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Autore: 0wen    16/11/2012    3 recensioni
Due amiche, una passione in comune. Un libro misterioso e tanti sogni da realizzare.
One dream one soul one prize one goal, one golden glance of what should be...
Genere: Sentimentale, Song-fic, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Brian May, Freddie Mercury, John Deacon, Nuovo personaggio, Roger Taylor
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 11 - «A Day at the STUDIOS... »

 

-John, non ci siamo. La strofa è molto più veloce di come la fai tu!- Tuona Freddie mentre il poveretto è alle prese con il ritornello di Get Down Make Love.

-Riproviamo- Lui, però, appare piuttosto calmo.

Sono nello studio di registrazione insieme ai Queen. E' sempre stato il mio sogno nel cassetto assistere alla creazione di un disco ed ora tutto ciò si sta realizzando. Mi pizzico il braccio... ahia! E' tutto vero. Mi sono accomodata su un divanetto bluette piuttosto malandato, continuo ad osservare i tre che bisticciano su ogni cosa. Roger sta alla sua postazione, dietro la batteria, e sta provando delle rullate. Penso a Gwen... è casa con Brian. Sospiro. Rimango incantata a guardare il biondo e con la mente vado chissà dove.

-Becky, vuoi uno snack? Qualcosa da bere?- Ratty, il road manager, mi fa tornare alla realtà.

-Scusa? No, no grazie!- Gli sorrido.

-Non fare complimenti!-

-E va bene... vorrei qualcosa da bere se posso, grazie!- Alla fine accetto la proposta.

-Vieni con me allora- Seguo Ratty al piano superiore dello studio. C'è un piccolo bar gestito da una ragazza dai tratti orientaleggianti.

-Dimmi, caro!- Dice lei sorridente rivolgendosi al roadie.

-Tre birre medie per i ragazzi, per me una gazzosa e...tu?- Mi chiede lui.

-Io prendo... una cola cola, per favore-

Scopro che la ragazza si chiama Sue. Sistema le bibite su un vassoio che passa a Ratty. Una volta tornati dai ragazzi gli distribuiamo tutto. Io recupero la birra di Roger e gliela porto, lui mi ringrazia togliendosi gli occhiali da sole e regalandomi un sorriso splendente. Trangugio la mia coca e mi alzo per gettare il bicchiere di carta nel secchio.

-Ehi, vieni qui- Sento la voce di Roger che mi chiama dolcemente. Mi avvicino a lui.

-Hai mai provato a suonare la batteria?-

-No, ma mi è sempre piaciuto parecchio come strumento- Rispondo prontamente.

-Perfetto. Siediti- Si alza dallo sgabello e mi cede il posto. Provo a rifiutare la proposta ma alla fine mi trovo costretta ad accettare anche se molto titubante.

-Non so se è una buona idea...- Provo a dire. Lui finisce di bere la sua birra e mi cede anche le bacchette, le mitiche Vic Firth.

-Prova!-

-Cosa devo fare?-

-Che domanda è? Prova! Fai un po' di casino!- Inizia a ridacchiare.

Alzo le sopracciglia e, timorosa, inizio a battere alla rinfusa sui vari toms. John, Freddie e Ratty sono seduti sul divano e mi guardano divertiti. Roger mi appoggia una mano sulla spalla.

-Aspetta, ti faccio vedere una cosa- Prende le bacchette dalle mie mani, io gli lascio il posto e lui inizia a suonare una sequenza di colpi.

-E' facile, fai così- Mi siedo nuovamente e provo ad imitare ciò che ha appena fatto. Stranamente ci riesco alla perfezione.

-Non male, non male ragazzina!- Commenta lui con un ghigno divertito stampato in faccia.

Vado avanti un altro po' con la sequenza, dopodichè mi fermo perché ho dolore al polso destro.

-Mi fa male il polso!- Mi lamento.

-E' normale!-

-Mmmmh- Mugugno.

-Dai, fai fare a me- Lo lascio al suo compito.

Il pomeriggio sta passando in fretta e fra poco devo andare a lavoro. Inizio a congedarmi.

-Ragazzi, è stato un piacere ma purtroppo devo tornare a casa!-

-Di già?- Mi chiede Freddie dispiaciuto.

-Sì, devo andare al pub. Comunque grazie per l'ospitalità!- Continuo io.

-Quando vuoi, sei la benvenuta- John appoggia il suo basso sul divano e mi saluta con due baci sulle guance, Freddie fa lo stesso. Sotto sotto, spero che Roger decida di accompagnarmi... Si avvicina, mi schiocca un bacio sulla guancia -ovviamente bordeaux- e mi sussurra all'orecchio 'ti va un passaggio?'. Al momento sento un brivido che mi percorre la schiena. Mi limito a guardarlo e ad annuire con un cenno del capo. Solo quando usciamo ci accorgiamo che sta piovendo, è un temporale estivo, durerà poco ma per ora le gocce vengono giù a quintali. Corriamo verso l'auto e ci rifugiamo all'interno. In un quarto d'ora arriviamo davanti casa, Roger parcheggia e mi accompagna fino alla porta d'ingresso.

-Grazie per essere venuta oggi- Mi sorride.

Arrossisco violentemente. -No, grazie a voi per avermi dato questa opportunità!-

-Ti sei anche guadagnata una lezioncina di batteria!- Ridacchia. -Contenta?-

-Certo! Con un maestro così diventerò di sicuro una maga delle percussioni-

-A che ora finisci il turno stasera?- Mi chiede grattandosi il capo.

-Tardi, molto tardi... Alle 2-

-Ho capito. Allora... beh, magari ci vediamo domani!-

-Sicuro- Gli dono uno dei miei migliori sorrisi.

Rimane fermo davanti a me per qualche secondo interminabile, i nostri sguardi si incrociano e io abbasso immediatamente gli occhi.

-Buona serata- Mi dà un bacio sulla guancia e torna alla sua macchina con la quale sfreccia via.

Scuoto la testa e cerco di riprendermi. Per quale cavolo di motivo non l'ho baciato? Dovevo farmi coraggio... Sono una stupida. Ho sprecato l'occasione. Entro in casa e mi butto sul divano con la testa fra le mani. Sento una voce squillante che mi chiama.

-Ehi Becky!- E' Gwen. Pimpante e già pronta per il lavoro.

-Ciao... Passati i postumi della sbronza?-

-Sì. Ora sto benissimo!-

-Brian è andato via?- Le domando.

-Sì, già da un po'... Tu non hai idea!- Fa qualche saltello e si fionda sul divano accanto a me.

-Dimmi tutto! Voglio anche i dettagli!-

-Aspetta... Non lo abbiamo fatto, o meglio, ancora no. Però c'è mancato davvero poco! Il fatto è che lui è dovuto scappare... non c'era tempo, ecco-

Mi lascio scappare un gridolino. -Oh mio Dio! Quindi state insieme?-

-Oh, sì!- Gwen sospira e si porta una mano sul cuore. -Non riesco a crederci!-

-Sono felicissima per te, sul serio- La abbraccio forte.

-Senti, e tu? Roger? Com'è andata? Racconta!- Chiede lei entusiasta.

-Mh...-

-Mh, cosa? Dai, dimmi!-

-Niente di niente. Forse è ancora presto... Non lo so. A me lui piace da morire e credo di piacergli anch'io- Alzo le spalle.

-Non ti scoraggiare. Vedrai che presto arriverà il momento giusto-

Se lo dice lei... Provo a fidarmi delle sue parole. Non perdo altro tempo e mi preparo per andare a lavoro. Usciamo e ci dirigiamo verso il pub. La serata passa più in fretta di quanto pensassi e, verso le 21, ecco arrivare Brian. E' solo. Dove cavolo saranno gli altri? Il riccio raggiunge Gwen e la saluta con un lungo bacio sulle labbra. Rimangono a parlare per un po' mentre lei gli prepara una birra. Con il timore di disturbarli, mi avvicino e saluto timidamente il chitarrista.

-Ciao Brian...-

-Becky!- Sorride e ricambia il saluto con due bacetti sulle guance.

-Gli altri tre dove sono finiti?- Gli chiedo curiosa.

-Chiusi in studio! Mi hanno incaricato di uscire per prendere qualcosa da mangiare per cena e visto che passavo da queste parti, ho pensato di farvi un salutino veloce-

Brian beve la sua birra e si congeda. Lui e Gwen si baciano ancora una volta e non posso negare una leggera invidia... Per il resto della serata servo i clienti e do una mano in cucina. Alle 2, completamente esauste, torniamo a casa trascinando i piedi che ci sembrano di piombo. In 5 minuti siamo stese sul letto e non facciamo in tempo a scambiare due parole che già siamo crollate.

--------------//
Now I'm hereeee. Ok. Salve a tutti. Questo è un capitolo di transizione, ecco. Spero non vi annoi troppo! Aspetto le vostre recensioni, byeee.
Els.

 

  
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