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Autore: Sanae78    15/11/2012    2 recensioni
Raccolta di storie dedicate a Yotaro, il mitico gatto di Taro Misaki.
PS
Le storie non seguono alcun ordine cronologico.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa, Taro Misaki/Tom
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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11 Un chat

Ringrazio tutte le persone che leggono le mie storie … buona lettura!

Sanae78

 

 

“Un chat”

di Sanae78

 

 

“No, aspetta Yotaro! Ti prego non farlo!”

 

Il gattino era seduto sul divano e teneva la cosa alzata.

Taro sapeva benissimo cosa stava per accadere e voleva impedire che accadesse.

Yotaro, a volte, non capiva l’ atteggiamento di quel ragazzino, anche perché era solo da pochi giorni che viveva in quell ‘appartamento con lui e suo padre.

Comunque Taro aveva ragione, perché lui stava per farlo, o, meglio, stava per farla.

Allora, Taro, l’ aveva sollevato con dolcezza mettendolo sul pavimento, e, lui, l’ aveva fatta, aveva fatto la pipì.

 

“Uh, che spavento che mi hai fatto prendere Yotaro … comunque meglio qui che sul divano … ora mi toccherà anche pulire …”

 

Taro guardava Yotaro come se avesse fatto qualcosa di sbagliato, ma, Yotaro, non riusciva a capire cos’ avesse fatto di male, perché si era limitato a soddisfare i suoi bisogni.

Infatti la sua mamma gli aveva insegnato che poteva farli dove preferiva.

Taro un po’ sconsolato era andato in cucina a prendere uno straccio per pulire e si era trovato di fronte suo padre Ichiro.

 

“L’ ha fatta di nuovo, vero?”

“Si, papà!”

“E dove? Ancora sul divano?”

“No, per fortuna sono riuscito a spostarlo sul pavimento, ma ci è mancato davvero poco.”

“Lo sai che questa cosa non va bene Taro?”

“Si, lo so papà! Ma ti prometto che non accadrà più!”

“Va bene, Taro!”

 

Taro era tornato in sala un po’ amareggiato, consapevole, che se Yotaro non avesse imparato a comportarsi meglio, suo padre, forse, avrebbe potuto chiedergli di mandarlo via.

Ma si sbagliava, perché Ichiro aveva capito quanto tenesse a Yotaro e voleva aiutarlo a prendersi cura di lui, così un giorno gli aveva fatto un regalo.

 

“Tieni e per te?”

“Che cos’è papà?” suo padre gli aveva appena regalato qualcosa.

“Guarda!”

 

Taro aveva scartato il pacchetto esclamando: “Ma questo un manuale che spiega come educare ed allevare un gatto … grazie papà!”

 

“Taro tu non hai mai avuto un gatto prima d’ ora ed ho pensato che ti servisse una mano.”

“Grazie papà!”

“Però sappi che dovrai impegnarti per istruire al meglio il piccola Yotaro, così potremo vivere tutti al meglio questa casa.”

“Ti prometto papà che Yotaro diventerà il gattino più educato di tutta Parigi!”

“Ok, Taro!”

 

Yotaro, da un nascondiglio, aveva osservato tutta la scena ed aveva sentito che stavano parlando di lui.

Aveva capito che in quei giorni non si era comportato tanto bene, mettendo in difficoltà Taro con suo padre e sperava che il suo amico umano lo aiutasse a capire.

Quella sera Taro aveva iniziato subito a leggere il manuale, ed, il giorno seguente, aveva usato tutti i suoi risparmi per acquistare tutto ciò che era necessario per prendersi cura del gattino.

Poi aveva sistemato il lettino di Taro vicino al suo, messo le ciotole del micio in cucina e disposto varie lettiere in punti strategici della casa.

Adesso veniva il bello, avrebbe insegnato a Yotaro dove fare i suoi bisogni, non gli restava che aspettare.

Taro aveva atteso che Yotaro si mettesse in posizione, e, dopo pochi minuti la sua pazienza era stata premiata: il gattino stava per farla di nuovo sul pavimento.

Yotaro si era sentito, ancora una volta osservato e, poi Taro, delicatamente l ‘aveva sollevato appoggiandolo dentro una delle lettiere ed il micetto l’ aveva fatta lì.

 

“Bravo, Yotaro!”

 

Yotaro non riusciva a capire bene cosa fosse successo, però si era reso conto che era piacevole fare i propri bisogni su quella sabbietta.

 

“Bene, Yotaro! Questa è una delle tue toilettes e d’ ora in avanti dovrai imparare ad usarle come si deve!”

 

Yotaro era ancora un po’ confuso, il suo amico umano sembrava contento di lui, e, forse, lui aveva intuito quello che doveva fare.

Taro era stato costretto a ripetere quel gesto ancora un paio di volte, ma poi Yotaro aveva capito e, quando gli scappava, si fiondava su una delle sue lettiere.

 

“Papà vieni a vedere!”

 

Yotaro in quel momento stava facendo la pipì in uno dei suoi bagni privati.

 

“E’ proprio diventato educato il nostro Yotaro!”

“Si, papà! Grazie!”

“E di che?”

“Non ce l’ avrei mai fatta senza il libro che mi hai regalato!”

“Di nulla figliolo … sono felice anch’ io per il nostro Yotaro!”

 

Poi avevano riso contenti.

 

In quell’ istante Yotaro si era sentito fissato, quei due sembravano davvero preoccupati che facesse le sue cose per bene, si era sentito un po’ offeso e se ne era andato.

In fondo anche un gatto, in certi momenti, aveva bisogno della sua privacy.

 

 

Fine

 

 

Disclaimer

 

I personaggi presenti in questa storia appartengono a Yoichi Takahashi.

 

Note

 

  • Yotaro è un personaggio di Yoichi Takahashi ed appare in una piccola vignetta del volume. 25 di ‘Capitan Tsubasa’ in cui dice ‘Salve, sono Yotaro Misaki!’
  • Yotaro era anche l’ amato gatto di Yoichi Takahashi, e, l’ autore, al termine di ‘Capitan Tsubasa World Youth’ scrive ‘Infine, dopo undici anni di vita insieme, proprio nel periodo in cui finivo questo lavoro, è spirato il mio amato gatto Yotaro, possa riposare in pace …’, Yoichi Takahashi ottobre 1997
  •  ‘Chat’ significa ‘Gatto’ in Francese
  • Questa storia è ispirata dai miei gatti e dalle loro avventure

 

 

 

 

  
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