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Autore: Arriellinda    15/11/2012    1 recensioni
Una diciassettenne. Un passato devastante. Una verità sconvolgente.
Genere: Generale, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Caroline Forbes, Klaus, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Io odio i treni.- Una voce dietro mi fece sobbalzare dal mio posto. 

- Scusa, ti va se mi siedo qui ? - Se c'era una tipologia di domande che odiavo era quella. 'Posso sedermi qui?' ' Mi puoi prestare quello?' 'Posso venire con te?' Etc... Che cosa avrei dovuto rispondere ? No ? 

- Certo- Accennai un sorriso. Si mise seduto nel posto di fronte al mio. Era un tipo strano, aveva un cappello in testa, degli occhiali da sole, una sciarpa che gli copriva il labbro inferiore, e una strana valigetta in mano. La teneva stretta, come se dentro si nascondesse un grande tesoro.

Uno dei miei più grandi difetti è la troppa curiosità, così decisi di chiedere all'uomo cosa ci fosse in quella valigetta.

- Che cos'hai li ? - Lui sorrise alla mia domanda, ma non mi rispose.  
- Scusami, ti ho fatto una domanda. Perché non rispondi ? - Ci fu un lungo attimo di silenzio.
-Perché dovrei dirtelo ? Neanche ti conosco. 
- Perché è buona educazione rispondere alle domande, forse ?- Iniziai a pentirmi di averlo fatto sedere vicino a me. 
- L'educazione è la nemica della saggezza. - Ci mancava pure il filosofo ora. Il viaggio era parecchio lungo, quindi decisi di dormire un po'.

                                                ---------

'Il vento frusciava tra i rami degli alberi. Io ero seduta su un prato. Un grande e immenso prato verde. Tutto ad un tratto quel magnifico verde di trasformò in un grigio scuro, le nuvole diventarono nere, e il vento soffiava sempre più forte.  
- Ariel- Una voce roca urlava il mio nome, mi guardai intorno ma nulla. - Ariel - Continuava a chiamarmi. Mi alzai, e mi incamminai verso un sentiero. Mentre camminavo, iniziai a sentire dei rumori strani, era tipo un ululato. Forse c'era un cane da qualche parte. Il suono si fece sempre più vicino, e quando mi girai vidi una cosa che mi fece gelare il sangue. Non erano cani. No, era ben altro. Lupi. Davanti a me c'erano 3 lupi. Avrei voluto correre, ma in quel momento ero paralizzata. Uno di loro fece qualche passo indietro, per poi lanciarsi sul mio corpo, per fare di me la sua cena. ''

Mi svegliai, mi toccai la fronte. Ero tutta sudata, e avevo le guancie bagnate. Avevo pianto nel sonno. Quando alzai lo sguardo vidi che il tipo strano mi stava fissando. Certo, aveva gli occhiali scuri, ma sentivo il suo sguardo fisso su di me.

-Che vuoi ? - Gli chiesi mentre continuava a fissarmi.- 
-Va tutto bene?- 
- Ma che ti frega? -
-Scusa tanto.- 

Ok, forse avevo esagerato ma aveva iniziato lui. Com'è che aveva detto ? 'Non ci conosciamo neanche'! 

- Ho fatto un brutto sogno.- Lui sorrise. Sorrise con un sorriso che sembrava... Cattivo. Poi si tolse gli occhiali, il cappello e si avvicinò a me. Wow. Era davvero bello. Aveva dei capelli di colore castano scuro, con un piccolo ciuffo sul lato sinistro. E degli occhi marroni molto chiari. 
- Sai Ariel, è proprio il saper sognare che rende interessante la vita umana.- Mi disse, per poi ritornare nella sua posizione precedente. 
- Ascolta Socrate, perché non vai a dare lezioni di filosofia a qualcun altro ? - Stava davvero iniziando a stancarmi, che poi.... No, un momento. Mi aveva chiamato Ariel ? Io non gli avevo mai detto il mio nome. Lo guardai sconvolta, e lui ne sembrò divertito. -Come... Come fai a sapere il mio nome? -

Lui scoppiò a ridere, e mi guardò con aria minacciosa. 

- Me lo hai detto tu, Ariel. 4 anni fa. - ' 
 

Mi svegliai di nuovo, sobbalzando. Guardai di fronte a me, ma non c'era nessuno. Era stato tutto... un sogno ? Eppure sembrava così reale, 

- Mi scusi, dove è finito quell'uomo che era seduto qui ? - Chiesi ad un vecchietto che siedeva a pochi sedili da me. 
Il vecchio sembrò sorpreso. - Quale uomo?- 
Quello seduto qui. Ci stavo parlando fino ad un attimo fa. O almeno credo. - 
- Signorina, lei fino ad un attimo fa stava dormendo.

Negli ultimi 4 anni avevo fatto solo e esclusivamente un sogno. Quello della foresta, della luna e degli uomini che mi inseguivano, mai, e dico mai, un altro. Ma in quel giorno ne feci due. O uno ? Erano due in uno. Un sogno dentro a un altro sogno.                           
- Signorina, penso che lei debba scendere- La voce del vecchio mi risvegliò dai miei pensieri. Il treno si era fermato, e quando guardai fuori dal finestrino vidi un tra de cartello verde.

- Benvenuti a Mystic Falls- 

Scesi dal treno, e presi quel piccolo foglietto che la direttrice mi aveva dato. Sopra c'erano scritte tutte le indicazioni necessarie per raggiungere l'istituto che mi avrebbe ospitato fino ai miei 18 anni. Era troppo scomodo per loro venirmi a prendere alla stazione ? Dovevo pure trovarmelo da sola ? 
Dopo circa 20 minuti di cammino mi ritrovai difronte a un piccolo palazzetto di colore blu, e vicino un cartello con la scritta 'Istituto felice' scolorita dalla luce del sole. 
Bussai, ma nessuno mi venne ad aprire. Forse non c'era nessuno. Magari erano usciti tutti. Che strano però, di solito rimane sempre qualcuno. Bussai di nuovo, ma niente. 
- Cerca qualcuno ? - Mi voltai, e un uomo dall'aria molto simpatica mi fissava sorridente. - Ehm, sa dirmi perché nessuno apre la porta ? -              
-Beh, mi sembra un pò difficile dato che qui non c'è più nessuno da anni.-                                                                                                                                                         
-Ma.. Ma ne è sicuro ? -                                                                                                                                                                                                                                                - Certo che si. Questo prima era un orfanotrofio. Ma poi ha chiuso per mancanza di fondi.- 
-Ah, grazie comunque.- Stupida direttrice, poteva anche controllare che fosse tutto a posto prima di spedirmi qui. E mo ? Dove vado ? Che faccio ? 
-Lei è nuova qui, vero ? - Mi disse nuovamente l'uomo. - Si, sono appena arrivata.-
-Le consiglio di stare attenta, signorina... ?-
- Taylor. Ariel Taylor... Attenta a che cosa ? - 
- In questa città succedono cose strane a volte. Strane scomparse, corpi sbranati. Si dice anche che ci sono persone che vengono trovate ferite e senza ricordi. Stia attenta- Disse, per poi andarsene. 

Non so perché, ma quelle parole mi avevano messo una certa ansia. Corpi sbranati, scomparsi, senza ricordi. Pensai alla mia amnesia, ai miei sogni. Mah.. Probabilmente stava solo cercando di spaventarmi. Forse era una specie di scherzo che fanno a tutti i nuovi arrivati. Qualcunque cosa fosse, non ci pensai più di tanto. Avevo altre cose a cui pensare..!

C
he cosa potevo fare ora ? Tornare indietro ? No. Non sarebbe servito a nulla, se non a farmi sbattere in un altro istituto chissà dove. Presi una piccola borsetta rossa che mi aveva lasciato la direttrice, e vidi che dentro c'erano dei soldi. All'incirca erano 1000 euro. Sarebbero bastati per una casa ? Forse. Ma poi con le altre spese? Camminai un po per quella piccola cittadina, all'apparenza sembrava molto bella e accogliente. Vidi una piccola libreria con vicino un cartello che diceva 'Cercasi personale'. Un lavoro poteva essermi utile. Forse è una cosa strana, ma in quel breve attimo in cui attreversai la strada, ebbi la forte sensazione di essere osservata da qualcuno. E la cosa non mi piaceva affatto. 



Angolo della 'scrittrice'

Si lo so, sono in ritardo. Ma ho avuto tante cose da fare. Vi prometto che il prossimo lo pubblicherò molto presto. Ne approfitto per ringraziare tutte le persone che hanno letto e recensito il capitolo precedente. :)

  
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