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Autore: ronnie13    16/11/2012    8 recensioni
'Nessuno aveva mai sospettato nulla..come era riuscita ad arrivare fino a questo punto? Rosie non riusciva a spiegarselo. Era pazza? probabile. Aveva paura? non più'. [SOSPESA]
Genere: Drammatico, Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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-PROLOGUE

I suoi occhi erano spenti dal dolore, soffocante sofferenza che l'accompagnava da ormai un paio d'anni.
Le sue guance erano costantemente rigate da lacrime salate che sembravano non finire mai.
I suoi polsi, coperti da pesanti braccialetti nove volte su dieci, erano segnati da tante piccole e profonde fessure che le sembravano così belle, così confortanti.

Nessuno aveva mai sospettato nulla..come era riuscita ad arrivare fino a questo punto?
Rosie non riusciva a spiegarselo.
Era pazza? probabile. 
Aveva paura? non più.

Uno schiaffo fece bruciare la guancia di quella ragazza tanto bella quanto triste.
"E ti prego di non fare più una cosa del genere" la richiamò severa la madre, donna esigente e di altà società che non accettava la figlia così..strana che aveva tirato su.
"Non preoccuparti, non si ripeterà" rispose lei soffocando il dolore, non avrebbe pianto, almeno non questa volta.
La Luna aveva ormai fatto capolino, aprì la finestra posta a forse un metro e mezzo da terra e saltò giù poi.
Non aveva una meta, non aveva un posto dove andare.
Voleva solamente stare sola per qualche ora, sola a guardare i suoi polsi, sola a pensare.
"Non prendermi in giro Justin, prendi questa pistola e fa' ciò che devi" il
 cuore di Rosie perse un battito al suono di quelle parole, di quella voce ma continuò per la sua strada.
Un ragazzo biondo, suo coetaneo ci avrebbe scommesso, spuntò urtandola dal vicolo alla sua destra.
"S-scusami" balbettò lui che frettolosamente riprese ciò che aveva lasciato cadere a terra.
Lei non pronunciò una parola, rimase a guardarlo allontanarsi corrugando giusto un po' le
 sopracciglia castane e ben disegnate.
Una cosa era sicura, avrebbe rivisto quel Justin ancora.


* * *


"Stanza numero 13" indicò l'infermiere all'uomo alto e robusto che cercava disperatamente la giovane dai capelli vermìgli.
Busso una, due, tre volte senza ricevere una risposta, allora decise di aprire.
Si schiarì la voce, poi si fece avanti "Rosie?" pronunciò con un filo di voce che non parve tale.
La giovane si girò lentamente e si soffermò un secondo, puntò gli occhi castani dritti sulle labbra dell'uomo.
"Lieta di vederla" disse accennando un sorriso.
L'uomo rimase stupido dalla tanta calma della rossa ma non lo diede troppo a vedere, aveva cercato per tanto quella Rosie di cui le avevano parlato ed eccola qui, completamente..vuota..persa.
"Il mio nome è Marcus e.." la ragazza lo interruppe.
"Conosco il suo nome, deve essere stato un lungo viaggio, dal Canada fino a qui non sono di certo due passi".
Marcus annuì leggermente con il capo sedendosi poi sul letto vuoto accanto a quello ricoperto da una coperta viola della giovane.
"L'unica cosa che sfortunatamente mi sfugge è la ragione di questa visita così..inaspettata direi"
Il tono fin troppo calmo di Rosie arrivò al cervello di Marcus fino a fargli esplodere la testa, non lo avrebbe sopportato ancora a lungo così decise di parlare.
"Sono qui per conto di tua madre, sarai presto trasferita in un nuovo ospedale, quindi sono qui per aiutarti e per accompagnarti" al suono di quella frase la ragazza, che fino a prima sembrava così impassibile, rimase sorpresa.
Sei mesi era stata in quell'istituto, sei mesi era stata sotto esame.
'Pazza signore, sua figlia è pazza, non c'è altra spiegazione' aveva confidato il medico a suo padre.
PAZZA, no, pazza non era.
Le piaceva definirsi complicata, diversa, sicuramente non aspirava alla normalità.
Amata non si era mai sentita, si odiava? quello di certo.
"Non vedo l'ora" abbozzò un sorriso, mentì spudoratamente.
Nessuno sarebbe riuscita a fermarla, nessuno l'avrebbe resa normale.



 

LOOK AT ME, BITCHEZZZZ. <3


Salve dolcezze, non sono nuova su efp, avrò tipo quattro profili sparsi per il sito ma sono così imbranata da non ricordare nè le password nè le mail.
Comunque, se non mi conoscete, sono Veronica, avevo pensato a questa ff come os
inizialmente ma ho tante di quelle idee in testa che sarebbe venuta fuori una roba chilomentrica
quindi ho pensato di evitare e di trasmormarla in una vera e propria storia.
La storia, appunto, è nata un po' di tempo fa ma non sapevo come strutturarla, ieri mi ci son 
messa d'impegno e questo è quello che è venuto fuori, spero sia di vostro gradimento.
Tengo a dire questo, in molte scrivono su McCann ultimamente (premetto, nella mia storia Justin si chiama Justin, non Jason)
chi su loro in prigione, chi su un rapporto tormentano e chi ne ha più ne metta, la mia storia è incentrata sulla pazzia di lei, 
non è niente di simile, solo questo.
Finisco il discorso anche perché è quasi più lunga la nota che il prologo, non ho riletto nulla quindi chiedo scusa
per eventuali errori fin da subito e se vi attira la mia storia lasciate una recensione, anche critiche magari
non mi offendo.
Un bacio, Ronnie. c: @xdrewsiphone on twitter

PS: farò presto un banner per la storia così da rendere migliore la grafica.
   
 
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