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Autore: hapworth    02/06/2007    9 recensioni
La sete si fece sentire. Potevo morderle il collo, ma non volevo ucciderla. Dovevo andare a caccia, ma non volevo lasciarla sola. Volevo amarla come un essere umano, ma non potevo imporle nulla. Avrei voluto vivere, ma avevo deciso di morire.
Genere: Romantico, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Informazione importante per i lettori: non uccidetemi per la fine please!!!

Mi serviva così sennò non avrebbe mai avuto senso!!!!! Vi avviso è una AU ed è anche moooooooooolto OOC.

Adesso vi lascio alla lettura: 

     E m’innamorai di te... un angelo

                                                            ONE SHOT

 

Ebbi un fremito quando vidi entrare nella classe quella ragazza: aveva lunghi capelli corvini e gli occhi di un caldo color cioccolato che si guardavano intorno spauriti.

Il professore da buon cretino patentato la mise proprio nel posto vuoto di fianco al mio. *Accidenti* così non avrei resistito a lungo alla tentazione di assaporare il sangue di quella ragazza. Immaginai il momento in cui l’avrei portata in un vicolo e l’avrei uccisa: l’avrei inchiodata al muro e le avrei morso il collo succhiando il suo sangue uccidendola.

L’ osservai meglio, volevo pregustare già il momento in cui avrei assaporato il suo sangue delizioso. Aveva un corpo formoso, gambe lunghe e magre, la pancia era piatta, i capelli corvini mossi sembravano morbidi come la seta, il viso era tondo e aveva due occhi enormi che... *Ops... mi ha beccato!* pensai vedendola arrossire.

*Adesso faccio amicizia e la porto in disparte* mi presentai con voce dolce e con stampato in viso un sorriso ammaliante. – Io sono Inuyasha, tu come ti chiami? – le domandai con occhi mielosi e luccicanti.

Mi è sempre piaciuto ammaliare le donne... eppure non ne ho mai approfittato di nessuna donna che ho ammaliato in questi 1000 anni che ho vissuto in questo mondo.

- Kagome – mi sussurrò lei dolce e impacciata arrossendo come una tenera bambina. *Come mi piace questa piccola umana* pensai sorridendo – Vieni ti porto in un posto – le sussurrai all’orecchio carezzevole mentre lei arrossiva sempre più...

Essendo consapevole dell’effetto che provocavo alle donne non mi stupì la sua reazione, tuttavia volevo ammaliare più di tutte lei, e una consapevolezza si formò nel mio cervello *La voglio... e voglio il suo sangue*.

Mi seguì silente, poverina non sapeva cosa avevo intenzione di farle. La stavo portando in un vicolo cieco, dove, essendo isolato, non passava mai nessuno, e quindi dove avrei potuto ucciderla in tutta tranquillità.

La vidi cambiare espressione non appena fummo circondati dall’oscurità. Io aspettai ancora qualche secondo prima di immobilizzarla al muro, tappandole la bocca con la mano e annusando il suo collo candido e morbido, le sfiorai la pelle bianca con le labbra sentendola poco dopo sospirare e tremare, sapevo bene che era una reazione che avrei dovuto considerare normale, eppure mi provocò un brivido nel profondo.

Senza neanche che me ne rendessi conto le avevo posato le mie labbra sulle sue, quelle si aprirono quasi subito curiose e io altrettanto curioso assaporai il sapore della sua bocca e delle sue labbra.

In quel momento non sentii più il desiderio di ucciderla, anzi, era stato cancellato dal mio cervello quell’ordine. Desideravo soltanto restare in eterno in quella posizione, restare a baciare le labbra di Kagome per tutta l’eternità, non mi importava più di niente, non mi interessava se sarei morto di sete, adesso l’unico mio desiderio era rimanere in eterno in quell’istante. Quell’istante tanto insignificante quanto importante per me, per la mia vita.

Poi però a sbloccare quell’istante, che nella mia testa sarebbe rimasto in eterno, furono le candide mani di lei che mi accarezzarono il petto delicate che accesero dentro di me un fuoco che divampò per tutto il mio corpo e la mia anima.

In un istante avevo già perso la lucidità sulle mie azioni, che tuttavia erano programmate per non farle del male, non volevo assolutamente ucciderla. Avido le baciai tutto il corpo, senza neppure respirare, sorridendo ogni volta che udivo un suo sospiro o un suo gemito.

La possedetti sentendomi davvero una persona amata, in quei momenti, mentre vedevo la sua smorfia di dolore trasformarsi in un sorriso carico di piacere e felicità, la felicità che cercavo da più di 1000 anni.

Quando mi accasciai sul suo corpo, lei mi accarezzò i capelli per qualche minuto, prima di rannicchiarsi sul mio petto e addormentarsi con un sorriso sulle labbra.

Quando mi risvegliai, lei era ancora tra le mie braccia, fragile come un fiore, quasi un cristallo...

La sete si fece sentire.

Potevo morderle il collo, ma non volevo ucciderla.

Dovevo andare a caccia, ma non volevo lasciarla sola.

Volevo amarla come un essere umano, ma non potevo imporle nulla.

Avrei voluto vivere, ma avevo deciso di morire.

Vidi i suoi piccoli grandi occhi aprirsi e soffermarsi sui miei, lei non provava alcun risentimento per me, sembrava davvero contenta di quello che era successo.

- Io... ecco... – cercò di dirmi, ma io le chiusi la bocca con un dito – Non importa – le sussurrai.

Lei mi fissò con gli occhi socchiusi, carichi dello stesso sentimento che stavo provando io con lei – Ti amo – le dissi mentre mi rialzavo per rivestirmi.

Non mi importava più niente, dovevo solo sparire dalla sua vita e soprattutto dal mondo. La consapevolezza che il mio destino era morire, essendo l’ultimo vampiro esistente al mondo mi vincolava.

Ormai lontano da lei presi il paletto e mi trapassai il cuore, non sentii neppure il dolore.

Mentre cadevo nell’oblio vidi quel piccolo angelo apparire al mio fianco piangendo... allora con le ultime forze che mi erano rimaste le sussurrai sincero – Io sono un vampiro... ma ti amo – gli occhi di kagome in quel momento non li avrei mai e poi mai scordati. Erano stupiti, tristi, malinconici, addolorati, felici, innamorati... e sul suo viso c’era uno splendido sorriso circondato dalle lacrime che continuavano a scendere dai sui occhi. – Io... io invece sono un angelo... e ti amo – mi disse prima di scomparire per volare in cielo.

Io un vampiro, la creatura più malvagia che esisteva, avevo incontrato il mio opposto. E me ne ero innamorato... talmente tanto che adesso muoio per lei.

Condannandomi ad appartenere ad un luogo in cui lei non esisterà mai, dove non la potrò mai più vedere e amare.

No quello no, perchè il mio amore non finirà mai.

E anche se non la rivedrò mai più io...

- Ti amerò anche nell’oblio... per sempre -

ç-Fine-ç

 

Non uccidetemi...

T_T com’è tristeeeeeeeeee

Vabbè basta sennò mi uccidete davvero.

Chissà quando riuscirò ad aggiornare le altre... mistero...

Ciao e alla prossima volta!

By athenachan    

 

 

   
 
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