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Autore: lily topa    16/11/2012    2 recensioni
Tom si allontana da quella finestra ma su quelle guancie,i pochi quadri coraggiosi abbastanza da stare nella stessa stanza con lui, giurarono di aver notato un luccichio e di aver udito sommessi singhiozzi provenire dalla poltrona accanto al camino.
Quella notte i quadri giurarono di aver sentito piangere Lord Voldemort.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Voldemort
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Non sono più Tom.










 
L’indomani sarebbe stato natale, tutti avrebbero festeggiato ma non lui.
Tom Riddle, o meglio, Lord Voldemort osservava il triste paesaggio al di fuori della finestra e rifletteva sull’imminente festa a cui lui, ovviamente, non avrebbe preso parte e così, neppure i suoi uomini.
 
“Signore.”
“Bene Bene,gli altri stanno per arrivare?”
“Si Signore, saranno qui a momenti!”
“ottimo. Seguitemi in sala”
Camminarono tutti dietro il loro signore, attenti a non camminare troppo veloce e ne troppo piano, attenti a non inciampargli nel vestito.
Il loro Signore poteva arrabbiarsi per un nonnulla.
Tom si sedette stanco a capo di quella tavola “offerta” gentilmente dalla famiglia Malfoy.
Chi mancava non tardò ad arrivare e ad accomodarsi nel più ligio dei silenzi, tutti pensierosi e preoccupati: quelle riunioni non erano mai un buon segno, men che mai alla Vigilia di Natale
 
“Miei fedeli Mangiamorte, siamo qui oggi per parlare di un incarico molto importante.
Come ben sapete domani sarà Natale e tutti i babbani saranno in giro per i loro leziosi pranzetti e terrificanti cori di corolle stonate.
Il vostro compito?
Stanare dal primo all’ultimo mezzosangue, natobabbano, magonò e sostenitore di Harry Potter di tutta la Gran Bretagna facendovi vedere il più possibile dai babbani -Questo Silente non lo gradirà affatto, pensò Tom mentre parlava- Se solo UNO ne rimane in circolazione tutti voi.. ne pagherete le conseguenze!”
“Ma signore, domani è Natale.. le famiglie.. i pranzi.. – Tom si voltò a fissarlo negli occhi- io.. no mi perdoni.”
“Le vostre famiglie se vorranno stare con voi.. bhè troveranno un altro momento.”
La sala fu attraversata da un sottile mormorio di dissenso ma Tom li ignorò e li congedò tutti con un segno della mano.
Come potevano loro voler festeggiare il NATALE, con i loro bambini, i loro amici..
Tom rifletteva incessantemente e con rabbia:
Ed io?!
 Ed io che una madre non la ebbi mai?!
 io che non ebbi mai un natale, un regalo, una sola amorevole carezza?!
come possono ballare milioni di persone per questa festa in nome di chi e di cosa?
Ancora mi affollano la mente i ricordi:quei natali passati come tanti, seduto su una sedia emarginato e solo, sempre più arrabbiato; pranzi disgustosi e canzoncine patetiche prima di dormire.
L’indomani il corteo di parenti o amici che facevano visita ai bambini dell’istituto ed io che ero sempre più solo.
Ed io, seduto dietro quelle finestre osservavo al di fuori oggi come allora
la neve scendeva e cadeva sulle finestre ma a me infastidiva la visuale e così, oggi come allora, feci sparire la neve con la sola forza di volontà.
 
Un esile figura si mosse dietro Tom: “Mio Signore, ecco signore noi ci chiedevamo se lei ecco.. si univa alla mia famiglia a cena.
Non ci sarebbe onore più grande mio Signore!”
“Lucius.. ringrazia la tua dolce moglie per questo suo invito ma dille che il suo signore stasera non cenerà.
Ora và!”
“Mio Signore mi permetta di insistere è la Vigilia, dopotutto..”
“VA’ HO DETTO!”
“Mio Signore.” E con quest’ultime parole Lucius si allontanò sotto il suo svolazzante mantello.
Tom riprese i suoi pensieri:
Come potevano anche solo pensare che mi sarei unito a loro in banchi e banchettini, in assurde frivolezze?
Io, che in orfanotrofio mangiavo giorno e notte zuppa di cipolle e pane ammuffito insieme ad altri bambini che, come me, non osavano mangiare un tale schifo e, come me, venivano puniti per questo.
Basta.. BASTA.. BASTA BASTA BASTA!
Basta Tom, non sei più Tom, sei Lord Voldemort adesso e questi ricordi non debbono passarti nemmeno per sbaglio nella tua mente, no Tom.
Potter, chissà come lo starà passando quel essere insulso di Potter, sotto la calda cupola della Sala Grande,magari con la famiglia del suo amico Weasley o forse con quella della sua amica Granger, la mezzosangue.
La mezzosangue più intelligente del suo secolo, esattamente come me, il mezzosangue più intelligente del mio secolo.
Ora basta Tom, ci sono cose più importanti di una insulsa festa babbana, avanti ci sono cose importanti che aspettano solo te.
 
Tom si allontana da quella finestra ma su quelle guancie,i pochi quadri coraggiosi abbastanza da stare nella stessa stanza con lui, giurarono di aver notato un luccichio e di aver udito sommessi singhiozzi provenire dalla poltrona accanto al camino.
Quella notte i quadri giurarono di aver sentito piangere Lord Voldemort.




scritta per un concorso su facebook della pagine Alohomora (stupendissima) spero vi piaccia e spero in tante recensioni!
a prestoo!

 

 




Lily Topa

  
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