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Autore: Meow_    15/11/2012    15 recensioni
Un amore nato tra i corridoi di scuola. Una ragazza follemente innamorata del classico bel ragazzo di quinta, ma lui ricambierà il suo amore?
E dopo mille difficoltà, riusciranno ad essere felici?
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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CAPITOLO 2
Numeri






Mary era da sola dentro una classe, seduta su un banco; tutti sembravano essere spariti. Picchiettava le dita sulla coscia, nervosamente. Guardava il cellulare, senza fare niente di preciso. In quel momento sentì qualcuno entrare.
Con sua grande sorpresa, era Mr. Sesso, e sorrideva. Sembrava piuttosto contento. ‘Per cosa?’ si chiese Mary, ma non ebbe tempo di rifletterci sopra.
   «Ehi» disse Mr. Sesso, con una voce incredibilmente sensuale.
Mary sentì il suo corpo andare in ebollizione; le si mozzò il fiato. Aprì la bocca, cercando di formulare una frase, ma non ebbe nemmeno il tempo di provarci che Mr. Sesso la zittì.
   «Shh, non è il momento di parlare» le disse, sorridendo maliziosamente e avvicinandosi a lei sempre di più.
Mary deglutì a forza, e fece di ‘sì’ con la testa, anche se in realtà non aveva nessuna intenzione di parlare.
Mr. Sesso ormai era vicino a lei, che era rimasta come paralizzata sul banco su cui sedeva. Le portò una mano vicino al viso e iniziò ad accarezzarle una guancia; Mary si sentì sciogliere.
Pensò di non poter sopravvivere ancora, sentiva che la morte era vicina. Aveva voglia di saltargli addosso, e malediceva Mr. Sesso perché stava perdendo tutto quel tempo prezioso.
   «Come stai?» le chiese, sempre con lo stesso tono di voce.
Mary lo guardò sbigottita, che razza di domanda era?
   «B-bene» balbettò Mary, in preda al batticuore.
   «Mi fa piacere» rispose lui. Parlava lentamente, e Mary lo maledisse mentalmente perché non si sbrigava a fare qualsiasi cosa volesse fare.
   «D-dove sono t-tutti?» chiese Mary; ormai il suo viso e quello di Mr. Sesso erano a meno di dieci centimetri di distanza.
   «Andati» rispose semplicemente Mr. Sesso.
Andati, in che senso?
   «Ma non ci importa di loro, dico bene?» continuò lui, con lo stesso sorriso malizioso di poco prima.
Mary arrossì leggermente e abbozzò un sorriso, non sapeva cosa rispondere.
Mr. Sesso si sedette sul banco, affianco a Mary, e le afferrò per i fianchi facendola sedere sopra di lui. Mary stava letteralmente per esplodere. La situazione si era evoluta così in fretta: poco tempo prima avevano iniziato a parlarsi e ora, così, senza preavviso, lui era venuto da lei e l’aveva fatta sedere sulle sue gambe.
Mr. Sesso continuò ad accarezzarle il viso, a volte facendo passare qualche dito tra i capelli. Mary rabbrividiva ogni volta che lui la sfiorava, e continuava a chiedersi perché fosse così lento.
All’improvviso, Mr. Sesso fece per sdraiarsi, e Mary per poco non perse l’equilibrio. Sorrise imbarazzata per la pseudo-figuraccia, ma lui le rispose con un sorriso sincero, affascinato.
Si sdraiò completamente sul banco e aiutò Mary a posizionarsi in modo da stare comoda.
«Ecco, così» le aveva detto, mentre la faceva stendere sopra di lui.
Mary non riusciva a credere di essere veramente lì, sdraiata sopra il ragazzo sul quale tanto aveva fantasticato. I loro corpi erano a contatto e Mary percepiva tutto il calore che il corpo di Mr. Sesso emanava. Voleva confessargli tutto, dirgli che dal primo momento che l’aveva visto l’aveva fatta impazzire, ma Mr. Sesso fu più svelto.
Le agganciò il busto con un braccio muscoloso e la fece avvicinare ancora di più; ormai i loro visi erano ad un paio di centimetri di distanza. Mary chiuse gli occhi, incredula, mentre avvicinava lentamente le labbra al ragazzo che tanto le piaceva. Mr. Sesso le morse piano un labbro, poi iniziò a baciarla dolcemente.



Driin-Driin.
Erano le 6:30, e la sveglia di Mary suonava senza pietà, rompendo quell’armonioso silenzio che regnava fino a poco prima nella sua stanza.
Mary diede un colpo brusco al cellulare per spegnere la sveglia, non capendo cosa stesse succedendo. Un secondo prima era con Mr. Sesso, sdraiata sopra di lui su un banco di scuola; perché ora era in camera sua? Rimase spaesata per alcuni istanti, poi riguardò il cellulare. Terrore. Era ora di alzarsi.
Realizzò tutto in un secondo: stava sognando.
   «Vaffanculo, sveglia del cazzo!» si espresse nella sua massima finezza per ringraziare l’amica sveglia che le aveva interrotto forse il più bel sogno della sua intera vita.
   «Maria?» chiese sua madre, a bassa voce, aprendo la porta della sua camera.
Mary rispose con una specie di grugnito.
   «Ti ho sentita gridare, che succede?» chiese sua madre.
   «Mpf, no, niente» rispose Mary.
Sua madre alzò le sopracciglia e la guardò male, poi uscì dalla camera.
Mary non ci poteva ancora credere. Sembrava tutto così vero, per un attimo aveva creduto davvero che Mr. Sesso la volesse baciare.
Si preparò svogliatamente, pensando continuamente al sogno appena fatto. A momenti le venne voglia di piangere, ma si riprese immediatamente dicendosi che non poteva piangere per una cosa del genere.
Stava per uscire di casa, quando vide un’immagine appesa al suo muro: il suo Zayn.
Come poteva dimenticarsi di lui, il suo grande amore? Come gli avrebbe spiegato che ora c’era un altro?
Se prima Mary stava male, ora stava peggio. Era combattuta: Zayn o Mr. Sesso?
Mr. Sesso sembrava così irraggiungibile. Invece, Zayn, nonostante fosse sempre in giro per il mondo e la vedesse davvero poco, aveva sempre dimostrato di essere molto legato a Mary.
Anche un po’ troppo legato, a dire la verità. Mary ricordava tutte le volte che il giovane cantante dei One Direction l’aveva minacciata, in preda alla gelosia: «Se tu tradire me, io fare boom! Io fare esplodere me, te e amante, se tu tradire me!» urlava.
Mary scoppiava a piangere ogni volta che il ragazzo la minacciava con l’esplosivo nascosto nella cintura e il detonatore in mano; Mary, però, sapeva che Zayn lo faceva solo perché era molto innamorato di lei.
Infatti, questi litigi si concludevano sempre in progetti sui loro futuri figli: Zayn ne voleva diciotto, Mary un po’ meno; così, barattando come si fa con i vucumprà, erano scesi a soli dodici figli. Era un buon compromesso.
Decise di non pensare più a Zayn, che tanto era in giro per il mondo e sarebbe tornato chissà quando. Un piccolo svago non l’avrebbe di certo fatto esplodere, no? Lontano dagli occhi, lontano dal cuore.

*

Mentre andava a scuola, mandò un messaggio alla sua amica Sofia:

-Non puoi capire il sogno che ho fatto, mlmlml.

Facendola morire per la curiosità, perché come sempre non volle aggiungere altro al messaggio. Sofia la mandò a ‘fanculo circa venticinque volte da quel momento all’arrivo a scuola, finché Mary non le raccontò per filo e per segno tutto ciò che aveva sognato.
Finito il racconto, Sofia aveva un sorriso pervertito stampato in faccia.
   «Eh, i sogni erotici di Mary» disse, ridacchiando.
   «Non è vero!» rispose Mary, dandole un colpo innocuo sulla spalla, ma Sofia continuò a ridere e a prenderla in giro.


*

Durante l’ora di educazione fisica, come sempre, le due amiche rimasero sedute a cazzeggiare sulla panca affianco al banco del professore. Del professore non c’era nemmeno l’ombra, così Mary decide di dare una sbirciatina casuale al registro della sezione di Mr. Sesso.

   Mary e Sofia erano due brave stalker, infatti, alcuni giorni prima, avevano cercato più o meno tra gli amici di tutta la scuola per trovare il profilo facebook di Mr. Sesso, guardando il profilo di chiunque si chiamasse Riccardo. Riccardo, questo era il nome di Mr. Sesso. Inutile dire che alla fine erano riuscite nel loro intento.

Mary sfogliò  nervosamente il registro, finché non arrivò alla pagina con l’elenco della classe di Mr. Sesso. Fece scorrere velocemente l’indice sulla fila di nomi, finché non lo trovò. Sorrise, notando che sul registro c’era scritto tutto quello che un perfetto stalker potrebbe desiderare.
Si segnò il numero di casa: ‘Casa Mr. Sesso’ e lesse avidamente l’indirizzo, come se stesse progettando di appostarsi lì notte e giorno.
Poi decise di contare le sue possibili rivali amorose: ogni individuo di sesso femminile – e maschile, come sottolineò Sofia, scherzando– praticamente urlando ogni nome che leggeva, finché Sofia le disse di smetterla.
Mary si sentiva realizzata per essere in possesso di quelle inutili preziosissime informazioni.

   Tornando dalla palestra, Mary sembrò illuminarsi. Sofia la guardò scettica.
   «Senti questa,» esordì Mary «Nome: Riccardo. Cognome: ***[1]. Sesso: che cammina» e scoppiarono entrambe in una fragorosa risata.
Suonò la ricreazione e le scale si riempirono di gente, travolgendo Mary e Sofia. Mary si girò per prendere a parolacce quei bufali inferociti che le avevano appena travolte, ma proprio in quel momento inciampò su qualcosa. O meglio, andò a sbattere su qualcuno, facendolo cadere e rimanendo impigliata tra le sue gambe. Sofia quasi piangeva dalle risate, pregustandosi una bella scena.
Mary si girò di scatto e non seppe se vergognarsi di più per la figuraccia o per la persona che aveva fatto cadere: era Mr. Sesso.
Incredibilmente, si trovava nella stessa esatta posizione del suo sogno, e questo la imbarazzò non poco.
Mr. Sesso sorrideva nervoso, quasi volesse scusarla per quell’incidente. Mary iniziava a gustarsi quella vicinanza, quando Mr. Sesso si rialzò in un attimo. Negli occhi di Mary si poteva leggere chiaramente la delusione per essere stata privata di quel contatto.
   «Scusami» mormorò Mary.
   «Non ti preoccupare» rispose Mr. Sesso, accompagnando la frase con un gesto della mano.
   «Be’, io vado…» disse Mary, quasi sperando che lui la trattenesse.
Mr. Sesso la salutò con un altro cenno della mano, e Mary era pronta ad abbandonarsi alla delusione, quando, con sua grande sorpresa, le afferrò un braccio.
   «Aspetta» disse Mr. Sesso. Mary si girò di scatto.
Forse lui si rese conto di aver agito troppo precipitosamente, cosicché mollò subito la presa.
   «Volevo, ehm, chiederti se… Mi puoi aiutare con lo studio» chiese lui, tutto d’un fiato.
Mary sorrise, un ragazzo di quinta che chiede aiuto ad una di seconda? Oh, certo!
   «Con piacere» rispose Mary, sorridendo.
   «Perfetto, grazie! Allora, ehm, ti mando un messaggio dopo così ci mettiamo d’accordo!» disse Mr. Sesso, quasi entusiasta.
Mary annuì, contenta, ma poi si ricordò di un piccolo particolare.
   «Ehm, scusa, tu non hai il mio numero» gli fece notare.
Nella sua testa una vocina ripeteva: ‘il numero di Mr. Sesso, il numero di Mr. Sesso!’ e Mary sorrideva sempre più soddisfatta.
   «Se mi passi il telefono…» disse Mr. Sesso.
Mary non se lo fece ripetere due volte, gli passò il telefono e Mr. Sesso scrisse il suo numero.
   «Mandami un messaggio dicendo che sei tu, così segno il tuo numero. A dopo» rispose e si allontanò.

Mary ormai saltava di gioia e, presa dall’euforia di avere il numero del ragazzo che le piaceva, si era totalmente dimenticata di salvarlo. Si era rimessa il telefono in tasca così com’era, e quando, un’ora dopo, lo tirò fuori per mandare un messaggio, vide un numero scritto sul display e si chiese di chi fosse.
Purtroppo agì ancora prima di pensare; si ricordò che era il numero di Mr. Sesso solo nell’esatto momento in cui aveva ormai cancellato l’ultima cifra.
   «Cazzo, no, porca puttana, merda!» disse per almeno quindici minuti, maledicendosi in tutte le lingue del mondo. 






Salve a tutti! Mi scuso per l'attesa infinita :c
Spero che questo capitolo via sia piaciuto :3 
Ringrazio tutte le belle persone che hanno letto e recensito lo scorso capitolo, kajdhfksjf, e aggiunto la storia tra seguite, preferite e via dicendo. 
Ci vediamo col prossimo aggiornamento, che spero possa essere al più presto!! 

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sofia meow
twitter - @MeowSlytherin
   
 
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