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Autore: Ipossia    17/11/2012    0 recensioni
Riderei, se non rischiassi così di accorciare ancora di più la mia vita. Sì perché alla fine anch'io voglio restarci aggrappato il più possibile. Tutte quelle storie, quei racconti sugli eroi morti con onore, sul campo di battaglia.
Tutte balle, anche loro avrebbero preferito vivere, ne sono convinto.

-Piccola storiella frutto di una notte passata ad ascoltare musica. E' una delle prime che scrivo, siate clementi, eh.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chi ha detto che quando si sta per morire si rivede tutta la vita?
Tutte cazzate.
Io non riesco a vedere altro che il cielo grigio.
 
Non ci avevo mai creduto nemmeno prima, chi vorrebbe crederci? 
Chi vorrebbe rivedere tutti i propri errori prima di morire?
No grazie, preferisco il sapore del sangue sulla lingua sotto un cielo plumbeo.
 
Ci hanno detto che la morte non è una cosa da temere, che non è dolorosa. Pure io ci avevo creduto...avrei voluto crederci.
Invece fa un male cane.
Ma si sa, siamo tutti così falsamente coraggiosi che tentiamo di convincerci che quell'abisso nero a due passi da  noi sia solo un'illusione, un burrone facile da aggirare, facile da evitare.
Dopotutto chi ci cadrebbe? I burroni mica camminano. Infatti.
Siamo noi che ci finiamo dentro, resi ciechi da non distinguere più il sottile velo messo a coprire la voragine.
 
Il cielo si sta allargando..o sono io che comincio a vedere cose?
Non posso nemmeno godermi appieno tutto ciò che mi rimane ora, pensa un po'.
Che fregatura.
Ma forse è meglio così, da soli, mentre quel fastidioso fischio alle orecchie diventa così rumoroso da diventare solo silenzio, mentre i ricordi di quella vita si confondono con pensieri inesistenti, diventando una poltiglia indistinguibile dal fango.
Riderei, se non rischiassi così di accorciare ancora di più la mia vita. Sì perché alla fine anch'io voglio restarci aggrappato il più possibile. Tutte quelle storie, quei racconti sugli eroi morti con onore, sul campo di battaglia.
Tutte balle, anche loro avrebbero preferito vivere, ne sono convinto.
Già me lo immagino quel tale di cui nemmeno ricordo il nome, Ettore forse, implorare silenziosamente di fermarlo, di non lasciarlo fare la cazzata più grande di tutta la sua vita.
La sua ultima cazzata.
Eppure lo hanno lasciato andare a morire lo stesso. Mi dispiace Ettore, epoca sbagliata, vita sbagliata.
Non che questa sia migliore.
 
Chissà se dopo c'è qualcosa?
Per me probabilmente no, ma così è anche meglio. Una vita eterna sarebbe una noia mortale..
Mi viene da ridere di nuovo, che battute pessime, mentre il cielo diventa sempre più scuro e le mani più fredde.
Bruciare sì, che sarebbe divertente.
  
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