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Autore: Sallivergron    15/11/2012    4 recensioni
Per la prima volta nella loro queste due complete sconosciute si stavano lasciando alle spalle i problemi, prendendosi un po’ di tempo per se stesse. Nessuno sapeva cosa avessero in mente. Quella sarebbe stata un’avventura per tutti e chi lo sa, magari non avrebbero incontrato solo persone nuove in una città nuova.
Questa storia è ispirata al film "L'amore non va in vacanza" i personaggi principali sono: Naya Rivera e Dianna Agron, i secondari: Mark Salling, Chord Overstreet, Chris Colfer, Darren Criss, Lea Michele e Cory Monteith
Natale si avvicina ed io comincio ad avvertirlo, così ho deciso di avvantaggiarmi e cominciare a scrivere la mia storia.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Chord Overstreet, Chris Colfer, Dianna Agron, Mark Salling, Naya Rivera
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Tornata a casa dopo il lavoro, Naya accese il PC e trovò la tanto attesa risposta. Aveva sperato di averla ricevuta durante tutto il tempo in cui era stata in ufficio e sul set del nuovo film. Non riusciva a pensare ad altro, per lei quel viaggio sarebbe stato un mezzo per fuggire da tutti i problemi e lasciarseli alle spalle. Aprì il messaggio e lo lesse. I suoi occhi si illuminarono d'improvviso ed esultò felice. Per fortuna era sola in quella grande casa che a volte le metteva paura, altrimenti l'avrebbero presa per una pazzoide schizzata. Guardò l'orario e decise di chiamare subito la ragazza con cui doveva scambiare casa. Sembrava una tipa affidabile. Prese il telefono e compose il numero. Dopo un paio di squilli, una voce molto dolce e pacata rispose gentilmente al telefono. 
 
Dianna era a pranzo con Darren e Lea. Avevano questa usanza, ogni giorno pranzavano insieme, tranne la domenica, quello era l'unico giorno che passavano con le proprie famiglie. Si raccontavano le loro giornate e ascoltavano tutti i pettegolezzi che erano in giro nella caserma di polizia in cui lavorava il ragazzo. Mentre era impegnata a parlare con i suoi amici le squillò il telefono. Si scusò con loro e rispose, la chiamata arrivava dall'estero. Si alzò da tavola e si diresse fuori dal locale.
 
"Pronto?"
"Salve parlo con Dianna Agron?"
"Si sono io"
"Sono Naya Rivera, ho affittato casa sua per lo scambio ricorda?"
"Certo, mi dia del tu"
"Ok ma solo se anche tu mi non mi dai del lei, mi fa sentire vecchia" rise "chiamo per i dettagli del volo"
"Oh questo è fantastico! Dimmi solo quando vuole partire e per quanto tempo"
"Quanti uomini ci sono lì dove abiti?"
"Nessuno
"Oh perfetto! Ti va bene se arrivo domani, per due settimane?"
"Domani sarebbe fantastico!"
 
 
Conclusa la telefonata, Dianna tornò al tavolo con i suoi amici. Mangiò in fretta e dopo essersi scusata per la fretta andò via di corsa senza dare spiegazioni a nessuno. Aveva un volo da prenotare per il giorno dopo e doveva ancora fare tutto, preparare le valige, scegliere i capi adatti, si doveva sbrigare. Giunta nella sua umile dimora non perse tempo. Aprì il suo armadio e prese tutti i vestiti. Li mise disordinatamente nell'enorme valigia e prese subito il computer. Prenotò un volo per la mattina seguente e si fiondò nella vasca da bagno. Mentre era sdraiata e si rilassava, ripensava a quello che stava per fare. Era la cosa giusta? Cose avrebbero detto i suoi amici non vedendola? Ma soprattutto cosa avrebbe detto suo fratello? Dianna era la più piccola in casa Agron. Aveva un fratello più grande di cinque anni, Mark. Mark era sempre stato il figlio perfetto, diciamo che loro erano un po' il modello di famiglia perfetta. Erano tutti affascinati dalla letteratura e quindi lavoravano nel campo dell'editoria. Dianna era una giornalista, Betty e Ronald erano curatori di libri e Mark aveva seguito le loro orme diventando anche uno scrittore freelance. Non si era mai separata da loro e l'idea un po' la spaventava, ma era ora di pensare un po' di più a se stessa e di smettere di preoccuparsi sempre per gli altri, soprattutto perché la gente spesso si approfitta della bontà delle persone come Dianna. 
Andò a dormire molto presto, aveva il volo alle 6.20 e svegliarsi per essere a quell'ora in aeroporto sarebbe stata quasi un'impresa impossibile. Tutti sapevano che la ragazza era un grande dormigliona. 
 
Naya Rivera dopo aver ricevuto la conferma da Dianna prenotò un volo e preparò tutto. Avrebbe avuto solo due settimane durante le quali avrebbe fatto tutte quelle cose che rimandava di continuo e che non riusciva a fare quand'era a Los Angeles, parliamo sempre di cose banali tipo leggere un libro. Non era riuscita a leggere un libro da quando aveva cominciato quel lavoro. Li vedeva, li acquistava ma non riusciva mai a cominciarli a causa della sua vita frenetica. Per quanto la gente considerasse banale il suo mestiere, era davvero molto difficile. Tutti pensavano che dato che era la proprietaria si girava i pollici tutto il giorno, ma non era così. Se aveva raggiunto la ricchezza era solo merito della sua determinazione e della sua forza di volontà che le avevano dato la forza di riuscire a realizzare i suoi sogni non curando ed ignorando tutti coloro che dicevano che non ce l'avrebbe fatta. A fine serata, prima di mettersi a dormire, sentì il campanello suonare. Andò ad aprire, era Douglas. 
"Che ci fai tu qui?" chiese
"Sono venuto a riprendermi ciò che mi appartiene" disse prendendola per i fianchi
"Non c'è nulla qui che ti appartiene" rispose lei allontanandolo
"Dai Naya lo so che sono stato uno stronzo, mi dispiace. Ho capito di aver sbagliato, ti prego mettiamoci una pietra sopra" continuò lui 
"Mettiamoci una pietra sopra? Ma io la pietra te la butto in faccia idiota! Sparisci di qua e non farti più rivedere imbecille" esclamò la latina chiudendo la porta
Stanca si trascinò fino alla camera da letto dove sprofondò nel suo enorme letto morbido e cadde in un sonno profondo. 
 
Alle 5.30 la sveglia di casa Agron suonò facendo spaventare la povera Dianna che dormiva beatamente. Guardò la sveglia, si mise il cuscino in faccia e dopo aver respirato profondamente, si alzò dal letto. Alzò la tapparella ma fuori era ancora buio, così accese la luce. Scese in cucina, si preparò il caffè e ancora stordita si sedette a berlo sulla sua amata poltrona. Dopo essersi lavata e vestita, prese la sua unica valigia e si diresse alla porta dopo essersi coperta per bene. Aprì la porta, diede un ultimo sguardo alla sua umile dimora ed uscì. Mise la chiave sotto il tappetino. Camminò lungo il sentiero innevato, aprì il cancelletto di legno e richiudendolo, lasciò in quella casa e in quel posto tutte le sue preoccupazioni. Arrivò in aeroporto in tempo, salì sull'aereo e si accomodò accanto ad una signora anziana che non faceva che parlare. Il viaggio fu lungo e stremante, anche a causa di quella signora. Prima di atterrare le arrivò un messaggio, era di Sebastian, le chiedeva a che punto era con la ricerca. Sbuffò delusa e decise di non rispondere e di ignorarlo per il resto della sua vacanza.
 
Naya Rivera appena giunta in Inghilterra cercò un taxi. Dopo svariati minuti riuscì a trovarne uno che la poteva portare sino a quel cottage in cui avrebbe alloggiato. Entrò in macchina e fece caricare all'autista le sue valigie. Durante il tragitto aveva guardato fuori dalla finestra. Il paesaggio era tutto innevato. Le piaceva molto. Sembrava di essere in uno di quei film che trasmettono durante il periodo natalizio, quando fuori fa freddo e l'unica cosa che si riesce a fare è starsene seduti sul divano con una coperta molto pesante a bere una cioccolata calda, magari con il proprio uomo o come nel caso della latina con il proprio migliore amico, che era l'unico uomo costantemente presente nella sua vita. All'improvviso l'auto si fermò e l'autista comunicò alla donna di essere giunti a destinazione. Lei si guardò intorno stranita e si rivolse all'autista.
"Mi scusi credo che lei stia sbagliando, non può essere qui" esclamò guardando inorridita il cimitero
"Infatti non è qui, ma la strada è troppo stretta e non riuscirei a fare inversione di marcia, mi spiace deve scendere qui e andare a piedi. Non è molto lontano, proceda sempre dritto, attraversi il piccolo ponte e continui a camminare sempre nella stessa direzione per un paio di metri, troverà la casa sulla destra"
Naya non poteva credere a ciò che sentiva. Lei avrebbe dovuto portarsi tutte quelle valigie fino alla casa? Non aveva mai fatto una cosa del genere e non aveva in mente di cominciare in quel momento. Così insistette con l'autista, il quale la costrinse a scendere dall'auto e a procedere da sola. 
La donna era assolutamente arrabbiata. Nessuno le aveva mai fatto una cosa simile. A Los Angeles era dovere dei tassisti obbedire a ciò che gli veniva chiesto. Si fece coraggio vedendo la macchina lasciarla lì e si incamminò. Sorpassò il ponte e camminò fino a quando la casa non comparve alla sua destra. Si fermò a guardarla per qualche istante. Era una vista magnifica. Sembrava una di quelle località che vengono fotografate per le cartoline di Natale. Sorrise felice di essere giunta a destinazione ed entrò in casa dopo aver preso la chiave da sotto il tappetino come aveva detto Dianna. 
 
Nel frattempo a Los Angeles, Dianna raggiungeva casa di Naya in taxi. Arrivata davanti all'enorme abitazione fissò il foglio su cui aveva appuntato l'indirizzo e continuava a confrontarlo credendo di aver sbagliato posto. Insomma era qualcosa di idilliaco agli occhi dell'inglese. La sua casa non era nemmeno paragonabile a quella. Sorrise felice e decise di entrare. Cominciò a guardare dappertutto. Le sembrava di essere in paradiso. La cosa che attirò però tutta la sua attenzione fu l'enorme collezione di film che Naya aveva nel soggiorno e il suo enorme televisore, grande quasi quanto lo schermo di un cinema. Dianna adorava i film, adorava le storie d'amore strappalacrime e sempre a lieto fine. Lei era una ragazza molto romantica, una di quelle ragazze che credono nell'amore vero e nel potere dei sentimenti. Era quella che in America avrebbero definito una "persona troppo ingenua". Stanca per il viaggio e per aver dormito poco, andò in camera da letto. Vide l'enorme letto e i suoi occhi si illuminarono. Si lanciò su di esso e si addormentò. 
 
Naya e Dianna avevano abbandonato le loro vecchie vite per intraprendere un nuovo percorso, ce l'avrebbero fatta a lasciarsi il passato alle spalle e ad andare avanti? Ma soprattutto avrebbero mantenuto la promessa che avevano fatto a se stesse e cioè di fare tutto ciò che non riuscivano a fare nel loro paese e nella freneticità delle loro vite?







L'angolo della scrittrice di Fabiana
Carissimi lettori, volevo ringraziarvi davvero tanto per le recensioni che mi avete lasciato. Come ho già detto nelle risposte vene sono davvero tanto grata. Mi farebbe piacere ricevere un vostro parere anche su questo capitolo. 
Mi spiace per il ritardo, purtroppo a scuola ho avuto una settimana un po' incasinata, tra interrogazioni e compinti in classe, questo è infatti il motivo per cui il capitolo è così breve. Mi scuso anche per questo. 
Grazie mille per l'attenzione

Fabiana
  
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