Lei è una di quella di bambine “zitta e osserva.”
Quelle che, se chiedono spiegazioni, se fanno domande, si sentono rispondere: “Aspetta quando sarai grande, allora saprai tutto.”
Zitta e osserva, zitta e osserva.
Non è facile, per una bimba, non fare domande. Lascia un tale senso d’insoddisfazione... per questo lei, le risposte, se le trova da sola.
Guarda la cartina.
“La Francia è davvero grande quanto il palmo della mia mano?”
Nessuno risponde.
Zitta e osserva, zitta e osserva.
“No, non lo è”, si dice. “O forse sì. Magari in un sogno, da qualche parte a me celata, esiste una Francia grande quanto la mia mano, con personaggi praticamente invisibili.”
E allora, tutte le volte che guarda la cartina, sorride, perchè nel suo mondo esistono nazioni grandi quanto il palmo della sua mano.
Una volta soltanto, Iris ha commesso l’errore di formulare a voce alta una delle sue risposte.
Suo padre l’ha guardata come se gli avesse puntato contro una pistola, con l’orrore negli occhi, perchè il padre è incapace di volare, ed ha paura di chi sogna, che sa alzarsi così in alto da sparire....
La bambina se ne è andata in camera sua. Non ha più proferito parola, da quel giorno. Muta, ma con un fiume di parole nella testa.
Zitta e osserva, zitta e osserva.
È l’odissea dei bimbi perduti, ma che non se ne vanno. Restano a metà strada, con un pianto silenzioso e mille domande irrisolte in testa.
Zitta e osserva, zitta e osserva.