piegai in due dal dolore.
- Cassie? - Harry si piegò per guardarmi negli occhi e mi prese dalle spalle.
Non volevo che mi vedesse in quelle condizioni, così sfuggii al suo sguardo e cominciai a correre verso l'uscita. Sentivo i suoi passi dietro che mi seguivano nervosi.
Spalancai la porta e mi appoggiai al primo muro che trovai.
Il fuoco non cessava di ardere e mi toglieva il respiro. Cominciai ad ansimare. Una goccia di sudore mi si formò sulla fronte ed Harry l'asciugò con il dorso della mano.
- Cassie, che succede?
- Portami a casa. - riuscii a dire con il poco fiato che avevo. Quella che stavo provando era una sensazione inspiegabile, il mio stomaco stava chiedendo pietà. 
In macchina Harry non disse una parola e io gliene fui grata. Non mi andava di dare spiegazioni.
Ma dalla velocità alla quale stava andando era nervoso, e non poco. 
Ogni volta che lo stomaco bruciava troppo forte mi usciva fuori un debole urlo, e ogni volta Harry si girava verso di me, mi stringeva la mano e mi ripeteva "andrà tutto bene."
Arrivati a casa mi sdraiai sul divano, cercando di far passare il bruciore, che avvampava sempre di più. 
- Cassie, ti prego, dimmi cosa posso fare.
In casi estremi come questo, la camomilla mi aiutava un sacco.
- Potresti prepararmi una camomilla?
Neanche finii di chiederglielo e già aveva cominciato a far bollire l'acqua.
Assaporai l'odore e poi bevvi tutto in un sorso. Il dolore si attenuava, e il mio respiro tornava regolare.
L'alcool mi stava ancora offuscando la vista, però, non riuscivo a fare molto da sola.
Harry teneva d'occhio ogni mio movimento. Mi alzai dal divano e lui mi seguì fino alla camera da letto. Ero di spalle verso di lui, sentivo il suo fiato sul collo.
- Mi sfili il vestito?
Il suo respiro si fermò, poi a bassa voce disse: - Ehm.. si.
E con le mani tremanti e fredde mi sbottonò la cerniera, che arrivava fino alla fine della schiena. Il contatto delle sue mani fredde con la mia pelle mi fece trasalire e lui bisbigliò "scusa".
Sfilò il vestito con le mani, dolcemente. Non sentivo il suo respiro. Lo stava trattenendo? Mi coprii il seno con le braccia e mi infilai una delle maglie extralarge che indossavo come pigiama.
Mi girai verso di lui e lo guardai negli occhi. Cominciai a piangere e lui mi abbracciò.
Restammo così per chissà quanto tempo, sentivo il suo respiro tra i miei capelli, le sue mani che stringevano i fianchi, il suo battito accelerato.
- Ora dormi, Cassie.
Mi mise a letto e si sdraiò affianco a me. Io lo tirai dalla maglietta e lo feci avvicinare al mio corpo, fin quando non diventammo una cosa sola.
- Resta con me. - dissi fra i singhiozzi.
- Sempre. - rispose lui e cominciò a cantarmi una canzone ma il sonno prese il sopravvento e non riuscii a fare in tempo a capire quale fosse.

  
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