Same Mistakes

*il banner è andato a cercare i funghi*



 

La festa era andata bene, niente di diverso dal solito. Le solite bibite, le solite persone, le solite canzoni, ma finalmente non più i soliti litigi. Io e Mary eravamo finalmente riusciti ad affermare i nostri sentimenti, ad affrontare le paure e ad imparare ad amarci, l'un l'altra. Si ci amavamo, e non c'era niente di sbagliato nell'amare. L'avevo finalmente capito, dopo un anno ero riuscito ad accettare la verità, avevo superato la paura delle delusioni d'amore che avevano tempestato la mia adolescenza e avevo fatto di Mary la mia ancora di salvezza. 

Mentre stringo i suoi fianchi che ondeggiano sulle note di Don't Want To Miss A Thing  degli Aerosmith, rivedo nei suoi occhi castani la nostra storia, i nostri sbagli, le nostre litigate, le sue lacrime, le mie lacrime.

«Ti rendi conto di cosa hai fatto Zayn?» gridò la bionda

«Cosa? Cosa ho fatto?»

«E me lo chiedi pure? Sei un coglione Zayn, hai rovinato tutto! Mio padre stava finalmente accettando la mia proposta di farmi fare le audizioni per quel film e tu che fai? Ti metti contro di me? É così che dimostri di amarmi? Ti rendi conto che non riusciamo a parlare tranquillamente? Ogni volta finiamo per litigare, ogni volta crei dei casini enormi» prese fiato e i suoi occhi si inumidirono «Non ce la faccio più, Zayn. É finita.»

«Cosa? Tu non puoi lasciarmi. Io l'ho fatto per il tuo bene! La fama di quel regista è sopravvalutata, non realizzerai il tuo sogno con lui. Non puoi lasciarmi. Ti amo»

«Se mi ami mi saresti stato vicino anche se fosse stato un errore, mi avresti aiutato ad alzarmi e a tentare di nuovo. Adesso per favore, vattene.»

Percorreva i corridoi della scuola a braccetto con Claire, era sempre stata di una grande bellezza, ma quella mattina il suo sorriso era più bello del solito. Ad un mese dalla nostra rottura sembrava tornata felice, volevo chiarire con lei. Io l'amavo.

Mi avvicinai cauto a lei, Claire mi vide e sussurrò qualcosa a Mary, poi se ne andò lanciandomi un'occhiata e mimando un "buona fortuna" con le labbra. Adoravo Claire, non perché fosse mia cugina, ma perché era una bravissima ragazza ed una grande amica.

Appena Mary mi vide si fermò e il suo sorriso svanì, mi avvicinai lentamente.

«Ciao» le dissi

«Ciao»

Le bianche scogliere di Dover accoglievano gli ultimi raggi di sole, che si stava tuffando nel blu dell'oceano. Mary accanto a me guardava meravigliata quello spettacolo e io la stringevo forte a me. 

Si voltò verso di me e mi penetrò con i suoi occhi scuri, c'era un velo di preoccupazione nel suo volto così le chiesi se andava tutto bene.

«Zayn, devo dirti una cosa molto importante…»

«Okay, dimmi»

«Vedi, lo scorso mese ero molto arrabbiata con te, per quello che mi avevi fatto e non rispondevo delle mie azioni e…»

Sciolsi l'abbraccio e la guardai, lei tornò a guardare l'enorme distesa d'acqua di fronte a noi.

«Sono stata con un altro. Comprendimi, ero arrabbiata, frustrata. Quando sei venuto da me quella mattina a scuola e mi hai dato il foglio per l'audizione mi sono pentita. Ti prego credimi se ti dico ce non lo rifarei mai.»

«Sapevo che eri stronza ma non fino a questo punto… Come hai potuto?»

la guardai un'ultima volta con le lacrime agli occhi e mi avviai verso la strada dove avevo parcheggiato la moto. Chiamai Harry e gli dissi tutto, sarebbe passato lui a prenderla, stava già partendo così le inviai un messaggio e me ne andai.

we'll play, play, play all the same old games 

and we wait, wait, wait for the end to change 

and we take, take, take it for granted 

that will be the same 

but we're making all the same mistakes

Guardai nuovamente Mary negli occhi, le spostai un riccio dei suoi capelli castani dal viso, la baciai dolcemente e le sussurrai un "Ti Amo". Non ero mai stato più sincero e lei l'aveva capito, perché mi sorrise e si strinse ancora più velocemente a me.

Ci eravamo rincorsi, per tutto quel tempo. Avevamo commesso sbagli su sbagli, a causa della rabbia, della gelosia, della solitudine, della tristezza, dell'amore che provavamo l'un l'altra. Non sapevamo cosa significasse amare, l'avevamo imparato grazie a quegli sbagli. Per noi amarci era starci vicino, stringerci forte nel momento del bisogno, preoccuparsi l'uno dell'altro ma non fermarci se incontravamo un ostacolo, abbattevamo l'ostacolo insieme. Per noi amare significava ridere insieme, piangere insieme, emozionarci insieme. Amare significava tenerci per mano mentre camminavamo per i corridoi, aiutarci nei compiti, scherzare sui professori. Amare significava mantenere le promesse, smettere di rincorrerci e smettere di ferire l'altro, era accettare gli errori propri e della persona al tuo fianco, ma soprattutto amare significava essere noi stessi.

SAAAAALVE! 
sciao a tutti.
allora questa è la terza storia di 'up all night' ma che ve frega a voi? tanto non se la caga nessuno…
scrivo solo perché mi piace e per becauseislarry, visto che è l'unica che si caga le mie one-shot.
bene, vi saluto.

ah, prima che mi dimentichi.

POTRESTE DARE UN'OCCHIATA A QUESTE? Thanks :)

The Journey (Original Story, PASSATE ASSOLUTAMENTE, è un ordine)

(un)broken (One Shot sui one direction)

do you remember? (One Shot sui one direction)

Baci,

Chiara :)