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Autore: Dian Nefer    03/06/2007    1 recensioni
Sono finiti i tempi in cui Hogwarts era un luogo tranquillo, dove il sole splendeva, gli uccellini cinguettavano e i Signori Oscuri attentavano alla vita degli studenti, o in particolare a quella di Harry Potter. Ora una nuova minaccia incombe sulla pace della scuola...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Il trio protagonista, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Insegna all'insegnate



«Il mio nome è Yanne, Yanne Potter.» Si presentò la ragazza stringendo la mano di un uomo vestito di nero, che guardò immediatamente verso il ragazzo accanto a lei.
«Si, sono la sorella di Harry.»
«Peccato…» Si limitò a commentare il professore.
I due fratelli si guardarono accigliati.
«Aveva qualche speranza di cavarsela senza punizione, ma…»
«Cosa?»
«Dieci punti in meno a Grifondoro per entrambi. La prossima volta sono sicuro, ci penserete due volte prima di cercare di riprendervi oggetti sequestrati a quest'ora di notte.»
«Ma professore!»
«Niente “ma” signorina Potter. Non mi sorprende che abbia già fatto perdere dei punti alla sua casa fin dal primo giorno che si trova qui.»
«Ma professore…»
«Signor Potter.»
«Professore, io non sono una studentessa!»
«Cosa?»
«Già, Yanne, è teoricamente una babbana.»
«Sciocchezze.»
«Professore, Yanne è vissuta in casa di un babbano e di una strega per 16 anni. Non ha poteri magici.»
«Ehi, vacci piano fratellino, ho detto che ancora non so se li possiedo.» Lo corresse la ragazza.
«Come fa a non sapere se possiede poteri magici?»
«Semplice, non ho mai provato a fare magie.»
«Allora perché si trova qui signorina?»
«Perché Silente ha fatto si che rincontrassi il mio fratellino, professore.»
«Non me la da a bere.»
«Ma è la verità!»
«È vero professore!»
«Stia zitto Potter! Sto parlando con sua sorella e non mi sembra lei le somigli.»
«Ahi! Cosa cavolo è successo?» La ragazza si portò una mano alla fronte.
«Come ha fatto a bloccare la legilimanzia?» Domandò il professore.
«Non provi ad utilizzare quella roba su mia sorella!» Ringhiò Harry.
«Non usi questo tono con me Potter! E lei signorina: la voglio domani sera dopo le lezioni nel mio ufficio. Non importa se è o non è una studentessa, se non vuole che la casa di suo fratello perda punti, dovrà presenziare, è un avvertimento.»
«A me sembrava più una minaccia.»
«Non lo era.»
«Si che lo era.»
«Fuori di qui! Tutti e due. Forza, andatevene!»
I due ragazzi uscirono dall’ufficio di Piton e questo gli chiuse la porta in faccia.
«Io lo uccido!» Esclamò la ragazza.
«E come? Lui è un mago potente.»
«E io cosa sono?»
«Una babbana.»
«Ah, è vero.»
«Yanne, andiamo, comincio ad essere stanco.»
«Si, si. Tu vai, io ho un conto in sospeso…»
«Non vorrai mica, rientrare lì dentro?»
«Nooo.»
«Allora che vuoi fare?»
«Devo riprendermi una cosa che mi appartiene.»
«Ti faccio compa…»
«No, tu vai! Ci metto due minuti, giuro che non farò disastri.»
«E va bene, mi fido.»
La ragazza sorrise al fratellino.
«Buona notte Harry.» Poi si voltò verso la porta:
«E ora a noi due.»
Yanne frugò nelle tasche è trovò le sue gocce per le notti insonni, un ghigno malefico si stagliò sulle sue labbra rosse come fragole.
Adagiò l’orecchio alla porta e sentì il professore muoversi per la stanza.
«Lo so io come si fa a fare perdere anche l'ultima rotella ad un tipo così!» Portò la gonna poco più su, in modo che divenisse più corta; sbottonò un bottone della camicia, sciolse i capelli racchiusi in una coda e si tose un orecchino nascondendolo in tasca.
NOK! NOK! NOK!
«Chi è?» Domandò l’insegnate seccato.
«Sono Yanne Potter signore, ho dimenticato una cosa nel suo ufficio.»
La porta si aprì di scatto.
«Non ha dimenticato nulla!» La corresse.
«E invece io credo di si…» Si fece largo la ragazza entrando nella stanza.
«L’avverto che se fa un latro passo...»
La ragazza si mise a carponi tastando il pavimento:
«Eppure era qui da qualche parte…Devo averlo perso qui per forza.»
Nella posizione in cui si trovava Yanne, la gonna della ragazza era troppo corta per coprire ciò che avrebbe dovuto e in bella mostra, le mutandine nere della giovane, colpirono come un pugno allo stomaco l’insegnate che finì con il troncare qualsiasi frase sul nascere.
«Per Merlino! Ma dove si sarà cacciato quel orecchino?»
«Signorina Potter si alzi immediatamente! Se dovessi ritrovalo le riporterò l’orecchino io stesso domani mattina per colazione, ora ritorni ai suoi dormitori, è un ordine.»
La ragazza si voltò verso l’insegnante e si alzò portando indietro i folti capelli rossi dal taglio selvaggio:
«La ringrazio professore, ma vede, quel orecchino mi fu regalato dalla famiglia che si è presa cura di me e non riesco ad addormentarmi senza.»
«E va bene, ci penso io. Lei si sieda, ci metterò un attimo.»
Yanne individuò un servizio da tea sul tavolinetto accanto al fuoco.
«Grazie professore, ma nel frattempo, posso avere dell’acqua per favore, ho la gola secca.»
«Se le ve bene ugualmente ho un po’ di tea caldo.»
«Si, grazie.»
Yanne approfittò di un attimo di distrazione del professore, per nascondere l’orecchino nella scollatura e versare un po’ di calmante nella teiera.
Il professore eseguì un incantesimo di ricerca e si aggirò per la stanza seguendo l’aumentare della luce fino a quando, mentre Yanne versava il suo tea, la luce della bacchetta non s’illuminò di una luce abbagliante verso il decoltè della giovane.
«Trovato.» Sussurrò l’uomo seguendo la direzione del bastoncino.
La giovane sorseggiò il suo tea e lo adagiò sul tavolinetto mentre fissava l’insegnate con un finto cipiglio curioso:
«Che c’è?»
«Il suo, ehm…orecchino…»
Yanne si guardò il petto, poi come se avesse capito solo in quel momento esclamò:
«Oh! Toh guarda! Ecco perchè non lo trovavo!» Fece per prenderlo quando…
«Questo è davvero troppo! Esca subito dal mio ufficio!» Gridò evidentemente imbarazzato.
Yanne si diresse verso la porta:
«Ma professore cosa…»
«FUORI!»
La porta si chiuse per magia.
«AHAHAH! Forse ho esagerato un pochino. AHAHAH! Comunque è un vero gentiluomo, mi aspettavo molto, molto peggio da un Mangiamorte.»
Yanne riprese ad origliare alla porta. Se tutto andava per il verso giusto, lui avrebbe bevuto un sorso di tea, si sarebbe addormentato all’istante come un sasso, lei avrebbe potuto entrare indisturbata, riprendersi la Mappa del Malandrino e completare l’opera con una vendetta personale.





Mi scuso per la scan forse un po' troppo...spinta XD
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