CAPITOLO 1
Era una domenica di Maggio quando la mia sveglia suonò, la sera prima avevo dimenticato di toglierla, erano le 7.00. Così cercai di rimettermi a dormire, ma senza riuscirci... Uh mi presento, mi chiamo Sara, ho 16 anni e vivo a Brighton. Quella mattina sarei dovuta andare a prendere Benny, mia cugina, anche lei di 16 anni, per fare un viaggio insieme a Londra. Così mi alzai dal letto, aprii l’armadio e presi dei jeans e una maglietta, andai in bagno a farmi una doccia veloce, mi vestii, misi un filo di trucco e per le 9 ero pronta. La sera prima non avevo finito di fare la valigia, così ci infilai dentro le ultime cose e la caricai nella macchina di mia mamma che poi ci avrebbe portato in stazione per la partenza. Verso le 10 partimmo, facemmo tappa a casa di Benny che era già pronta e ci aspettava fuori dalla porta.
-Hei buongiorno!- disse lei sorridendo
-Pronta per il viaggio?- le chiesi
-Certo ! Non vedo l’ora di arrivare a Londra, e di girarla in lungo e in largo!-
-Allora salta su!- esclamò mia mamma
Lei mise la valigia nel bagagliaio della macchina e salì. La radio era accesa e tutto ad un tratto partì una canzone dei One Direction, io e Benny li adoravamo! sapevamo a memoria ogni loro canzone così iniziammo ad urlare e a cantare, mia mamma ci continuava a dire di fare piano, ma noi urlavamo sempre di più.
Dopo 15 minuti di macchina arrivammo alla stazione, prendemmo i nostri bagagli, salutammo mia mamma e salimmo sul treno. Ero eccitatissima, non vedevo l’ora di arrivare a Londra! Finalmente il treno partì e dopo circa un ora arrivammo a destinazione. Uscimmo dalla stazione e prendemmo un taxi che ci portò in albergo. Nell’ingresso c’era un giardino immenso, era bellissimo, c’erano panchine dappertutto e nel centro del parchetto (?) c’era una fontana enorme. Sia io che Benny ne restammo meravigliate, entrammo, era il posto più bello che avessi mai visto: sulla destra c’era una specie di salotto, con tante poltroncine e dei divanetti, sulla sinistra c’era la reception: un bancone gigante, di legno chiaro con un piano di marmo, al di là di quel banco c’era un ragazzo che ci diede le chiavi della nostra camera. L’hotel aveva 4 piani, la nostra stanza era al 3. Dato che avevamo le valigie prendemmo l’ascensore. Arrivato al 3° piano si aprì, avevamo la camera n.° 35 che era proprio lì davanti, la aprimmo, restammo senza fiato, era BELLISSIMA. C’era un letto matrimoniale con le coperte sui toni dell’arancione con tanti cuscini appoggiati sopra. Benny buttò tutte le sue cose per terra e ci saltò sopra, io la seguii a ruota e nel giro di 5 minuti avevamo già incasinato tutta la camera come nostro solito. Sistemammo le nostre cose negli armadi e decidemmo di andare a farci un giro per Londra. Come prima cosa decidemmo di andare sul London Eye per vedere la città dall’alto. Iniziò ad alzarsi e cominciò ad intravedersi il Tamigi e il Big Ben. Arrivammo sul punto più alto: c’era una vista stupenda quando ad un certo punto la ruota si fermò, io e Benny iniziammo a sclerare, chiedemmo alle persone che erano in cabina con noi cosa fosse successo e loro ci dissero che era normale che facesse così; la nostra prima figura di merda…