La mano
che trema.
Ultimo
capitolo: Una lacrima di gioia.
Notte oscura signora, complice degli innamorati, artefice
dei loro incontri, custode dei segreti più intimi, dei
sospiri, delle speranze, notte
ho bisogno di te, non te ne
andare, guida la mia mano adesso che è sicura, alla ricerca
del suo viso,
voglio imprimerlo nella mente, voglio che il suo calore mi rimanga
nelle dita.
Notte, rimani, non lasciare che l’alba spezzi questo
incanto, adesso che sono felice, adesso che gli sono accanto...
I sentimenti di Trunks urlavano nella mente, sotto la
luna, quasi senza respirare, mentre
i
loro cuori martellavano nel petto, si avvinghiavano l’uno
all’altro.
Lacrime scendevano e inumidivano le guance, i loro corpi
bruciavano come tizzoni ardenti tanta era la forza del sentimento che
li univa.
Era sbocciato timidamente il loro amore, un fiore dal
delicato profumo di miele, immerso nel verde di un giardino
incontaminato.
Trunks aveva gli occhi fissi sul viso di Goten, non si
stancava di guardarlo, era sufficiente farlo per desiderarlo, quegli
immensi
occhi scuri emanavano sensualità e la bocca carnosa era
fatta per essere
baciata.
Trunks trattenne
il fiato, era preda di una potente erezione che premeva sul corpo
dell’altro
ragazzo, timidamente cercò di sciogliersi dall’
abbraccio, ma Goten lo
trattenne, “Cosa ti succede?” Sussurrò
con voce tremula, Trunks gli carezzò i
capelli che erano scesi sul viso, “Sei sicuro Goten? Mi ami
davvero? Oppure lo
fai solo per...” le parole soffocarono tra le labbra, un
bacio impetuoso aprì
loro le porte del paradiso.
Un amore vero,
permeato da una tenerezza che li avvolgeva e li trasportava lontano,
liberi di
accarezzarsi, di scoprirsi, le loro bocche si univano in baci
appassionati, che
mai avevano conosciuto con una donna.
Erano soltanto loro due, brancolanti in un pianeta
sconosciuto e meraviglioso.
Il
pianeta di chi è capace di amare e accettare un amore
diverso, ma profondo.
“Io, ti amo” Goten voleva ridere e piangere di
gioia,
sentiva le mani scorrergli sul corpo, socchiuse
gli occhi, Trunks lo fece scivolare sotto di se e lui
si abbandonò.
Era delicato e lo accarezzava per lenirgli il dolore, lo
baciò lungo la schiena, ancora e ancora, trattenendo il
respiro, lo amava più
di se stesso.
Era un gioco di sospiri e di certezze, sotto le stelle,
sotto un sottile spicchio di luna.
Trunks,
l’avrebbe
tenuto tra le braccia una vita intera senza stancarsi, era stato
diverso,
pazzesco, era stato come per tanto tempo lo aveva immaginato.
Esausti si addormentarono cullati da una sottile brezza
che insolitamente si era alzata, sembrava il sospiro del destino, un
destino
che aveva loro concesso di essere felici.
Albeggiava quando le palpebre di Goten si sollevarono,
stropicciò gli occhi, si voltò su di un fianco e
appoggiò la testa ad una mano
per sostenerla, Trunks era assopito, il volto dolcissimo e i capelli
che
scendevano e si perdevano sulle spalle, sospirò, era felice
di aver capito, di
aver trovato il vero amore.
Ad
un tratto, un pensiero gli procurò lo stesso dolore di
una freccia acuminata dentro la carne, potevano continuare
così? Per quanto
tempo e se i loro genitori lo avessero scoperto?
Domande che lo sfioravano e lo rendevano
insicuro.
Trunks in quel momento
aprì gli occhi e si sollevò,
“Goten che succede? Perché hai quello
sguardo?”
Lo avvolse in un abbraccio e gli sfiorò una guancia,
“Ho paura
Trunks, per la prima volta nella vita, sono sempre stato coraggioso e
adesso
tremo al pensiero di perderti, guarda, guarda la mia mano” il
ragazzo glicine
accentuò la stretta e gli posò la testa sulla
spalla, poi afferrò la mano e
la baciò, ricordò che lui stesso aveva provato
quella sensazione, quel tremore
incontrollato.
“Non temere, riusciremo a stare insieme senza farci
scoprire, non sospetteranno nulla e poi in ogni caso non riuscirebbero
a
dividerci” era sicuro e mentre ascoltava il cuore di Goten
pulsare forte, capì
che avrebbe difeso quell’amore, non gli importava a quale
prezzo, niente lo
intimoriva, neanche suo padre.
Il sole si era levato e il giardino dei desideri
splendeva di riflessi, i due ragazzi si alzarono, raccolsero gli
indumenti
inumiditi dalla rugiada e li indossarono, dovevano tornare a casa, a
quell’ora
sicuramente Chichi si stava chiedendo dove fossero finiti.
“Aspetta, voglio guardare ancora questo posto
meraviglioso, sarà il nostro rifugio, il nostro
segreto.”
Trunks
scrutò
attentamente ogni fiore e ogni albero, a malincuore si
sollevò e insieme
risalirono il cratere.
Bastarono pochi minuti per farli giungere davanti a casa
Son.
Chichi si affacciò alla finestra, “Ragazzi, ero
preoccupata, venite a fare
colazione.”
La cucina era invasa da un aroma di vaniglia, Goku stava
finendo gli ultimi biscotti.
“Ciao papà” Goten sedette vicino al
genitore e Trunks di
fronte, in silenzio cominciarono ad assaggiare quel poco che era
rimasto.
“Come mai non eravate in casa?” Chiese Goku con la
bocca
piena,“Volevamo vedere le stelle, sai come quando eravamo
bambini” rispose Goten
arruffandosi i capelli, osservò Trunks e i due si lanciarono
un occhiata
complice e soddisfatta.
“Devo andare” Trunks si alzò,
“Aspetta, devo darti quella
cosa” lo interruppe Goten cogliendolo di sorpresa,
“Sali un secondo in camera
mia” continuò sorridendo allo sguardo
interrogativo che lo fissava.
Lo seguì senza chiedergli spiegazioni, entrarono nella
stanza, Goten chiuse la porta e vi si appoggiò con la
schiena.
Continuava a
sorridere e Trunks era rapito da quella morbide labbra “Cosa
mi devi dare?” Chiese
malizioso avvicinandosi, Goten gli gettò le braccia al collo
e lo trascinò
verso la sua bocca “Questo,” sussurrò, Trunks
deglutì a fatica e accolse quel bacio meraviglioso.
Rimasero attaccati per parecchi minuti, poi si fissarono
intensamente, “Devo andare” disse Trunks , anche se
il cuore gli diceva di
restare, un ultimo saluto e si allontanò con il profumo di
Goten sulle labbra.
Mentre volava e sfiorava le nuvole si sentiva leggero,
felice, libero, le catene erano
state
spezzate dalla forza dell’amore.
Giunse a casa, Bulma era al lavoro e Vegeta si stava
allenando come consuetudine, salì e si rifugiò
nella sua stanza, chiuse la
porta a chiave, sedette alla poltrona della scrivania e aprì
il cassetto estraendo
il suo diario.
Stringeva la penna nella mano e ogni tanto morsicava
l’estremità, era eccitato, doveva raccontare tante
cose, eppure non riusciva a
scrivere, sospirò e cercò di far scorrere la
punta sulla carta...
Scrisse solo due parole, “Sono felice,” per la prima volta quelle pagine non
furono
bagnate dalle lacrime.
Una situazione che poteva durare poco, tanto tempo...
Nessuno avrebbe potuto dirlo con certezza.
L’ importante nella vita è “cogliere
l’attimo" sperando
e illudendosi che l’attimo sia infinito, pensò
Sorrise asciugando con la lingua una piccola lacrima,
l’unica, scesa lungo la guancia fino a baciargli le labbra.
Una lacrima diversa, come il suo amore, una lacrima di
gioia.
Fine.
Ringrazio tutti i
lettori di questa ff.
Specialmente
chi mi ha lasciato un commento :
francyssj-
grazie pei i tuoi complimenti, me felice...TVB
Iron_Maiden
– sono felice che la storia ti piaccia, fammi
sapere se il finale ti ha soddisfatto. TVB
Vegigirls grazie,
io felice TVB
Emyc
– sei sempre gentile TVB
Yokari90-
la regina delle yaoi, mi
sono emozionata, hai scritto storie
bellissime...grazie
Chicca
– grazie di cuore Kiss
London
- quanti
complimenti, Lori arrossisce!! TVB
FK_19 -
Io invece vorrei essere al posto di Goten
ç____ç KISS
videl
kissy ti è piaciuto il finale? CIAO
MarySsj
– non ho parole, sei gentilissima
- grazie TVB
Aky_chan
– come sempre riesci a sollevarmi il morale!
Grazie TVB
Lady
of Evil nanto86 – rispetto la tua opinione, un bacio
Darcy-
grazie per i complimenti- un bacio
ladyBulma
94 – troppo gentile—un bacione
Ally
chan- tesoro, grazie per il commento! TVTB
PAMAO-
grazie per i complimenti, ma non sono uan
professionista, mi piace scrivere..kissssss
Grazie
a tutti, però adesso voglio sapere se il finale vi
è piaciuto...a dire il vero avrei voluto farlo
più...ç___ç capito?
Però
mi dispiaceva alzare il rating, forse farò un finale
alternativo davvero piccante, ci sto pensando...
Aspetto
le vostre recensioni, anzi ci conto!!!!
Ciao
LORIGETA.