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Autore: RickishMorty    02/06/2007    8 recensioni
Era così.. era finita.. magari non era mai cominciata
<< Draco sbrigati! Lo stiamo perdendo!>> urlava concitato, correndo freneticamente << Oh porcamiseria, Weasley! Ma chi me l’ha fatto fare di seguire un’idiota come te in… in questa cazzata!>> imprecavo andandogli dietro… non sapendo se inseguivo lui o quel treno che se ne stava andando..
Genere: Malinconico, Drammatico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era così.. era finita.. magari non era mai cominciata

 

 

 

 

“Draco sbrigati! Lo stiamo perdendo!” urlava concitato, correndo freneticamente

“Oh porcamiseria, Weasley! Ma chi me l’ha fatto fare di seguire un’idiota come te in… in questa cazzata!” imprecavo andandogli dietro… non sapendo se inseguivo lui o quel treno che se ne stava andando..

 

“Fiuu… ce l’abbiamo fatta” disse sorridendo, sistemato in uno di quegli scomodi sedili marroncini e rovinati.

“Certo non grazie a te! Stavamo perdendo questo stupido treno.. se solo non ti fossi fermato a comprare quei cioccolatini non avremmo dovuto correre” disse stizzito, appoggiando il viso sulla mano e stendendo le gambe sul sedile di fronte.

Il rossino guardò le sue gambe per un attimo e poi ritorno sul suo viso “Oh andiamo Draco..” disse intristito “Ce l’abbiamo fatta.. e poi…” si riprese tirando fuori due confezioni di cioccolata al latte “abbiamo qualcosa da mangiare durante il viaggio!” scartandola gli si aprì un grande sorriso sulle labbra

Draco lo fissò per bene.. com’era carino quando sorrideva… ma possibile che della cioccolata lo facesse così felice? “In effetti… anch’io sono affamato..” disse malizioso alzandosi dal suo sedile e mettendo le mani ai lati delle gambe del rossino.

Il ragazzo arrossì, davanti a quelle iridi di ghiaccio così fredde e orgogliose.. gli occhi di un Malfoy.

Mentre le loro labbra si toccavano e i loro corpi si sfioravano, il treno correva veloce, lasciando fumo bianco a cose che forse non avrebbero più rivisto..

 

 

 

“Lo sai.. sono contento che abbiamo deciso di fare questo viaggetto..  Stavamo sempre tappati in casa da mesi…”, la tua voce invece di essere eloquente come avrebbe dovuto, aveva una velata nota di rimpianto..

Abbassai lo sguardo verso il tuo viso, girato in direzione del finestrino, passandoti le dita tra i folti capelli rosso fuoco: “Cos’è un’accusa? Sai, piacerebbe anche a me scorrazzare libero tra le galline, ma se lo facessi sorgerebbero delle complicazioni lo sai?” Acido e sarcastico.

“Chiamerebbero la neuro?” Ironizzavi tranquillo su cose che spesso ti avevano fatto piangere

“O il dottore per l’autopsia…” Sempre pronto a distruggere ogni tua speranza

 

 

Scesi dal vagone, aiutando anche te a non inciampare come avresti probabilmente fatto. Stavolta non mi guardai intorno.. Il pensiero non mi sfiorò nemmeno la mente.. Avevamo deciso insieme che non saremmo più scappati.

“Ti ricordi la strada?” Guardavi fuori dalle enormi finestre trasparenti cercando di orientarti… Dio che carino che eri.. Con quegli occhi azzurri… Sembravi un cucciolo...  Non sentendo la mia risposta ti voltasti per parlare ancora… ma non te lo permisi… Che dolci erano le tue labbra Ron.. Davvero troppo.. Non erano umane.. E la tua lingua che si univa alla mia.. morbida e invitante.. Erotico, allo stesso tempo tenero, il modo in cui indugiavi prima di passarmi le braccia intorno al collo… Ma perché ti avevo ascoltato…

 

 

C’era un vento caldo, su quella collina con un solo albero… Sembrava uno di quei film che piacevano tanto a Pansy, anche se, naturalmente, non lo ammetteva. C’era un lago, un lago piccolo in realtà… ricordava il Lago Nero ad Hogwarts, anche questo era circondato da montagne, ma era molto più piccolo… e in più ad Hogwarts mai si era visto un tramonto del genere. Mai il sole scintillò così sull’acqua, ogni volta che mi affacciavo dalla finestra di quel castello. Mai mi era sembrato più bello uno stupido lago e un tramonto sdolcinato come la prima volta che l’avevo visto con te.

“E’ rimasto tutto come l’ultima volta… Solo.. guarda.. c’è una casa sulla seconda montagna” mi indicasti una casetta modesta, tutta bianca, sui versanti della montagna di destra. Chissà, magari un giorno ti ci avrei portato.

Mi sdraiai sotto l’albero, appoggiandomi alla corteccia dura e ruvida… Ti feci segno di venire vicino a me, dopo che ti fui seduto ti appoggiasti alla mia spalla. Cominciai a baciarti il collo, salendo fino alle guance, arrivando alle labbra che adoravo… Tu scorrevi con le dita tra i miei capelli, godendo di quella morbidezza di cui facevi vanto quando descrivevi il tuo ragazzo agli amici. Quanto parlavi bene di me. E quanto, ogni volta, mi pareva sbagliassi sempre più, non capendo che saresti dovuto andartene tu che eri ancora in tempo. Ed io non potevo più salvarti… Sarei morto per te, senza rimorsi. Mai avrei voluto che accadesse il contrario. Ti feci sdraiare su quel letto d’erba che sembrava stesse aspettando noi… Perfino quella sembrava avere un odore più inebriante Ron.. tutto con te mi sembrava più bello… tu che sensazione avevi quando eri con me?

Continuai a baciarti - fosse per me avrei continuato per sempre – mentre tu mi passavi le braccia intorno al collo rispondendo ai miei baci, audace e allo stesso tempo titubante il modo in cui la tua lingua si soffermava sul mio palato.. Continuammo così… Finche il  sole non lasciò il posto alle stelle e solo la Luna si specchiava sulla superficie dell’acqua.

 

Bastò uno starnuto per convincermi a stringerti di più a me ed inebriarmi di nuovo del tuo profumo dolce che amavo tanto… ti strinsi sempre di più cercando di riscaldarti il più possibile in assenza di una coperta… o di sicurezze.

“D-Draco.. mi stai strozzando..” misi le mani sul mio petto, senza spingermi, solo per farmi capire che stringevo troppo. Allentai la presa sospirando “Ron.. tu vorresti restare con me per sempre…?”

Incrociai il tuo sguardo e il tuo sorriso “Io starò per sempre con te…” avvicinai di nuovo le mie labbra alle tue… Senza riuscire a raggiungerle.

Sentì un forte bruciore dietro la schiena, un secondo dopo un forte rumore, quasi un’esplosione. Avevo appena intravisto una luce fortissima che venni scaraventato lontano dall’albero dove eravamo appoggiati… Era in fiamme.

Ti cercai con lo sguardo, frenetico e ansioso. Ed io dovevo essere quello preparato?

Ti ritrovai a pochi metri da me, appoggiato sui gomiti e caduto sulla pancia.  Il bagliore di quel fuoco assassino ti illuminava il viso, puntato verso quell’orrendo spettacolo, che, purtroppo, non era opera dei soliti piromani.

Mi alzai e vidi un’alta figura nera, stagliata sulle fiamme. Non poteva essere lui. Mi saliva un nodo alla gola e un senso di incredulità mi attanagliava. Lo sapevo che sarebbero venuti… Ma lui no.

“Draco, che sorpresa” una bassa risata accompagnò quelle parole “La nostra ovviamente”

Arretrai, dovevo arrivare fino a Ron, fino ai vestiti e prendere la bacchetta. Lui sembrava aver capito e si avvicinò impercettibilmente.

“Non mi aspettavo proprio di vederti qui, ti diverti a fare il piromane?”

Il mangiamorte si voltò un attimo verso le fiamme con un sogghignò luminoso stampato in volto, che scintillava sotto il cappuccio nero.

“Sono sempre fedele alla mia vera vocazione”

“Assassino?” pronuncio con disprezzo la parola che pensavo mi appartenesse

“Io preferisco Mangiamorte… ha un suono molto più affascinante” Sposti lo sguardo verso Ron “Ancora questa puttana?”

Ron ti guarda, è più fiero di te, e tu non te ne accorgi. È più forte di te.

Storci la bocca “L’unica cosa che potrei dirti a tuo favore è il fatto che sia un purosangue… Peccato che non lo dimostri” alzi la bacchetta puntandola contro di lui e un raggio rosso parte velocissimo raggiungendo ciò che tu non potrai mai essere.

Ron strilla di dolore, contorcendosi tra i vestiti, arricciandosi nella coperta, lo vedo che cerca di trattenere i gemiti soffocandoli in profondi ansimi… Ma perché.

Mi butto per terra prendendo la bacchetta che sbuca dalla tasca del giubbotto e mi volto verso di te, pieno d’odio “AVADA KEDAVRA”

Con gli occhi profondi quanto il mondo mi guardi sprezzante e annulli la mia magia che evapora via in un fumo verde.

“Penoso…” un altro raggio rosso parte verso di me, ma stavolta sono io ad annullarlo.

“Concordo”

Digrigni i denti, prima non ti succedeva di farti prendere dalla rabbia, semplicemente eri un freddo calcolatore, privo di sentimenti… Non ho mai capito cosa volevi davvero.

“Perché Draco? Perché te ne sei andato? Idiota. Avevi tutto, da padrone sei diventato vittima… Tutto quello che ti ho insegnato… Guarda cosa sei diventato”

“Che strano sentirlo da te…”

Ron ora era al mio fianco con la sua bacchetta e ti guardava. Ti inchiodavano quegli occhi vero? Lo sentivi tutto il rimorso vero? Ogni volta che mi specchiavo in quel cielo io lo sentivo. Morivo dai sensi di colpa.

“Avete deciso di morire insieme? Che romantico… Avete fatto un favore anche a me” alzi di nuovo la bacchetta e stavolta è Ron a contrattaccarti “EXPELLIARMUS” Troppo puro per usare Maledizioni senza Perdono…

Il raggio arancione sembra quasi colpirti, ma si attorciglia solo intorno alla bacchetta e poi scompare.

Una risata ti esplode in gola, mandi un altro raggio rosso contro Ron, ma stavolta non riesci a colpirlo, l’ho spinto giù e esplodo in un grido. Il corpo mi si dilania. Il sangue esplode fuori dal mio corpo, macchia l’erba, macchia la purezza di Ron, sembra ancora più vivo e intenso sotto le fiamme. L’avevo già sentita quella sensazione, ma non era stata da te.  Bastardo. Non era un Crucio. Ti guardo, quasi ringhio, mi giro a pancia in sotto. Dio che dolore.

Sogghigni, guardandomi superiore come hai sempre fatto.

Ron mi corre incontro “DRACO” terrorizzato mi fa appoggiare su di lui, mi pulisce con le mani sporche di terra il sangue, peggiorando la situazione. Mi viene quasi da ridere, maldestro anche in questi momenti. Non ho paura di morire. Gli porto il viso vicino al mio “Scappa Ron…”

Mi guardi incredulo, i tuoi occhi sembrano ancora più grandi e azzurri, grondanti ormai di lacrime “Cosa stai dicendo… Non posso, noi dobbiamo stare insieme, avevamo promesso”

“Lo sai che non le mantengo le promesse Ron…” vedo un altro lampo di luce rossa dietro di te “VATTENE” ti spingo di lato e vengo di nuovo colpito, un Crucio. Mi contorco, urlando come un dannato, squarciato dentro e fuori dalla stessa persona. Cerchi di farmi implorare? Non ti chiederò mai di smettere.

“NO. BASTA!” Ron urla contro di te e stavolta un raggio verde esce dalla sua bacchetta. Sei riuscito a fargli fare perfino questo. Ti odio.

Il raggio svanisce esattamente come prima. Mio padre avanza a passi lenti verso di te. Scappa. Scappa. Scappa. Vattene Ron.

Tu invece resti fermo lì, guardandolo con disperazione, odio, rabbia, dolore. Non scappi. Vattene Ron.

“RON VATTENE, VAI VIA, MUOVITI! SCAPPA, SCAPPA” urlo in preda a un terrore che non avevo mai provato, cerco di avvicinarmi strisciando verso di te.

Lucius prende Ron per i capelli rosso fuoco e lo sbatte vicino a me, con violenza. Io mi attacco alla tua gamba, conficcandoti le unghie nella pelle, con tutto l’odio che ho. Non batti ciglio e mi dai un calcio in faccia. Un bruttissimo rumore e altro sangue che mi scorre sul viso. Il sapore dolciastro e insieme ferroso, disgustoso, mi fluisce in bocca. Ron ormai piange disperatamente, mi stringe incapace di parlare. Una risata sadica ti sale in gola.

“Draco… Draco parlami, ti scongiuro dimmi qualcosa…” riesco ancora a vederti purtroppo, mi accorgo che sei ancora lì.

“Ti amo”

Sorridi e le tue lacrime mi cadono sul viso, mescolandosi al sangue. Lacrime e Sangue. Sembriamo tu e io, Ron.

“Vattene ti prego”

“Non posso Draco”

“Se mi ami vattene”

Scendi sulle mie labbra, baciandole, il bacio più tenero, dolce e bello che tu mi abbia mai dato. Pieno d’amore. “Ti amo Draco”

Un raggio verde mi acceca, il tuo peso contro il mio, una risata bassa e profonda.

E basta.

Ti amo Ron.

 

 

 

  
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