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Autore: Meow_    05/11/2012    30 recensioni
Un amore nato tra i corridoi di scuola. Una ragazza follemente innamorata del classico bel ragazzo di quinta, ma lui ricambierà il suo amore?
E dopo mille difficoltà, riusciranno ad essere felici?
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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CAPITOLO PRIMO

L'incontro con Mr. Sesso






   Era ricreazione, e Mary, come sempre, era seduta sul banchetto fuori dalla sua classe, insieme a Sofia. Stavano parlando del più e del meno, ascoltando un po’ di musica, quando un ragazzo alto e con un accenno di barba si avvicinò a loro; era di qualche anno più grande. Il ragazzo le fissò per un attimo e Sofia lo guardò male; Mary lo fissò stupita. Poi il ragazzo spostò lo sguardo verso il basso e allungò una mano. Mary e Sofia si spostarono immediatamente, guardandolo con fare sospettoso. Ad entrambe passò per la mente che il ragazzo non avesse esattamente buone intenzioni. Invece, il ragazzo tirò fuori dal ripiano sotto il banco un libro.
« Scusate » disse il ragazzo.
   Mary e Sofia annuirono, come per dire che non c’era problema; Sofia si alzò e tornò in classe, mentre Mary restò da sola con il ragazzo.
   Come al solito, i compagni di classe delle due ragazze stavano facendo un casino assurdo. In quel momento si stavano tirando un astuccio, divertendosi come dei bambini di dieci anni.    Convinti che fosse di Mary, iniziarono a chiamarla. Lei tornò in classe, nonostante il ragazzo le stesse chiedendo aiuto.
   A quel punto, Sofia notò che in realtà l’astuccio era il suo, e iniziò a rincorrere i vari compagni per cercare di riprenderselo. Mary uscì dalla classe e vide che il ragazzo non si era mosso dal banchetto. Si sentì un po’ in colpa per averlo lasciato lì, dopo che lui le aveva chiesto aiuto.
« Che succede? » chiese Mary, sorridendo, per cercare di rimediare.
« Oh, grazie. Ho un compito di Filosofia, e non mi ricordo questo termine! Ho già chiesto di andare in bagno 7 volte! Lo puoi cercare tu e poi mi metti un’orecchietta sulla pagina? » chiese il ragazzo, quasi supplicandola.
   Mary rise e prese il libro.
« D’accordo, ma in che classe sei?» chiese Mary.
« Quinta » rispose il ragazzo, indicando l’aula affianco al banchetto.
   Mary iniziò a sfogliare il libro, ottenendo scarsi risultati, mentre il ragazzo rientrava in classe. Nel frattempo, Sofia tornò al banchetto finendo di mangiare l’ultimo pezzo del suo panino. Non capendo che libro avesse in mano le chiese spiegazioni, così Mary le spiegò tutto quello che era appena successo.
   Finito il breve racconto, Sofia alzò le sopracciglia, noncurante. Mary continuò a cercare per tutto il tempo, ma la campanella suonò e lei non aveva ancora trovato niente.

*

   Mary ripensò più volte al breve incontro, nei giorni seguenti. Si erano detti poco più di qualche frase, ma Mary non riusciva a togliersi dalla testa quella conversazione. In più, continuava a pensare al ragazzo, chiedendosi se, alla fine, fosse riuscito a combinare qualcosa nel compito in classe.
   Ogni volta che passava accanto alla sua classe, sbirciava dentro, cercando di vederlo, ma lui non c’era mai.
‘Vaffanculo’ pensava Mary, ogni volta.

   Finalmente, dopo quattro giorni, Mary lo incontrò; erano entrambi soli. Le pupille di Mary si dilatarono quando lo videro e le brillarono gli occhi; lui, in risposta, sembrò non averla nemmeno vista.
« Ehi! » gridò Mary.
   Il ragazzo si girò di scatto e la guardò, cercando di capire se stesse chiamando lui o qualcun altro.
« Com’è andato il compito? » chiese Mary, vedendo che lui non apriva bocca.
« Oh, » il ragazzo sembrò ricordarsi solo in quel momento chi fosse Mary « Ho preso 4 »
   La faccia di Mary si contorse in un’espressione sofferente. « Mi dispiace » disse.
« Se solo avessi saputo il significato di quel termine… » borbottò, più rivolto a se stesso che a Mary.
   Mary si sentì ancora più in colpa del giorno precedente.
È tutta colpa tua se ha preso 4 disse una vocina antipatica nella testa di Mary.
Doveva studiare prima! Rispose la coscienza di Mary.
Sì, ma lui ti aveva chiesto aiuto!
Non poteva pretendere che ci riuscissi!
D’accordo, però ora ti odia, ed è solo colpa tua.
« Basta! » urlò Mary, rendendosi conto solo alcuni secondi dopo di aver parlare a voce alta.
   Il ragazzo la guardò confuso. Mary si sentì arrossire leggermente.
« Ehm, cioè, scusa… M-mi dispiace, se avessi potuto aiutarti…» farneticò Mary.
« Non ti preoccupare, non è colpa tua » la tranquillizzò il ragazzo, anche se Mary avrebbe giurato di vedere un briciolo di disprezzo nei suoi occhi. « Ora torno in classe, ciao »
« Sì, ciao » rispose Mary, delusa, anche se il ragazzo se n’era già andato.

*


   Ormai Mary pensava sempre e solo al ragazzo. Ormai era ufficiale: il ragazzo le piaceva.
Non l’aveva più incontrato, dopo il breve dialogo, e ormai era più che convinta che lui la odiasse. Non ne aveva motivo, ma forse aveva bisogno di sfogarsi con qualcuno per il suo brutto voto. Mary ormai si rassegnò alla probabilità di diventare sua amica, o magari qualcosa di più…
   Contro tutte le previsioni di Mary, una mattina il ragazzo si avvicinò a lei. Mary non poteva credere ai suoi occhi, forse stava sognando. Invece no, il ragazzo era proprio venuto da lei.
« Ehm, ciao… Volevo chiederti scusa per l’altro giorno, sono stato un po’ brusco, ma sai… Ero ancora arrabbiato per il voto! Quest’anno ho l’esame, sai, e non posso permettermi dei votacci » disse il ragazzo.
   Mary riuscì a stento a collegare la bocca al cervello e formulare la frase.
« Io, ehm, no, be’, non ti preoccupare! » disse.
« Sicura? Non vorrei ci fossi rimasta male » rispose lui.
Io? Rimasta male? Ma che scherzi? Mi sono fatta solo una settimana di seghe mentali e paranoie, ma figuriamoci!
« No, no, tranquillo » Mary sorrise nervosamente.
« Meglio così… Comunque, posso andare all’interrogazione per recuperare il 4 » disse il ragazzo.
« Oh, bene, mi fa piacere! » rispose Mary, anche se non gliene importava molto.
Baciami, baciami, baciami, chiedimi di uscire, baciami, chiedimi il numero, chied-
« E stavolta studierò prima » continuò il ragazzo, sorridendo.
« Meglio così » rispose Mary, e tornò a concentrarsi sui suoi pensieri.
Baciami, chiedimi il numero, chiedimi se ci sono su facebook, baciami
   Il ragazzo notò lo scarso interesse di Mary, che in realtà era immersa nei suoi pensieri, e il suo sorriso svanì all’istante.
« Be’, io vado » disse il ragazzo.
« Cosa? Oh, ciao » rispose Mary.
Sono una cogliona, sono una cogliona, sono una cogliona!
   Mary si chiese per il resto della giornata come mai si fosse comportata in quel modo. Si sentiva una stupida, si era comportata in modo assurdo; ora il ragazzo avrebbe pensato che a lei non importasse un accidenti.

   Dopo una settimana, Mary decise che era il momento di parlarne con qualcuno. Se avesse tenuto tutto per sé, probabilmente sarebbe esplosa.
« Sofi… » disse Mary.
« Sì? » chiese Sofia.
« Io… Credo che mi piaccia uno » rispose Mary.
   Sofia alzò lo sguardo di scatto e spalancò gli occhi.
« CHI? » chiese.
« Ehm, hai presente quel ragazzo che si era avvicinato… A ricreazione… E mi aveva chiesto aiuto con filosofia? » disse Mary.
   Sofia ci pensò un attimo.
« No » rispose.
« Dai, quello che sembra Jack Sparrow, di quinta » continuò Mary.
   Sofia spalancò gli occhi ancora di più e la guardò malissimo. Jack Sparrow?
« Non ho idea di cosa tu stia parlando » rispose Sofia.
« Dai, quello con la barbetta » proseguì Mary.
« Barbetta? Non c’è nessuno con la barbetta » rispose Sofia.
« Sì, invece! Dopo te lo faccio vedere! » rispose Mary.

   All’uscita videro tutti quelli di quinta uscire davanti a loro, tutti tranne il ragazzo che piaceva a Mary.
« Quindi? » chiese Sofia.
« Oh, ‘fanculo, non c’era » rispose Mary.
Sofia sbuffò.

   Dopo giorni di continue ricerche al misterioso ragazzo, finalmente lo incontrarono. Erano sulle scale, Mary e Sofia salivano, lui scendeva.
« Oddio, oddio, è lui! » sussurrò Mary, indicando vagamente il ragazzo.
   Sofia alzò un sopracciglio. « Lui? » chiese.
« Sì, lui. È mmhh, mlmlml» rispose Mary, agitandosi parecchio.
« Ti calmi? E la smetti con questi versi? » disse Sofia, divertita.
« Scusa, ma è troppo… mmmh… Guardalo, è troppo bbbbbono» rispose Mary, pronunciando la parola ‘bono’ con almeno cinque b.
« Insomma… » commentò Sofia.
« Cosa? » chiese Mary, sconvolta « Lui è il sesso che cammina, anzi, che scende le scale. Lui… Lui è Mister Sesso! »
« Mister Sesso? » chiese Sofia, scoppiando in una fragorosa risata.
« Sì! Mister Sesso, è perfetto. » rispose Mary. 




Oddio, non posso crederci, l'ho scritta veramente! 
Ok, ciao a tutti, comunque! Dovete sapere che questa ff è nata da una conversazione ironica. Va be'. 
Le protagonista è la mia carissima amica Mary (extraordinharry) e in alcune parti compaio anche io :3
Be', comunque, ringrazio chi ha letto questo capitolo e soprattutto che mi ha sopportato. 
A presto, bye bye :') 


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