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Autore: isidrinne    17/11/2012    0 recensioni
Universo alternativo in più parti nel quale gli unicorni non pascolano più, nemmeno nelle fantasie dei fandom...
L'ultimo unicorno è ormai estinto da un pezzo per ADam Lambert e Sauli Koskinen...
E' un addio, nemmeno lungo, ma di certo pieno di amarezza, quello del biondo finlandese al suo sogno di fanciullo che sembrava divenuto realtà, invece…
Genere: Angst, Drammatico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Disclaimer: le uniche cose che mi appartengono al cento per cento sono soggetto e trama della storia, e anche “Chase Of Dreams”, album totalmente fictional inventato da me, e i titoli delle canzoni che compariranno nel proseguimento; per il resto Adam Mitchel Lambert e Sauli Koskinen, la discografia di Adam Lambert e i personaggi reali che gravitano attorno a loro citati nella fiction, appartengono a se stessi e la musica ai detenenti i diritti, e non ho scopo di lucro nel citarli né intendo rappresentare loro e le loro vite in modo veritiero.

Ragazzi, a parte le scuse per il ritardo mostruoso ^^>^^>^^> anche oggi disclaimer e buona lettura. La storia ha preso una piega inaspettata anche per me che la scrivo... Oh My Rah!!@__@

baciotti (tre come sempre)

Isi


Parte quarta: cacciando il sogno
 

«Adam, è ora di... Emmm... Signor Lambert, è ora di andare in atelier, per le prove costume...»
Eileen, la nuova pubblicista di Adam, fresca di nomina, si accorge del madornale errore che stava per commettere soltanto dall’occhiataccia con cui Adam Lambert accoglie la confidenza che stava per prendersi nell’invitare il cantante divah di Chase Of Dreams e Dream For My Sun ad affrettarsi per non tardare al primo appuntamento con lo stilista per la prima prova costumi per il Chasing Dreams Tour.
Sono passati i bei tempi in cui il “fesso” Adam Mitchel Lambert era gentile con i dipendenti, e Eileen Crawford, glambert della prima ora, non riusciva a capacitarsi dell’enorme e peggiorativo cambiamento subito dal suo glamdaddy gentile di un tempo...
Ora è astioso, ferocemente ironico, sempre pronto a prendersela per le minuzie anche con il primo sconosciuto che osi guardarlo secondo lui con sufficienza, e pignolo riguardo ai rapporti sociali al punto da dare in escandescenze, se anche solo uno dei suoi dipendenti osasse trattarlo con familiarità.
L'unico ad apprezzare il nuovo Adam sembra essere il sirenetto punk che se la ride come un matto
appoggiato al bordo della piscina, ancora a mollo, osservando il viso spaurito e agghiacciato della ragazza, neoassunta come pubblicista di Adam Mitchel Lambert, al suo primo approccio con il “boss” ed entusiasta dell’incarico, almeno fino a quel momento, e che solo in quel momento si decide a uscire dall’acqua, anche lui in fondo ha un impegno di lavoro, le prove con la band, le ennesime a cui il suo dispotico “dittatore di lavoro”, come ama chiamarlo, nonché tirannico amante, esige che si sottoponga prima dell’ormai prossima prima data del tour.
«L’hai proprio terrorizzata, poverina!» osserva ghignando mentre avvolge il cantante in un abbraccio bagnato, che sa benissimo essere fastidioso per il suo padrone di casa, che odia dal cuore chi gli cammina per casa senza asciugarsi dopo un tuffo in piscina.
Adam si gira nelle braccia bagnate del galletto senza cresta che gli aveva a suo modo rubato il cuore tempo fa, quando per necessità si era visto costretto a cercare un nuovo chitarrista. Ma, invece di inveire furioso per l’intemperanza di Geremy, si limita a strizzare il sedere del ragazzo premendogli di conseguenza l’inguine contro il suo sesso, risvegliato prepotentemente dalla sensazione che quel corpo umido e imperlato di gocce gli provoca.
«Dovrei prenderti a sberle, lo sai?» considera Adam meditabondo mentre il suo bacino inizia una sensuale danza del serpente contro quello di Geremy che non è affatto intimorito dall’aver seminato il percorso dalla piscina al salotto di impronte bagnate e gocciolanti.
«Non le dai retta? Vuoi esibirti nudo, in giro per il mondo, ques’estate?» lo sfotte sapendo che il suo capo non gli farà mai del male fisico, «Più di qualche tuo fan ne sarebbe di certo entusiasta, ma forse il numero delle date si ridurrebbe drasticamente...»
Perché? si chiede Adam Lambert senza voce, domandandosi il motivo per cui quando il ragazzino sghignazza qualunque cosa, lui, unico ed indiscusso signore delle proprie decisioni, non può fare a meno di considerare quello che sta dicendo...
Anche ora non può fare a meno di ragionare su quanto uscito dalla bocca del suo sexyssimo chitarrista: quella prova costumi è necessaria, anche se un callo sull’alluce sarebbe meno fastidioso, per quanto gli suoni odioso e insopportabile il farsi rimettere le mani addosso da quel finlandese.
Per sfogare la frustrazione del suo orgoglio, Adam afferra la chioma umida di Geremy, stavolta incurante del lago formato ai loro piedi, e rovesciandogli indietro la testa, scopre il collo quanto basta per consentirgli di mimare un vampiresco morso ai danni di quella gola soltanto leggermente brunita dal sole californiano, come il resto del corpo del chitarrista.
«Ehi boss…» fa per protestare Geremy, dal momento che quel morso tanto finto non è, ma Adam tronca recisamente «Dai, sbrigati» sottolineando la frase con una sonora pacca sul sedere tornito del galletto punk, intendendo in questo modo spedirlo a rendersi presentabile, dal momento che dovrà accompagnarlo.
Infatti, se “tortura” costumi ha da essere, Adam non ha nessuna intenzione di lasciarsi torturare senza testimoni, quindi l’unica persona la cui vicinanza gli impedirà di sclerare e di riavventarglisi addosso, non importa per quale motivo, è senza dubbio il galletto…

In macchina, Geremy non riesce a fare a meno di commentare, la mano posata sulla coscia di Adam, come fa di solito quando vuole ammansirlo, o almeno provarci.
«Pronto?»
«M?» il mugugno del cantante è accompagnato da un’energica artigliata a quella mano ossuta ma morbida.
«Hai capito…» insiste Geremy stringendo a sua volta la mano del cantante con fermezza in risposta a quella prepotenza.
Nonostante la differenza di età, il nuovo chitarrista di Adam, ha come punto d’orgoglio il non cedere di fronte a nulla e nessuno, e il dispotico e capriccioso “cantante del millennio” non fa eccezione...
Per quanto sgarbato e scostante riesca a essere Adam, infatti, Geremy non manca mai una sera all’appuntamento sotto il teschio di cavallo in camera da letto di casa Lambert.
Anche ora che lo ha provocato, ben consapevole della reazione, e forse desideroso di suscitare in quel modo l’attenzione di Adam, sostiene senza subirle le conseguenze anche un po’ dolorose delle sue scelte.
Adam infatti ribatte in silenzio soltanto allungando la mano verso l’inguine del ragazzo che pur non avendo sostituito quello finnico nei pensieri e nelle voglie della checca bastarda che alberga nelle sue parti basse, lo soddisfa ogni volta che decide di togliersi delle voglie,  e Geremy paga, seppur volentieri, lo scotto di quella preoccupazione affettuosa subendo energiche strizzate al suo little da parte del suo datore di lavoro.

Come l’universo ha deciso, la macchina si arresta davanti all’atelier di Gareth Pugh di Santa Monica, che ospita la Sauli Koskinen Creations nella persona del suo stilista di punta, per il periodo della sua attività californiana, ovvero fino a quando la per nulla esigente e strafamosa rock-popstar Adam Lambert sarà soddisfatto del lavoro di costumista di Mr Koskinen.


 




Nel frattempo, in attesa dello scontroso cliente, il famoso stilista dà con un sospiro gli ultimi ritocchi a un giubbetto.
Se me lo ricordo bene, pensa sconsolato, monterà un putiferio perché non è quello…
La manica di quel giubbetto infatti, è composta a centinaia di linguette di lattine di bibita alternate ad anelli di maglia metallica. In un impeto ecologista, Sauli aveva deciso di legare il proprio lavoro per Adam a una crociata per il riciclaggio dell’alluminio, intendendo che il giubbetto per il cantante più famoso al mondo fosse il primo modello di una collezione “verde” legata alla raccolta differenziata dell’alluminio delle lattine la cui linguetta avrebbe fatto parte del capo di abbigliamento.
«Cosa sarebbe quella schifezza?!!!?»
Sauli respira a fondo prima di girarsi a rispondere a tono: come da copione, a quella domanda latrata, piuttosto che formulata a voce, e irosa, stizzita, scandalizzata, addirittura, che non lascia dubbi che il costoso, non di certo caro, vecchio Adam non sia cambiato di una virgola, nel peggio del peggio di sé stesso, il giovane stilista finlandese cerca di fare appello a tutta la sua pazienza per non rispondere come si merita, cioè in modo altrettanto pessimo e sgarbato.
«Purtroppo quel modello unico era già prenotato... Finora non mi è stato possibile contattarla per informarla della cosa, signor Lambert, ma ho lavorato su questo che sono convinto possa sostituirlo al meglio» Tono freddo, asettico, viso imperturbabile, e frase di circostanza, Sauli si comporta da perfetto padrone della situazione, per quanto sotto la pelle gli scorresse amaro fiele e feroce rabbia.
Quel giubbetto è, se possibile, ancora più scintillante, caratteristica fondamentale di quello che ha stregato Adam, grazie all’effetto di luce aggiuntivo prodotto dall’alluminio della manica, che assume un colore cangiante a seconda del riflesso dei cristalli multicolor che punteggiano l’ecopelle bianca...
Ed è anche più elegante, in un certo senso, dal momento che il modello bolero è stato adattato per ricordare il taglio dei costumi dei toreador e quindi adattarsi perfettamente al busto di Adam che, da che Geremy lo ha stuzzicato, una notte, riguardo alle splendide tette che si ritrovava al momento, le ha sostituite con dei pettorali di tutto rispetto, frutto di un accurato e quotidiano lavoro di sala pesi in palestra.

La mente di Adam Mitchel Lambert si prende una manciata di millesimi per considerare che effettivamente quella nuova creazione incontrerebbe maggiormente i gusti del nuovo Adam Lambert ma...
GLI-HA-DETTO-NO...
In questo non è cambiato lo stronzetto finnico, cui il diminutivo ben si adatta in tutto, tranne che nella portata della stronzaggine... Adam ricorda con acredine che anche in quel’infausto periodo della sua vita gli rispondeva a tono, e a lui, fesso che non era altro, stava più che bene che lo mettesse in riga..
Ma ora no, come si permette un simile slavatello di provare il pugno di ferro con lui?!! Non esiste che il famosissimo Adam Mitchel Lambert, glamagnifico e divah si faccia ribattere da uno stronzetto di finlandese per giunta di paese, perché Helsinki non è la sua città natale, no, soltanto un luogo di lavoro per lui e la sua famiglia di boscaioli polari.
I neuroni di Adam Mitchel Lambert riescono a focalizzarsi solo su questi devastanti pensieri mentre lo sguardo di ghiaccio, acre come il fumo di un fuoco di copertoni sulla route, si appunta in quello di Sauli, che gli tiene testa, come sempre in passato, con uno sguardo altrettanto truce.
«Scusa, ho capito bene?» Adam, freddo e glaciale, civile ma feroce, cerca di trattenere, fortunatamente con successo, l’impeto di sbraitargli addosso la sua frustrazione: non può permettersi, a poco tempo dall’inizio del tour, di mandare tutto all’aria, i concerti naturisti non sono mai stati né saranno mai “pop”...

Sauli, dal canto suo, non ha alcuna intenzione di cedere di un millimetro: quel giubbetto è un pezzo della sua anima che non accetterà mai di svendere a quell’americano presuntuoso e sbruffone, che non si sa per quale motivo due anni prima era riuscito ad incantarlo per poi piantarlo quando aveva più bisogno di lui...
Sì, hai capito bene, stronzo di un bastardo, pensa senza dare voce alle parole, scordati il mio primo lavoro, non te lo lascerò indossare, MAI!!!
Tuttavia, anche Sauli Koskinen capisce bene cosa gli convenga maggiormente: Adam Lambert è un cliente che può far definitivamente decollare la sua attività, una fonte di pubblicità troppo preziosa per perderlo per un litigio...
«Se vogliamo iniziare...» tronca quindi recisamente cambiando con maestria argomento, prendendo dal rack il primo dei modelli creati per Lambert la divah, una tuta in scintillante lycra nera con inserti rosso fuoco e maniche a pipistrello con paillettes lungo la linea del’avambraccio.
Adam, senza una parola, afferra sgarbatamente il capo dalle mani di Sauli fulminandolo, o almeno provandoci, con uno sguardo al veleno, e si avvia al camerino per indossarlo...

Pazzesco, io che... Ma interrompe subito il pensiero che lo avrebbe portato a ricordare quando, innumerevoli volte, durante le loro permanenze a casa sua, gironzolava per casa completamente nudo sotto quegli occhi di ghiaccio sentendosi perfettamente a proprio agio, e con bulgie pronto a chissà quali prodezze...
Adesso invece...
Il pensiero di rimanere anche solo a torso nudo di fronte a quello sguardo ora freddo come il ghiaccio del polo sulla pelle bruciata dal sole, gli risulta talmente fastidioso, da procurargli un insopportabile prurito...
Assurdo, perché gli do così tanto potere su di me? Si domanda Adam Lambert mentre completa la “vestizione”, consapevole che il vero potere che qualcuno ha su di te è quello che tu sei disposto a concedergli e gli concedi effettivamente...
Accompagnato dal fischio ammirato di un Geremy esterrefatto di fronte a ciò che sta vedendo ora per la prima volta, ovvero ogni minimo dettaglio del corpo scolpito del suo capo, messo in risalto dal tessuto di lycra, dai bicipiti non più morbidi fino al glorioso bulgie di cui tutti, lui per primo e fans compresi, vanno giustamente orgogliosi, il primo sguardo allo specchio di Adam Mitchel Lambert nel primo costume di scena vagabonda incerto tra il dubbioso e il soddisfatto.
Se, infatti, il primo istinto del cantante è quello di annuire soddisfatto, quella tutina alla Freddie Mercury gli si adatta alla perfezione, mettendo in mostra il suo nuovo fisico, i suoi occhi, governati dall’orgoglio nuovo di zecca che fa parte del “pacchetto divah”, non fanno altro che cercare difetti, nel colore, nella paillettatura delle maniche e dei polsi, nella tonalità del rosso degli inserti guizzanti su polpacci e cosce.
Anche un filo di imbastitura di un millimetro lasciato attaccato al tessuto sarebbe una miccia sufficiente a far esplodere l’ira funesta, e tutta la frustrazione latente accumulata che, seppur ignorata, fa ormai talmente parte di Adam Mitchel Lambert da richiedere attenzione...
Ma nulla è l’unica cosa che lo sguardo laser iperattento del cantate riesce a trovare... La metodica precisione e l’ordine mentale che hanno sempre contraddistinto Sauli Koskinen lo sconosciuto finlandese stella di reality di casa sua, fa parte integrante anche del carattere del “nuovo” Sauli Koskinen, affermato giovane stilista finlandese, in procinto di suggellare la propria fama anche a livello internazionale.
Quel costume, infatti, non ha difetti, è perfettamente tagliato e cucito di conseguenza sul corpo di Adam Lambert... Se mai un’idea potesse prendere corpo, quella di perfezione sartoriale troverebbe incarnazione perfetta in quello di Sauli, che supervisiona accuratamente ogni capo fin nei minimi dettagli prima di farlo uscire dalla sartoria e in questo caso, in particolare, è stato pignolo al limite del maniacale nella ricerca della perfezione in ogni minimo dettaglio.
La scena si ripete per gli altri cinque costumi, giubbetto sostitutivo compreso, che compongono il guardaroba del “Chase Of Dream Tour”: sgraziato Adam nell’afferrare il capo dalle mani di un Sauli impassibile e freddo come il diamante, e cupo nell’avviarsi al camerino, per poi riemergerne e dipingersi uno sguardo suo malgrado stupefatto dalla precisione con cui ogni pezzo si combinava perfettamente all’altro e l’insieme si adagiava sul suo corpo, trasformandolo di volta in volta in un Freddie metal dalla chioma fiammeggiante, o in un domatore di ormoni, mezzo nudo e provocante, o ancora in un composto ma lascivamente seduttivo sacerdote dei desideri perduti...
E quando Adam sta per ammettere, seppur a malincuore, il brillante risultato e la sua piena soddisfazione per il lavoro di Sauli, un fracasso di vetrine in frantumi e l’intrusione di un tronco con alcune fronde di palma nell’asettico candore dell’atelier annuncia l’arrivo di Charlene...

Effetto Charlene, Adam side

Muschio bianco... Che odore dolce... Speziato e pungente... Si lecca avido le labbra.. Ma?...
Pensieri incoerenti a puntati esclusivamente sull’olfatto e su quell’odore carico di ricordi attraversano la mente di Adam Lambert steso faccia a terra addosso a qualcosa di morbido, caldo e in parte rigido.
Ma cosa è successo?? Allarmato Adam, occhi solo leggermente aperti, non riesce a focalizzare altro che il furioso soffiare del vento nelle orecchie e poi il nulla fino alla ripresa di quel minimo di coscienza alterata e terrorizzata.
No... Adam... NON muoverti!!!
Ma chi è? Pensa la mente affaticata e al limite del cantante... La voce gli sembra familiare... Gli giunge ovattata, ma... Geremy? Possibile? Ah, certo, era con lui... Ma... Cosa gli sta dicendo? Meglio, imprecando? Sembra preoccupato che gli possa succedere qualcosa, e il primo impeto è quello di scattare in piedi per dimostrargli che il suo boss è una pellaccia...
Ma il tentativo del cantante di rimettersi in piedi frana miseramente sulle sue gambe doloranti e peste...
«NO!!! ADAM!!!»
Ora è del tutto cosciente e riconosce chiaramente la voce del suo chitarrista mente subisce sulle spalle la pressione di quelle mani ben note che lo inchiodano di nuovo a terra.
Fa appena in tempo a distinguere il gesto imperioso di una  mano che scaglia lontano qualcosa e la vista gli si annebbia di nuovo...

Effetto Charlene, Sauli side

Mah?
Cosa è successo?
I costumi... Sono in salvo?
L’unica preoccupazione di Sauli Koskinen è per i suoi modelli, e creazioni esclusive disegnate per Adam Lambert, mentre la sua mente annebbiata vaga come fuori dal corpo tumefatto da schegge di vetro conficcate nella carne e in balia di sensazioni dolorose... E poi, quella pressione al ventre...
«NO!!! non ti azzardare a… Non mi toccare!!!… Non sono… Lasciami stare!!!»
Il ricordo, terribile, di quel giorno, affiora prepotente fra tutto il dolore che Sauli deve sopportare, spingendolo sempre più verso l’oblio...
No, No!!! Perché??? Cosa è accaduto... I vestiti... Le stoffe...
Riesce solo per pochi secondi a socchiudere le palpebre quanto basta per riconoscere i lineamenti del ragazzo chino su di lui... Yukka, la sua chioma rossa...
La pressione sul ventre ora non c’è più, e...
Ma perché non riesco a tirarmi in piedi? Yukka...
È Yukka che mi impedisce di muovermi...?
Il suo sguardo è così preoccupato...
Sauli non riesce a rendersi conto, non capisce perché sente freddo, soltanto flash improvvisi di coscienza lo trattengono dallo sprofondare...
Ora perché Yukka si gira? E grida?... Sì, sta gridando qualcosa, ma Sauli non riesce a comprendere il senso, solo percepisce che riguarda lui... Ma perché?
E improvvisamente si sente leggero, ma nel suo corpo, per immediatamente dopo sentire tutto il dolore dell’essere sollevato di peso perché impossibilitato a muovere una singola fibra e portato e sballottato, seppur con la massima cura possibile, in qualche posto di cui sai solo che non l’hai scelto tu.


 





Due ragazzi fissano preoccupati  le due ambulanze che si allontanano a sirene spiegate dal luogo del disastro, dopo che i paramedici si sono assicurati del loro buon stato generale di salute.
Hanno riportato solo escoriazioni su braccia e volto, ma il loro aspetto, polveroso e sbiancato da calce e gesso, riflette all’esterno uno stato d’animo altrettanto funereo.
Sono entrambi preoccupati, il finlandese roscio e il moretto californiano, mentre guardano allontanarsi, all’interno delle due ambulanze, un pezzetto di cuore ciascuno.
Per quanto ferocemente indipendente sia il loro ego, i rispettivi compagni di letto sono penetrati così in profondità nella corazza quotidiana di ciascuno dei due giovani da renderli timorosi e insicuri riguardo all’incolumità di Adam Mitchel Lambert e Sauli Koskinen.
Le rassicurazioni della madre di Adam e della sorella gemella di Sauli, nel frattempo sopraggiunte, sul fatto di essere avvisati non appena vi fossero novità su di loro, mitigano almeno in parte l’ansia dell’attesa e la frustrazione dovuta al fatto di non avere alcun diritto di essere informati dai medici sullo stato dei loro amanti, così quando si buttano su ciò che rimane di un divano sopra un cumulo di macerie, e si sostengono a vicenda, riescono a lasciarsi andare ai ricordi, per non pensare a quel presente drammatico.

Side Story1: Geremy and the Divah

“Approfittando dell’incapacità di ribattere di tutti, manager compreso, Adam trascinò Geremy fuori dalla sala, attraverso il corridoio, fino al bagno del personale, quello più isolato e nascosto…”

POV Geremy

Dal giorno dell’audizione, Adam Lambert è diventato un’ossessione per me...
Strano a dirsi, una dolce ossessione...
Dopo il primo approccio, rude e sgarbato, e in qualche modo anche violento, dell’audizione, ho iniziato a lavorare sui brani imparandoli in un tempo record, solo per poter rimanere con i miei pensieri.
E in quei momenti di apparente relax non riuscivo a fare a meno di pensare a quel primissimo contatto, quella segreta, nascosta agli occhi di tutti, esattamente come la cercavo, mia vera prima volta...
Ho sempre apprezzato corpi abbondanti, e non troppo scolpiti, i cosiddetti orsi, un po’ pelosi, ma non troppo, braccia che lavorano, ma non si pompano, più grandi di me, per età…
E Adam...
Già, Adam è una categoria a parte… Adulto, certo, trentaduenne, senza dubbio, ma se si impunta i capricci di un  moccioso sono risatine divertite; orso, eppure asciutto e ben fatto, e con la quantità di peluria non eccessiva che essendo biondo-rossiccia nemmeno si nota, quasi…
Possibile che mi sia...
Dopo quel rude approccio, così sgarbato e scomposto, che mi ha cambiato la vita, lo devo ammettere, non ho fatto altro che pensarlo, fino a quando quella sera, in quel club...
Nel bagno di quel club, ovviamente, anche se pubblicamente puttana, Adam Mitchel Lambert non poteva fare preferenze, mi spinse contro la parete inchiodandomi a quello che provavo.
Cercavo di resistere, ma era più il provocare per godermi quella sensazione di resistenza tentata ma non riuscita... Ho sempre adorato opporre resistenza, quando invece era evidente che ci stavo, e nel caso di Adam... Ogni sua pressione era piena di rabbia, famelica e sorda e immotivata rabbia che non ha fatto altro e legarmi a lui, inesorabilmente.
E così eccomi qua, a guardare quella cazzo di ambulanza, che ora non è altro che una sirena in lontananza, sperando che la madre sia veramente di parola e mi chiami non appena si sa qualcosa su di lui.

Side Story2: Yukka and the Ice Idol

“«Posso baciarti?»
Quella richiesta, fattagli con una voce chiara e stentorea, leggermente in falsetto, ma che non tradiva alcun imbarazzo, lo ha fatto sobbalzare e girare di scatto.
«Vuoi… Un bacio da me?» ha ripetuto, quasi temendo di non aver ben compreso quella richiesta, dopo essersi girato a fissarlo intensamente.”

POV Yukka

Gliel’ho chiesto sfacciatamente, senza tradire emozioni, ma mi sentivo morire dentro...
Per la prima volta in vita mia avevo a meno di un metro il mio sogno proibito, Sauli Koskinen, e gli stavo chiedendo di poterlo baciare...
Da quel giorno, nel 2007, quando ho assistito al suo ingresso nella casa del Grande Fratello... Fu assolutamente per caso, a me non sono mai piaciuti i reality show, li trovavo e trovo tuttora una cosa da comare pettegola irrispettosa della privacy altrui, solo che ora sento di dover loro un po’ della mia felicità. Allora, però, non li sopportavo, il mio compagno invece li adorava, e in particolar modo andava matto per il Grande Fratello, quindi come ogni anno, era in pole position a “godersi” l’ingresso di tutti i concorrenti.
Io per caso mi sono trovato a passare dietro il divano proprio nel momento di Sauli...
Sono ancora qui a benedire il cielo per avermelo fatto incontrare, prima allora, virtualmente, e poi anche fisicamente, in seguito...
Non so se avete presente la sensazione di aver ritrovato qualcosa di perduto da tempo: io quel giorno di sette anni fa, guardando quel viso sorridente, arruffato e anche un po’ sempliciotto affermare di voler portare un sorriso alla gente, mi sono sentito esattamente come chi, avendo perso da tempo ormai remoto un bene preziosismo, lo ritrova quando ormai ha perso la speranza.
Da quel momento ne ho seguito la carriera in silenzio, senza mai perdermi una sola mossa, ma non invadendo la sua privacy se non il giorno in cui gli ho fatto quella richiesta, dopo il provino...
Ero a conoscenza di quanto accaduto il giorno di quel concerto dell’allora fidanzato... Il concerto maledetto, lo chiamavo, eppure mi feci coraggio e gli chiesi un bacio... Che lui mi diede...
E, tempo dopo, quando mi prese, in cucina, dopo un periodo in cui ci siamo frequentati tra alti e bassi, iniziò un altro capitolo felice della mia vita, di cui sarà sempre grato all’universo...
Per questo, per paura di perdere questa mia felicità, e anche se so che la sorella di Sauli mi farà sapere riguardo alle sue condizioni, sto fissando preoccupato l’ambulanza che si sta portando via, svenuto, il mio idolo di ghiaccio...

 


HELLOOO!!!
Ci siete ancora?...
Io  quasi... XXD
Questo capitolo mi ha letteralmente lasciata di stucco! In esso infatti si inizia a intravedere una svolta che nel prossimo porterà a qualcosa di clamoroso, perdonatemi il sensazionalismo, ma io lo vedo così...
Quindi che dirvi, arrivederci (spero^^)

 

   
 
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