High School of Arts, 7.40 a.m.

Uscii dal del collegio, insolitamente presto. 

Aprii il cancello d'accesso dell'istituto. Quel metallo freddo al contatto con le mie mani mi fece rabbrividire.

- Buongiorno signorina Riley..-. Harry se ne stava appogiato al muro dei rovi di rose, ormai appassite dal freddo.

- Buongiorno Styles, novità?-.

Sorrise. Ma sotto quella maschera di allegria c'era un non so che di enigmatico.

- Saltiamo scuola!- .

- Cosa? -

- Divertiamoci, facciamo qualcosa, in mezzo a questa monotonia, avanti. Siamo giovani, voglio godermi questi momenti uno a uno. -

MI scappò una risata cristallina.

- Oh, andiamo. -

Lui voleva farlo e io pure. Insomma, cosa te ne faresti di una vita passata sui libri, sulla scuola, sulle stupide regole imposte? Siamo giovani, sono giovane. Questa non è l'epoca in cui bisogna 

dettagliare il futuro. Questo è il momento in cui devi semplicemente prendere la vita come capita. Ogni momento fa parte di te, di me, di noi. Prendilo, catturalo, congelalo all'istante, azzarda

su ogni scommessa, sbaglia destinazione, sogna, ama, vivi. non è la monotonia a renderci speciali.

- ci sto! -.

Andammo a Sherneess. Lì il mare è assolutamente meraviglioso. Quei pochi e fiochi raggi di sole riflettevano sulla superficie mossa che si infrangeva sugli scoglio. Rimasi per qualche minuto

a contemplare la vista.

- ti piace? -.

- mentirei se dicessi di no.-.

- beh,anche io. Di solito vengo qui e mi siedo sulla panchina di fronte alla riva, insiema a una chitarra e qualche canzoncina. non c'è pace migliore al mondo. tutto ciò sembra avvolto da un alone

di malinconia, ma lo amo comunque. sembra da stupidi sedersi qui e osservare il mare in burrasca, i gabbiani che girano a vuoto nel cielo grigio di marzo, e qualche passante qua e là; spesso

accompagnando il tutto da qualche accordo di chitarra e quelle poche note della canzone preferita, quella che solitamente descrive pienamente il tuo stato d'animo. amo il fatto di poter avere un

posto fatto su misura per me.- gli si illuminarono quei maledetti smeraldi che aveva al viso.

- hai ragione-.

- allora, te e Niall?- cambiò direttamente discorso.

- E' tutto.. ok. o forse no. sinceramente, non lo so. un giorno mi cerca, un giorno sono come un ombra per lui. è enigmatico, ma sono consapovele del fatto che.. che lui tiene a me. - mi rivolsi 

verso il suo sguardo perso chissà dove.

- anche io tengo a te.-. mi abbracciò, stranamente.

- lo so, è per questo che sei speciale.-.

La stretta si fece più forte da parte sua. Sentii la sua guancia umida sulla mia.

- Harry, ma che fai piangi?- si porto via la lacrima dal viso frettolosamente.

- nessuno me lo aveva detto.  nessuno mi aveva mai fatto sentire così. non è la stessa cosa di un 'ti voglio bene' detto all'aria, con lo sguardo volto verso al tuo cammino e non davanti agli occhi

di quella persona che tolo fa pensare. quando l'hai detto mi sono sentito un nodo alla gola fortissimo.poichè nessuno mi aveva mai detto così e non sapevo di poter risultare così 'speciale'

davanti alle persone. -

Lo abbracciai istintivamente. come se fosse un bimbo da proteggere. perchè sapevo che il suo cuore era fragile, era fragile di ogni emozione che scaturiva dal suo inconscio. ci sono per te.

harry.



bene, mia cara alessandra questo è il capitolo che mi avevi chiesto.
se ti pacerà, mi farà piacere.
te lo dedico, perchè.. perchè si. perchè comunque tu ci sei sempre per me.
ti voglio bene. -giulia.